Diciamoci la verità, l'annuncio di The Legend of Zelda: A Link Between Worlds era difficilmente preventivabile e ha colto molti appassionati di sorpresa. Nintendo è celebre per tornare sulle proprie licenze ancora e ancora, anche mantenendo formule ludiche consolidate, ma un salto carpiato indietro al capolavoro A Link to the Past del 1992 ha permesso all'azienda di Kyoto di superarsi. Nel bene e nel male, considerando che la schiera di sostenitori che chiede a gran voce uno svecchiamento della line up si fa sempre piu sentire. E non certo da oggi. Ad ogni modo il prossimo capitolo per Nintendo 3DS, quantomeno secondo la visione di chi scrive, rimane un'eccellente notizia per gli appassionati della saga che entro l'anno potranno mettere le mani su un episodio a metà strada tra l'omaggio, il seguito e il remake, che si concede comunque novità e aggiunte. Lo avevamo già testato brevemente a pochi giorni dal rilascio del primo trailer ufficiale e siamo tornati a farlo adesso grazie ad una altrettanto breve demo di una decina di minuti.
A Link Between Worlds si concentrerà sul senso dell'avventura che ha reso grande la serie di Zelda
Un passo fuori casa
La demo si apriva con Link appena fuori la porta di casa, pronto a percorrere la piccola frazione di overworld aperta all'esplorazione. Il look della mappa, con il verde del prato e il marrone dei dislivelli che danno movimento al terreno delle Eastern Hills, sono quelli di un tempo, solo caratterizzati da una palette un po' piu accesa.
Old style anche la telecamera "top down", che quasi fa scomparire la realizzazione tridimensionali dei modelli e dell'ambiente. Persino alberi e cespugli sono la riproduzione perfetta di quelli che milioni di fan ricordano. E non è certo per limiti tecnici del Nintendo 3DS che si è deciso di non permettere lo scrolling in tempo reale della mappa, che invece è composta da una serie di tasselli separati, raggiunti i cui limiti si viene trasportati con un caricamento rapidissimo a quello successivo. La sensazione di essere al cospetto di un tributo si rafforza affrontando nemici arcinoti come gli Octorok e i Buzzblob, animati in maniera simile a quelli dell'originale. La versione di prova non dava grandi margini di manovra e l'unica via percorribile è quella che portava all'ingresso del dungeon oggetto del nostro precedente provato. Non c'erano insomma grandi puzzle o nemici difficili da sconfiggere, anche perché abbiamo avuto la sensazione che rispetto a A Link to The Past la difficoltà sia meno marcata e alcuni mostri abbiano perso delle abilità, ma è probabile che fossero limiti della versione dimostrativa non riscontrabili a prodotto finito.
Solo una paio di passaggi si sono rivelati piu cervellotici e andavano risolti sfruttando la nuova abilità che permette a Link di trasformarsi in un murales e scorrere sulle pareti. Come già abbiamo avuto occasione di dire non si tratta di un'idea rivoluzionaria ma viene utilizzata per creare situazioni meno ordinarie e rappresenta un piacevole diversivo ai combattimenti e all'esplorazione. Sarebbe facile essere scettici su quanto visto, in fondo è lecito non essere elettrizzati da un prodotto che ha poco da dire di davvero originale, ma dopo diversi capitoli fortemente focalizzati su aspetti secondari, fossero treni o navi, o tematiche diverse da quelle originali, qui possiamo sin da ora dirci (quasi) certi che The Legend of Zelda: A Link Between Worlds si concentrerà sul senso e il piacere dell'avventura che ha reso grande la serie di Zelda. Tra l'altro se diamo per scontata una simile quantità di contenuti, è probabile che il titolo possa restare ben saldo all'interno delle console a lungo. Un plus non da poco oggigiorno.
Nuovo, vecchio Link
Conoscendo Nintendo è improbabile che ci venga dato modo di dilungarci sul titolo se non a ridosso dell'uscita, prevista per la fine dell'anno, quindi da qui all'autunno dovremo accontentarci di brevi sessioni come quella che abbiamo giocato di recente. Possiamo già però dire qualcosa su aspetti piu immediatamente valutabili, come la disposizione dei comandi e il sistema di combattimento.
I controlli sono molto semplici: posto che con lo stick analogico si controlla Link e con la X si brandisce la spada, i due pulsanti frontali Y e B sono invece customizzabili con altrettante armi. In passato provammo martello e arco, che ora dispone di un numero illimitato di frecce, mentre grazie alla recente demo abbiamo anche potuto mettere le mani su bombe e bacchetta di fuoco. Le prime vanno scagliate a terra e dopo un breve periodo di tempo esplodono causando danni ai nemici oppure distruggendo eventuali ostacoli. La seconda scatena una colonna di fiamme che persiste sul terreno qualche istante causando danni ingenti a chiunque vi si avvini, Link incluso. Sempre facendo riferimento all'idea che questo The Legend of Zelda: A Link Between Worlds possa riprendere quanto fatto da A Link to the Past, dobbiamo aspettarci che questo elenco sia ancora molto provvisorio. L'uso del touch screen, dopo gli episodi per DS che ne hanno fatto fatto una tematica centrale e ricorrente, è invece qui limitato alla visualizzazione della mappa e alla gestione dei menu. O questo è quantomeno quello che sappiamo ad oggi. In effetti è un peccato perché si tratta pur sempre di una delle peculiarità di maggior rilievo della console e un titolo sviluppato dalle prime parti dovrebbe indicare la strada su come sfruttarlo quantomeno in maniera originale. In generale la componente tecnica non stupisce e il gioco sarebbe potuto uscire sulla precedente console portatile Nintendo senza differenze sostanziali, ma l'impostazione bidimensionale del gameplay unito alla realizzazione 3D aiuta non poco l'efficacia della tecnologia stereoscopica senza occhiali adottata sul piccolo pannello superiore.
A quanto pare Eiji Aonuma, l'uomo a capo del progetto, è stato invitato da Miyamoto in persona a studiare Super Mario 3D Land per rendere al meglio l'effetto, un lavoro che ha prodotto risultati interessanti. La profondità non sembra invece avere alcun tipo di effetto funzionale sul gameplay, ma con appena mezz'ora di prova divisa su due demo differenti non è ancora il momento per esprimere giudizi. Rimaniamo anche in attesa di sapere i dettagli sulla trama, che però già possiamo dire si svolgerà dopo quella di A Link to the Past, ma soprattutto di vedere il nuovo Dark World, la versione parallela di Hyrule dotata di nuove quest, incontri e dungeon raggiungibile attraverso lo Specchi Magico. In definitiva siamo rimasti positivamente colpiti dal titolo, si vede che ancora è lontano diversi mesi dai negozi ma gameplay e realizzazione complessiva sono a buon punto. È facile accusare Nintendo di essere pronta a giocarsi una carta fin troppo conservativa, forse in parte è anche vero, ma ci auguriamo che essendo così alto il modello di riferimento e così critica l'audience che sta aspettando il gioco, il team di sviluppo si impegni al massimo quantomeno per eguagliarlo. Aspettiamo l'uscita entro l'anno, curiosi anche di vedere eventuali versioni speciali del 3DS XL che ne accompagneranno l'arrivo nei negozi.
CERTEZZE
- Il ritorno di un grandissimo classico
- Si prospetta contenutisticamente massiccio
- Incentrato su esplorazione e scoperta
- Buon uso del 3D...
DUBBI
- ...anche se visivamente non stupisce
- Sembra a tratti un po' semplice