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il mondo nelle nostre mani

Alla Gamescom abbiamo giocato col nuovo titolo Media Molecule

PROVATO di Matteo Santicchia   —   22/08/2013

Ogni volta che torniamo a giocare con Tearaway, la sua freschezza e la sua inventiva ci sorprendono sempre di più. Il nuovo lavoro di Media Molecule per PlayStation Vita sembra avere tutte le caratteristiche per mettere alla frusta tutte le potenzialità tattili della console portatile Sony, con il suo concept che prevede un utilizzo estensivo del touchpad frontale e di quello posteriore al fine di rendere tangibile che noi, i giocatori, siamo gli artefici del destino del protagonista Atoi, i suoi salvatori che lo guideranno e lo proteggeranno nel suo viaggio per il coloratissimo mondo di carta che lo circonda. L'idea alla base di Tearaway è semplice quanto geniale. Abbiamo la possibilità di manipolare l'ambiente di gioco in molti modi, il tutto con un veloce swipe o con una serie di tap. L'utilizzo più semplice e immediato è quello che prevede di spingere il touchpad posteriore per far saltare il protagonisti su pedane che chiaramente prevedono l'attivazione tramite le nostre dita, ma che più in generale sono gli ostacoli, o le piattaforme, da creare o da spostare.

puzzle tattili

Nel primo livello, più volte il protagonista ha dovuto superare dei piccoli puzzle di tipo fisico piuttosto elementari, raccogliere e mettere su una sorta di piattaforma/carrucola delle castagne per salire più in alto; alla stessa maniera, più avanti nel livello, la carta slabbrata del fondale è stata stesa, o rimossa, per creare delle piattaforme. Anche qui c'è poco spazio per il fraintendimento su cosa fare: delle impronte digitali ci dicono cosa è possibile manipolare all'interno del mondo di gioco. Un mondo di gioco totalmente 3D. Tearaway non è LittleBigPlanet, e soprattutto è molto ampio, con la possibilità di muoversi liberamente per cercare il percorso ideale per proseguire. Tra piattaforme da spostare e ostacoli da eliminare toccando il dorso della console, il titolo non dimentica il combattimento.

il mondo nelle nostre mani

Atoi si batte raccogliendo le castagne e lanciandole contro gli avversari, i quali rilasciano della carta da impiegare successivamente per comprare adesivi da applicare agli oggetti. Questa moneta interna al gioco si guadagna anche scattando foto all'ambiente, alla ricerca di soggetti particolari. L'esplorazione, data la grandezza della mappa, è quindi incentivata: in questo caso, visto che stiamo per scattare una foto, la visuale passa in prima persona, dandoci la possibilità di un colpo d'occhio ravvicinato sull'ambiente. Ma a cosa servono gli adesivi? Lo scopo del primo livello del gioco, ambientato in una vallata agreste chiamata Valley Fold, è quello di realizzare uno spaventapasseri per allontanare le cornacchie che ci bloccano il cammino. Come fare? Intanto trovare una zucca, per poi piantarla sul manichino. Ma una zucca senza una faccia non spaventa nessuno, e proprio grazie ai "soldi" accumulati abbiamo potuto comprare gli occhi e la bocca, senza dimenticare che la voce gliela abbiamo donata noi soffiando sul microfono di PlayStation Vita. Restando in tema di combattimento, possiamo trasformarci in una palla e rotolare contro gli avversari, specie quelli più coriacei, degli alti insettoni a due gambe. Ovviamente una trasformazione del genere non può non avere dei piccoli "puzzle tattili" dedicati. Ecco quindi che la palla una volta finita in una specie di imbuto cade in quello che sembra essere un pachinko in miniatura: qui con le dita dobbiamo agire sul touch pad posteriore per fare in modo di far arrivare sul fondo il protagonista muovendo dei piccoli tubi. Ne abbiamo visti diverse di situazioni di questo genere, e quello che più ci preme conoscere è proprio la varietà di questi accadimenti, che devono andare oltre lo stupore iniziale e inserirsi alla perfezione all'interno delle meccaniche più platform di un titolo che, nonostante l'aspetto "carino" e cartoonesco, non lesina momenti "complicati", come quando ad esempio bisogna saltare col giusto tempismo evitando una rovinosa caduta in un burrone, il tutto poi lanciando la solita castagna per azionare il solito meccanismo.

il mondo nelle nostre mani

Tearaway, insomma, non dà l'impressione di essere solo uno showcase di PlayStation Vita, ma da quel che abbiamo visto vuole essere un action platform a tutto tondo. Non sono mancate poi interazioni tattili diverse dal solito. Senza dubbio spostare ostacoli per liberare passaggi in un mini labirinto è interessante, ma quando ci viene chiesto di creare un cristallo di neve come possiamo fare? A Gibbeth Hill ci è stato richiesto proprio questo; niente di più facile, comunque, perché basta tagliare con delle forbici il disegno (su carta ovviamente) di un cristallo e il gioco è fatto, e magicamente nel mondo di gioco inizierà a nevicare. Tearaway si presenta quindi in grande forma alla sua uscita, prevista per il prossimo 22 novembre. Lo stile di Media Molecule è inconfondibile, raffinato e visionario, tanto nella caratterizzazione dei personaggi, come da copione decisamente sopra le righe, quanto nel mondo di gioco, in cui ogni cosa ha l'aspetto di un papercraft, un oggetto fatto di carta, cosa questa che dona al titolo un look decisamente particolare e "stiloso". Il gameplay sembra esser solido, tanto nelle sue parti più genuinamente platform quanto in quelle tattili. Resta da vedere se gli sviluppatori potranno garantire un fluire continuo, vario e stimolante di modi con cui interagire col mondo di gioco. Le premesse sono ottime, la risposta a questa domanda l'avremo solo a fine anno.

Stile, inventiva e controllo tattile, queste le caratteristiche di Tearaway

CERTEZZE

  • Lo stile e l'inventiva di Media Molecule
  • Tante le interazioni col mondo di gioco...

DUBBI

  • ... Che devono essere il più varie e stimolanti possibile