I videogiochi multipiattaforma, che costituiscono la maggioranza delle uscite annuali, sono da sempre croce e delizia per chi ama giocare su PC. Il perché è presto detto: per ovvie ragioni commerciali, i team di sviluppo sono abituati a lavorare ai propri progetti tenendo come riferimento l'hardware di Xbox 360 e PlayStation 3, piattaforme con qualcosa come sette anni sul groppone, il che ha dato spesso origine a prodotti "castrati" in partenza, che vengono magari portati in ambiente Windows senza particolare impegno, risultando in esperienze ben al di sotto delle aspettative. La situazione è cambiata da qualche mese, con il debutto di PlayStation 4 e Xbox One: il punto di partenza sono sempre le console, ma trattandosi ora di macchine molto più performanti è chiaro che la differenza fra ciò che è possibile realizzare su PC e ciò che viene effettivamente concretizzato si è assottigliata, e non mancano esempi di eccellenza in tal senso. Abbiamo dunque voluto fare una piccola rassegna di quelli che al momento si pongono come i migliori port disponibili per i possessori di personal computer, cercando di illustrare i motivi delle nostre scelte in ambito tecnico e di focalizzarci su titoli più o meno recenti.
Quali sono i titoli multipiattaforma che su PC hanno espresso pienamente il proprio potenziale?
DiRT 3
Cominciamo da lontano, almeno relativamente, perché è indubbia l'importanza avuta da DiRT 2 come "spot" per le DirectX 11, e il terzo episodio della serie prosegue sulla medesima linea, riuscendo a fare anche meglio.
Il gioco di guida targato Codemasters, uscito nel 2011, vanta su PC un comparto tecnico d'eccellenza, fatto di attenzione per i dettagli e frame rate fluido anche sulle configurazioni non al top, stabilendo nuovi standard in termini di ottimizzazione. L'engine utilizzato dagli sviluppatori, l'EGO 2.0, garantisce una conta poligonale di tutto rispetto, unitamente a una gestione convincente del fumo, dei danni alle vetture e della tessellation, che come sappiamo conferisce spessore e "morbidezza" extra alle forme, una delle più note prerogative dell'ultima versione delle librerie grafiche Microsoft. Una volta in gara, il colpo d'occhio è ancora oggi incredibile, con gli pneumatici che disegnano profonde linee sui tracciati sterrati e lo sfondo che garantisce quella popolosità e quel dinamismo capaci di immergerci completamente nell'esperienza. Anche sotto il profilo ludico, DiRT 3 rimane attuale e godibilissimo, grazie a un modello di guida che sintetizza al meglio le esigenze arcade e la sfida di controllare la vettura in qualunque situazione, coadiuvato da una grande varietà in termini di gare. Si potrebbe obiettare che come gioco di rally non rispecchi in effetti la realtà di queste competizioni, ma se l'obiettivo è quello di divertirsi si tratta di un acquisto decisamente consigliato. A maggior ragione se avete modo di comprarlo durante una delle tante promozioni online.
Crysis 3
La serie di sparatutto creata da Crytek è sempre stata un punto di riferimento per gli utenti PC, visto che il franchise è nato proprio sulla piattaforma Windows e per anni il primo episodio è stato utilizzato come benchmark per testare le capacità delle nuove schede video. Non ci troviamo dunque di fronte a un prodotto che parte tecnicamente dalle console, bensì il contrario; e lo straordinario comparto tecnico che offre è una chiara testimonianza di questo approccio.
Giocato a 1080p e con tutte le impostazioni al massimo, Crysis 3 è uno spettacolo incredibile per gli occhi, un mix di definizione e spessore il cui collante è rappresentato dalla straordinaria effettistica, specie per quanto riguarda i particellari e la pioggia, estremamente convincenti. Come spesso accade, tutto ciò non è "gratis", e infatti i requisiti hardware raccomandati parlano di un processore Intel i3 530 o AMD Phenom II X2 565, 4 GB di RAM e una scheda video NVIDIA GeForce GTX 560 o AMD Radeon HD 5870. Per ottenere il massimo dal titolo Crytek servono però componenti ancora più avanzati, nello specifico un processore Intel Core i7 2600K o AMD FX 4150 e una scheda video NVIDIA GeForce GTX 680 o AMD Radeon HD 7970. Il lavoro di ottimizzazione effettuato dagli sviluppatori mostra il fianco ad alcune scelte discutibili, in primis il fatto di affidare i calcoli relativi alla fisica alla CPU anziché alla GPU, ma il pieno supporto dei processori quad core garantisce prestazioni all'altezza delle aspettative, a maggior ragione se decidete di cimentarvi con questo interessante sparatutto dopo aver effettuato un upgrade hardware. Vestire i panni di Prophet ed esplorare gli scenari imbracciando un potente arco per eliminare gli avversari si rivela infatti un'esperienza ancora più coinvolgente se la si può godere nello splendore dell'alta risoluzione e dei sessanta frame al secondo.
Tomb Raider
Il sorprendente reboot firmato Crystal Dynamics ci ha consegnato una Lara Croft più reale e convincente, nell'ottica di un'avventura che funge da battesimo del fuoco per il celebre personaggio reinventato e che, su PC, ha dato prova di grande attenzione e impegno.
Gli sviluppatori di Nixxes Software (il team che si è occupato della versione PC) hanno infatti puntato a un port GPU-centrico, che cioè scarica quasi completamente il lavoro di rendering sulla scheda video ma che al tempo stesso trae profondo giovamento dalla presenza di processori quad core, cosa che si traduce in un evidente aumento nel frame rate. La feature più chiacchierata del gioco è senz'altro il supporto per la tecnologia TressFX di AMD, ovvero una gestione realistica dei capelli in base alla gravità e alle correnti d'aria. Al di là delle preferenze personali, l'attivazione di questo effetto incide in modo pesante sulle performance laddove si possieda una scheda NVIDIA, tagliando gli FPS anche del 30% a parità di impostazioni. Non ci sono però soltanto i capelli a comporre il quadro tecnico di Tomb Raider, anzi si tratta di un dettaglio rispetto alla ricchezza degli scenari, con le rocce e le cortecce degli alberi capaci di guadagnare rilievo grazie alla tessellation, asset di qualità superiore rispetto alle versioni console (vedi le texture, spesso e volentieri ad alta risoluzione) e un'effettistica avanzata che dà il meglio di sé nelle situazioni in cui la luce può fare la differenza, dunque sia negli ambienti aperti che al chiuso. Oltre a un gameplay e a una struttura solidi e convincenti, insomma, il titolo di Crystal Dynamics offre anche una grafica incredibile e si pone senza dubbio come uno dei multipiattaforma migliori attualmente disponibili su PC.
Battlefield 4
Fare una rassegna delle migliori performance tecniche su PC senza citare gli ultimi episodi di Battlefield sarebbe folle, anche se il quarto capitolo della serie realizzata da DICE non è stato un esempio di ottimizzazione irreprensibile, specie nelle prime versioni.
Di certo si tratta di un valido spot per mostrare al mondo le terrificanti caratteristiche del Frostbite 3 in termini di interazione e distruzione degli ambienti, con interi palazzi pronti a crollare sotto i colpi di un lanciarazzi o di una potente carica esplosiva. La capacità di questo engine di rappresentare in modo convincente qualsiasi tipo di scenario è incredibile, e rende Battlefield 4 sicuramente uno degli FPS più belli da vedere su PC. Il merito va alla qualità degli asset, con pochissime incertezze per quanto riguarda le texture (quasi tutte molto definite) e la presenza di impostazioni extra per le configurazioni più spinte, che consentono ad esempio di raddoppiare il pixel count del 200% pur giocando a 1080p, ottenendo una resa ancora migliore e un impatto straordinario. Non possedete un computer ninja? Niente paura: l'enorme quantità di regolazioni garantite dal gioco consente di scalare l'esperienza in modo adeguato, andando a ritoccare gli effetti o la risoluzione per ottenere un frame rate dignitoso. Che poi ci siano degli aspetti di Battlefield 4 che non convincono del tutto in termini di gameplay e narrazione è un altro paio di maniche, e non va in alcun modo a inficiare l'ottimo lavoro fatto da DICE per sfruttare le capacità delle nuove GPU, con un occhio di riguardo ad AMD e alla tecnologia Mantle.
Alan Wake
Facciamo di nuovo un passo indietro con Alan Wake, approdato su PC nel 2012, a due anni di distanza dall'originale per Xbox 360. Action game ambizioso e supportato da una trama coinvolgente, il titolo di Remedy soffriva sulla console Microsoft di una serie di problematiche tecniche, in primis una risoluzione di 960x540 pixel e qualche incertezza nel frame rate.
Inutile dire che su PC questi numeri sono stati nettamente migliorati, anzi di fatto raddoppiati, mentre gli evocativi scenari di Bright Falls hanno goduto di un'iniezione di dettaglio e profondità visiva. I modelli poligonali sono rimasti invariati, è vero, e allo stesso modo si è deciso di convertire le scene d'intermezzo in formato cinematico anziché calcolarle in tempo reale, il che ha creato un evidente contrasto tra queste sequenze e la grafica in-game. Tuttavia una rinnovata resa dell'acqua, dell'erba, dei raggi di luce e dell'antialiasing ha consolidato il comparto tecnico di un prodotto di grande valore, che trova sulla piattaforma Windows la sua migliore incarnazione possibile, nell'ottica di un'edizione che include non solo il gioco base ma anche i due DLC, "Il Segnale" e "Lo Scrittore", che donano compiutezza alla storia e ci consegnano un finale appropriato. Nella speranza che Sam Lake e i suoi colleghi abbiano un giorno la possibilità di lavorare a un sequel, in definitiva, la versione PC di Alan Wake è senza dubbio quella da preferire.
BioShock Infinite
Irrational Games ha chiuso i battenti, ma solo dopo averci regalato uno dei titoli più significativi del 2013. Nei panni di Booker DeWitt, questa originale avventura ci vede partire per Columbia, una spettacolare città fra le nuvole, con l'obiettivo di trovare una ragazza misteriosa e condurla dalle persone che ci hanno assoldato.
Oltre che nella trama, i punti di forza di BioShock Infinite risiedono certamente nello stile adottato per la rappresentazione dei personaggi e delle architetture; una pratica non nuova al team di Ken Levine, che già aveva dato vita all'indimenticabile città sommersa di Rapture nel primo capitolo del franchise. La versione PC del gioco, senza dubbio la migliore sotto il profilo tecnico, vanta in primo luogo una distanza visiva sostanzialmente maggiore rispetto a quanto visto su Xbox 360 e PlayStation 3, il che conferisce ai luoghi una profondità e un realismo superiori. Si tratta di un titolo pensato esclusivamente per le schede video compatibili con DirectX 11, ma che al contempo riesce a garantire frame rate molto alti (nell'ordine degli 80-90 fps) su configurazioni di fascia medio-alta, a tutto vantaggio della godibilità dell'esperienza, ulteriormente impreziosita da un'ottima gestione delle luci dinamiche e dall'implementazione di una efficace ambient occlusion. Certo, in termini di texture non si può dire che gli sviluppatori abbiano fatto i salti mortali, anzi gli asset derivano con ogni probabilità dalla versione console e alcune delle trame appaiono effettivamente mediocri e poco definite.
Assassin's Creed IV: Black Flag
Ci sono opinioni contrastanti in merito ed è fuor di dubbio che alcuni aspetti della conversione di Assassin's Creed IV: Black Flag per PC siano controversi, in primis sul fronte dell'ottimizzazione globale e della scalabilità.
Tuttavia è anche vero che il nuovo episodio della serie Ubisoft ha potuto godere quest'anno di uno slancio extra proprio per quanto riguarda la piattaforma Windows, grazie alle peculiarità di un motore grafico, l'AnvilNext, in grado di sostituire a piacimento gli asset a seconda delle caratteristiche dell'hardware. Ciò ha portato a realizzare una "superior version" di grande valore, se consideriamo la concorrenza diretta di PlayStation 4 e Xbox One. Laddove infatti le console next gen si fermano a 30 frame al secondo e non riescono a conferire a determinati elementi grafici lo spessore che meriterebbero, su PC la situazione è differente e una configurazione di fascia alta può consegnarci un'esperienza visivamente straordinaria per distanza visiva, dettaglio, effettistica, resa dell'acqua (fenomenale) e della vegetazione, tutti elementi di cui le isole caraibiche che fanno da sfondo alla vicenda di Edward Kenway sono chiaramente piene. Sul fronte prettamente ludico permangono alcuni dei limiti storici del franchise, su tutti un sistema di combattimento privo di sfida e mordente, incapace di valorizzare le pur numerose armi a disposizione, nonché un eccessivo ricorso a missioni di pedinamento. I passi in avanti rispetto a quanto fatto con Assassin's Creed III sono però evidenti, anche e soprattutto in termini di "coerenza" fra le varie parti della produzione.
DmC: Devil May Cry
Capcom non è nuova a conversioni di qualità per PC, vedi anche Devil May Cry 4, tuttavia il reboot della celebre serie è stato realizzato da un team occidentale, Ninja Theory, e utilizza anche un motore grafico differente, il ben noto Unreal Engine 3.
Si tratta di una soluzione decisamente collaudata, che non a caso consente al gioco di raggiungere frame rate decisamente alti anche su configurazioni di fascia media, ma pagando dazio per quanto concerne la qualità delle texture, di derivazione console. Non fraintendiamoci, DmC Devil May Cry gira meglio su computer che su Xbox 360 o PlayStation 3, e non di poco, e include un paio di feature che conferiscono alla grafica uno spunto in più; tuttavia compare nella nostra rassegna con riserva, visto che appunto la qualità delle trame lascia spesso e volentieri a desiderare. Poche le regolazioni disponibili, dunque si potrebbe parlare di una scalabilità limitata, non fosse per il fatto che l'azione viene resa in maniera fluida e convincente anche su PC relativamente vecchi. Sul fronte ludico, questo reboot accetta la difficile sfida del paragone con i vecchi episodi e per molti versi porta a casa un risultato prezioso, dimostrandosi frenetico, coinvolgente, ben diretto e foriero di alcune idee di design interessanti. Non mancano gli spigoli, vedi ad esempio i boss deludenti, ma in linea di massima ci troviamo di fronte a un action game solido e divertente, che sarebbe un peccato perdersi.
Far Cry 3
Quella creata da Far Cry 3 è una "scia lunga", una sensazione che perdura e che ancora oggi pone il titolo Ubisoft al di sopra della media, sia in termini puramente ludici e strutturali, con il suo ottimo open world, sia in termini tecnici, con le meraviglie e le insidie di un'isola sconfinata a nostra completa disposizione.
La versione PC del gioco sfrutta in modo terribilmente efficace l'hardware su cui gira, facendo bella mostra di un'eccellente ottimizzazione che, nonostante la presenza di tante texture a bassa definizione di derivazione console, viene coadiuvata da effetti avanzati come lo screen space ambient occlusion (SSAO), una gestione convincente delle luci e della profondità di campo, svariate tipologie di antialiasing e un'infinità di regolazioni supplementari che consentono agli utenti di ottenere frame rate di tutto rispetto, persino su configurazioni non proprio al top. Anche in questo caso ci troviamo di fronte alla migliore versione del gioco, insomma, che prende le distanze da quanto visto su PlayStation 3 e Xbox 360 in termini di dettaglio, distanza visiva, fluidità ed effettistica. Esplorare l'isola, immergersi nella sua fitta vegetazione, utilizzare i veicoli e interagire con i tanti personaggi che contribuiscono alla trama sono tutti elementi che concorrono alla composizione di un'esperienza di grande valore, ben raccontata e decisamente sostanziosa.
Batman: Arkham Origins
Impossibile parlare dei migliori port per PC senza citare gli episodi della saga di Batman, avviata dai talentuosi ragazzi di Rocksteady e passata poi nelle mani di Warner Bros. Games Montreal, che ha realizzato l'ultimo episodio, un vero e proprio prequel rispetto ad Arkham Asylum e Arkham Origins.
È insomma cambiato il team di sviluppo, ma non le prerogative di un action game di eccellente qualità, solido e stracarico di atmosfera, in cui ci viene data la possibilità di esplorare liberamente un sandbox ampio e pieno di cose da fare. Elementi ulteriormente valorizzati da un comparto tecnico che in ambiente Windows ha dato il meglio, grazie non solo all'alta risoluzione e a un frame rate doppio rispetto a quanto visto su console, ma anche a un'effettistica avanzata, che trova nelle feature di PhysX i suoi risvolti più interessanti. La tecnologia NVIDIA "anima" letteralmente ogni scenario, muovendo oggetti come i fogli di giornale in base agli spostamenti dell'aria, gestendo in maniera convincente la discesa dei fiocchi di neve su di una Gotham City in versione natalizia (ma non per questo meno tenebrosa e inquietante) e il fumo, uno dei grandi protagonisti del gioco, la cui implementazione ricorda i primi film di Batman diretti da Tim Burton.
Titanfall
Entriamo nel campo delle "menzioni speciali", visto che ciò che abbiamo visto di Titanfall finora è stata soltanto la beta. Tuttavia sembra delinearsi anche in questo caso una superiorità tecnica della versione PC rispetto a Xbox One, tanto che sulla console Microsoft il gioco (in versione preliminare, ribadiamolo) gira alla risoluzione di 1408 x 792 pixel, utilizza texture di dimensioni ridotte rispetto a quelle che saranno presenti nel prodotto finito e soffre di frequenti e consistenti cali nel frame rate.
Nulla di tutto ciò accade in ambiente Windows, con una serie di impostazioni che consentono agli utenti non solo di giocare a 1080p ma anche di regolare la qualità delle texture fino al livello "insane" e di aumentare la distanza visiva da un valore di 70 a 90. Gli sviluppatori di Respawn Entertainment hanno voluto fare una scelta conservativa per quanto concerne il motore grafico, che è una rielaborazione del Source di Portal 2, ma i risultati sono spettacolari e l'impatto visivo straordinario, capace di consegnarci una rappresentazione convincente delle furiose battaglie a base di mech che animano le quattro modalità di gioco finora presentate. Mancano ancora diversi elementi che di certo troveremo nella build finale, in primo luogo una maggiore attenzione alla qualità degli shader, visto che attualmente le superfici appaiono generalmente un po' piatte, e in secondo luogo un lavoro di ottimizzazione che possa sfruttare ancora meglio la GPU. Di certo, però, Titanfall promette decisamente bene e potrebbe porsi come la proverbiale freccia in più nell'arco del PC gaming, nell'ottica di un'annata mai così promettente.