146

Destino ineluttabile

Dopo anni di attesa, il nuovo DOOM è stato mostrato in anteprima alla QuakeCon. Ecco com'è andata

ANTEPRIMA di Tommaso Pugliese   —   20/07/2014

Quest'anno c'era tanta, tantissima gente che seguiva la QuakeCon in streaming nell'attesa dell'annunciato reveal di DOOM, ma Tim Willits di id Software li ha congedati appena prima della presentazione, provocando reazioni non proprio entusiastiche.

Destino ineluttabile

In effetti le regole erano chiare: il gioco sarebbe stato mostrato solo ai visitatori dell'evento, quelli che erano lì in carne e ossa, orfani quest'anno del consueto, lunghissimo intervento di John Carmack che, come sappiamo, ha lasciato il team che ha contribuito a fondare per lavorare sulla realtà virtuale presso Oculus VR. Ma torniamo all'argomento principale, il ritorno di DOOM. Il teaser trailer dell'E3, che riproponiamo in calce, introduce alla trama del gioco, che non è altro che una rivisitazione di quella dell'episodio originale, con il pianeta Marte a fare da scenario e una nuova, terribile minaccia rappresentata da mostruosi ibridi demone-robot che nel video sono tutti un luccichio e una rotazione di ingranaggi, a riprova del fatto che il nuovo art director di id Software, Hugo Martin, è stato in precedenza responsabile del design dei robot di "Pacific Rim". E, diciamolo, si vede. I nemici in DOOM non saranno alti cinquanta metri (ma chissà, magari qualche titano lo troveremo comunque, come visto di recente in altri prodotti Bethesda) tuttavia incutono ugualmente un certo timore e una sensazione di "stazza" che induce a pensare che restare schiacciati sotto i loro piedi potrebbe non essere piacevole.

Facciamo il punto su DOOM dopo l'atteso reveal avvenuto alla QuakeCon 2014

Più veloce, più veloce

La parola chiave del nuovo DOOM è "velocità". Dimenticatevi le meccaniche in cui si spara qualche raffica e ci si ripara dietro una colonna nell'attesa che l'energia vitale si ripristini, perché in questo remake non succederà: per recuperare la salute dovrete eliminare i nemici, raccogliendo ciò che i loro cadaveri lasceranno sul terreno (munizioni incluse) e farlo nel modo più rapido e frenetico possibile.

Destino ineluttabile

Ci saranno letteralmente centinaia di demoni in ogni livello e non staranno lì a guardarvi fare acrobazie fra un'uccisione e l'altra, bensì continueranno a bersagliarvi e aggredirvi per fiaccare la vostra resistenza. Dovrete essere veloci, pensare istantaneamente a cosa fare e come farlo, alternare al volo le armi disponibili (utilizzando una "weapon wheel" molto simile a quella vista nell'eccellente Wolfenstein: The New Order, abbinata a un leggero bullet time che concede qualche istante alla selezione) e approfittare di quando i nemici disporranno di poca energia e cominceranno a "lampeggiare". In tale frangente, infatti, potrete scattare in avanti e finirli con una violentissima "fatality" in stile Mortal Kombat, staccando loro la mascella, schiacciandogli il cranio o strappandogli il cuore in una festa di sangue e interiora che è sembrata finora essere la più evidente dimostrazione della potenza del nuovo motore grafico id Tech 6, al debutto proprio con DOOM. Sul fronte del comparto tecnico, infatti, la demo mostrata alla QuakeCon non ha impressionato più di tanto, pur aprendo a un'interpretazione diversa rispetto alla tradizione del titolo id Software, con ambientazioni che si estendono e si sviluppano in verticale anziché una sequenza di stretti corridoi. Caratteristiche del level design che esaltano le inedite capacità di movimento del nostro personaggio, in grado di spiccare balzi potenziati dall'armatura, come in Crysis, e di scavalcare rapidamente gli ostacoli come un esperto di parkour. Tutti elementi che fanno ormai parte della moderna concezione degli sparatutto e che gli sviluppatori hanno voluto introdurre per conferire al loro prodotto un ulteriore substrato, con un approccio all'azione più dinamico.

Console-centrico?

La scelta di giocare la demo di DOOM alla QuakeCon utilizzando un controller ha generato cori di disapprovazione da parte dei puristi del connubio mouse / tastiera, com'era lecito aspettarsi, ma era importante per id Software chiarire alcuni punti proprio in merito alla versione console del gioco, in uscita esclusivamente sulle piattaforme next-gen. L'obiettivo dichiarato è infatti quello di ottenere su PlayStation 4 e Xbox One i 1080p e 60 frame al secondo, cosa del tutto fattibile visti gli ottimi risultati raggiunti con la precedente versione dell'engine nel già citato Wolfenstein: The New Order. È ovvio che su PC si parlerà di valori superiori in termini di risoluzione (fino a 4K, per le configurazioni di fascia alta), frame rate ed effettistica, ma per capire esattamente cosa aspettarci dovremo attendere un po' di tempo.

Destino ineluttabile

Le sensazioni suscitate durante la presentazione della demo disegnano per ora il quadro di un prodotto di buona fattura ma non incredibile da vedere, in particolare privo di routine di una certa complessità per quanto concerne l'intelligenza artificiale dei nemici, che tendono ad attaccare a testa bassa anziché sfruttare la propria superiorità numerica e, dunque, a ragionare come gruppo. Non mancheranno tempo e occasioni per rifinire tali aspetti dell'esperienza, mentre il gameplay è sembrato fin da subito all'altezza delle aspettative, con un'enfasi sulla velocità che è risultata molto ben accetta dai fan della serie, a maggior ragione perché conserva l'ottimo feeling delle armi e una solida sensazione di impatto quando si preme il grilletto e si riduce un demone in mille pezzi. I dettagli dell'arsenale dovranno essere sviscerati da qui in avanti, ma per ora possiamo dare per certa la presenza della motosega, dell'immancabile fucile a pompa e di un plasma rifle in grado di fare tanto, tanto male. Il mirino che diventa rosso in presenza di un colpo certo, anche qui come in Wolfenstein, segna la differenza fra gli sparatutto alla DOOM e quelli alla Call of Duty / Battlefield, il che significa che sarà possibile fare strage di mostri senza usare l'iron sight ma che, al contempo, mettere a segno colpi mirati in determinate parti del corpo dei nemici produrrà effetti differenti. Ci saranno unità corazzate da "smontare" pezzo per pezzo? Lo scopriremo, ma è probabile. Di certo il reveal della QuakeCon conferma che il progetto di DOOM non solo esiste ed è in una fase discretamente avanzata dello sviluppo, ma mette sul tavolo elementi di innovazione e un approccio frenetico che possono rinfrescare in modo sostanziale l'esperienza del padre degli sparatutto moderni, peraltro con l'aggiunta di modalità multiplayer ugualmente veloci e caotiche, sulle quali però non si sa ancora nulla. La finestra d'uscita del gioco è fissata a un non meglio specificato 2015, il che rende le desolate lande rosse di Marte particolarmente lontane ma allo stesso tempo terribilmente invitanti.

CERTEZZE

  • Interessanti novità sul fronte del gameplay
  • Iper violento e frenetico
  • Design molto promettente...

DUBBI

  • ...ma per il momento l'id Tech 6 non mostra i muscoli
  • È tutto ancora molto nebuloso
  • Le aspettative dei fan sono enormi: riusciranno a soddisfarle?