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Un party con qualcosa in più

Abbiamo provato Mario Party 10: Nintendo tenta il rilancio di una serie oramai un po' stanca

PROVATO di Umberto Moioli   —   07/07/2014

Basta nominare i pilastri del catalogo targato Nintendo e subito milioni di persone sono pronte ad esultare, in trepidante attesa per le ultime novità sulla loro serie preferita. E poco importa se si tratta dell'ennesima interazione di brand oramai pluridecennali. Quel che conta è la qualità. Mario Party fa eccezione: la serie ha origini molto lontane, come la numerazione tradisce, ma da oramai un paio di generazioni non riesce a rinnovarsi a sufficienza, a dare abbastanza contenuti da rilanciarsi e diventare un pezzo importante dell'offerta delle console casalinghe e portatili dell'azienda di Kyoto. Un peccato perché, soprattutto in salotto, la strategia di Nintendo ha spesso guardato nella direzione di un tipo di intrattenimento per la famiglia, trasversale. Con Mario Party 10 le cose potrebbero parzialmente cambiare, aiutate da alcune aggiunte interessanti e dall'arrivo delle attesissime statuine amiibo. Ne abbiamo provato una versione dimostrativa nel corso di un recente evento tenutosi in quel di Milano.

Nintendo prova a sfruttare le peculiarità del Wii U per dare nuova vita a Mario Party

Nei panni del cattivo

La demo era la stessa già presentata all'E3 2014 di giugno e non ci ha permesso di vedere in prima persona come si comporrà la modalità principale. Possiamo comunque aspettarci qualcosa di simile alle precedenti iterazioni, quindi un filo conduttore - il classico tabellone, in stile gioco in scatola - che faccia da collante per i singoli mini game. Vero cuore dell'esperienza. Le brevissime sessioni di gioco daranno ancora modo di darsi battaglia in quattro, competendo gli uni contro gli altri per completare le sfide dell'intelligenza artificiale, ma per sfruttare il peculiare GamePad, Nintendo ha pensato di creare una seconda serie di prove dal sapore vagamente più fresco.

Un party con qualcosa in più

In Bowser Party, l'utente con in mano l'ingombrante controller assumerà i panni dello storico nemico di Mario, con l'obiettivo di complicare quanto più possibile la vita dei quattro dotati di Wiimote. In uno di questi scenari dovevamo sparare enormi sfere di fuoco in direzione dei malcapitati, cercando di farne fuori il più possibile. In un'altra lo schema era una sorta di flipper di cui controllavamo le alette: i poveri giocatori disposti sul tavolo dovevamo stare attenti a schivare le biglie che lanciavamo nella loro direzione, avendo cura di nascondersi dietro ad una piattaforma semovente che rappresentava l'unico riparo, soprattutto quando scuotendo il GamePad li immobilizzavamo per alcuni istanti. Con lo schermo ci è stato chiesto di interagire in un livello ambientato in una sorta di diabolica ruota per criceti elettrificata, accelerandone e rallentandone la corsa così da far sbattere i quattro personaggi contro i raggi energetici che ne delimitavano lo spazio calpestabile. Non si tratta di chissà quale innovazione, anzi, ma almeno sembra che un po' come fatto con Nintendo Land venga dato un senso alla presenza del GamePad e all'idea del multiplayer asimmetrico.

Le attrazioni più tradizionali, quelle dove semplicemente si compete per ottenere il miglior punteggio possibile nei vari mini giochi, non sembrano invece avere grossi spunti:

Un party con qualcosa in più

la solita varietà di idee racchiuse in sessioni brevissime, ma nulla per cui si possa gridare al miracolo. La differenza potrebbe farla l'integrazione con le statuine amiibo, che per Mario Party 10 è già confermata e aspetta solo di essere definita nei dettagli. Se funzionassero come in Super Smash Bros. vorrebbe dire avere a disposizione dei compagni di gioco virtuali, capaci di crescere e migliorare nel tempo, adattandosi al nostro stile. Sono comunque solo speculazioni e dovremo aspettare dichiarazioni ufficiali per capire davvero come si andranno ad inserire nell'offerta. Sotto il profilo tecnico ci possiamo invece fin da ora dire discretamente soddisfatti, dato che la grafica coloratissima appare su Wii U più definita che mai e ogni schema ha un suo stile peculiare. Nel complesso una prova moderatamente positiva, per un gioco che tenta di ringiovanire sfruttando le caratteristiche della console. Molto difficilmente sarà una killer application, ma se Nintendo riuscisse a farne un valido party game che valga la pena comprare, saremmo già al cospetto di un successo.

CERTEZZE

  • Tenta di sfruttare il GamePad
  • Integrazione con le statuine amiibo
  • Grafica colorata e divertente

DUBBI

  • Resta una serie che fatica, oggi, a trovare la sua dimensione
  • I mini giochi "classici" sanno inevitabilmente di già visto