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Watch Dogs - Voci dal Sottobosco

Rinviato all'anno prossimo, il nuovo brand di Ubisoft continua a far discutere i giocatori in trepidante attesa

RUBRICA di Christian Colli   —   24/10/2013

Avrebbe dovuto accompagnare il lancio delle console di nuova generazione, e sarebbe stata una vittoria facile perché, diciamocelo, era anche il titolo più originale e atteso del mucchio. Così sarebbe dovuta andare, ma alla fine Ubisoft ha cambiato idea: all'improvviso, tra capo e collo, lo sviluppatore di Montreal ci ha ripensato, e ha rimandato il lancio di Watch Dogs (e di The Crew, insieme a lui) a un non meglio precisato "inizio del 2014", probabilmente primavera. Il motivo, ufficialmente, è che Ubisoft vuole essere sicura di presentare qualcosa che "incarni alla perfezione il concetto di nuova generazione videoludica". I propositi di Watch Dogs, in effetti, sono decisamente ambiziosi, e chi l'ha provato in prima persona alle varie ferie non si è detto proprio sicuro che il gioco sarebbe riuscito a mantenere le sue promesse. Se sei mesi in più permetteranno a Ubisoft di perfezionare la sua nuova creatura in modo che stupisca tutti quanti, proiettandoci al cento percento nella nuova generazione, tanto di guadagnato. Ma cos'ha di così speciale Watch Dogs da aver polarizzato così tanto l'attenzione dei videogiocatori?

Rimandato all'anno prossimo, Watch Dogs continua ad attirare l'attenzione con le sue idee innovative

L'asso nella manica

"Credo che Watch Dogs attiri l'attenzione perché la gente riesce a immedesimarcisi", sostiene Johnathan Morin, direttore creativo del gioco. "Ci è voluto un po' di fortuna e un po' di tempismo per azzeccare l'argomento giusto al momento giusto. Watch Dogs parla delle vite delle persone, e quindi le persone sono interessante a sentire cos'ha da dire".

Watch Dogs - Voci dal Sottobosco

Per chi stesse cadendo dalle nuvole, occorre fare un attimo mente locale: il protagonista di Watch Dogs, Aidan Pierce, è una specie di vigilante e un hacker esperto che lotta contro il "CtOS" (Central Operating System) di Chicago, una sorta di supercomputer che controlla ogni congegno tecnologico nella città, accedendo alle informazioni personali dei suoi abitanti. Aidan può intrufolarsi nel sistema e rubare quelle informazioni: questa abilità gli permette quindi di conoscere i dettagli della vita delle persone che lo circondano, e quindi di rubare denaro dal loro conto in banca oppure di salvare la loro pelle fermando un potenziale assassino. Su queste basi si fonda un complesso sistema a missioni che richiederanno sia l'astuzia che l'abilità del giocatore, che dovrà cavarsi d'impaccio sfruttando la tecnologia e le armi da fuoco. "Siamo stati ispirati soprattutto dalla vita reale", continua Morin, "ma prima di cominciare a lavorarci ne abbiamo parlato tantissimo, perché dovevamo essere sicuri che tutte le persone coinvolte credessero davvero nel progetto". E appunto non deve essere stata una cosa difficile, visto che di questi tempi si parla tantissimo - forse persino un po' troppo - di cospirazioni e spionaggio, tra serie televisive, film, social network, fumetti e via discorrendo, per non parlare di Internet. Non a caso si vocifera anche di un film ispirato a Watch Dogs, anche se ci sembra un progetto un po' prematuro in cui imbarcarsi, persino per Ubisoft.

Watch Dogs - Voci dal Sottobosco

Ma Watch Dogs, alla base, è pur sempre un videogioco che dovrà affrontare una concorrenza spietata, ed essendo un'avventura free roaming, ambientata nella versione alternativa di una grande città realmente esistente che è possibile esplorare liberamente, la prima cosa a cui si pensa è Grand Theft Auto V e a quel punto il rinvio di Watch Dogs assume un aspetto già più curioso. Morin, tuttavia, non si lascia intimidire: "l'asso nella manica di Watch Dogs è il sistema di hacking, la sua caratteristica principale che cambia tutto". Secondo Morin, quando si sviluppa un gioco - che sia free roaming oppure no - il suo scopo principale dovrebbe essere sempre legato alla fantasia dei suoi creatori: è questa la differenza tra Grand Theft Auto V e Watch Dogs. "GTA si basa tantissimo sulle proporzioni della mappa esplorabile e i ragazzi di Rockstar North sono bravissimi in quel campo; noi di Ubisoft Montreal proporremo una città enorme, ma più che la sua ampiezza ci interessa la sua densità". In Watch Dogs, infatti, si potrà restare fermi per venti minuti senza fare nulla, ma in quel lasso di tempo si starà comunque giocando perché si potranno origliare le conversazioni altrui, ci si potrà intrufolare nei terminali dei passanti e ci sarà sempre qualcosa che succede dietro l'angolo.

La vita secondo Morin

E poi c'è il tono dell'avventura, il modo in cui viene esposta la storia. In Watch Dogs, promette Ubisoft, sarà tutto diverso perché ha a che fare con noi, con chi siamo e con quello che facciamo. Ma come mai si è scelta Chicago per ambientarci la storia? "Volevamo un panorama che fosse bellissimo e opprimente allo stesso tempo, fatto di vicoli stretti, edifici di mattoni rossi e un aspetto imponente. La Costa Ovest era uno spazio troppo ampio e inutilizzato, non avrebbe avuto lo stesso effetto", spiega Morin. E poi c'è la questione politico-sociale: serviva un posto in cui una storia come quella di Watch Dogs sarebbe apparsa credibile.

Watch Dogs - Voci dal Sottobosco

"Chicago è una città estremamente innovativa, dove gli abitanti non si fanno spaventare dalle novità. È una tradizione secolare. La città ora è piena di telecamera, i cellulari sono sorvegliati, e via dicendo". Morin la paragona a Londra, insomma: Chicago è effettivamente la città più sorvegliata del nord America, il posto ideale per una storia come quella di Watch Dogs. Tuttavia, non giocheremo davvero a Chicago: "ne abbiamo preso dei pezzetti, i giocatori riconosceranno subito alcuni posti, ma ci siamo presi delle libertà per assicurarci che si adeguassero al gioco. Abbiamo dovuto comprimere la città, mantenendone le parti migliori per evitare delle ridondanze. L'ultima cosa che volevamo è che la gente pensasse che la mappa è ripetitiva perché Chicago è fatta così". Anche Grand Theft Auto V ha dimostrato che è difficilissimo replicare una città e ottenere i risultati migliori: l'importanza è catturarne l'anima. Alcuni scorci devono restare gli stessi in modo da essere immediatamente riconoscibili, l'importante è quello. E così Ubisoft è andata a Chicago a fare foto su foto e a registrare i suoni e le voci, così da preservare anche l'accento degli abitanti di Chicago. Morin ammette di essere un vero nerd, attento ai minimi dettagli: "amo la tecnologia e sono una persona molto curiosa, e Watch Dogs, alla fine, cercherà di soddisfare quella curiosità che nutriamo tutti, chi più chi meno". Il direttore del progetto ha un'opinione un po' particolare della società; secondo lui siamo tutti un po' perversi, magari per gradi diversi. "C'è gente che usa Facebook per guardare le foto di persone che neanche conosce, altri sono anche più invadenti. Adoro queste cose e credo di aver infuso un po' della mia passione nel gioco, anche se in modo abbastanza sottile". Nel tentativo di rendere il gioco più realistico, Morin si è assicurato che i giocatori possano comportarsi come farebbero nella realtà: potrebbero decidere di non violare gli account di alcuni personaggi del gioco, per esempio, o magari pentirsene dopo averlo fatto. Alcuni giocatori potrebbero intrufolarsi in un'abitazione e spiare oppure no quello che sta facendo chi ci vive. L'obiettivo, insomma, è concedere agli utenti una sorta di libertà sia d'azione sia emotiva.

Watch Dogs - Voci dal Sottobosco

"Sono sicuro che alcuni penseranno che non è così che si fa un gioco, ma alla fine credo che tutti si renderanno conto che è proprio questo genere di voyeurismo che attira le persone". Parole abbastanza irriverenti, ma fondamentalmente vere. Abbiamo visto come i reality e i social network hanno cambiato il modus vivendi delle persone, ne abbiamo prova ogni giorno guardando i nostri amici, i nostri famigliari... noi stessi. Ubisoft, insomma, sembra voler puntare su questi concetti per creare una specie di meta-gioco, come dimostra anche la modalità multigiocatore che, a quanto pare, permetterà di interagire furtivamente con altri giocatori, magari spiandoli mentre sono impegnati per i fatti loro. "Non avrebbe avuto senso insinuare che Aiden sia l'unico hacker in grado di fare tutto quello che fa nel gioco, e così ci siamo inventati le 'invasioni' degli altri giocatori", spiega Morin. "Il sistema si autobilancerà, comunque, in modo che più un giocatore invade le partite degli altri, più saranno invase le sue, e se non lo fa affatto ci sarà una specie di firewall a proteggerlo per un po'". Come una specie di ciclo, insomma, tranne che per alcuni dettagli sui cui Morin tiene la bocca cucita: "a un certo punto qualcuno vi dirà qualcosa che non sapevate e voi farete altrettanto con qualcun altro, e da quel momento in poi comincerete a rendervi lentamente conto di come funziona il gioco e di chi stia osservando chi, ma non posso dire altro per il momento". Insomma, per saperne di più dovremo per forza aspettare qualche mese, sperando che non siano troppi: aldilà di eventuali problemi tecnici, Watch Dogs resta sicuramente una delle proposte più originali nel campo degli adventure in terza persona. Da tenere d'occhio.