Per l'account unificato e il cross-buy dovremo attendere ancora, ma per stavolta le cattive notizie finiscono davvero qui. Nella notte appena trascorsa, durante l'ultimo Nintendo direct, Iwata ha finalmente annunciato quanto chiedevamo da anni: il supporto a Nintendo DS e, soprattutto, Nintendo 64. Il tutto a partire da questo momento esatto: aprile sarà il mese in cui il catalogo Virtual Console verrà colonizzato da titoli poligonali, a un prezzo oscillante tra i 6,99 e i 9,99 Euro. Si partirà da Super Mario 64 - a 60Hz anche in Europa, pare - e Yoshi's Island DS, ma la truppa non dovrebbe fermarsi qui: comprenderà sicuramente Donkey Kong 64, per la prima volta su Virtual Console, e probabilmente anche Paper Mario (entro il mese di aprile, chiaramente). Insomma, il futuro del servizio su Wii U non sembra affatto oscuro o decadente come qualche giorno fa, un'osservazione condivisibile anche senza considerare parte integrante del catalogo i titoli Wii - che comunque continuano ad arrivare. Parleremo nel dettaglio di questi giochi nella prossima puntata, e se non lo aveste già notato avremmo da comunicarvi un piccolo annuncio anche noi, "directly to you": questa rubrica, assecondando le richieste di voi lettori, è stata anticipata al primo giovedì di ogni mese. Buona lettura.
Presto potrete giocare a Super Mario 64, ma per il momento non fatevi distrarre... Soma Cruz vi aspetta!
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1987/1989
Sviluppato da Culture Brain pubblicato da Culture Brain
Flying Dragon: The Secret Scroll (NES)
Tra la metà e la conclusione degli anni '80 Culture Brain ha creato e pubblicato vari giochi di combattimento, in particolare di arti marziali, che dall'originaria dimensione arcade sono spesso migrati su NES. Già in quel periodo erano dei prodotti aleggianti tra il mediocre e il discreto, e i motivi per provarli non sono certo aumentati col passare del tempo.
Questo capitolo tra l'altro non costituisce il miglior risultato ottenuto dalla società, sebbene possa considerarsi tra i più ambiziosi, delle considerazioni apparentemente opposte che hanno la stessa motivazione: Flying Dragon: The Secret Scroll infatti tenta di ibridare due generi diversi, platform e picchiaduro, un intento lodevole sfociato però in un insuccesso. Nessuna delle due sezioni del resto ha una profondità degna di nota, e i controlli - pur variati tra una fase e l'altra - non aiutano. Rimane la storia piuttosto curata ad amalgamare il tutto, ma rimangono anche la grafica anonima e la colonna sonora ripetitiva. Insomma, vi suggeriamo di passare oltre.
Voto: 5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 4,99 Euro
Uscito nel 1986/1988
Sviluppato da Culture Brain pubblicato da Culture Brain
Kung-Fu Heroes (NES)
Antecedente all'appena trattato Flying Dragon: the Secret Scroll ma facente parte della stessa collana di prodotti, Kung fu Heroes è un gioco meno sperimentale ma maggiormente coerente, sviluppato sempre da Culture Brain.
Qui non c'è alcun tentativo di ibridare generi distanti, si tratta molto semplicemente di un picchiaduro a scorrimento con inquadratura dall'alto, un'esperienza che - com'è tipico in questi casi - dà il meglio di sé attraverso il multiplayer cooperativo. L'avventura è suddivisa in otto castelli, ognuno composto da quattro stanze: a variare la formula di gioco ci sono power-up, distinzioni grafiche e armi, ma l'asse portante rimane sempre la lotta. Con un tasto di rifilano cazzotti, con l'altro - in comunione alla croce direzionale - si sganciano calci, una meccanica che regge fin quando non si trova una spada, arma che monopolizza il sistema di controllo e le dinamiche di gioco. I nemici sono ben differenziati l'uno dall'altro e caratterizzano ulteriormente i vari mondi, ma nonostante questo l'imperfetta reattività dei comandi e una sostanziale uniformità di ritmo rendono Kung Fu Heroes un gioco piatto: dignitoso, ma piatto.
Voto: 6/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2004
Sviluppato da R&D1 pubblicato da Nintendo
Metroid: Zero Mission (GBA)
Uscito durante l'ultima età dell'oro della saga, quella compresa tra il 2002 e il il 2007, Metroid: Zero Mission è un remake per Game Boy Advance del primo episodio, un progetto ideato e portato avanti dai creatori stessi del brand, ovvero R&D1 e Sakamoto. Bistrattando Manzoni potremmo dire che "hanno sciacquato i panni in Fusion", visto che dal Metroid portatile hanno preso e applicato cromatismi e impostazione ludica: se la prima scelta è indubbiamente lodevole, la seconda solleva qualche dubbio.
Perché il capostipite della serie era breve, ma pure spietato e labirintico, senza guida alcuna: in questo remake invece diventa più moderno e colorato, ma anche più leggibile e confortevole. Nonché meno essenziale. E proprio qui forse si cela il problema principale di questa edizione: è irrispettosa dell'originale, ne tratta alcune caratteristiche come fossero difetti e finisce così per sovvertirle. A Samus vengono donate più mosse, vari power-up, delle indicazioni sull'itinerario da seguire e addirittura un nuovo epilogo della storia (da giocare, non solo da vedere). La sensazione è che, nonostante la qualità complessiva dell'opera sia più che buona, R&D1 non abbia gestito adeguatamente la direzione dello sviluppo, indecisa se tradire (e quanto tradire) Metroid per NES, partorendo così una poco coraggiosa via di mezzo.
Voto: 7/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2003
Sviluppato da KCET pubblicato da Konami
Castlevania: Aria of Sorrow (GBA)
Il terzo e ultimo Castlevania per Game Boy Advance è anche il migliore, e l'unico che consiglieremmo senza timore sia ai fan della serie sia agli appassionati di videogiochi in generale. Se non ripudiate gli action o la bidimensionalità non c'è altra giustificazione per non immergersi in Castlevania: Aria of Sorrow, che è davvero un'opera sensazionale.
Il protagonista è Soma Cruz - non un Belmont stavolta - e l'avventura è ambientata nel "futuro", ma poco importa in questo caso visto che il misterioso e cupo castello di Dracula, lievi variazioni a parte, è slegato dai vincoli temporali. L'arma principale non è più una frusta bensì una spada, un'altra forte caratteristica identitaria del titolo, che fa dell'equilibrio formale il suo maggior punto di forza: l'esplorazione è arricchita da una componente platform ricca e profonda, da spezie RPG sapientemente dosate e da una meccanica che prevede il risucchio e il riutilizzo delle anime dei morti, capacità quest'ultima che dinamizza l'intera composizione. La colonna sonora sintetizza brillantemente lo spirito al contempo cupo e avventuroso del gioco, e non tradisce gli esigenti standard qualitativi tipici della saga. Lo stile grafico, seducente dagli artwork, opera un buon lavoro di mediazione tra esigenze estetiche dell'opera e limiti tecnici della piattaforma.
Voto: 8/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 6,99 Euro
Uscito nel 2004
Sviluppato da Inti Creates pubblicato da Capcom
Mega Man Zero 3 (GBA)
Nel DNA Capcom c'è il talento di creare grandi giochi, ma anche quello di mungerli e riciclarli come nessun altro: Mega Man Zero si accoda senza eccezioni alla linea aziendale dominante. Il terzo episodio è graficamente (quasi) identico ai predecessori, la direzione stilistica è la stessa e le meccaniche anche, queste ultime al solito caratterizzate dal completamento degli stage, dalla "rapina" del potere nemico, dalla raccolta degli elfi cibernetici e dalla doppia arma a disposizione di Zero.
L'avventura proposta, rigorosamente a scorrimento orizzontale, è comunque valida e tecnicamente pregevole, non proprio una produzione qualunque. Questo terzo episodio tra l'altro propone il miglior bilanciamento possibile tra sfida e divertimento, rimanendo difficile senza mai sfociare nell'eccesso (a differenza dei predecessori). A onor del vero va anche sottolineato come Mega Man Zero rappresenti una delle poche serie action dotate di una storia e di una narrazione di spessore, elemento che dona l'idea di progressione nonostante le meccaniche rimangano sostanzialmente inalterate tra un capitolo e l'altro.ora sintetizza brillantemente lo spirito al contempo cupo e avventuroso del gioco, e non tradisce gli esigenti standard qualitativi tipici della saga. Lo stile grafico, seducente dagli artwork, opera un buon lavoro di mediazione tra esigenze estetiche dell'opera e limiti tecnici della piattaforma.
Voto: 7/10