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Il ritorno del Maestro

Miyamoto torna in prima linea con due prototipi di altrettanti nuovi progetti

PROVATO di Andrea Palmisano   —   12/06/2014
Project Giant Robot
Project Giant Robot
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Il ritorno in cabina di regia di Miyamoto, più volte auspicato e rumoreggiato nei mesi scorsi, ha preso finalmente forma durante questo E3 2014; in realtà probabilmente da un annuncio del genere ci si sarebbe aspettato qualcosa di più concreto, da accompagnare a fuochi d'artificio e abbracci di giubilo.

Il ritorno del Maestro

Al contrario, il leggendario game designer si è limitato a rivelare il suo impegno in un nuovo capitolo di Star Fox per Wii U, di cui comunque non si è visto praticamente niente, e a portare sullo showfloor le demo di due progetti "minori" più legati alla sperimentazione. Si tratta di Project Giant Robot e Project Guard, disponibili nello stand Nintendo soltanto in due postazioni separate con dimostrazioni piuttosto brevi, ma comunque sufficienti per farci un'idea del concept di fondo. Per quanto riguarda Project Giant Robot, con una estrema sintesi potremmo definirlo come una simulazione di sumo con i robottoni. Prima di scendere in campo però, c'e la possibilità di personalizzare in maniera davvero approfondita il proprio gigante di metallo: ogni parte del suo corpo può infatti essere modificata sia esteticamente - scegliendo tra una lunga serie di varianti - sia per quanto riguarda le dimensioni. Questa ultima variante permette di modificare le proporzioni del robot, magari allungando gli arti o ingrossando la testa e il busto e via dicendo; al di là dei cambiamenti visivi, questo tipo di modifiche va anche a intaccare l'elemento del gameplay.

I progetti di Miyamoto per Wii U iniziano finalmente a prendere forma...

I combattimenti corpo a corpo infatti sottostanno in maniera notevole alle leggi della fisica, motivo per cui un robot alto sarà più agile ma meno stabile, così come uno con le braccia lunghe sarà facilitato nel raggiungere l'avversario coi colpi ma soffrirà per una minore stabilità. Scopo del gioco, come anticipato, è appunto semplicemente quello di far crollare a terra il nemico cercando al contempo di evitare di subire analoga sorte, tutto ciò all'interno di un ambiente urbano delimitato da un quadrato di cavi elettrici che di fatto costituisce il ring dal quale non si può uscire.

Il ritorno del Maestro

Il sistema di controllo è piuttosto semplice: con R si fa avanzare il robot, con L indietreggiare, coi due analogici si gestiscono le braccia e quindi i pugni, con A infine si spara un raggio laser, da mirare guardando sullo schermo del GamePad che in pratica mostra la visuale in prima persona. Oltre a ciò, il controller stesso va inclinato sfruttando l'accelerometro per gestire l'equilibrio del proprio alter ego metallico. Dopo un po' di pratica, necessaria soprattutto per assecondare la lentezza dei movimenti degli enormi protagonisti, il tutto inizia a risultare decisamente piacevole; questo soprattutto grazie alla grande varietà dei nemici - anche all'interno dei limiti di questa demo - ognuno dotato di caratteristiche diverse da considerare per poterne avere la meglio in combattimento. Decisamente diverso Project Guard, una sorta di tower defense che si basa sulla necessità di difendere la propria base dall'invasione da parte di ondate di robot nemici. Per far ciò bisogna gestire dodici telecamere di sorveglianza, che servono sia per spostare la visuale nei vari punti della base, sia per sparare direttamente contro agli invasori. La formula è graziosa, e lo sfruttamento del GamePad appare piuttosto soddisfacente, ma già dopo un paio di partite si iniziano a percepire alcuni limiti, a cominciare da una notevole ripetitività di fondo. Se per Project Giant Robot è più semplice vedere una prospettiva commerciale, nel caso di Project Guard ci sembra necessario perlomeno un lavoro più approfondito di espansione del concept e di variazione del tema principale. Nel complesso quindi, le due demo ci sono apparse gradevoli, seppur rappresentanti di progetti ancora agli stati poco più che embrionali. Sarà da capire quindi dove Miyamoto voglia andare a parare effettivamente portando avanti lo sviluppo, ma considerando la firma alle spalle possiamo comunque probabilmente dormire sonni tranquilli.

CERTEZZE

  • La firma del Maestro
  • Elementi di indubbio interesse
  • Project Giant Robot sembra già concreto...

DUBBI

  • ...meno, invece, Project Guard
  • Componente grafica davvero minimal