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Creatività in azione

Scoprite con noi uno dei più ambiziosi e promettenti progetti del panorama indipendente

PROVATO di Andrea Centini   —   18/07/2014

Quattro amici programmatori uniti da uno scopo, qualche riconoscimento ottenuto presso manifestazioni dedicate allo sviluppo ed una richiesta di fondi su Kickstarter: quanti progetti videoludici abbiamo visto, negli ultimi anni, nascere, crescere o sprofondare nell'oblio con queste premesse? Tanti, troppi. Eppure, volenti o nolenti, tali step rappresentano oggi il trampolino di lancio principale per i prodotti indipendenti, laddove per far germogliare le idee migliori - talvolta capaci di sovvertire il conservatorismo del mercato Tripla A - vi è un assoluto bisogno dei cosiddetti "backer", i finanziatori privati. La competizione è ovviamente serratissima, e tra chi sta lottando per emergere in questo momento, il piccolo team londinese dei Payload Studios ha per le mani uno dei progetti più interessanti e lungimiranti che siano mai sbarcati su Kickstarter, caratterizzato da indiscutibile fascino e, soprattutto, enorme potenziale. TerraTech, questo il nome del gioco, è infatti un ambizioso "open world" dall'anima sandbox basato sulla fisica e sulla costruzione modulare di mezzi aerei e terrestri, ove l'accento dell'esperienza ludica è puntato sull'esplorazione di esopianeti da conquistare, sulla raccolta di risorse e, naturalmente, su combattimenti ad ampio respiro con la spietata concorrenza. Se volete saperne di più non vi resta che continuare a leggere ed andare a scaricare la gustosa demo - un codice pre-alpha - messa a disposizione dagli sviluppatori britannici.

Terra Tech unisce azione, costruzione ed esplorazione in un unico pacchetto

Mattoncini danesi

Immaginate di avere a disposizione uno scatolone pieno di pezzi (moduli) da poter congiungere uno con l'altro, ove l'unico limite è rappresentato dalla vostra fantasia. Esatto, la prima cosa che vi torna in mente sono i celeberrimi mattoncini LEGO che vengono dal freddo. Adesso immaginate di poter applicare ad essi elementi di vario genere, come ruote, ali, armi, strumenti per la raccolta ed il deposito di risorse, moduli per l'intelligenza artificiale, post bruciatori, serbatoi e moltissimo altro ancora. Bene, avete creato la vostra bella flotta di mezzi personalizzata? Ora lanciatela su un pianeta alieno tutto da esplorare e depredare, immaginando feroci battaglie con altre corporazioni che hanno il medesimo obiettivo da "conquistadores". Il risultato è TerraTech, progetto fortemente orientato a stuzzicare la fantasia del giocatore e che, nella versione definitiva, avrà diversi elementi in comune con i classici RTS.

Creatività in azione

Nella demo pre-alpha attualmente disponibile, infatti, si possono saggiare le sole dinamiche relative alla costruzione e sparute schermaglie contro veicoli controllati dall'intelligenza artificiale, generati proceduralmente così come le ambientazioni di gioco. L'aspetto più intrigante del titolo britannico consiste nel poter aggiungere o rimuovere i vari moduli in tempo reale, persino "strappandoli" ai nemici danneggiati o distrutti, consentendo così al giocatore di accrescere i propri mezzi - in dimensione e potenza di fuoco - direttamente sul campo di battaglia. Partendo dal veicolo di base costruito nel tutorial, poco più che un cockpit ambulante, i primi rozzi esperimenti porteranno più o meno tutti a mezzi che ricordano il mitico Eskalator con 16/32 ruote (lacrimuccia per i bambini degli anni '80); è tuttavia sufficiente raccogliere i primi moduli avanzati per iniziare a concepire delle vere e proprie corazzate semoventi, munite di mortai, lanciarazzi, cannoni laser, mitragliatrici e via discorrendo. Tra la moltitudine di "pezzi" disponibili, suddivisi fondamentalmente in civili e militari, quelli deputati a donare un'intelligenza artificiale ai mezzi giocheranno un ruolo determinante nell'economia del prodotto definitivo; grazie ad essi, infatti, sarà possibile delegare alla propria flotta mansioni di vario genere, che spazieranno dalla scorta al recupero di materiali, passando per la pulizia, la difesa o la ricognizione vera e propria: tutte strategie necessarie per attuare i piani di conquista e difendere il proprio insediamento base.

Creatività in azione

Il multiplayer rappresenterà molto probabilmente il cuore pulsante di TerraTech, tuttavia, attualmente, gli sviluppatori sono pienamente concentrati sulla modalità single player: i Payload richiedono un finanziamento di 60 mila dollari (uno degli "stretch goal" superiori) per poter aggiungere tale modalità sin dalla versione in Accesso Anticipato - prevista per l'autunno su Steam - altrimenti sarà necessario attendere la primavera del 2015, quando si ipotizza il lancio del gioco. Al momento, oltre alla cosiddetta modalità definita "normale", che spiega i fondamentali per la costruzione dei veicoli attraverso un classico sistema drag&drop, è possibile giocare anche un paio di challenge a checkpoint, ove è necessario costruire un mezzo (terrestre o aereo) e piazzare il miglior tempo sul percorso. Nella sfida "Rocket", invece, va costruito un razzo da lanciare più in alto possibile. In rete è già possibile ammirare diverse creazioni originali, che possono inoltre essere condivise con un semplice Tweet: il messaggio generato dal gioco, infatti, contiene i dati per poter rielaborare i modelli sul proprio PC. Attualmente i controlli sono piuttosto basilari e si limitano ad una manciata di comandi, relativi alla guida, al fuoco ed all'attivazione dei postbruciatori: sarà naturalmente necessario valutare la componente gestionale, la raffinatezza dell'intelligenza artificiale ed il bilanciamento degli aspetti da RTS nella versione definitiva.

Automi menomati

Dal punto di vista tecnico, naturalmente, in questa fase dello sviluppo il titolo presenta ancora diversi elementi da ottimizzare e raffinare, pur essendo abbastanza solido e con uno stile personale che già emerge con vigore.

Creatività in azione

Il design dei moduli di base è piuttosto semplicistico (poco più che cubi e parallelepipedi), ma tenendo in considerazione l'ottimo motore fisico e, soprattutto, l'ipotizzabile presenza massiccia di oggetti su schermo, si tratta di una scelta praticamente obbligatoria, un po' come è avvenuto su Planetary Annihilation. Gli esopianeti, come specificato, sono generati proceduralmente, e le due ambientazioni attualmente disponibili - desertica e boschiva - sebbene un poco spoglie offrono un design piacevole e vario, con elementi ben caratterizzati come alberi, dune e depositi di cristallo. Praticamente assente la componente audio, con alcuni effetti "placeholder" per quanto concerne gli spari e null'altro. Nel prodotto definitivo saranno presenti tre corporazioni distinte, ciascuna con le proprie caratteristiche ed i relativi moduli (la GeoCorp, ad esempio, è specializzata nelle attività minerarie), mentre una quarta sarà aggiunta qualora si dovessero raccogliere gli 80 mila dollari richiesti su Kickstarter: un obiettivo piuttosto difficile da raggiungere, dato che al momento, nonostante l'entusiasmo mediatico che circonda il progetto, TerraTech non ha raggiunto nemmeno la metà dei 35 mila dollari relativi al target iniziale. Mancano circa due settimane al termine della campagna e l'augurio è che i ragazzi di Payload Studios possano farcela, poiché le potenzialità ed il fascino del titolo sono tutt'altro che da sottovalutare.

CERTEZZE

  • Azione, costruzione ed esplorazione in un unico pacchetto
  • Grandissime potenzialità
  • Il multiplayer promette sano divertimento
  • È sviluppato con genuina passione

DUBBI

  • Bilanciamento generale
  • Intelligenza artificiale
  • Gestione degli elementi da RTS