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Un biglietto per Draenor

Blizzard ha presentato la nuova espansione di World of Warcraft: tante novità per i fan vecchi e nuovi del MMORPG più giocato di sempre

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   09/11/2013

Alla fine, "The Dark Below" si è rivelato una grandissima burla. Lo ha confermato Blizzard stessa, spiegando che in realtà loro non c'entravano nulla con quel marchio e che a registrarlo sarebbe stato un fan in vena di scherzi mesi fa, confondendoci le idee sulla natura della nuova espansione di World of Warcraft.

Un biglietto per Draenor

Perché un'altra espansione sapevamo tutti che ci sarebbe stata e che, probabilmente, sarebbe stata presentata al BlizzCon cominciato giusto ieri ad Anaheim. Quando qualche giorno fa Blizzard ha registrato in tutto il mondo il marchio Warlords of Draenor è arrivata la conferma, casomai ci fosse stato bisogno, che il reveal era imminente. L'unico problema era il tema dell'espansione, con quel nome, Draenor, che ai giocatori di vecchia data avrà fatto correre un brivido lungo la schiena. Draenor, infatti, non è altro che il nome originale delle Outland (o Terre Esterne, all'italiana) e cioè il pianeta in cui si è svolta la primissima espansione di World of Warcraft, The Burning Crusade. Un'espansione che in molti considerano la migliore del mucchio, un po' per nostalgia e un po' per la trama epica, nonostante sia ancorata a quello che oggi potremmo tranquillamente definire un gameplay preistorico, specialmente paragonandolo allo stato attuale di World of Warcraft. Il timore che Blizzard volesse sfoderare la "carta Cataclysm" con un mero revamp di Outland insomma, c'era tutto, ma è bastato vedere il solito, grintoso Chris Metzen sul palco per pochi minuti, e sentire alcune parole magiche, per riaccendere l'interesse anche in chi credeva che Blizzard avesse perso definitivamente di vista l'essenza della sua saga.

Orchi, alieni, demoni, guerre e viaggi nel tempo nella quinta espansione di World of Warcraft!

L'orco che saltava nel tempo

Chris Metzen e Greg Street sono stati cristallini: per il client non ci sarà un aggiornamento contenutistico importante prima dell'uscita dell'espansione, ma soltanto la solita patch minore che farà da prologo alle vicende di Warlords of Draenor. Vicende che hanno creato parecchia confusione anche tra i visitatori del BlizzCon, i quali hanno tempestato di domande gli sceneggiatori della saga durante la solita conferenza sul "lore" e la storia del gioco. La trama non è stata ancora svelata del tutto, ma a quanto pare Garrosh Malogrido riuscirà ad evadere dalla sua prigione con l'aiuto di un misterioso personaggio in grado di manipolare il tempo.

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L'ex Capoguerra dell'Orda, deposto alla fine dell'Assedio di Orgrimmar, raggiungerà quindi la Draenor del passato, dove impedirà agli orchi di bere il sangue di Mannoroth e quindi di vincolarsi alla volontà del demone Kil'jaeden. L'intenzione di Garrosh è infatti quella di riunire i potenti orchi dell'Orda di Ferro del passato e di attraversare un varco temporale per marciare direttamente sull'Azeroth del presente, molto prima degli eventi che avrebbero condotto all'apertura del Portale Oscuro e alla distruzione del pianeta. Il compito dei giocatori e degli eroi di World of Warcraft, tra i quali spicca ovviamente l'orco Thrall, sarà quello di viaggiare nel passato e fermare questa nuova minaccia prima che si abbatta sul presente. Chris Metzen e David Kosak hanno chiarito subito una questione fondamentale: gli eventi che si svolgeranno in Warlords of Draenor non incideranno sul nostro presente. Blizzard ha scelto di aggirare il gravoso problema dei paradossi temporali, spina nel fianco della narrativa basata sui viaggi nel tempo, concentrandosi sulla filosofia del continuum spazio temporale parallelo. Se anche l'Orda del Ferro riuscisse a invadere Azeroth nel presente, per noi gli eventi da Warcraft II in poi si sono già verificati, e non sarebbe il nostro presente a cambiare. La soluzione pensata dagli sceneggiatori, per quanto possa apparire semplicistica, permetterà ai giocatori di concentrarsi sulla nuova minaccia e di conoscere un'ambientazione e una mitologia che in tutti questi anni sono stati solo sfiorati e mai approfonditi a sufficienza.

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I ragazzi di Irvine si divertiranno quindi ad esplorare le personalità di eroi e nemici dal grande carisma che abbiamo conosciuto negli strategici originali, e in misura minore nelle espansioni di World of Warcraft, come Kargath, Kilrogg, Gul'dan, il profeta Velen, Khadgar e molti altri. Anche gli eroi del presente saranno duramente influenzati da queste vicende: Thrall, Garrosh e gli altri avranno infatti l'occasione di scoprire i loro antenati e le famiglie che non hanno mai conosciuto, un'esperienza che cambierà profondamente soprattutto il primo. Il famoso sciamano infatti, attraversa una vera e propria crisi di identità dai tempi di Cataclysm, e secondo Chris Metzen la storia di Warlords of Draenor sarà proprio la marcia in più di cui avrà bisogno per riprendere le redini della sua vita. Per i giocatori insomma, la nuova espansione non rappresenterà soltanto un "semplice" viaggio nel tempo: spalancherà le porte a una vera e propria continuity parallela che gli sviluppatori hanno anticipato di poter esplorare e approfondire in futuro, e che getterà persino le basi per le espansioni successive. E per chi sperava di affrontare finalmente Kil'jaeden, Metzen ha fatto notare che l'intervento di Garrosh ha decisamente messo i bastoni tra le ruote di Gul'dan e, indirettamente, della Legione Ardente...

Non è un pianeta per vecchi

Fugato dunque il dubbio di trovarsi di fronte a un "Cataclysm al contrario", dove il mondo non viene distrutto ma semmai ricostruito, gli sviluppatori sullo showfloor hanno chiarito un altro, importante dettaglio: Warlords of Draenor non è un revamp, Draenor non è stata ricostruita sulla base delle Outland. Il pianeta è più vasto, più dettagliato e più ricco della sua controparte presente, e le varie regioni - comprese quelle già esplorate in The Burning Crusade, come Nagrand e Shadowmoon Valley - sono state ridisegnate da zero.

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Il layout delle mappe è completamente cambiato e Blizzard ha mantenuto delle similitudini solo dove strettamente necessario per motivi di narrazione. Shadowmoon Valley per esempio, è una terra in cui è sempre notte, florida e ben lontana dalla landa squarciata da fiamme e zolfo in cui abbiamo combattuto Illidan. Talador è la regione che ospita Auchindoun e, soprattutto, la civiltà Draenei: gli alieni dell'Alleanza, messi ingiustamente da parte per svariate espansioni, torneranno ad avere un ruolo cruciale nell'evolversi della vicenda, e i giocatori scopriranno finalmente di più sulla loro cultura e sulla loro religione, con buona pace di astronavi ed esodi spaziali. Le regioni in cui sarà divisa Draenor saranno sette, più una relegata al PvP aperto di cui parleremo tra un po', e Metzen ha anticipato che in futuro sarà aggiunta anche quella che in The Burning Crusade era la regione di Netherstorm. Tantissima carne al fuoco insomma, alla quale i giocatori saranno inseriti per gradi e con una lunga introduzione strutturata che ricorda quella riccamente narrata della classe Death Knight. Al termine di questo prologo, i giocatori dell'Alleanza si troveranno nella loro zona di partenza, Shadowmoon Valley, mentre quelli dell'Orda inizieranno l'esplorazione dalla regione nevosa di Frostfire Ridge: le due fazioni stabiliranno in queste aree agli antipodi le loro "capitali", dando inizio a una lotta senza quartiere tra di esse e contro l'Orda di Ferro. Draenor sarà una terra primordiale, selvaggia, in cui spadroneggia il regno decadente degli Ogre e in cui abitano guerrieri disposti a mozzarsi le braccia per liberarsi dalle catene della schiavitù e a cavarsi gli occhi per non vedere il momento della propria morte e guidare più efficacemente la loro tribù. Blizzard ha sottolineato con forza queste caratteristiche, che cercherà di rendere più incisive grazie anche al nuovo motore, che consentirà a grafici ed artisti di proporre ambientazioni e dettagli ancora più incisivi di quelli visti in Mists of Pandaria.

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Warlords of Draenor sarà anche il momento giusto per proporre l'attesissimo revamp dei modelli poligonali: sul palco sono stati mostrati quelli di Nani, Gnomi, Tauren, Orchi e Non Morti, e il risultato è davvero impressionante. Gli artisti di Blizzard hanno cercato di restare fedeli a tutti i costi allo "spirito" del character design originale, migliorandone la resa visiva senza snaturarne l'aspetto cartoonesco. Sono i numeri a parlare per i nuovi modelli: i Nani, per esempio, saranno costituiti da settemila poligoni circa, mentre la loro controparte attuale vanta giusto un migliaio di poligoni e poco più. Adoperando la stessa tecnologia utilizzata per la modellazione dei Pandaren e dei capi delle fazioni, Blizzard ha ricostruito i volti sulla base di una struttura ossea che permette dunque una maggior quantità di animazioni e, sopratutto, l'asimmetria dei lineamenti del viso. Atteso da anni, questo revamp sembra insomma aver dato i suoi frutti, e Blizzard ha promesso anche una maggior cura nella realizzazione di armi e armature che non stonino con questa nuova generazione di modelli poligonali. Il rovescio della medaglia però, è un discreto incremento per quanto riguarda i requisiti a livello hardware, che dovranno soddisfare le necessità del nuovo motore grafico: quali siano e in che modo si allontanino dalla tradizione del "gioco leggero per tutti i computer" di World of Warcraft però, è ancora difficile dirlo.

L'ultima guarnigione a sinistra

A livello di gameplay, Blizzard non ha mostrato moltissimo di Warlords of Draenor, e nonostante le prime due aree - Shadowmoon Valley e Frostfire Ridge - siano giocabili sullo showfloor, i dettagli sulla progressione, sui cambiamenti e sulla nuova itemization restano tuttora piuttosto nebulosi. Sappiamo per certo che saranno apportati parecchi cambiamenti alla natura dei nostri personaggi attuali, e che Blizzard sta valutando di ritoccare - se non addirittura rimuovere! - statistiche che considera "noiose" come gli indici d'impatto e di perizia, implementandone altre piuttosto bizzarre che potrebbero andare a influenzare la velocità di movimento o la portata degli attacchi ad area.

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Una cosa è sicura: si potrà raggiungere il livello 100 (e non il 95, che i designer non consideravano "sufficientemente epico" per il tema dell'espansione) e ci saranno nuove abilità da imparare e nuovi talenti da scegliere. Nel frattempo, una delle feature rivelate dal trailer ha lasciato gran parte della community di stucco: chi acquisterà Warlords of Draenor potrà portare immediatamente a livello 90 un personaggio qualsiasi del suo account, livello 85 o 10 che sia. Questa scelta decisamente particolare è stata presa per permettere ai giocatori vecchi e nuovi, e specialmente a quelli tornati da poco, di installare l'espansione e fiondarsi all'avventura senza dover superare una lunghissima trafila che rischia di allontanare gli uni dagli altri gli utenti con tempistiche e necessità diverse. L'introduzione giocabile dell'espansione e il sistema delle Arene di Addestramento implementato nella recente patch 5.4 faranno da tutorial, insieme a un nuovo menu che suggerirà di volta in volta cosa fare e che contenuti affrontare, nel caso ci si senta spaesati o non si sappia come proseguire. Tanti piccoli aggiustamenti e miglioramenti della qualità della vita insomma, come quello che interesserà l'inventario: quest'ultimo, infatti, potrà essere rassettato automaticamente, e verrà finalmente liberato da tutti quegli oggetti divertenti quanto inutili che occupavano spazio prezioso e che troveranno posto in appositi contenitori condivisi da tutti i personaggi legati all'account. Restando in tema di qualità della vita, non si può negare che una delle feature più intriganti di questa nuova espansione sia la Guarnigione, e cioè il sistema di "housing" che i giocatori chiedono a gran voce da tantissimi anni e che finalmente prenderà vita sulla base dell'esperimento effettuato in Mists of Pandaria con la fattoria nella Valle dei Quattro Venti. Si tratterà, infatti, di un'area in phasing che i giocatori potranno collocare in una zona a loro scelta, e che crescerà col tempo, completando missioni e accumulando risorse.

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Cambierà graficamente, diventando via via più fortificata, e si potrà arredare persino con trofei e premi ottenuti esplorando il mondo di gioco, sconfiggendo i nemici e sbloccando le varie Imprese. Come se non bastasse, la Guarnigione ospiterà i "seguaci", e cioè dei PNG che potremo reclutare in vari modi in giro per il mondo. Ciascuno di essi sarà contraddistinto da statistiche ed abilità diverse che dovremo studiare e imparare bene: alcuni seguaci potrebbero creare oggetti grazie a professioni che il nostro personaggio non conosce, e altri potrebbero essere inviati in missione al posto nostro e in base alle loro capacità cambierà anche il tipo di ricompensa. Si tratta di un sistema che ricorda - in modo anche un po' sfacciato, a dire il vero - quello dei compagni di Star Wars: The Old Republic, implementato però con una certa astuzia, visto che i giocatori saranno spronati a cercare di "collezionare" tutti i seguaci migliori al fine di creare squadre in grado di affrontare e completare qualunque missione, specialmente quelle più difficili e particolari che si sbloccheranno soltanto costruendo determinati edifici all'interno della Guarnigione. Un vero e proprio gioco nel gioco insomma, che potrebbe rivelarsi persino più appassionante del sistema di battaglie tra mascotte: considerando quanto fosse stato guardato di traverso quest'ultimo alla sua presentazione, e quanto profondo e divertente si sia poi rivelato, non possiamo che essere essere curiosi.

Hunger Endgames

Questa prima infornata di notizie sulle caratteristiche e i contenuti di Warlords of Draenor non poteva che concludersi con il solito ambaradan di spedizioni, incursioni, PvE e PvP per tutti i gusti. Blizzard sembrerebbe aver preso atto delle lamentele degli utenti sommersi di missioni giornaliere in Mists of Pandaria, e ha rivelato che in futuro vedremo contenuti e soluzioni molto più simili all'Isola Senza Tempo proposta di recente con la patch dell'Assedio di Orgrimmar: missioni pubbliche e dinamiche quindi, che ricompensano i giocatori per le azioni sul campo senza tediarli con compiti giornalieri tutti uguali.

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Ovviamente le missioni giornaliere resteranno, ma Blizzard intende ampliare ulteriormente il ventaglio di possibilità offerto ai giocatori in termini di progressione e accumulo di oggetti ed equipaggiamento, sia tramite la Guarnigione sia tramite le ricompense di missioni e dungeon. Questi ultimi ovviamente non mancheranno: l'espansione verrà lanciata con sette dungeon, quattro da affrontare nella fase di progressione e tre pensati per il livello massimo. Tutti questi dungeon saranno proposti in modalità normale, Eroica e Sfida, offrendo quindi difficoltà e ricompense per tutti i gusti. Torneranno gli Scenari, neanche a dirlo, che già sul finire di Mists of Pandaria hanno fatto passi da gigante in termini di complessità e scorrevolezza, e verrà proposta una versione riveduta e corretta di un vecchio dungeon, Upper Blackrock Spire. Per quanto riguarda le incursioni, il discorso è un po' più complesso: il team di sviluppo ha intenzione di replicare l'ottimo incipit di Mists of Pandaria, perciò oltre ai boss in campo aperto, Warlords of Draenor proporrà fin da subito due incursioni parallele. Tuttavia saranno effettuate delle modifiche interessanti sulla base del sistema di incursione dinamica implementato con la patch 5.4, il quale sarà applicato ad ogni tipo di incursione, compresi quelli intrapresi in modalità Ricerca delle Incursioni. L'intenzione di Blizzard è quella di rendere sempre più scorrevole e accessibile l'endgame, con un occhio di riguardo per i giocatori hardcore che potranno quindi trastullarsi con la nuova difficoltà Mitica: sarà più difficile di quella Eroica e comporterà la creazione di gruppi da 20 giocatori, un formato completamente nuovo e, a detta degli sviluppatori, molto più facile da bilanciare. Infine, il PvP: nonostante sia considerato un eSport, il PvP in World of Warcraft è in fase calante da un bel po' di tempo, anche perché non c'è stato nessun contenuto degno di nota a stimolarlo per tutto il corso di Mists of Pandaria.

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Si torna a parlare di guerra e di violenza, e quindi i tempi sono maturi per una nuova area PvP all'aperto: si chiamerà Ashran, e sarà una zona istanziata persistente in cui si combatterà tutto il giorno. L'idea è quella di proporre un'edizione aggiornata, riveduta e corretta delle mitiche battaglie scoppiate nella prima versione del campo di battaglia Alterac Valley; erano scontri che potevano durare decine di ore e in cui i giocatori potevano esplorare liberamente una mappa immensa e intraprendere varie azioni da soli o in gruppo. Ashran offrirà lo stesso tipo di esperienza, coadiuvata dalla tecnologia dei reami condivisi che permetterà un bilanciamento continuo e discreto dei giocatori impegnati nella battaglia, i quali potranno addirittura costruire e pilotare dei veicoli d'assedio personali. Per gli amanti dell'Arena invece, è stato concepito il sistema Trial of the Gladiator: quando attiva, questa feature consentirà ai giocatori di affrontarsi settimanalmente in match dove non conta l'equipaggiamento, ma la bravura. Durante queste battaglie infatti, si utilizzeranno armi e armature predefinite e uguali per tutti, un po' come succede nel PvP strutturato di Guild Wars 2. In questo modo, i fan dell'Arena troveranno nuovi sfidanti contro cui battersi, e chi è in cerca di un po' di sano PvP saltuario senza volersi barcamenare nell'accumulo di punti per l'acquisto dell'equipaggiamento apposito potrà partecipare senza pensarci troppo.

Concludendo...

Proprio qualche giorno fa, Activision Blizzard ha ammesso che World of Warcraft ha perso altri centomila utenti nell'arco di un trimestre. Bisogna comunque ricordare che il tronista degli MMORPG registra tuttora oltre sette milioni di account, che sono sei milioni in più del suo miglior concorrente. Fisiologico o meno, il declino di World of Warcraft sembra ormai cominciato e Warlords of Draenor probabilmente rallenterà l'emorragia solo temporaneamente.

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Rimane comunque sorprendente, soprattutto in quest'ottica, la quantità di idee e contenuti proposti durante questo semplice reveal, anche se dobbiamo ammettere di essere rimasti un po' interdetti dal fatto che gran parte di quanto mostrato non è esattamente farina del sacco di Blizzard. Il trend sembra essersi invertito, e mentre prima era la concorrenza a copiare spudoratamente le idee di World of Warcraft, adesso sembrano essere i suoi sviluppatori a pescare a piene mani nel mercato degli MMORPG, proponendo la versione personalizzata di concetti e meccaniche viste altrove. Warlords of Draenor promette di essere insomma, la solita espansione ricchissima e gonfia di contenuti che siamo abituati a installare ogni paio d'anni. Resta però un quesito: quando uscirà? Per quanto le prime due aree fossero giocabili sullo showfloor del BlizzCon 2013, bisogna ammettere che lo stato dei lavori sembra meno avanzato del previsto, e con l'aggiornamento 5.4 ormai disponibile da più di un mese per i fan di World of Warcraft si prospetta un'attesa lunghissima che senza dubbio inciderà negativamente sul già ferito numero di sottoscrizioni. Una strategia azzardata quindi, che indubbiamente darà i suoi frutti a tempo debito, ma che ora come ora ci fa pensare che, forse, si sarebbe dovuta intraprendere la strada delle espansioni meno corpose ma più frequenti: del resto, i giocatori che si gireranno i pollici per mesi in attesa di nuovi contenuti, la macchina del tempo non ce l'hanno.

CERTEZZE

  • Miglioramenti e novità decisamente azzeccate
  • Il nuovo motore grafico promette bene
  • La storia del viaggio nel tempo è intrigante...

DUBBI

  • ...ma Metzen e soci riusciranno a non combinare pasticci?
  • Di concreto si è visto veramente poco
  • Potrebbe volerci parecchio tempo prima dell'uscita