Il 2015 sarà l'anno del lancio in grande stile del Source Engine 2? Questo video specula sui possibili effetti della definitiva esplosione della seconda versione del celebre motore made in Valve. Restiamo dalle stesse parti per segnalare il lancio dell'interessante mod per Alien Swarm, Lambda Wars Beta: uno strategico ambientato nell'universo di Half Life su cui potete mettere le mani, ovviamente in modo gratuito, già da qualche giorno. Altro progetto "fan made" che ci sentiamo di segnalare, Project Contingency è in uno stato di sviluppo ancora embrionale ma non mancano le ambizioni: il piccolo team che lo sta costruendo ha pensato bene di prendere il Cry Engine 3 e rifare il primo Halo dall'inizio alla fine. Per concludere un bel pezzo pubblicato da Esports.gg che spiega come i così detti "FPS arena" stiano pian pianino tornando dal dimenticatoio videoludico, grazie ad una serie di uscite davvero promettenti.
Tutto il mondo del gioco su PC nella rubrica settimanale di Multiplayer.it!
COMPONENTE | CARATTERISTICHE | PREZZO |
Processore | Intel Core i5-4430 | € 150.00 |
Scheda Madre | ASRock Z97 Pro4 | € 90.00 |
Scheda Video | Radeon R9 280x | € 160.00 |
RAM | Corsair XMS3 8gb (2x4gb) ddr3 1600 MHz | € 75.00 |
Alimentatore | SeaSonic S12II 520 Bronze 520W | € 50.00 |
Hard Disk | Hard Disk Seagate - Barracuda 500 GB + Samsung 830 128GB | € 140.00 |
Lettore-Masterizzatore Ottico | Samsung SH-S223Q SATA | € 25.00 |
Case | Cooler Master 690 II Advanced | € 85.00 |
CONFIGURAZIONE COMPUTER DA GIOCO | € 810.00 |
Vi ricordate Primordia? Si tratta di un'avventura grafica molto evocativa uscita due anni fa. Le vendite andarono bene e ne abbiamo parlato anche su Multiplayer.it. Ora gli sviluppatori di Wormwood Studios hanno deciso di rilasciare la versione 2.0 del gioco, con tutti i frizzi e i lazzi dei videogiochi che escono su Steam (ad esempio le carte collezionabili) e soprattutto con una serie di migliorie che vanno dalla soluzione di bug all'aggiunta di nuove animazioni. Se all'epoca questo gioco vi è sfuggito, adesso avete un'ottima occasione per apprezzarlo nella sua veste migliore. Tutti gli altri potrebbero approfittarne per giocare di nuovo a un'ottima avventura punta e clicca, ispirata e genuina. Complimenti agli sviluppatori che speriamo di vedere presto alle prese con un nuovo gioco.
NEO Scavanger è il gioco ideale per chi è convinto che sopravviverebbe senza problemi un mese nella giungla armato solo di un succinto perizoma. Risvegliati in un mondo post apocalittico infestato da creature mostruose nate da perversi esperimenti genetici, dobbiamo pensare a cosa fare turno per turno. Si può sempre salvare, ma la morte è permanente. Ogni piccola scelta conta, senza però fare diventare il gioco un peso. L'originalità degli incontri, il senso dell'umorismo e la quantità di dettagli manipolabili rendono infatti l'esperienza di gioco coinvolgente e ricca di possibilità. Dobbiamo mangiare, bere, e curarci le ferite a seconda della gravità e della zona del corpo colpita. Soprattutto dobbiamo sopravvivere. Durante i combattimento tattici possiamo scegliere fra numerosi azioni originali, come per esempio "minaccia", "attira", "chiedigli di arrendersi", "calcialo mentre è a terra"... Ma soprattutto non c'è grinding. Abbondano invece simpatici passatempi come andare a caccia, seguire le tracce di pericolose creature per assicurarsi troferi e risorse, nascondersi dai predatori, e ovviamente manipolare congegni cibernetici e pericolose apparecchiature scientifiche. Insomma, in NEO Scavanger vale tutto, purché serva a farci vivere un altro giorno. Al momento il gioco è in Accesso Anticipato su Steam e vede impegnato sul progetto un solo sviluppatore. A giudicare dal parere più che entusiasta di chi lo ha provato, sembra che tutto stia procedendo nel modo migliore.
Che fine ha fatto 5734L3R (si legge STEALER)? Sembrava infatti scomparso mentre invece è ancora in lavorazione, come testimonia il nuovo trailer uscito sulla pagina ufficiale del gioco. Nel frattempo però è diventato un progetto su base volontaria, e i suoi sviluppatori sono in cerca di donazioni per arrivare a un budget di 4000 dollari con i quali realizzare la versione definitiva del gioco. Perché potreste volere fare una donazione? Ebbene, STEALER è un platform ambientato in un universo cyberpunk che punta moltissimo sull'atmosfera e l'interazione con il mondo di gioco. La storia e il senso di scoperta saranno quindi più importanti del sistema di gioco, che comunque offrirà sequenze di azione e di infiltrazione, balzi sulle piattaforme e qualche puzzle. La splendida grafica pixellosa incornicia alla perfezione le buone intenzioni del team. Speriamo solo di non dovere aspettare un altro anno prima di avere nuove notizie sul gioco.
Un gioco in cui possiamo salire a cavallo di un dinosauro con Charles Darwin? Okay, avete tutta la nostra attenzione. The Curious Expedition è un gioco di esplorazione roguelike dall'ambientazione molto originale. Nei panni di un gruppo di avventurieri scelti da noi prima di ogni partita, dobbiamo partire alla scoperta dei misteri del mondo.
Templi maledetti, dinosauri a piede libero, tribù di ogni genere e decine di altri eventi casuali possono rendere il nostro viaggio molto facile o molto difficile, di certo mai noioso. Fra i problemi che dovremo affrontare, oltre alla mera sopravvivenza, c'è la gestione della nostra caravona. Ognuno dei membri della spedizione ha infatti le sue necessità, senza contare la questione dei tesori. Razziare è sempre bello, ma poi bisogna trovare il modo di portare a casa il bottino prima che uno scorpione gigante ci faccia fuori l'unico cammello a disposizione. Alla fine può capitare di prendere una decisione sbagliata, o trovarsi davanti a un pericolo per il quale non eravamo preparati. Con una mappa generata proceduralmente questo capita di frequente. E quando si muore non c'è più niente da fare a parte cominciare una nuova partita e mettersi in viaggio per un'altra avventura imprevedibile. Detta così non sembra affatto male, e infatti The Curious Expedition, nonostante sia ancora in fase alfa, sta riscuotendo consensi unanimi. Perciò se volete scoprire subito tutti i contenuti inseriti dagli sviluppatori e deliziarvi con la splendida pixel art del gioco, non dovete fare altro che andare sulla pagina del gioco e investire 12 dollari. Un ottimo prezzo.
Alex Eggleston si è da poco laureato e già si trova nei guai. E dire che non è neppure italiano. Tutto comincia con la morte di un giovane ragazzo causata da un'ascensore dal comportamento bizzarro. Questo fatto evidentemente tocca qualche corda profonda del buon Alex, che si rivolge a una message board di quelle che andavano negli anni Novanta per trovare informazioni sulla morte del giovane. Inizia così la storia pazzesca di Y2K. Immaginate un gioco di ruolo giapponese sviluppato da un gruppo di appassionati americani. Tutti i pilastri del genere sono presenti in Y2K, ma la visione unica dei suoi creatori lo allontana da qualunque cliché. Ci saranno dungeon, combattimenti strategici contro mostri molto potenti, magie con le quali manipolare l'ambiente, una storia profonda e commovente e soprattutto un vasto mondo da esplorare ma, se avate dato un'occhiata al video, avrete notato anche che lo stile grafico e i contenuti sono lontani da quelli a cui ci hanno abituato le produzioni del Sol Levante. Rimane però quel tocco di follia visionaria che spesso emerge nei videogiochi giapponesi, come la possibilità di evocare un panda gigante di peluche per assorbire i colpi dei nemici. Ad aggiungere un altro tocco di bizzarria si aggiunge il fatto che gli enigmatici personaggi di Y2K sono ispirati a quelli descritti nei romanzi di Haruki Murakami, uno scrittore che di stranezze se ne intende. A questo punto la nostra curiosità è altissima, attendiamo perciò il 2015 per saperne di più e tornare di corsa ad aggiornarvi.
di Andrea Rubbini
Guild Wars 2
La storia del "living world" del MMORPG di ArenaNet ha fatto parecchio discutere i suoi fan quest'anno, sia nel bene sia nel male, ma più che altro perché è stata proposta a singhiozzi e senza una direzione precisa. Adesso si prende un altro mese di pausa: lo sviluppatore ha infatti annunciato che il prossimo aggiornamento è previsto per il 13 gennaio e proporrà un evento "che cambierà per sempre la storia di Tyria".
La natura dell'evento in questione, ovviamente, è ancora avvolta nel mistero, ma è molto probabile che i giocatori siano sempre più vicini al faccia a faccia col drago antico recentemente tornato alla ribalta. Nel frattempo, comunque, ArenaNet implementerà l'annuale Wintersday dal 16 dicembre in poi, che quest'anno si terrà a Divinity's Reach, e inizierà il test della ladder season che durerà fino al 13 gennaio. A quanto pare questo mese di pausa servirà a rifinire alcune feature, per esempio quella degli achievement giornalieri che passerà per l'ennesima revisione. Il nuovo sistema ricompenserà i giocatori con oggetti e valute specifiche, a seconda del tipo di missione che si sta affrontando e della sua difficoltà. L'idea è quella di proporre ricompense basate sul tipo di content, e non oggetti o bonus generici com'è stato finora. Il revamp delle missioni giornaliere sarà accompagnato da una nuova interfaccia per seguirne lo sviluppo, dato che ciascuno di essi comporterà una ricompensa per un totale di ventotto obiettivi e un forziere epico finale pieno di oggetti preziosi. Ancora contrastanti le opinioni della community, più che altro spaesata dall'ennesima modifica a un sistema che pareva funzionare molto bene.
ArcheAge
La settimana scorsa vi abbiamo parlato del continuo botta e risposta tra gli sviluppatori di ArcheAge e i profittatori che hanno abusato di alcuni bug per piegare i sistemi del gioco, e qualcuno ci ha chiesto di definire meglio la natura del problema.
Ebbene, l'occasione calza a pennello perché a quanto pare gli apex sono stati nuovamente implementati per l'acquisto, nella speranza che non sia necessario disabilitarli di nuovo. Gli apex, infatti, sono una valuta che permette di acquistare il tempo di gioco dal gioco stesso, un po' come il C.R.E.D.D. di WildStar. Il concetto è semplice: si possono comprare per soldi reali e rivenderli nel gioco per soldi virtuali, o comprarmi nel gioco per non pagare un centesimo di sottoscrizione. Il problema è che qualcuno aveva scoperto come usare gli apex senza consumarli, approfittando dunque di un periodo di gioco illimitato e gratuito: ragion per cui erano stati rimossi temporaneamente. Il momento è particolarmente importante perché si avvicina l'aggiornamento di dicembre, Dragon Invasion II: The Dragoning. La patch si collega a una leggenda di Erenor secondo la quale i Nuon si erano ribellati alla minaccia del drago Misagon, uccidendolo: ora il Drago Rosso si appresta a invadere il mondo di ArcheAge insieme alla sua stirpe, e ai giocatori toccherà l'ingrato compito di fermarlo.
The Elder Scrolls Online
La nuova bloggata di ZeniMax ci è sembrata sufficientemente interessante da essere segnalata, specialmente all'appropinquarsi del Natale e di eventuali The Elder Scrolls Online regalati ad amici e parenti che si ritroveranno catapultati in una Tamriel da poco aggiornata, magari senza sapere cosa fare visto che non ci tornano da un po'.
Ma come, non gliel'hanno appena regalato? Vabbé, sorvoliamo: le introduzioni sono tra le cose più rognose da scrivere, sapete? Ad ogni modo, il blog si concentra su alcune feature che il gioco spiega meno approfonditamente, come le missioni degli Undaunted, molto simili a quelle giornaliere viste in una miriade di altri MMORPG. I giocatori potranno unirsi alla fazione dal livello 45 in poi e completare per essa un dungeon normale e un dungeon veteran al giorno: a seconda della difficoltà selezionata e degli esiti della missione, si riceveranno punti reputazione e ricompense varie, tra le quali spiccano le gemme dell'anima, spallacci particolarmente vistosi e altri pezzi di equipaggiamento molto utili.
WildStar
Intorno al Drop 4 di WildStar si è sollevata una piccola polemica poiché Carbine sembra volersi astenere dal pubblicare subito le fatidiche patch notes, ma l'aggiornamento è ormai sui test server e sono trapelate le prime informazioni più importanti. Sappiamo per certo che l'update introdurrà svariati costumi per ogni razza, nuove missioni giornaliere e settimanali, ma anche la possibilità di costruire un bunker sotterraneo nelle nostre case personali, un'opzione per esaminare il modello del personaggio che vogliamo creare con vari equipaggiamenti addosso, una tonnellata di modifiche alle varie classi e, soprattutto, una nuova missione di basso livello intitolata Fragment Zero. L'aggiornamento, inoltre, ridurrà a venti i giocatori necessari per affrontare il raid Datascape: ne abbiamo parlato qualche settimana fa, ma casomai ve lo foste scordati in Carbine si sono accorti che quaranta persone erano un po' troppe da gestire, e così hanno deciso di risolvere il problema alla radice, bilanciando nuovamente i vari encounter.
di Christian La Via Colli
Qualche anno fa, nemmeno troppi, nel mondo dei videogiochi si parlava moltissimo di storie e narrazione. Be', mai così tanto in verità, ma ci si accennava spesso e c'erano concrete prospettive di dare agli aspetti più propriamente espressivi della produzione videoludica una rilevanza che non avevano mai avuto. Poi piano piano quella spinta si è persa e ci si è riavvitati nell'irrisolvibile dibattito tecnologico che anima le chiacchiere da forum.
Irrisolvibile perché archetipico e spesso basato su conoscenze sommarie. I motivi di questa regressione sono diversi, non ultimo l'impossibilità di sperimentare, visti gli scogli offerti dal mercato e la ritrosia di molti videogiocatori a provare soluzioni narrative e di gameplay nuove rispetto agli standard. Il più rilevante, quello che va oltre il mercato, o meglio, che è determinato e determina il mercato dentro e fuori dalle sue meccaniche sepolcrali, è la mancanza di memoria. Anzi, diciamo meglio, la perdita di memoria a breve termine, quella di cui era vittima il protagonista del film Memento. Viviamo eternamente proiettati verso un futuro che non arriva mai anche quando è passato, dimenticandoci non solo di quello che è successo ieri, ma anche di ciò che sta accadendo ora.
A rigiocarlo oggi, Overclocked stupisce. Stupisce non perché disponga di chissà quali virtù tecniche (faceva schifetto pure all'epoca della pubblicazione), ma perché è una storia che potrebbe guardare dall'alto in basso moltissime produzioni moderne per ricchezza e profondità. Certo, è un'avventura grafica classica, quindi appartiene a un genere inviso al grande pubblico, ma è strano ritrovarlo completamente eclissato dalla memoria collettiva, che magari cita a esempi di buone narrazioni titoli che non sono in grado nemmeno di allacciargli le scarpe. Anche chi scrive lo aveva di fatto cancellato, ma si è imbattuto nella vecchia scatola del gioco per sbaglio, facendo ordine tra i rimasugli delle sue vite videoludiche del passato.
I ricordi immediati della bellezza della storia narrata nel gioco si sono sovrapposti alla domanda sul perché non avesse trovato sbocchi non tanto sul mercato, quanto sulle bocche dei videogiocatori di avventure grafiche, o, più semplicemente, di quelli che "ne capiscono"... non ha trovato alcun posto nel flusso della memoria collettiva del medium, pur avendo moltissimo da dire. Ma esiste davvero una memoria collettiva dei videogiochi?
L'esigenza di parlare sempre e soltanto delle ultime novità in uscita sul mercato (non già uscite, badate bene) ha reso esile ogni tentativo di emancipazione del videogiocatore, che non sceglie, ma viene indirizzato nelle scelte non tanto del singolo videogioco ,quanto dell'evento cui è legato. Negli anni l'industria ha smesso di vendere il gameplay e ha iniziato a vendere emozioni identitarie legate ai brand. Il risultato è paradossale: il videogioco giocato sta diventando sempre più marginale rispetto a ciò che ci gira intorno, mentre si moltiplicano gli spettatori di chi gioca, ossia di chi permette di partecipare a un evento senza far spendere soldi. In un quadro del genere dimenticare immediatamente o ignorare completamente diventano delle scontatezze. Provate a parlare con il videogiocatore medio di Destiny e scoprirete che è come se gli steste parlando di un qualcosa avvenuto (non pubblicato, badate bene) secoli fa, in un'altra era dell'intrattenimento. Non conta ciò che ancora è, ma ciò che ha perso per strada: il rumore di fondo che lo ha accompagnato dall'annuncio al lancio. Finito il boato, rimane solo l'onda lunga che si affievolisce a ogni nuova uscita. Overclocked non ha avuto nessun "lancio", ma è semplicemente stato pubblicato; non è stato un boato e non ha avuto un'onda lunga. Forse è per questo che merita di essere dimenticato, perché si è limitato a voler raccontare la sua storia nel miglior modo possibile, commettendo un peccato imperdonabile.
di Simone Tagliaferri
Titolo: Overclocked: Una Storia di Violenza
Sviluppatore: House of Tales
Anno di pubblicazione: 2009
Come reperirlo: Difficile da reperire nei negozi. Forse in qualche cestone. Più facile trovarlo nel mercato dell'usato. Speriamo che prima o poi sia ripubblicato in edizione digitale.
Perché giocarlo oggi: Perché le belle storie non invecchiano.
Windows X
Secondo diversi analisti Windows 10 potrebbe rappresentare un grosso cambiamento nel modus operandi di Microsoft. Si parla infatti di un modello di distribuzione freemium, non ben definito, che potrebbe rendere più competitivo quello che pur essendo il sistema operativo dominante in ambito PC è anche il più criticato in assoluto. D'altronde Windows è l'ultimo sistema operativo classico, l'ultimo che viene venduto come un software distinto dalle macchine su cui gira. La presentazione del nuovo Windows è attesa per gennaio e dovrebbe portare con se dettagli sulle directx 12 e, cosa auspicabile, un qualcosa di relativo al tanto promesso ambiente unificato tra console, smartphone e PC.
Microsoft è l'unica che ha le mani in tutti i settori del mercato tecnologico e Windows può contare su una libreria di titoli e programmi sterminata. Renderli accessibili su tablet e smartphone colmerebbe in un attimo quella che è la più grande lacuna di Surface e Lumia andando a creare problemi alla concorrenza ed eliminando i porting truffaldini che finiscono per corrompere il ricordo di un gioco anzichè nobilitarlo. La possibilità che questo succeda c'è, in una forma o nell'altra, e il nome di Windows 10 potrebbe, come abbiamo detto più volte, essere un indizio della svolta. Dieci in numeri romani si scrive X e la X è il simbolo del mercato console di Microsoft che su servizi e cloud vuole puntare a tutto spiano. Ma per quanto un passo del genere sia auspicabile, sia per l'utente finale dei prodotti Microsoft che per la salute dell'ambiente Windows, ci sono problemi non da poco. Le differenze hardware tra i dispositivi, i prezzi differenti, la probabile necessità di essere sempre connessi per fruire a pieno di un ipotetico servizio Windows e la frammentazione aziendale che in un gigante così è inevitabile, complicano la comunicazione tra i vari settori. Tutti muri difficili da valicare anche se un eventuale salto porterebbe una quasi rivoluzione che ci sembra poter valere ogni sforzo compiuto in questo senso. Non è impossibile immaginare cross play universale tra versioni Xbox One e Windows dei giochi. Streaming dai server su tutti i dispositivi e streaming dal PC ai dispositivi mobile inseriti nello stesso ecosistema. Chat vocale e servizi social implementati in forma globale. Il tutto sotto la stella di un servizio cloud ospitato dalla massiccia infrastruttura server di Microsoft. Come dicevamo, sarebbe possibile e semberebbe una possibilità golosa. Per i giochi, però, sorge un altro problema. Microsoft avrebbe probabilmente il controllo sulle esclusive ma non potrebbe controllare i third party che spesso mettono il PC in coda per smorzare la pirateria ed esaltare le console, potenzialmente più remunerative.
Nvidia rules
Secondo un report di Jon Peddie Research, Nvidia ha effettivamente allungato le distanze su AMD grazie agli ottimi risultati della serie 900. Benchè le performance delle R9 di fascia alta siano di ottimo livello, i consumi e l'effetto novità delle nuove GeForce hanno dato una spinta in avanti agli affari di Nvidia che è arrivata a a occupare il 70 del mercato delle schede video discrete.
Un segnale forte visto che negli ultimi quattro anni la quota della compagnia è rimasta intorno al certo dominante ma non eclatante 60%. Insomma, lanciare una serie ancora legata al processo produttivo a 28 nanometri si è rivelata una decisione vincente che ha colto AMD impreparata e garantito a Nvidia ottimi numeri da sfoggiare di fronte agli investimenti. AMD, lo sappiamo, sta preparando la contromossa, a quanto pare incentrata su un bus di memoria elevatissimo, ma per quanto riguarda il 2015 i giochi sono fatti e Nvidia ha già pronte nuove schede della serie 900 che promettono performance molto elevate. Nonostante ciò il pubblico che acquista schede video di lusso è, sia per passione che a causa dei prezzi elevati, piuttosto recettivo e una R9 300 capace di sorprendere potrebbe facilmente ridimensionare il distacco. Tanto più che si sospetta Nvidia sia decisa ad aspettare i 16 nanometri, saltando i 20, che diverranno accessibili per la produzione di massa solo a metà 2015. In sostanza passerebbe almeno un anno da oggi prima di vedere un qualcosa di effettivamnte nuovo in ambito GeForce. Ma è anche possibile che Maxwell, la tecnologia della serie 900 di Nvidia, riesca a tenere il ritmo della concorrenza grazie alla già dimostrata efficienza energetica. Ovviamente noi non vediamo l'ora di scoprirlo sperando che una concorrenza serrata porti anche un abbassamento dei prezzi.
di Mattia Armani