Altro giro, altra corsa, questa volta siamo volati alla volta di Windsor, graziosa cittadina alle porte di Londra, per visitare i neonati studi Konami europei dedicati allo sviluppo di Pro Evolution Soccer, intervistare Jon Murphy e Manorito Hosoda ed infine provare la versione più recente di PES 2014.
Lo sviluppatore giapponese ha deciso infatti di estendere lo sviluppo della serie anche nel nostro continente, scelta assolutamente condivisibile data la confidenza estrema con questo sport e la capacità di convogliare ed ascoltare ancora meglio i feedback provenienti dai numerosi fan e i cosiddetti giocatori pro, quelli che disputano tornei tutto l'anno e che non perdonano nulla in termini di bug e bilanciamento. Prima della prova su strada abbiamo assistito ad una breve presentazione fatta in videoconferenza con il Giappone e presenziata da Kei Matsuda, producer del gioco, ed un manipolo di programmatori europei che sono lì per l'ultima fase di sviluppo del gioco. Tra questi c'è anche un italiano, Fabio Chirico, che solo poche settimane fa abbiamo scoperto essere nel team di PES e con cui abbiamo dato luogo ad un simpatico siparietto assieme a Jon Murphy sfruttando il fatto di essere stato compagno di università di chi scrive.
Assieme a noi e ad un manipolo di altri giornalisti italiani e stranieri c'erano anche Daniele Impagliazzo, admin di pesfan.it, fansite molto conosciuto dedicato al gioco, e Alessio Scarlata, pro player che partecipa ogni anno alla PES League a attualmente si trova alla diciottesima posizione del ranking. È molto divertente oltre che interessante notare come siano differenti e più pressanti le richieste fatte ad una simulazione calcistica come quella di Konami, da chi ci gioca quasi ininterrottamente tutto l'anno e spesso accede ad informazioni ancor prima che i PR le rilascino. Per chi gioca a questi livelli gli aspetti più importanti sono l'assenza di bug e "trucchetti" per segnare goal facili, e un bilanciamento migliore che permette di battere gli avversari anche senza dover per forza scegliere le squadre più forti come Barcellona e soprattutto (nell'edizione 2013) il Real Madrid. È interessante altresì notare come Konami abbia invitato anche loro e voglia fare tesoro delle impressioni "sul campo", chissà che gli eventuali miglioramenti apportati possano riflettersi anche sui videogiocatori che provano il titolo in maniera più "rilassata".
Tante novità per PES 2014; che sia stata intrapresa finalmente la direzione giusta?
Due calci al pallone
La demo che abbiamo provato era completa al 75% e riprende quella che abbiamo avuto modo di apprezzare al recente E3 di Los Angeles, con qualche miglioria. Le squadre a disposizione erano sempre Bayern Monaco e Santos. Non appena preso il pad alla mano abbiamo notato però immediatamente una risposta dei giocatori decisamente migliore e un ritmo di gioco adeguato allo scopo di imbastire azioni più ragionate, giocare anche a centrocampo e non ridursi a folate offensive ogni qualvolta si è in possesso di palla. Quello che si nota subito in PES 2014, rispetto alla precedente versione, è un sistema di animazioni e di collisione tra giocatori visibilmente differente, merito probabilmente dell'oramai celeberrimo Fox Engine cucinato nella sede di Kojima Production. Si nota quindi un comportamento più credibile nella difesa della palla, nelle scivolate e nei corpo a corpo; risulta più difficile dribblare avversari in sequenza e non di rado è possibile intercettare la palla col corpo se ci si trova sulla traiettoria.
L'obiettivo principale di Konami è stato quello di semplificare il sistema di controllo lasciando all'abilità del giocatore la riuscita o meno di finte, passaggi e tutti gli altri fondamentali. Questa cosa si riflette da un lato in una maggiore facilità per quanto concerne le finte, anche automatiche, e il controllo di palla; dall'altro bisogna avere un ottimo tempismo se si vuole fare sul serio contro avversari che a PES sanno il fatto loro. Non mancano anche diverse, nuove animazioni molto belle da vedere ma anche efficaci, sia per quanto riguarda i calciatori in campo che i portieri, più svegli nelle uscite e nelle parate dei tiri, un po' meno contro i colpi di testa, dove ci sono parsi poco reattivi. Particolare attenzione è stata data alla partecipazione dei compagni di squadra e alla gestione del fuorigioco. Nel primo caso i propri compagni scattano ed indicano il passaggio, mediante la pressione doppia di L2 è inoltre possibile richiamare alcuni schemi offensivi definiti nel menù prepartita, magari che coinvolgono più giocatori allo scopo di attaccare meglio gli spazi e sfruttare magari più di una soluzione di passaggio. Per quanto riguarda il fuorigioco la linea difensiva avversaria ci è parsa essere, di default, più alta, e non di radio infatti siamo incappati in passaggi tardivi col giocatore oltre la linea avversaria. Sfruttando inoltre la croce digitale mediante doppia pressione verso destra è possibile richiamare ulteriormente la propria linea difensiva, ovviamente con tutti i rischi del caso. Tenendo sempre in considerazione che si tratta di una versione ancora in sviluppo, ci sono un po' di cose da migliorare prima dell'uscita del gioco nei negozi. I binari sono mitigati ma sempre presenti, soprattutto in occasione del recupero palla dopo i contrasti o in prossimità della linea di fondo, l'inerzia dei giocatori dopo un cambio di direzione è un po' eccessiva anche per i calciatori più forti, cosa che rende in alcuni frangenti il controllo macchinoso; ogni tanto inoltre i compagni di squadra sembrano reagire con lentezza ad un'improvvisa deviazione della traiettoria della palla o dopo un contrasto che coinvolge più giocatori.
Noi non ci siamo fatti sfuggire la possibilità di segnalare queste criticità mediante il form che ci è stato consegnato, anche perché mai come quest'anno Konami ha intenzione di ascoltare le richieste degli utenti per questa e le future versioni del gioco. Lo sviluppatore giapponese sta cercando infatti di capire quali sono i punti di forza e di debolezza della propria produzione, e presumibilmente con l'utilizzo del Fox Engine, l'apertura dello sviluppo in Europa e magari anche la prossima generazione di console, avremo dei cambiamenti visibili e importanti che rimetteranno la serie sui binari, è proprio il caso di dirlo, di una simulazione calcistica eccellente. Durante la presentazione del gioco e nell'intervista che abbiamo fatto a Jon Murphy e Hosoda San, grande accento è stato posto sull'atmosfera che permeerà il gioco, da sempre punto di forza della serie e ancora più amplificata in questa edizione 2014. Non abbiamo avuto ancora modo di sperimentare in prima persona la cosiddetta componente emozionale che influirà sui calciatori che giocano in casa, ma l'utilizzo di striscioni credibili ad esempio per il Bayern Monaco, le nuove inquadrature per gli ingressi in campo, la conferma di Champions League e Copa Libertadores e le promesse di una gestione migliore dei cori e dell'editor delle divise lasciano sperare in evidenti miglioramenti anche in questo frangente. Dal punto di vista grafico le facce dei giocatori oramai hanno raggiunto un livello di realismo incredibile, sono stati promessi inoltre il doppio dei giocatori col cosiddetto Player ID; il frame rate durante la partita è perfetto ed è decisamente migliore rispetto all'E3 in tutti gli altri frangenti pur non raggiungendo la stessa fluidità. Permane inoltre un aliasing ancora marcato nel contorno, ma solitamente è un lavoro di perfezionamento che viene fatto proprio nelle ultime settimane dello sviluppo. In calce alla nostra intervista abbiamo provato a girare alcune domande provenienti dai lettori: le classiche legate alle licenze, al numero degli stadi e se le condizioni atmosferiche influiranno o meno sul gameplay. In maniera prevedibile ci è stato risposto picche sulle prime due, visto che se ne parlerà nelle prossime settimane, abbiamo avuto però conferma che la neve non sarà presente in PES 2014, mentre la pioggia inciderà sia esteticamente, sporcando i completi dei giocatori e la palla, sia sul gameplay vero e proprio, rendendo l'azione più lenta e concitata, soprattutto a centrocampo per la lotta del possesso palla. Questo è quanto per adesso, i passi in avanti rispetto alla demo dell'E3 sono evidenti, si avverte come la simulazione calcistica Konami abbia diverse novità importanti "sotto il cofano" e voglia sterzare verso un migliore bilanciamento e una simulazione della partita più credibile e realistica. Restano da migliorare alcuni aspetti non di secondo piano, legati soprattutto all'intelligenza artificiale e ad un'inerzia nei controlli troppo accentuata, ma il cambio rispetto a PES 2013 è evidente e immediatamente avvertibile.
CERTEZZE
- Animazioni e contrasti molto migliorati
- Atmosfera sempre al top
- Ha tutte le carte in regola per ritornare a vivere i fasti di un tempo
DUBBI
- È necessario un miglioramento dell'inerzia dei giocatori
- Le novità nell'uno contro uno e nell'intelligenza artificiale dovranno essere correttamente bilanciate