29

Una Gransys in nero

La nostra anteprima sulla nuova espansione del gioco di ruolo Capcom!

PROVATO di Dario Rossi   —   07/03/2013

Capcom dimostra che quando si impegna è in grado replicare i fasti qualitativi che la caratterizzano, e lo ha fatto inoltrandosi in un territorio a lei ben poco congeniale, quello degli RPG di stampo occidentale e impostazione open world. Ispirandosi probabilmente a una vera maestra del genere, quella Bethesda responsabile di titoli come Oblivion e Skyrim, ma mettendoci così tanto del suo da indicare nuove prospettive nel genere.

Una Gransys in nero

Un rigore encomiabile, tradotto nell'impossibilità di eseguire il fast travel se non tramite pietre quasi introvabili, fino all'ingegnosità del main pawn e le pedine liberamente scambiabili online con giocatori di tutto il mondo. Tutto questo è stato Dragon's Dogma, un titolo non privo di difetti, ma straripante di idee e carattere, che è entrato nel cuore di moltissimi giocatori. Un anno è passato, trasportando con se gli inevitabili DLC, davvero tanti, ben pochi realmente memorabili. Ma le cose sembrano destinate a cambiare con Dragon's Dogma: Dark Arisen, un progetto in un certo senso inaspettato, una espansione che sarà venduta sia in forma stand alone che pacchettizzata assieme al gioco base. Siamo riusciti a mettere le mani nel codice preview e giocare qualche ora, seguiteci per sapere cosa abbiamo scoperto.

Fammi male

Dragon's Dogma: Dark Arisen richiede un livello minimo 50 per essere affrontato, e i motivi risultano ben presto chiari: è tutt'altro che una passeggiata di salute. L'avventura inizia nel nostro paese natio, quella Cassardis che qualcuno ricorderà già con una certa nostalgia. E' proprio qui che tutto ha avuto inizio, non c'era davvero luogo migliore per accendere la miccia di questa corposa espansione. Dobbiamo parlare con un personaggio chiamato Olra, una sensuale e misteriosa donna che ci porterà in un'isola denominata Nerabisso. L'azione si sposta quindi in una mappa estranea a quella base, un luogo minaccioso avvolto dall'oscurità e dominato da un tetro maniero. Questo luogo ben poco ospitale accoglie quello che sembra un gigantesco dungeon che, a giudicare dal provato, sembra essere l'ambientazione che caratterizzerà l'intera avventura.

Una Gransys in nero

Lasciando alla recensione qualsiasi tipo di valutazione, dobbiamo però anticipare che l'idea ci piace parecchio, uno scenario decisamente diverso da quello solare di Dragon's Dogma, quasi inquietante e che sembra richiamare le atmosfere macabre di Dark Souls. Un bel biglietto da visita. Il preview code ci offriva la possibilità di provare tutte le tre classi con un equipaggiamento invidiabile, ci siamo giusto lanciati con un guerriero di alto livello e le fedeli pedine, per essere spazzati via con violenza da una soverchiante rappresentazione della Nera Signora, con tanto di falce e mantello. Se qualche amante di Castlevania ha alzato le antenne stia tranquillo, lo abbiamo fatto anche noi, il sospetto dell'omaggio referenziale è davvero forte. Una volta compresa l'antifona di questa espansione, abbiamo abbassato la cresta ripiegando sull'esplorazione dell'ambiente e l'interazione con i personaggi non giocanti. Questi ultimi non cambiano particolarmente da ciò a cui siamo abituati, ma ci ha incuriosito la presenza, negli immancabili scrigni, di oggetti speciali e maledetti che dobbiamo portare a Olra prima di poterli utilizzare. Sebbene il tempo esiguo impiegato in questo provato, il dungeon sembra suggerire un design piuttosto articolato sulla linea di Metroid e il (citato?) Castlevania. Certo è prematuro tirare simili conclusioni, ma il sapore sembra decisamente buono. I combattimenti si preannunciano molto impegnativi con la presenza di mostri vecchi e nuovi, compresi feroci lupi mannari del nord.

Una Gransys in nero

Chi ha paura della notte?

Tecnicamente Dragon's Dogma: Dark Arisen si appoggia ancora al motore di Capcom MT Framework, un pò gioia e delizia di questa generazione. Si notano affinamenti apprezzabili, più che altro sul profilo artistico, con giochi di luce e un'ambientazione gotica di indubbio fascino, mentre permangono le odiose bande nere che caratterizzano il gioco base e risulta ancora impossibile entrare in acqua, una limitazione che nel 2013 comincia a farsi pesante in un gioco di questa tipologia.

Una Gransys in nero

Ancora non è dato sapere se avremo la possibilità di esplorare l'isola al di fuori del castello, ma il tempo offerto nel codice di anteprima, equivalente a circa un quarto del contenuto totale, garantisce una durata stimabile su più di dieci ore. Da segnalare la presenza di un set di texture in alta risoluzione, da installare separatamente e che dovrebbe influenzare anche l'avventura principale, così come tutta una serie di piccole migliorie come nuovi dettagli per i personaggi creati, particolari che sembrano indicare l'impegno nel voler migliorare l'intera produzione. Cosa dire quindi? La prova ci ha convinto, Capcom sembra aver preso in seria considerazione questa espansione, caratterizzata da uno scenario completamente diverso e nuove sfide in grado di impegnare i giocatori più esperti, tutte caratteristiche che si allontanano dai pericolosi territori del facile lucro, anche se solo la recensione potrà stabilirne l'effettiva bontà. L'attesa però sembrerebbe ben ripagata. Chi non è ancora entrato nel meraviglioso mondo di Gransys avrà la possibilità di farlo tra poco, con un pacchetto cumulativo di sicuro interesse. Per tutti gli altri è tempo di sguainare le spade e raccogliere le loro migliori pedine.

CERTEZZE

  • Ambientazione
  • Level design promettente

DUBBI

  • Limitazioni tecniche
  • Durata e varietà