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PC Magazine #97

Weekend di tornei, indie e costosissimi pannelli di ultima generazione

RUBRICA di La Redazione   —   24/11/2012

Indecisi su come passare il weekend? Se doveste rimanere a casa, il DreamHack Winter 2012 è uno degli appuntamenti e-sportivi più interessanti della stagione: da giovedì alcuni tra i migliori atleti virtuali in circolazione si sfidano nelle discipline del momento, su tutti i vari StarCraft II, Street Fighter, Counter Strike: Global Offensive e Battlefield 3. L'agenda dell'evento può essere consultata all'interno del sito ufficiale, ricchissimo di tutte le informazioni necessarie per organizzare il proprio calendario, mentre i match vanno visti su DreamHackTV che trasmette in diretta l'evento con più live show contemporanei. L'organizzazione svedese può anche essere seguita su Flickr, dove viene regolarmente aggiornato un coverage fotografico davvero splendido. Se anziché ipnotizzarvi davanti a ore di live streaming voleste leggere qualcosa, abbiamo un paio di consigli interessanti. Sul sito What If ci si è chiesti se l'ipotesi di un jetpack fatto da due machine gun che sparano a terra, alla Jetpack Joyride tanto per intenderci, sia percorribile: dopo qualche calcolo e un po' sorprendentemente la risposta è sì, nonostante ci siano condizioni non indifferenti da tenere a mente. Meno scientifica e più letteraria l'opera di Brendan Keogh, Killing is Harmless, che addirittura ha scritto un'intero ebook dedicato a Spec Ops: The Line. Lo shooter teutonico pubblicato da 2K, attualmente venduto in saldo su Steam a meno di dieci euro, non ha ricevuto un'accoglienza calorosissima ma nei mesi ha guadagnato sempre più sostenitori proprio per la natura sofisticata e matura della narrazione. Killing is Harmless costa tre dollari ma conta 177 pagine e - chi scrive ha letto i primi due capitoli, quindi il giudizio è parziale - tenta un'analisi che non è certo comune per il panorama videoludico. Parlando queste pagine di videogame, dopo aver guardato e letto potrebbe effettivamente venirvi voglia di giocare: di recente è stata rilasciata la versione 0.11 di CorsixTH, un clone di Team Hospital disponibile per Windows, Linux, OSX, Android e anche in forma di codice sorgente, per chi volesse guardarci dentro. Restano invece due giorni per aiutare Double Fine e Tim Schafer a decidere quali prototipi sviluppare attraverso la collaborazione con Humble Bundle: le opere così realizzate saranno messe a disposizione di chi avrà acquistato il pacchetto assieme alcuni interessanti extra. Per concludere vi lasciamo con il filmato di un'uccisione davvero spettacolare...

di Umberto Moioli

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Settimana davvero pessima per la scena indipendente, con poche uscite di rilievo. Anzi, quasi nessuna. Il periodo è quello che è, e in giro per i vari shop online ci sono saldi di ogni tipo, quindi conviene poco lanciare nuovi titoli. Comunque, scartabellando qua e là qualcosa abbiamo trovato.
Haunt: TRSG beta trailer - Indie DBFortunati che siete, altrimenti vi avremmo parlato delle emorroidi di zia Brigida e sicuramente non vi sarebbe piaciuto. Fidatevi, non sono un bello spettacolo e poi la zia è restia a farsi fotografare. Ma ora vediamo la scena. Cominciamo da un titolo piccolo e bruttino (cominciamo bene, insomma), ma che dura talmente poco che potete tranquillamente dedicargli tre minuti della vostra vita, il tempo che basta per finirlo. Si chiama Dear Esteban e, come comprensibile sin dal titolo, è una parodia di Dear Esther. Giocabile da browser, ma anche scaricabile, richiede di esplorare uno scenario fantasioso fatto di moto giganti e orche assassine volanti, seguendo un percorso lineare e stando a sentire le parole della voce narrante. Il problema è che in Dear Esther i testi erano ottimi e l'atmosfera era curatissima, mentre Dear Esteban punta tutto sull'assurdo, ma con un livello di scrittura decisamente bassino. Insomma, l'idea è anche buona, ma è riuscita a metà. Anzi, paradossalmente fa apprezzare maggiormente l'opera di thechineseroom.

Il secondo gioco che vi consigliamo di provare è Clairvoyance, uno strategico con gameplay asincrono sviluppato da Erik Svedang and Co. (quelli del bellissimo BlueBerry Garden). Del gioco è appena uscita la beta che potete scaricare pagando cinque dollari (circa quattro euro). Nonostante l'apparente semplicità è fatto davvero bene e ha una grande profondità quando se ne esaminano a dovere tutte le meccaniche. Magari acquistatelo convincendo qualche amico a farlo insieme a voi, così da poter giocare subito insieme (per ora non ci sono moltissimi giocatori).

Avete presente Super Hexagon per sistemi iOS? Parliamo del semplicissimo (per modo di dire) titolo di Terry Cavanagh che sta facendo sfaceli nel mondo dei giocatori pro e che vede l'organizzazione di veri e propri tornei dedicati tanto il suo gameplay riesce a mescolare immediatezza e sfida. Bene, se la risposta è sì sarete felici di sapere che la prossima settimana lo vedremo approdare su Steam. Nel caso non voleste aspettare, potete scaricare e provare subito Open Heaxagon, un clone fedelissimo (pure troppo) del gioco di Cavanagh.

Vi segnaliamo infine l'uscita della prima beta di Haunt, un clone di Slender fatto particolarmente bene, soprattutto dal punto di vista grafico. Il gameplay rimane sempre quello, ossia andare in giro a farsi ammazzare senza poter fare praticamente nulla, però il suo effetto lo fa. Se siete in cerca di un titolo horror, non esitate a scaricarlo.

Prima di passare alla recensione della settimana dobbiamo riportare l'inserimento di una nuova categoria tra quelle premiate all'Independent Games Festival, o IGF che dir si voglia. Si tratta dell'Excellence in Narrative che premierà con 3.000 dollari il titolo più meritevole dal punto di vista narrativo (ma dai?). Lo staff ha giustificato l'aggiunta dicendo che, visti gli ultimi sviluppi della scena indipendente, si sentiva fortemente l'assenza di una categoria del genere. Speriamo che venga ben rappresentata e rimaniamo in attesa dei premi.

La recensione della settimana
Deity è un titolo indie modello: un'idea originale accoppiata a una realizzazione tecnica più che buona, realizzata con un motore grafico proprietario scritto da zero in C++. A stupire ancora di più è il fatto che sia stato realizzato all'interno di una scuola, il DigiPen Institute of Technology, che ogni anno sforna numerosi videogiochi di alto livello, magari molto brevi, ma spesso veramente notevoli. È così da quando la scuola esiste e Deity, un action stealth con meccaniche strategiche che mescola la visuale alla Diablo con alcuni elementi dei Batman di Rocksteady, non fa che confermare la bontà dell'istituto e dei suoi corsi. Nei panni di un demone bisogna avanzare nei livelli evitando la luce e le guardie, saltando dentro torce accese per oscurarne il bagliore. Il sistema di combo integrato permette azioni spettacolari e molto dinamiche, e nelle fasi avanzate, quando bisogna confrontarsi con molti nemici contemporaneamente, aggiunge un tocco in più a livello tattico. L'idea è di non farsi scoprire, perché il demone guidato dal giocatore è molto debole negli scontri diretti, soprattutto se l'avversario impugna una sorgente di luce come una torcia o un bastone magico. L'interfaccia è pensata per sfruttare il solo mouse e il bello è che funziona alla grande. Basta pochissima pratica e muoversi per i livelli diventa facile e intuitivo. L'unico vero difetto di Deity è la brevità. Non è un grosso problema, visto che si tratta di un titolo freeware, ma vorremmo sinceramente vederlo diventare un prodotto commerciale più lungo e articolato, così da vedere sfruttato il concept del gioco in un'opera dal respiro più ampio.

di Simone Tagliaferri

Titolo: Deity
Sviluppatore: Studenti del DigiPen Institute of Technology
Distribuzione: Freeware
Sito di riferimento: Link
Download: Link
Da sapere per giocare al meglio: Niente di rilevante da segnalare.

PC Magazine #97
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Grim Fandango è l'ultima, gloriosa avventura grafica della LucasArts, almeno per i fan. Seguì infatti Fuga da Monkey Island, ma a quel punto il cuore dell'indimenticabile studio di sviluppo aveva già smesso di battere. Grim Fandango è anche un capolavoro, una delle migliori avventure di tutti i tempi, e non c'è ragione valida per lasciarselo sfuggire. Tutto è rilevante in questo gioco, tanto che, una volta tanto, parlare della storia e del suo mondo non è una perdita di tempo. Il protagonista di Grim Fandango è Manuel "Manny" Calavera, un agente di viaggi del Dipartimento della Morte. I defunti infatti devono attraversare la Terra dei Morti prima di raggiungere la destinazione finale, e per farlo hanno diritto a un mezzo di trasporto che varia in base a come si sono comportati in vita. Nel migliore dei casi faranno tutto il tragitto comodamente seduti a bordo del treno Numero 9, che impiega appena quattro minuti ad attraversare questo mondo di passaggio. Inutile dire che solo le anime più candide possono ambire a tanto, mentre la maggior parte dei defunti impiegherà il tempo standard, quattro lunghi anni, e con il solo supporto di un bastone da passeggio. Ecco perché sono tantissime le anime che rinunciano all'impresa, convinte che il Nono Aldilà, così si chiama la terra promessa, non esista nemmeno. Per questo motivo nella Terra dei Morti sorgono città vere e proprie abitate dai defunti, come El Midollo, luogo nel quale si svolgono la maggior parte dei fatti. Ma per i trapassati i pericoli non sono finiti: anche le anime possono morire, e questa volta definitivamente. Basta infatti colpirle con la "germoglina" e dalle loro ossa spunteranno splendidi fiori, segno che non c'è davvero più niente da fare. Per quanto riguarda Manny e gli altri funzionari del Dipartimento della Morte, se vogliono saldare il loro debito con l'universo hanno una sola possibilità: vendere un numero sufficiente di pacchetti viaggio. Manny però si accorge che da un po' di tempo non riesce più a piazzare dei preziosi biglietti per il treno Numero 9. Insospettito, soffia a un collega il caso di una integerrima crocerossina, Mercedes Colomar, che con grande sorpresa di Manny non ha diritto a un posto sull'esclusivo treno. Manny viene licenziato e si mette perciò alla ricerca di Mercedes, che rappresenta a sua volta il biglietto di Manny per lasciare definitivamente la Terra dei Morti.

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Questa storia meravigliosa è ricca di comprimari indimenticabili, ma sono le scelte stilistiche e le fonti di ispirazione a conferirle l'alone inconfondibile dei capolavori destinati a durare. Architettura in stile Art Deco e ambienti che ricordano Casablanca fanno da sfondo a una trama noir addolcita da note jazz e swing che si mescolano con musica folkloristica centroamericana, a opera di Peter McConnell. Gli splendidi teschi che danno un volto ai morti sono calaca, teschi usati in Messico durante il festival del Giorno dei Morti, fedele a una concezione dell'aldilà di origine azteca, che ha ispirato anche la Terra dei Morti di Grim Fandango. La mente geniale dietro questo grande gioco è Tim Schafer, tuttora sotto i riflettori come uno dei migliori sviluppatori di avventure al mondo.

Dal punto di vista ludico Grim Fandango segnò anche il passaggio delle avventure dal modello bidimensionale a quello tridimensionale. Inoltre per la prima volta la LucasArts abbandonò l'interfaccia punta e clicca SCUUM in favore di un controllo via tastiera o joystick, con risultati a dire il vero poco entusiasmanti. In Italia la voce di Manny è stata doppiata da Renato Cecchetto e, dopo la prima uscita del 1998, il gioco è stato ripubblicato nel 2007 sotto il marchio Activision. Nonostante il successo riscosso sulla stampa specializzata e i numerosi premi vinti, Grim Fandango vendette poco rispetto alle avventure storiche di quegli anni, tanto che molti giocatori non lo conoscono affatto. D'altronde a lui spettava il compito di chiudersi la porta alle spalle. Dobbiamo rattristarci? Niente affatto: a giudicare dalle nuove uscite le avventure grafiche devono aver attraversato con successo la Terra dei Morti e ora risplendono di nuova vita sui nostri schermi.
di Andrea Rubbini

Titolo: Grim Fandango
Sviluppatore: Lucas Arts
Anno di pubblicazione: 1998
Come reperirlo: l'unica soluzione è cercare qualche negozio online che abbia una copia della versione pubblicata da Activision. Oppure dovete rivolgervi al settore dell'usato da collezione: eBay potrebbe essere un buon punto di partenza.
Perché giocarlo oggi: è una delle migliori avventure grafiche mai realizzate, densa di atmosfera e pathos. Inoltre fu l'ultima della gloriosa LucasArts, se non vogliamo considerare Fuga da Monkey Island (e no, non la vogliamo considerare).

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World of Warcraft
Ci pensate che sono passati già otto anni da quando Blizzard ha lanciato ufficialmente World of Warcraft? Se non ci credete, vi basta collegarvi al gioco tra il 21 novembre e l'1 dicembre per sbloccare una Prova di Forza e ricevere anche una simpatica lettera (che per qualche motivo sembra fare riferimento a un anno fa...)

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e un gadget a utilizzo illimitato che cambia temporaneamente l'aspetto della vostra insegna e permette di acquisire un bonus alla reputazione guadagnata uccidendo i nemici. Praticamente inutile se state giocando l'endgame di Mists of Pandaria, decisamente comodo se intendete crescere un personaggio secondario. Tra parentesi, l'ottavo compleanno di World of Warcraft coincide con la settimana della festa del Ringraziamento e questo significa che fuori da ogni capitale troverete dei tavoli pieni di cibarie che riflettono la festività nel gioco. Come ogni anno ci sono svariate ricompense e Imprese da sbloccare. E a proposito di Ringraziamento...

Guild Wars 2
In America il giorno dopo il giovedì del Ringraziamento viene soprannominato "Venerdì Nero": la spiegazione è un po' contorta, ma fondamentalmente i nostri amici yankee si godono una giornata in cui i negozi aprono prima, chiudono dopo e offrono sconti straordinari su praticamente qualsiasi prodotto. Questa tradizione ovviamente influenza tanti tipi di mercati, alcuni dei quali raggiungibili anche da noi, e il team di ArenaNet ne ha approfittato per scontare un po' di oggetti nel suo Gem Store: tre al giorno, per la precisione, da venerdì 23 a domenica 25 novembre. Per sapere quali bisogna collegarsi e aprire la schermata apposita, naturalmente.

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I giocatori di Guild Wars 2 avranno probabilmente già ricevuto una e-mail di avviso, così come un'altra e-mail un po' più bizzarra che richiede la compilazione di un breve questionario relativo al controverso evento The Lost Shores da poco concluso. Non sono stati pochi i problemi e le conseguenti lamentele dei giocatori, è chiaro quindi che i ragazzi di ArenaNet si sono attivati per saperne nel dettaglio cosa è piaciuto e cosa no. Uno dei punti più importanti sembra riguardare il concetto di "one time event", già messo spesso in discussione perfino prima dello scorso weekend. ArenaNet è tornata sull'argomento nella sua ultima bloggata, ammettendo i problemi di The Lost Shores e condividendo con la community i suoi piani a breve e lungo termine. "Sappiamo che a molti giocatori piace il modo in cui usiamo gli eventi per svelare i nuovi contenuti, ma dobbiamo comunque ritoccare i metodi utilizzati. Questi commenti sono molto importanti per noi, poiché il nostro obiettivo resta comunque quello di offrire contenuti di alta qualità", recita il blog. Tra i piani di ArenaNet pare esserci un revamp e un ribilanciamento dei "vecchi" dungon e l'aggiunta di nuovi segmenti a Fractals of the Mists, ma anche tutta una serie di nuovi contenuti che diano un senso alla crescita delle gilde e al PvP, incluse nuove ricompense e zone per il WvWvW. E per quanto riguarda gli eventi unici, pare che il team voglia lavorare meglio su tutti i vari problemi tecnici sorti con The Lost Shores prima di proporne un altro: decisamente una buona idea.

The Secret World
Nonostante il nuovo aggiornamento intitolato Big Trouble in the Big Apple (vaga citazione di Grosso guaio a Chinatown?) sia online da una settimana, i giocatori hanno dovuto attendere qualche giorno in più per mettere piede nel primo raid dungeon del recente MMORPG firmato Funcom. Il dungeon è ambientato nel cuore di New York, e i giocatori dovranno vedersela con un enorme mostro tentacolare di chiara ispirazione Lovecraftiana. Finora le reazioni sembrano abbastanza positive e i giorni di test aggiuntivi sono serviti a ripulire il nuovo content da alcuni fastidiosi bug.

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Per i ragazzi di Funcom, comunque, il lavoro si prospetta ancora più impegnativo di prima. Secondo il direttore Joel Bylos, la maggior parte degli sforzi sono al momento concentrati sul prossimo Issue, il quinto, che introdurrà una singola, lunghissima missione fortemente narrativa, al posto di varie missioni sparpagliate in zone diverse. Il team sta anche lavorando a una nuova arma ausiliaria e ci sono dei piani per rendere almeno alcune missioni investigative ripetibili per venire incontro alla forte richiesta della community. Prima di tutto, però, è importante vedere come reagiranno i giocatori a questi nuovi contenuti.

Star Wars: The Old Republic
Lo sfortunato MMORPG ambientato nell'universo di George Lucas è free-to-play già da una settimana, ma BioWare non ha intenzione di incrociare le braccia e aspettare che nuovi utenti piovano dal cielo. Ecco quindi un trailer nuovo di zecca, pensato proprio per attirare l'attenzione di quei quattro gatti che ancora non sanno che possono scaricare e giocare The Old Republic gratuitamente.

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Vi ricordiamo, tra parentesi, che aldilà della componente MMO, si tratta di un gran bel RPG. Ma non divaghiamo, pensiamo piuttosto al prossimo aggiornamento, già sui test server: questa patch, che porta il client alla versione 1.6, si intitolerà Ancient Hypergate e, fra le altre cose, aggiungerà al gioco un'omonima Warzone inedita. In questo nuovo campo di battaglia, in sviluppo da mesi, i giocatori dovranno combattere per il controllo di due fonti di energia. Tuttavia, la squadra che controlla queste fonti ne viene anche danneggiata, dunque è necessaria un po' più di strategia rispetto alla tipica struttura "capture 'n hold". Con questa patch sarà aggiunta anche una dozzina di nuove missione spaziali, sei per fazioni ad essere precisi; progettate per le navette più equipaggiate, queste difficili missioni ricompenseranno i giocatori con oggetti nuovi di zecca, offrendo anche una simpatica alternativa che gli sviluppatori finora avevano esplorato ben poco.

di Christian La Via Colli

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La risoluzione 4K si avvicina
Una delle ultime conquiste della tecnologia visiva, almeno in relazione agli schermi, è la risoluzione 4K di cui abbiamo già parlato in occasione delle prime trasmissioni televisive. Questo nuovo formato, nella risoluzione standard, raddoppia il numero dei pixel rispetto alla già elevatissima 2560x1600. Parliamo di 8.294.400 punti che consentono di allargare le dimensioni dei pannelli senza perdere in definizione, ed è possibile raggiungere i 9.4 milioni di pixel con il formato 4096x2304 che tra l'altro è già supportato da Youtube. Il mercato, insomma, si sta muovendo e anche se la diffusione di questa tecnologia non avverrà prima di qualche anno il mondo della tecnologia si sta preparando, compresa la nuova PlayStation che secondo gli ultimi rumor potrebbe avere la possibilità caricare video e film in 4K.

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Inoltre nel 2013 la televisione in Ultra HD, già in fase di test, potrebbe arrivare nei paesi più avanzati anche se, molto probabilmente, potrà essere acquistata solo da chi ha un portafogli decisamente gonfio. Il nuovo 84 pollici di LG, per esempio, costa 19.999 dollari; il prezzo di un'automobile. E la carenza di fonti magnifica ovviamente l'esborso economico rendendolo assolutamente fuori discussione per la quotidianità dell'uomo medio. Differente, invece, la questione dei videogiochi che possono arrivare a risoluzioni estreme ed esistono già soluzioni multimonitor per sfruttarle. Per le console ci vorrà proabilmente un'ulteriore generazione ma il PC, grazie alle configurazioni multi-scheda, è già proiettato verso il futuro. Prendiamo per esempio tre monitor da 2560x1600 pixel, utilizzabili in molti titoli con una configurazione hardware di fascia alta, che sono capaci di totalizzare una risoluzione di 2560x4800. Parliamo di 12.288.000 punti per un ulteriore passo in avanti anche rispetto alla più alta delle 4K. Ovviamente il formato è peculiare ed è adatto solo ad alcuni tipi di esperienza, mentre non è per nulla adatto alle proporzioni dei film.

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Inoltre i monitor in 2560x1600 hanno un prezzo elevato nonostante siano in giro da parecchio tempo, poichè non sono sufficientemente diffusi da creare un mercato di massa capace di assorbire i costi di produzione. Il modello LG W3000H-BN costa più di 900 dollari e non è certo uno dei più cari, mentre diversi schermi in 1920x1080, caratterizzati da una qualità costruttiva migliore, costano meno di un quarto. Ed ecco che quattro monitor da 16:9, disposti in rettangolo, possono trasformarsi in un 46 pollici da 3840x2160 con una spesa di 800 euro circa. Ovviamente in questo caso serve un po' di manodopera, servono schermi con una cornice discreta e serve un minimo di stomaco per digerire l'inevitabile separazione tra i pannelli che non potrebbe mai essere accettata da un purista dell'immagine. La definizione, inoltre, è la stessa del 1080p su un 22 pollici, ovvero 100 punti per pollice, e questo significa che nel campo dei monitor una soluzione del genere porta benefici relativi in termini di risoluzione effettiva. E la cosa cambia solo relativamente con i monitor in 2560x1600, visto che gli schermi hanno dimensioni più elevate. Dunque, chi brama la definizione di smartphone e tablet per il proprio computer fisso è costretto ad aspettare prodotti come il Viewsonic VP3280-LED che promettono di raggiungere i 140 punti per pollice con un pannello da 31.5 pollici in risoluzione 3840x2160. Sharp, tra l'altro, ha presentato uno schermo simile ed è il segno segno che questo nuovo formato potrebbe tentare di imporsi nel prossimo futuro.

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Purtroppo il costo, almeno per i primi pannelli, non sarà quello di un tablet. Anche in questo caso, infatti, si parla di cifre da automobile sebbene non sia stato specificato di quale fascia. Ma se la risoluzione 4K dovesse diffondersi è chiaro che i prezzi scenderebbero miracolosamente, al contrario di quanto è successo con i pannelli in 2560x1600. Inoltre la tecnologia IGZO consentirebbe a Sharp di abbassare i prezzi già nel 2013. Si parla di costi paragonabili a quelli degli LCD anche per i summenzionati pannelli da 31.5 pollici e della possibilità di produrre schermi da 10 pollici in risoluzione 2560x1600 con un esborso decisamente inferiori a quelli sostenuti attualmente dalla concorrenza. Il segreto è nella sostituzione del silicio con l'ossido di indio-gallio-zingo che oltre a ridurre le spese determina anche il nome della nuova tecnologia. Inoltre le proprietà del semiconduttore composto permettono di aumentare la densità dei pixel consentendo soluzioni custom che, almeno secondo le dichiarazioni di Sharp, potrebbero arrivare a impacchettare 500 punti per ogni pollice di schermo superando di quasi 200 punti anche lo smartphone più definito.

di Mattia Armani