Ecco un gioco che sarebbe piaciuto a Jules Verne. Sunless Sea è il risultato di un lungo e amorevole lavoro cominciato con Fallen London, un gioco gratuito per browser con il quale Failbetter ha iniziato a narrare le storie del suo mondo sotterraneo. Poi è arrivata la raccolta fondi su Kickstarter, l'entusiasmo dei finanziatori, la luce verde su Steam e ora, a cinque mesi circa dal lancio finale, Sunless Sea è disponibile in accesso anticipato.
La roadmap stabilita dagli sviluppatori è solida e promette aggiornamenti costanti. Così come lo abbiamo provato noi, comunque, il gioco è già molto ricco e si può anche finire, sebbene manchino centinaia di storie, importanti bilanciamenti, e soprattutto la generazione casuale della mappa. Tutte caratteristiche rilevanti in un videogioco di avventura nel quale ogni partita è un viaggio pieno di imprevisti, un po' come accade in FTL: Faster Than Light. Al contrario di quanto accade in un roguelike classico, però, in Sunless Sea il caso sembra giocare un ruolo meno determinante. Ciò che fa la differenza è l'esperienza. Se all'inizio eravamo capitani implumi e impulsivi, che incontravano la morte a ogni giro di boa, con l'andare delle ore, e dei vascelli affondati, abbiamo accumulato saggezza sufficiente a farci uscire indenni anche da viaggi lunghi e arrischiati. Questo non ci ha impedito di finire tra le grinfie di un mostro marino e soccombere al largo di non si sa bene dove, ma è stato emozionante come dare la caccia a Moby Dick. Ah, che ricordi. E quando il gioco ci ha chiesto se volevamo importare nella partita successiva la mappa svelata fino a quel momento, un'abilità acquisita o un ufficiale in seconda, abbiamo scelto quest'ultimo. Non capita tutti i giorni di avere un illusionista sotto coperta. Inoltre poi ci era costato un occhio della testa. Da contrabbandieri navigati quali siamo, sappiamo sempre riconoscere un buon affare. Se poi non vi piace la pirateria, nessun problema: all'inizio di una partita si può creare il proprio capitano come in un gioco di ruolo. Vediamo quindi quali sono i tratti disponibili.
Sunless Sea è prima di tutto un mondo narrativo appassionante, fonte infinita di avventure e mostruosità
Ventimila leghe sotto terra
Per prima cosa dobbiamo scegliere il passato del nostro capitano, poi la sua ambizione nella vita e infine il nome e il ritratto che meglio lo rappresentano. Avremo così un equipaggio di un certo tipo e determinate caratteristiche, oltre a un obiettivo finale da raggiungere. Fatto questo siamo pronti per gettare carbone nel motore della nostra nave e andare per mare. La città di partenza è Fallen London, e si trova sottoterra, al buio, come tutto il mondo di Sunless Sea. Bisogna distinguere due momenti di gioco, quello in tempo reale della navigazione, nel quale si inseriscono i combattimenti, e quello narrativo, legato ai porti o agli attracchi possibili sparsi per la mappa del gioco.
Approdare da qualche parte ci consente infatti di vivere avventure scaturite da una penna abilissima. Lo humor nero e le decine di linee brillanti che riempiono le pagine virtuali del gioco sono le qualità che separano Sunless Sea dai tanti roguelike in circolazione. Ogni storia ci chiede di prendere decisioni basate su una certa probabilità di successo, che dipende dalle nostre caratteristiche. Farcela o meno non è questione da poco. Potremmo infatti guadagnare risorse preziose così come perdere membri dell'equipaggio, carburante, o peggio ancora. Alcune opzioni narrative invece aprono semplicemente la strada a nuove avventure, oppure ci regalano carte da spendere in altri porti. E qui comincia la parte più complicata di Sunless Sea, almeno fino a quando non verrà implementato un sistema più chiaro per la gestione delle risorse. In questo mondo sotterraneo, infatti, gli echo non sono la sola forma di moneta corrente. Si possono vendere e scambiare anche segreti o carte speciali, ciascuna con un disegno e un nome diversi. Ci sono per esempio i racconti del terrore, ma la lista è lunga e destinata ad aumentare. Purtroppo il diario di bordo non ci aiuta molto e ben presto ci troviamo con tantissima carne al fuoco senza sapere bene cosa farne. Di solito tornare a Fallen London è una buona idea, perché fra ammiragliato e università, qualcuno disposto a pagare per le nostre carte viaggio si trova sempre. Ma poi saltano fuori loschi soggetti che ci offrono risorse preziosissime in cambio di una consegna da fare in un porto molto lontano, ed ecco che ricominciano le incognite. In attesa di vedere come sarà risolto il problema della microgestione delle tante risorse disponibili, vorremmo sottolineare che sono anche indispensabili, perché danno valore all'infinità di racconti nascosti nei mari bui. Sunless Sea contiene un universo narrativo vibrante e ricco, nel quale ci si perde volentieri; bisogna solo che gli sviluppatori rendano l'interazione fra parole e azione facile da seguire. Perché una volta in mare, basta una distrazione per mettere la parola fine al romanzo della nostra vita.
Di cannibalismo e altri orrori
Mesi di navigazione al buio mettono alla prova anche i nervi dell'equipaggio più indurito dal sale. Quando ci muoviamo dobbiamo tenere conto di tre indicatori fondamentali: cibo, carburante e terrore. Se finisce il cibo, gli uomini a bordo della nave cominceranno a mangiarsi fra di loro. Inoltre se scendono sotto un certo numero non è più possibile viaggiare alla massima velocità, e se rimaniamo soli con gli ufficiali, possiamo anche impiccarci all'albero di trinchetto. Allo stesso modo se finisce il carburante possiamo solo andare alla deriva, e anche quella è una storia che non viene raccontata. Infine, se passiamo troppo tempo in mare, soprattutto a luci spente, sul ponte della nave esploderà una psicosi di gruppo.
Possiamo migliorare la situazione fermandoci in qualche porto, nella speranza che ci siano mercanti disposti a vendere merci utili, oppure uccidere nemici commestibili, oppure ancora, ed è sempre la scelta migliore, fare ritorno a Fallen London. A volte, però, va bene pure lanciarsi in qualche avventura e tentare la fortuna, sperando per il meglio. Le grandi emozioni d'altronde ci aspettano lontano dalla capitale, nel corso di lunghi viaggi che spesso ci costringono a spingere i motori al massimo per sfuggire a un vascello nemico (con il rischio di incendi a bordo) per approdare magari su un'isola remota piena di segreti da carpire, usanze bizzarre da imparare e informazioni da rivendere una volta tornati a casa. Trovarci a bruciare l'ultima razione di cibo perché avevamo finito il carburante e arrivare così per il rotto della cuffia in un porto sicuro è un'emozione che ancora ricordiamo. A rendere più succoso il nostro racconto mentale ci pensano le note del piccolo diario di bordo in basso a sinistra, che compaiono seguite dal suono di una macchina da scrivere. Questi brevi aggiornamenti in tempo reale su quello che succede o avvistano i marinari - talvolta semplici frasi di folclore - sono un segno della cura con la quale Failbetter sta curando il suo universo. Ma non si vive di soli penna e calamaio. Spesso è necessario combattere, ed ecco che il gioco mostra la sua terza componente.
Gli scontri avvengono in tempo reale tramite un sistema di carte, sebbene si possa mettere in pausa in qualunque momento. Anche sotto questo aspetto Sunless Sea abbonda di informazioni, e ci vuole un po' di pratica per impadronirsi delle meccaniche. Lo scopo è illuminare sufficientemente il nemico per mettere a segno colpi sempre più potenti, mentre lui cercherà di fare lo stesso. Manovre evasive per ridurre l'illuminazione e aumentare la distanza sono possibili, così come prendersi un turno per studiare l'avversario. Comprando vascelli migliori abbiamo naturalmente maggiori possibilità in battaglia, ma i costi sono altissimi. All'inizio quindi è meglio guerreggiare solo in acque sicure e darsi alla fuga nei quadranti della mappa più distanti. Allo stato attuale gli scontri non sono emozionanti come in FTL: Faster Than Light e talvolta sembrano solo rallentare lo svolgersi dell'avventura, perciò non ci resta che aspettare di vedere come saranno bilanciati quando uscirà la versione definitiva del gioco. Pur con la speranza che sia più semplice gestire la mole di eventi e informazioni e soprattutto tenere traccia dei nostri progressi, dobbiamo comunque dire che Sunless Sea ci ha colpiti. Non sarà il migliore esponente del genere, ma il suo vasto e appassionante mondo narrativo ci ha catturati e trascinati al suo interno come il tentacolo possente di una piovra gigante. Stretti nella morsa, attendiamo con ansia l'eco di nuove storie.
Conclusioni
PRO
- Un mondo colmo di racconti appassionanti, scrittura brillante e personaggi bizzarri
- Splendida l'idea di usare carte storia come moneta di scambio
- Ripaga l'esperienza del giocatore senza punirlo con un eccessivo intervento del fato
CONTRO
- Per il momento ci si perde nella mole di contenuti
- I combattimenti sono articolati ma un po' noiosi rispetto al piacere dell'esplorazione