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Chi ha paura col Move?

Dal nulla, arriva Until Dawn, un vero film horror da giocare con il Move. Pronti ad avere paura?

ANTEPRIMA di Antonio Jodice   —   17/08/2012

Già l'avevamo detto, ma è proprio Sony, complice anche l'assenza di Microsoft e Nintendo, ad aver approfittato di questa Gamescom 2012 per mettere a segno un paio di colpi davvero interessanti, per di più, in questo caso, per un progetto che ancora non pareva aver ricevuto attenzioni realmente di primo piano. Stiamo parlando del Move che, per la maggior parte, finora ha goduto di produzioni veloci, divertenti, ma decisamente legate ad un pubblico "mordi e fuggi". Pur mantenendo un'impostazione che consentirà a chiunque di giocarlo, questo Until Dawn, mostrato proprio qui per la prima volta,

Chi ha paura col Move?

sembra avere tutto quel che serve per far compiere al sensore di movimento di Sony un bel salto di qualità. Sviluppato dai SuperMassive Games, un team inglese con sede a Guilford che ha sviluppato tutti titoli per Move, questa specie di avventura horror è arrivata del tutto inattesa e, se già durante la press conference di un paio di giorni fa aveva incuriosito i giornalisti presenti, in sede di presentazione si è rivelata essere ancora più interessante. Di che si tratta? Abbiamo paura a dirvelo...

Otto personaggi in cerca di un mostro

Supermassive Games non si nasconde dietro a un dito, l'intento dichiarato di Until Dawn è proprio quello di fare il verso ai Teen Horror movie, popolarissimi negli anni '80 e '90 (ma di certo in molti di voi avranno visto pellicole come Hostel), ricchi di piccole perle e di momenti, però, elettrizzanti. Film in cui un gruppo di ragazzi, generalmente americani, finiscono per trovarsi nei posti più improbabili alla ricerca di avventure che terminano nel peggiore dei modi. Così questo gruppo di otto adolescenti si trova in cima al monte Washington per farsi un periodo in montagna e poter, crediamo, sciare o fare baldoria. La lunga demo avveniva durante il terzo atto del gioco (ignoriamo completamente cosa accada nei primi due) e vedeva protagonisti Jessica e Michael, evidentemente attratti l'uno dall'altra, mentre cercavano di raggiungere uno chalet di montagna dove poter passare una notte di passione, isolati dal resto dei compagni e dal mondo. Una situazione che avete visto mille volte, ma che raccontata in modo così fresco e, perché no, interattivo era davvero un piacere a cui assistere. I due personaggi camminavano fianco a fianco e, lungo il livello, si alternavano ai comandi del giocatore, a seconda della situazione.

Chi ha paura col Move?

All'inizio si impersonava il ragazzo, dopo un po' di accadimenti che non vi roviniamo, mentre si iniziava a capire che quella foresta avvolta dalla bufera era proprio l'ultimo posto al mondo in cui trovarsi, dopodiché si passava alla ragazza, almeno fino al raggiungimento della famosa baita. Per muoversi il producer usava soltanto il Move, spostando il fascio di una torcia nella direzione desiderata e premendo il grilletto per far avanzare il personaggio di cui aveva il controllo in quel momento. Premendo il tasto Move, sguainava le armi, quando ne era in possesso (i cui colpi servivano anche per risolvere enigmi ambientali), e si attivava la possibilità di interagire con gli elementi del fondale, quando serviva. A quel punto il personaggio passava la torcia nella mano sinistra e la destra si liberava per essere indirizzata verso fogli di carta, interruttori, leve o elementi che servivano per progredire nel gioco e risolvere gli enigmi inquietanti che gli si paravano innanzi. E lungo la strada ce n'erano diversi, da assurde miniere, apparentemente scenario di un crimine in passato (cosa dedotta dal rinvenimento dei resti dei tipici nastri adesivi gialli che in America delimitano il luogo di un delitto), animali sviscerati da strane creature, rumori di ogni tipo, mentre i nostri eroi parlavano costruendo una fitta trama di familiarità e uno spessore caratteriale da vero e proprio Horror movie, anche con leggerezza. Insomma, una bella esperienza ricca di colpi di scena e suspence, mentre si faceva sempre più chiaro che tra le foglie qualcosa di misterioso stava inseguendo i due piccioncini.

Una baita per i saluti di rito

Until Dawn sarà un gioco consigliato ai maggiori di 16 anni: la violenza, tranne alcune eccezioni, sarà principalmente fuori scena, senza esagerare con gli elementi cruenti, e il sesso sarà rappresentato con scene ammiccanti come quella a cui abbiamo assistito oggi. Michael e Jessica dopo essere riusciti a raggiungere la baita, cercavano finalmente un momento di intimità, che la procace ragazza era disposta a concedere solo dopo che Michael fosse riuscito a creare un po' di "calore" riscaldando la stanza con l'accensione di una stufa , chiudendo le persiane per porre Jessica al riparo da occhi indiscreti e dopo aver rischiarato l'ambiente alla luce di flebili candele, abbandonate lì da chissà quando. Tutto questo, grazie alla soluzione di piccoli enigmi, all'interazione con oggetti, tutti sottolineati da classici momenti da film horror con un'estrema attenzione sia per la regia che per il commento sonoro, nei più piccoli dettagli. Nel mentre si scopriva che su un foglio fatto a pezzi c'era la lista dei nomi degli amici convenuti in montagna e che il cellulare di Jessica era sparito chissà dove, nella lunga notte, la sola, che fa da teatro agli eventi del gioco. Il finale della demo era un disastro, di sesso neanche l'ombra e della ragazza, che a un certo punto spariva, purtroppo sì, ma sarebbe stato meglio non averla ritrovata. Insomma colpi di scena, emozioni e un senso di continua incertezza con l'evidente intento di creare un gioco di cui, anche chi sia semplice spettatore, possa godere appieno. Until Dawn, a detta dei SuperMassive, durerà circa sei ore dall'inizio alla fine, ma, a quanto sappiamo, il giocatore potrà influenzare l'evolversi degli eventi, a seconda di quel che deciderà di fare in gioco o meno, anche se non ci è stato svelato niente di più preciso, anche perché non sarà ultimato prima del 2013.

Chi ha paura col Move?

Molto buona anche la realizzazione tecnica, con ambienti dettagliati e credibili per un insieme che, seppur non raggiunge le vette di certe esclusive PlayStation 3, è davvero gradevole da guardare e non solo per chi ha il Move in mano. Insomma, le premesse ci sono tutte, l'impegno non è da sottovalutare perché fare un videogioco che è anche un film è tutt'altro che facile, e l'unica domanda che ci ha solcato la mente è se questo incedere con grilletto e Move non possa essere troppo cadenzato e lento sulla lunga distanza, ma c'è anche da dire che quando s'è trattato di correre, i nostri eroi se la son data a gambe levate. Di certo c'è che Until Dawn, soprattutto se avete un Move, è da tenere in massima considerazione perché potrebbe essere un'autentica sorpresa.

CERTEZZE

  • Le sorprese ci son sempre piaciute
  • Anche quelle che fanno paura
  • Meglio se son fatte bene

DUBBI

  • Fare un film che si gioca non è facile
  • Speriamo che il ritmo sia sempre da paura