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È tempo di distruzione

Dragon Ball Z: Battle of Z è arrivato su Xbox LIVE e PlayStation Network con un'interessante demo giocabile

PROVATO di Tommaso Pugliese   —   23/12/2013

Dopo la dimenticabile parentesi di Dragon Ball Z per Kinect, Namco Bandai riprende una delle sue licenze più celebri per un nuovo brawler all'insegna della spettacolarità e della frenesia, affidandone lo sviluppo ad Artdink, team decisamente poco noto in occidente.

È tempo di distruzione

Dragon Ball Z: Battle of Z prende spunto dall'ultimo film d'animazione basato sul manga di Akira Toriyama, "Battle of Gods", per proporci un roster composto da oltre settanta personaggi, che includono naturalmente Goku in versione Super Saiyan God e il temibile dio della distruzione Bills. L'approccio del gioco è simile a quello dei vari Tenkaichi Budokai, con spettacolari combattimenti che si svolgono all'interno di spazi aperti e apparentemente sconfinati, utilizzando però un sistema di controllo più propenso a trasmetterci la sensazione degli impatti. Non ultima, viene introdotta la grande novità del multiplayer online, con una modalità cooperativa per quattro giocatori e una modalità competitiva per otto giocatori in cui due squadre devono affrontarsi. La demo giocabile disponibile da alcuni giorni su Xbox LIVE Marketplace e PlayStation Store, in quest'ultimo caso sia per PlayStation 3 che per PlayStation Vita, ci fornisce proprio un assaggio di queste feature, che senza dubbio andranno a caratterizzare la versione finale di questo tie-in.

Dragon Ball Z: Battle of Z è arrivato su Xbox LIVE e PSN con un'interessante demo giocabile

Sei tu un dio?

In termini di offerta, la demo appare discretamente ricca. È infatti possibile cimentarsi con quattro missioni tratte dalla modalità single player, che includono altrettanti personaggi giocabili (Goku, Gohan bambino, Crilin e Piccolo) e provare entrambe le modalità multiplayer, cooperativa e competitiva. Partiamo proprio dall'esperienza online, che purtroppo al momento non brilla e, durante i nostri test, si è rivelata piuttosto problematica in termini di latenza e funzionalità.

È tempo di distruzione

In primo luogo il matchmaking necessita di un'opera di ottimizzazione, visto che la ricerca veloce di una partita porta raramente a risultati positivi, e il più delle volte ci si ritrova in una stanza da soli ad attendere eventuali altri partecipanti. La situazione migliora in modo sostanziale se si passa alla selezione personalizzata delle partite, nel qual caso l'interfaccia ci indica le stanze aperte e il numero di utenti al loro interno, così da scegliere la soluzione migliore per procedere. Una volta in azione, però, accade abbastanza spesso che il gioco si "fermi" in alcuni frangenti, probabilmente perché uno dei giocatori dispone di una connessione lenta. Vengono così a crearsi situazioni molto frustranti, al limite dell'ingiocabilità, da cui peraltro è difficile sottrarsi per via di un sistema di rating che ci segnala come giocatori poco affidabili nel momento in cui il numero delle nostre disconnessioni diventa minimamente rilevante. I problemi sembrano affliggere le modalità competitive molto più della modalità cooperativa, magari anche per via del maggior numero di partecipanti, tuttavia si tratta di un inconveniente da risolvere assolutamente prima dell'uscita nei negozi, o si rischia di bruciare quella che è la novità più grande introdotta dal gioco. Le potenzialità sono evidenti, visto che la rosa dei personaggi è stata suddivisa in classi che includono ad esempio guerrieri di stampo tradizionale e unità di supporto, le cui manovre prevedono il ripristino dell'energia vitale per i compagni di lotta. Insomma, coordinandosi con gli amici sarà davvero possibile organizzare belle sfide e divertirsi, a patto però che l'infrastruttura funzioni.

Come sarà lo story mode?

Oltre alle quattro missioni della demo, non viene indicato con quali saghe potremo cimentarci esattamente nella versione finale di Dragon Ball Z: Battle of Z. Spulciando però nelle frasi preimpostate disponibili per le modalità multiplayer, siamo riusciti a scoprire la lista completa delle storyline:
- La saga dei Saiyan
- La saga di Freezer
- La saga degli Androidi
- La saga di Majin Bu
- Un'altra era
- Era extra
- Era speciale

L'arrivo dei Saiyan

Le quattro missioni in single player servono fondamentalmente per introdurci alle meccaniche di gioco e al sistema di controllo, nonché illustrarci il concetto di "Genki", ovvero l'energia che è possibile donare e ricevere alla fine dei match, e che nella demo è protagonista di un counter per determinarne la quantità racimolata da tutti i giocatori del mondo.

È tempo di distruzione

I nemici da affrontare sono i Saibaiman, Piccolo (durante l'allenamento con Gohan), Radish e Nappa. Per quanto riguarda il layout dei comandi, i pulsanti principali del controller vengono utilizzati per l'attacco fisico (Y) e quello spirituale (B), ma diventano rispettivamente un assalto "a scomparsa" e un'onda di energia se contemporaneamente si preme il dorsale sinistro (usato anche per parare); mentre invece il dorsale destro serve per agganciare i bersagli, funzione fondamentale in un brawler di questo tipo. I pulsanti X e A vengono utilizzati per salire o scendere di quota, visto che tutti i personaggi hanno la capacità di volare, ma anche per scattare in avanti.

È tempo di distruzione

Infine, i due trigger attivano mosse caratteristiche del guerriero che controlliamo, mentre riempire completamente la barra dell'energia spirituale ci consentirà di emettere una spettacolare manovra speciale premendo B e Y contemporaneamente: un'onda Kamehameha nel caso di Goku, un dirompente Masenko nel caso di Gohan, il Kienzan nel caso di Crilin e il temibile Makankosappo nel caso di Piccolo. Uno dei problemi che i tie-in di Dragon Ball si portano dietro da sempre è la scarsa valorizzazione dei singoli personaggi, nel senso che usare l'uno o l'altro non si traduce in una differenza sostanziale una volta in azione. Pensiamo però che questo tipo di approccio alle mosse e alle classi lavori finalmente in tal senso, anche se ci riserviamo di giudicare per bene tale aspetto dell'esperienza quando potremo provare il gioco finito. Per il momento le cose funzionano discretamente bene, c'è una buona sensazione di impatto e gli scenari, per quanto desolati come al solito, vantano un livello di dettaglio decente.

CERTEZZE

  • Si picchia bene, fatte le dovute eccezioni
  • Qualche passo nella differenziazione dei personaggi
  • Molto interessanti le modalità multiplayer...

DUBBI

  • ...che però al momento funzionano maluccio
  • Scenari desolati come al solito e nemmeno troppo ampi
  • Qualche mossa in più sarebbe stata gradita