Ormai è inutile mantenere il segreto. Il giorno di Natale, mentre giocavate a tombola con parenti e amici dopo un lauto pranzo, noi ce ne stavamo in un angolino a giocare col Nintendo 3DS. Che detta così fa anche un po' tristezza, in effetti, ma non se il gioco in questione era Monster Hunter 4 Ultimate.
È infatti da un mesetto che stiamo cacciando mostri con l'attesissima edizione italiana del nuovo action game di Capcom, ultimo esponente di una serie che nel corso degli anni ha saputo conquistare anche gli occidentali. Nonostante Capcom li abbia tenuti in disparte, localizzando a singhiozzo le varie iterazioni del franchise, i veri fan sono stati capaci di importare i vari episodi dal Giappone e di districarsi tra migliaia di ideogrammi pur di mettere le mani su una nuova arma o una nuova armatura. Per fortuna Monster Hunter 4 Ultimate è il titolo occidentale di Monster Hunter 4 G, ovvero la seconda incarnazione del quarto episodio, uscito in esclusiva per Nintendo 3DS. A differenza del predecessore, Monster Hunter 3 Ultimate, questa volta non è prevista una versione per Wii o per Wii U, ma Capcom ha finalmente deciso di implementare la modalità online senza bisogno di ricorrere a console o PC che facciano da ponte. E quindi, ricapitolando: verticalità, mostri vecchi e nuovi, armi vecchie e nuove, online locale e via Internet... Vi è già venuta l'acquolina in bocca? Sì, be', anche a quel Gore Magala che ci sta guardando con gli occhi iniettati di sangue...
Monster Hunter 4 Ultimate promette di essere l'incarnazione definitiva della popolarissima serie
Ben ritrovato!
Per chi ha già giocato e rigiocato Monster Hunter negli anni, l'inizio dell'avventura sarà sconfortante come al solito. Per fortuna, prima di mandarci a raccogliere in mutande erbe e funghi, Capcom ha ben pensato di aprire le danze con un bel tutorial introduttivo che spiega ai nuovi giocatori le basi della raccolta e dell'interazione: ci troviamo a bordo di un vascello che solca le dune del deserto, assediato dal nuovissimo Dah'ren Mohran in una battaglia frenetica che sostanzialmente serve a dare un assaggio di quello che ci aspetterà nelle missioni più avanzate del gioco.
Conclusa questa breve quanto spettacolare parentesi iniziale, per chi ha spulciato i precedenti episodi non resta che ricominciare da capo il farming che, in fondo, è il cuore del gioco. Da questo punto di vista, però, Monster Hunter 4 Ultimate ci è sembrato subito molto più accessibile o, meglio, bilanciato. Ovviamente il gioco sciorina fin da subito una serie di missioni a difficoltà crescente, seguendo una curva di apprendimento molto più morbida rispetto al passato. Non vi è un ordine particolare con cui progredire, ma il completamento di alcune missioni ne apre altre, mentre per sbloccare la missione urgente che chiude un certo rank è necessario prima esaudire le richieste degli abitanti.
Questa volta, infatti, Capcom ha imbastito una specie di trama che segue le peregrinazioni di una carovana di bizzarri personaggi: il viaggio ci farà visitare almeno quattro paesi diversi, e strada facendo si uniranno a noi nuovi comprimari che ci offriranno servizi particolari, abilitando gradualmente lo spettro completo delle possibilità offerte al nostro alter ego cacciatore. Monster Hunter 4 Ultimate, infatti, ha tutto quello che abbiamo visto nei precedenti episodi, e anche di più: una delle novità più gradite è la possibilità di scambiare alcuni materiali per altri parlando con un simpatico vecchietto che, oltretutto, incarna la "fattoria" dei vecchi Monster Hunter. Questa volta gli oggetti posseduti si possono semplicemente moltiplicare tra una missione e l'altra per poi ritirarli tramite un comodo menù, alleviando di fatto la tediosa raccolta di erbe, funghi e materiali primari che talvolta rallentava notevolmente il ritmo del gioco. È solo una delle tante agevolazioni che Capcom ha implementato per rendere l'esperienza più accessibile e scorrevole anche ai neofiti della serie, i quali probabilmente resteranno un po' traumatizzati dalla complessità di quello che, solo all'apparenza, è un "farmoso" action game in terza persona.
Armi e bagagli
Considerando che in Monster Hunter 4 Ultimate ci sono più di novanta mostri, compresi quasi tutti quelli apparsi nelle precedenti iterazioni del franchise, bisogna dire che Capcom ha svolto un ottimo lavoro nel proporli gradualmente nelle due principali modalità di gioco che caratterizzano le esperienze single e multiplayer, rendendole incredibilmente varie e stratificate. Oltre alle missioni che si accettano e affrontano in zone ben precise, questa volta potremo cimentarci anche nella cosiddetta modalità Esplorazione, ambientata in una mappa generata più o meno casualmente ad ogni partita.
I mostri che compariranno durante l'Esplorazione dipendono vari fattori - per esempio, da quelli che abbiamo sconfitto di recente - e le missioni completate in questa modalità possono essere salvate e trasmesse agli altri giocatori: esse, infatti, possono premiare la vittoria con oggetti esclusivi in termini di statistiche o di aspetto, incentivando un altro genere di caccia e lo scambio con i propri amici. È chiaro, insomma, che solo solo questa feature promette centinaia di ore di gioco per chi vuole approfondirlo in ogni suo aspetto, ma le sue meccaniche intrinseche sono piuttosto oscure e Capcom si porta ancora dietro il fardello della poca chiarezza per quel che concerne tanti aspetti del gioco, da approfondire ricorrendo a fansite, guide strategiche e forum di discussione. Molto più esauriente, invece, la spiegazione di ogni arma, fornita attraverso un semplice glossario. Una manna sia per i vecchi giocatori, che potranno così valutare i bilanciamenti operati dallo sviluppatore, sia per i nuovi che in questo modo riusciranno a farsi un'idea di quale sia l'arma più adatta a loro.
Da questo punto di vista, Monster Hunter 4 Ultimate certo non delude, dato che propone tutte le armi già viste in passato, alle quali si aggiungono due strumenti nuovi di zecca: la spad-ascia caricata e il falcione insetto. La prima combina in un colpo solo le capacità difensive della spada e dello scudo con la potenza di un'ascia a due mani in cui è possibile trasformarli. A questo mortale binomio si aggiunge la meccanica delle fiale che si caricano attaccando con la spada e lo scudo e si versano nell'ascia per attribuirle delle proprietà esplosive. La seconda, invece, è decisamente originale: il giocatore combatte con una sorta di bastone, ma è l'inquietante insetto che gli copre il braccio il vero protagonista, dato che è possibile inviarlo a pungere il nemico per estrarne delle sostanze chimiche che dipendono dalla parte del corpo attaccata. La combinazione di queste sostanze potenzia il giocatore in vari modi, mentre il bastone consente un'ampia libertà di movimento grazie alla possibilità di usarlo come punto di appoggio per spiccare un balzo verso il nemico o all'indietro. Il salto, infatti, è la grande novità di Monster Hunter 4 Ultimate che, in un certo senso, rivoluziona gran parte del gioco.
Salta che ti passa
In realtà, dire che in Monster Hunter 4 Ultimate si "salti" è un po' fuorviante. Capcom non ha implementato il salto in sé e per sé, non c'è un pulsante magico da premere per spiccare il volo. Il salto, infatti, si innesca automaticamente quando si corre verso una sporgenza, purché essa sia sufficientemente elevata. La novità del gioco, in effetti, non è il "salto", quanto la dimensione verticale che cambia non solo la struttura delle mappe, ma anche la dinamica dei combattimenti. A differenza dei precedenti Monster Hunter, dove le aree di combattimento erano sostanzialmente lineari, in questo episodio quasi tutte le zone presentano dislivelli, punti di vantaggio, pareti da scalare e, in generale, una struttura molto più complessa e variegata.
Alcune stanze sono contraddistinte da piani intermedi da cui o verso cui si può attaccare, e questa innovazione non fa minimamente rimpiangere il tanto criticato combattimento subacqueo di Monster Hunter Tri e 3 Ultimate, qui del tutto assente. Non solo la verticalità aumenta drasticamente le possibilità dei giocatori, ma cambia in maniera imprevedibile il comportamento dei mostri: se è vero che la serie ha sempre stupito per le peculiari capacità di queste creature, aspettate di vederle arrampicarsi su per le pareti o tuffarsi verso di voi dall'alto mentre cercate di scappare. Alcuni nemici sono persino in grado di attraversare il soffitto per attaccare dall'alto o dal basso, e il giocatore può lanciarsi su di loro da una posizione sopraelevata per cavalcarli brevemente, cercando di infliggere più danni possibile prima di essere disarcionato. Capcom ha persino ridisegnato alcuni mostri in modo che sfruttino l'ambiente a loro vantaggio, inclinando le piattaforme o distruggendo a testate le possibili vie di fuga. I mostri nuovi, d'altra parte, sono stati concepiti con queste potenzialità in mente, e includono orridi insetti giganti, squali a quattro zampe e bertucce troppo cresciute. Senza contare, poi, la novità dell'epidemia, un virus che rende i mostri più forti e che può contagiare il giocatore, indebolendolo a meno che non riesca a infliggere una certa quantità di danni, invertendo il processo e guadagnando un potenziamento notevole.
Nove vite
È ancora presto per tirare le somme su Monster Hunter 4 Ultimate, ma abbiamo superato la soglia delle cinquanta ore in single player senza aver neppure completato le missioni della "storia", sfiorando appena un comparto multiplayer prevedibilmente stratosferico che non vediamo l'ora di testare molto più a fondo, magari insieme ad amici e colleghi. Per fortuna, Capcom ha implementato anche un'opzione per cercare giocatori automaticamente, in modo che tutti possano goderselo pienamente: peccato solo che non sia possibile comunicare a voce, ma solo tramite animazioni e una scomoda chat digitale.
Il gioco, comunque, sembra proprio quello che si auspicavano i fan di Monster Hunter: non solo un sequel più ricco e completo, ma anche sufficientemente innovativo. A parte il salto, la modalità Esplorazione e i mostri, lo sviluppatore ha ripreso alcune vecchie idee e le ha ulteriormente arricchite. È il caso dei Felyne, che riprendono il posto soffiatogli negli ultimi episodi da Cha-Cha e Kayamba: all'inizio dell'avventura è possibile creare un Felyne personalizzato che ci seguirà ovunque. Lui è il nostro Primocompagno, e dapprincipio potrebbe sembrarvi anche un po' inutile. Una volta sbloccata la possibilità di reclutare altri Felyne perché facciano da Luogocompani, la situazione cambiata totalmente: oltre a poterci fare accompagnare da uno di loro - portando quindi a due le unità di supporto durante le nostre scorribande - potremo selezionarne alcuni, i cosiddetti Titolari, perché conferiscano delle abilità aggiuntive al nostro Primocompagno, basate sui loro mestieri. Per farla breve, ad esempio, con due o più Titolari guaritori, il nostro Primocompagno imparerà a suonare un corno per curarci, guarirci da veleni e altri stati anomali o potenziarci. Il Primocompagno e il Luogocompagno possono piazzare trappole, attaccare il nemico con dei super colpi speciali e attirare l'attenzione dei mostri. Come avrete intuito, insomma, di carne al fuoco Capcom ne ha messa veramente parecchia, e adesso non ci resta che cominciare a spolpare ogni ossicino di Seltas o Zamtrios per capire quale sia la portata effettiva di questa nuova iterazione di Monster Hunter. Riuscirà a tenerci incollati allo schermo per centinaia di ore come i precedenti?
CERTEZZE
- La verticalità migliora nettamente il gameplay
- Le nuove armi e i Felyne sono molto interessanti
- Tantissimi mostri da cacciare e oggetti da fabbricare
DUBBI
- Multiplayer online da valutare
- Nonostante tutto, non farà cambiare idea ai detrattori
- La ripetitività prima o poi si farà sentire... ma quando?