Il genere dei "simulatori" ha visto negli ultimi anni un proliferare di titoli di ogni tipo, spesso e volentieri con dei soggetti davvero incredibili: Goat Simulator è sicuramente l'esempio principale di questa nuova corrente ai limiti della follia, ma sono numerosi i team di sviluppo che al fianco di Coffee Stain Studios si sono prodigati per farci impersonare persone ma soprattutto cose tra le più impensabili. Non solo capre, infatti, ma anche fili d'erba, robot aspirapolvere, insetti e ora pezzi di pane, come nel caso di I Am Bread: lasciamo a voi stabilire se l'idea sia geniale o delirante, fatto sta che essa appartiene ai ragazzi inglesi di Bossa Studios, già famosi nel mondo dei simulatori per avere creato nel 2013 Surgeon Simulator, con cui I Am Bread condivide come vedremo qualche elemento. Si può pensare, dunque, di impersonare una fetta di pane appena tagliata in un videogioco? La risposta a quanto pare è sì, e noi naturalmente non abbiamo voluto farci mancare la ghiotta occasione di provare questo titolo, grazie al suo arrivo in Early Access su Steam dov'è disponibile a 9,99 euro.
Qual è il colmo per un panino imbottito? Avere tanto freddo e non avere mai giocato ad I Am Bread!
Obiettivo toast
Nel caso in cui vi sembri tutto troppo incredibile per essere vero, ve lo ripetiamo: in I Am Bread siamo chiamati a vestire i "panni" di una fetta di pane, impegnata a raggiungere con tutte le sue forze l'obiettivo di farsi tostare in uno dei modi che il livello di turno le mette a disposizione. Partendo dalla cucina, si vanno poi a visitare anche le altre aree della casa, seguendo contemporaneamente una storia che prova quantomeno a spiegarci come possa fare un pezzo di sfilatino a prendere vita e muoversi liberamente, come se avesse un paio di gambe proprie.
Anche se da Bossa Studios ci arriva la promessa di una trama con elementi sconvolgenti, lasciamo la valutazione di quest'ultima alla versione finale di I Am Bread per concentrarci in questa nostra prima occhiata alle meccaniche di gameplay, sicuramente più curiose visto il tipo di gioco di cui stiamo parlando. Di base, i controlli si basano sui tasti Q, W, E ed R della tastiera (ma è utilizzabile anche il controller), premendo i quali si fissano uno o più dei quattro angoli della fetta di pane alla superficie su cui essa si trova, sfruttandone poi l'attrito per effettuare il movimento. Quest'ultimo viene azionato dal clic del mouse e dal movimenti dello stesso verso la direzione desiderata. Il punto di contatto può anche essere bloccato per non avere l'obbligo di mantenere premuto un tasto a lungo, ma occorre fare attenzione al timer che indica per quanto la fetta può rimanere "attaccata" prima di cadere: nel caso in cui il tempo scada, il nostro alter-ego panificato sarà infatti costretto a mollare la propria "presa", finendo così per perdere l'equilibrio qualora si trovi in una situazione precaria. L'obiettivo per superare il livello, come dicevamo, è quello di trovare un modo per farsi tostare, percorrendo tipicamente la stanza in cui ci si trova dal punto A al punto B. Così come la condizione di successo, troviamo però anche quella di game over. Alla nostra fetta di pane è infatti assegnato un indice di "mangiabilità", che di fatto rappresenta una sorta di barra della vita: a minacciarla non troviamo nemici che sparano, ma elementi dello scenario in grado di rendere un toast meno appetibile. Il contatto con lische di pesce lasciate nei piatti, formiche in giro su un tavolo, o naturalmente col pavimento, può rendere il nostro caro pezzo di pane un oggetto da buttare nella pattumiera, piuttosto che da mangiare. Finendo sugli elementi dell'ambiente in grado di aggiungere sapore al toast, come per esempio la marmellata, è possibile invece ottenere un punteggio maggiore da sfoggiare nell'immancabile leaderboard online.
Cosa manca?
Come fatto in altre occasioni, dedichiamo questo box agli elementi di gioco che gli sviluppatori di I Am Bread includeranno nella versione finale del gioco. Come promesso da Bossa Studios, l'edizione definitiva sarà essenzialmente più grande rispetto a quella attuale, includendo ulteriori livelli, tutta quanta la storia e un maggior numero di elementi coi quali interagire, oltre naturalmente a un'ottimizzazione più elevata e alla pulizia dai bug che al momento sono inclusi nel pacchetto. L'arrivo di I Am Bread nella sua veste completa è previsto, almeno per ora, per i primi mesi del 2015.
Le pene che dà il pane
Se a leggere la spiegazione del sistema di controllo vi è sembrato difficile, è perché effettivamente è proprio così. Soprattutto i primi attimi passati in compagnia di I Am Bread fanno venire voglia di non mangiare pane per tutto il resto della propria vita, pur di non vedere ancora quella fetta sul tavolo che ci osserva con fare beffardo.
Complice di tutto questo è la telecamera, che potrebbe offrire un pizzico d'aiuto in più, soprattutto permettendo al giocatore di ottenere in alcuni frangenti un campo visivo più ampio per pianificare le prossime mosse. Come in Surgeon Simulator, il nemico principale di chi si cimenta con I Am Bread è senza dubbio la frustrazione: prima di familiarizzare coi controlli, portare la fetta di pane da un lato all'altro del tavolo vi sembrerà un'impresa quasi impossibile, figurarsi poi farla arrivare all'altro capo della stanza. Non neghiamo, tuttavia, che arrivare al tostapane, dopo avere superato mille ostacoli, offra una certa soddisfazione: anche perché una volta resa "immangiabile" la fetta, il livello va ricominciato da capo in barba a qualsiasi checkpoint di concezione moderna. Nel caso in cui siate interessati a intraprendere questa mirabolante avventura glutinosa, assicuratevi di essere in possesso di una buona dose di pazienza: per il momento, vi suggeriamo comunque di aspettare che Bossa Studios vada a rifinire alcuni aspetti chiave di I Am Bread.
Conclusioni
PRO
- Originale, senza dubbio
- Più "gioco" di quanto si possa credere
- Sa essere divertente e impegnativo
CONTRO
- Frustrazione perennemente in agguato
- Controlli da rifinire
- Telecamera poco d'aiuto