Grazie al progresso tecnologico, abbiamo spesso visto piloti di Formula 1 o di altre categorie dichiarare di aver preparato una determinata gara grazie a un videogame simulativo. Be', GT Academy fa esattamente il contrario: prende un gruppo di appassionati videogiocatori e gli dà la possibilità di realizzare il proprio sogno, ovvero diventare piloti professionisti.
Si tratta solo di chiacchiere? Niente affatto, e i risultati sono sotto gli occhi di tutti: solo di recente due piloti appartenenti alla GT Academy hanno partecipato alla leggendaria 24 Ore di Le Mans, chiudendo la corsa al quarto posto. Non poteva dunque mancare una nuova edizione di questo interessante concorso, a cui è possibile accedere semplicemente scaricando la demo da PlayStation Store e cimentandosi con le sfide presenti cercando di segnare il miglior tempo possibile. Tutti i dati memorizzati da ieri al 29 luglio, dunque nel corso di quasi un mese, verranno analizzati dai responsabili di GT Academy per trovare i piloti dotati di maggior talento e selezionarli per le fasi successive dell'iniziativa, ovvero le qualificazioni live e l'ulteriore scrematura per il Race Camp, che si svolgerà a settembre e che vedrà appunto la nascita di nuove stelle, pronte per gareggiare in eventi internazionali. Lungi da noi voler competere con i migliori giocatori di Gran Turismo, abbiamo provato per qualche ora GT Academy 2013 al solo scopo di analizzare le novità apportate dal nuovo episodio della serie targata Polyphony Digital, che arriverà nei negozi a novembre.
Primo impatto
Nonostante il peso del download sia di circa un gigabyte, la demo è relativamente "asciutta" in termini di contenuti, visto che ci mette a disposizione due sole vetture (una Nissan 370Z e una Nissan Leaf G) e cinque tracciati: Autumn Ring Mini, Suzuka, Grand Valley East (reverse), Autumn Ring (completo, reverse) e Silverstone, quest'ultimo utilizzato per le prove vere e proprie della GT Academy.
Messe da parte le elaborazioni e i tanti concessionari, che chiaramente vedremo nel prodotto finale ma che non trovano posto in questo piccolo "assaggio" di Gran Turismo 6, il primo impatto con il gioco è indubbiamente positivo: il menu principale, che speriamo verrà mantenuto, è infatti molto meno caotico di quello di GT5 e per molti versi riprende l'estetica della ben nota interfaccia Metro, anche se in questo caso specifico troviamo spesso riquadri che si sviluppano in verticale e che possiamo scorrere orizzontalmente. La navigazione nei menu è dunque piacevole e, soprattutto, rapida: sarà che al momento le cose da caricare sono poche, ma i tempi biblici del quinto capitolo della serie (specie agli inizi) sono un lontano ricordo. Anche qui speriamo che ci sia un riscontro nell'edizione finale. L'esperienza di GT Academy appare molto "guidata", nel senso che ci viene sempre indicato cosa fare e a quale menu accedere, evidentemente per arrivare subito al sodo e sfociare nei test di abilità che potrebbero valerci la selezione per l'accademia e la possibile realizzazione di un sogno.
Auto e tracciati
Le due auto presenti in GT Academy 2013 vanno acquistate individualmente utilizzando i crediti già a nostra disposizione, dopodiché è possibile cimentarsi in due differenti tornei, Sunday Cup e Clubman Cup, composti ognuno da due gare singole. Nel caso della Sunday Cup dobbiamo metterci al volante della Nissan Leaf G,
una compatta dotata di soli 109 cavalli che in pista si sentono tutti, nel senso che si va talmente piano che sembra di condurre un triciclo, ma chiaramente si tratta di una sorta di tutorial per novizi e la cosa viene rispecchiata anche dal circuito, una versione ridotta dell'Autumn Ring lunga appena 1281 metri, praticamente priva di sezioni impegnative. La situazione migliora in modo sostanziale con la gara 2 sulla pista di Suzuka, grazie a un ampio rettilineo che ci permette di spremere al massimo il veicolo e tornanti che raramente richiedono particolari decelerazioni per essere affrontati. Nel caso dell'Autumn Ring lo scenario è splendido, con le sue tonalità arancioni e un accenno di tramonto che proietta sull'asfalto grosse ombre, mentre Suzuka presenta ampie tribune affollate di spettatori che, come da tradizione, si muovono in modo convincente e danno l'idea di un evento reale. Per il secondo torneo ci viene chiesto di guidare la Nissan 370Z, una sportiva con oltre trecento cavalli che creano situazioni decisamente più movimentate e che trovano sfogo nei rettifili di Grand Valley East, circuito dotato di un'unica curva davvero impegnativa, oppure vanno domati sulla versione "reverse" e completa dell'Autumn Ring, lo scenario più complesso fra quelli disponibili.
GT Academy 2013 offre un convincente assaggio di Gran Turismo 6, ma la partita è ancora tutta da giocare
L'accademia
Come già accennato, il valore della Sunday Cup e della Clubman Cup è puramente introduttivo e non bisogna dunque stupirsi se si completano tutte e quattro le gare tagliando sempre il traguardo per primi e anzi superando tutti gli avversari già al termine del primo giro. Il fulcro dell'esperienza, nelle intenzioni di Polyphony, risiede infatti nelle prove di abilità della GT Academy, per la precisione cinque test simili a quelli per le celebri patenti di Gran Turismo, in cui bisogna completare delle sezioni di Silverstone cercando di battere i tempi di riferimento e senza commettere errori, in particolare senza mai uscire di pista (cosa che si traduce nell'annullamento dello stint).
È in questo frangente che vengono fuori i piloti migliori, ma come già detto la cosa ci interessa fino a un certo punto e abbiamo fatto questo "giro di prova" unicamente per carpire sensazioni e notare miglioramenti che GT6 potrà mettere sul tavolo. Ebbene, dal punto di vista grafico la demo si presenta molto bene, anche se non manca qualche incertezza: provate a guidare la Nissan 370Z con visuale dal cockpit e noterete cali nel frame rate abbastanza evidenti, ma che confidiamo verranno eliminati nella versione finale, visto il tremendo lavoro di aggiornamento fatto per il quinto capitolo che porterà sicuramente a un nuovo episodio già "maturo" sul fronte tecnico. Il sistema di luci è notevolmente migliorato e più dinamico, questo incide positivamente sull'impatto estetico ad esempio quando i raggi del sole attraversano gli alberi o il bloom all'uscita di una galleria è più credibile. Il senso di velocità poi è adeguato quando si usa la Nissan 370Z in versione GT nel giro completo di Silverstone, ovvero quello che serve per partecipare alle selezioni finali. Abbiamo già parlato dell'interfaccia e dei caricamenti, entrambi elementi positivi che speriamo vengano mantenuti fino all'arrivo nei negozi, ma ci interessava anche testare le novità sul fronte dell'intelligenza artificiale e della fisica, quest'ultima decisamente potenziata grazie a un nuovo engine realizzato in collaborazione con Yokohama Rubber e KW Automotive. In effetti ci sono differenze nel comportamento in strada delle vetture, specie per quanto riguarda la resa delle sospensioni e il comportamento della vettura in seguito ai cambi di direzione e di forza G, ma l'offerta limitata della demo non consentiva chissà quali approfondimenti al riguardo. Egualmente è troppo presto per giudicare l'intelligenza artificiale degli avversari, nei due tutorial ci è apparsa ad ogni modo molto basica e solo con qualche piccola sbavatura da parte dei piloti avversari in termini di traiettoria, mentre a questo punto le collisioni sono ancora quelle identiche di GT5, formato flipper sia nell'impatto fisico che in quello sonoro. Il modello di guida è quello ottimo e piacevole della serie e la nuova fisica e rollio danno un ulteriore miglioramento da questo punto di vista, adesso le speranze sono tutte legate al fatto che Polyphony abbia fatto la dovuta esperienza con GT 5 e le sue numerose patch per arrivare sul mercato con un Gran Turismo 6 da subito eccezionale in tutte le sue parti.
CERTEZZE
- Gameplay solido come da tradizione, anzi migliorato nel rollio e nella fisica
- Interfaccia molto migliorata, caricamenti rapidi
- Graficamente è sempre al top...
DUBBI
- ...ma alcuni problemi vanno risolti
- L'intelligenza artificiale degli avversari desta preoccupazione
- Il sistema di collisioni va rivisto