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Il maestro del passato

Un vecchio classico della strategia a turni si prepara a tornare sul mercato grazie al lavoro di Wargaming.net

ANTEPRIMA di Pierpaolo Greco   —   24/06/2015

Durante l'E3 di Los Angeles non ci è capitato soltanto di assistere alle presentazioni dei titoloni Tripla A o di giocare a giochi in imminente dirittura d'arrivo, ma c'è stato il tempo e la voglia di scoprire titoli considerati più piccoli, magari minori, ma non per questo meno interessanti o meno ricchi di potenziale. Tra questi, spicca sicuramente Master of Orion, il nuovo capitolo di una serie che ha letteralmente fatto la storia e su cui sta lavorando ormai da tempo Wargaming.net dopo averne acquistato i diritti dal publisher originale.

Il maestro del passato
Il maestro del passato

Potrebbe essere considerato a tutti gli effetti un sequel ma in realtà si tratta di un vero e proprio reboot considerato che il gioco pesca a piene mani dagli elementi e dal gameplay del primo capitolo, innestandoci sopra alcune delle feature più interessanti del sequel per offrire un'esperienza coinvolgente e interessante anche a chi non conosce la saga o, addirittura, ai neofiti del genere. Non appena lo sviluppatore ci ha mostrato l'inizio e le prime sequenze di gioco ci è apparsa evidente la volontà di modernizzare un gameplay che all'apparenza può sembrare molto di nicchia o eccessivamente complesso per il pubblico più giovane ma che, XCOM e Firaxis ci insegnano, può risultare invece immediato o addirittura adatto alle console, nel momento in cui si studiano e ripensano le basi del gameplay per offrire un prodotto stimolante e mai frustrante o troppo complicato. Master of Orion sarà esclusivamente per PC (almeno al momento della sua uscita) ma è chiaro che Wargaming.net stia pensando ad un pubblico il più vasto possibile e non punti, o comunque non soltanto, all'effetto nostalgia dei fan della serie. Ecco quindi che alla base ci troviamo di fronte ad un gameplay strategico a turni aderente alla tradizione di Civilization e soci che rispetta il cosiddetto archetipo 4X: explore, expand, exploit ed exterminate. Ovvero esplorare la galassia per espandersi fino ai suoi confini, sfruttare le risorse che offre per trovare e sterminare il nemico. Ma allo stesso tempo troviamo fin dal primo istante tutta una serie di aiuti, indicazioni e suggerimenti per far sì che il giocatore inesperto non abbia mai dubbi, non si senta spiazzato dall'eccessiva libertà di scelta e soprattutto abbia sempre chiaro cosa deve fare in ogni momento per perseguire la vittoria. Un esempio immediato è il consigliere che dipenderà dalla razza scelta e sarà praticamente onnipresente per guidarci nelle nostre scelte e darci utili indicazioni sugli elementi da tenere sott'occhio e sui passi da compiere per ingrandire il nostro impero astrale. Proprio parlando di razze, ce ne saranno dieci a disposizione del giocatore, ognuna con un'introduzione dedicata, i suoi bonus e malus, specifiche tecnologie da ricercare e naturalmente design proprietari di navi spaziali e costruzioni. Ci saranno dei graditi ritorni per i fan della saga come gli Alkari, gli Gnolam ed i robot Meklon.

Non chiamatelo sequel, ma neanche reboot: ecco cos'è il nuovo Master of Orion

Entrando in partita

Come capita di frequente per i rappresentanti di questo genere, non c'è una vera e propria campagna narrata, bensì la possibilità di iniziare una partita impostando una manciata di variabili che andranno poi a definire la galassia dove faremo crescere il nostro impero e tenteremo di annientare quelli avversari. Sono due gli elementi che rimangono però costanti: il limite di 500 turni per completare un match, con ogni turno che rappresenta un anno di tempo in gioco, e le condizioni di vittoria, che sono cinque differenti, spaziano dai classici domini militari, tecnologici ed esplorativi e devono essere soddisfatte prima della fine dell'ultimo turno.

Il maestro del passato
Il maestro del passato

Nella partita di esempio, lo sviluppatore aveva impostato una galassia con 80 sistemi solari ma ci ha confermato essere possibile scegliere una dimensione tra le 20 e le 100 stelle. Tutto rigorosamente generato in modo procedurale all'inizio di ogni match. Una volta in gioco, chi ha provato i vari Civilization, Beyond Earth, ma anche agli esponenti del passato, si sentirà subito a casa. Il titolo permette infatti di gestire tutto il necessario attraverso due differenti visuali. La prima consente di osservare i sistemi solari con una visuale zoomabile a piacere e che consente in un attimo di vedere i punti di collegamento tra le stelle, rappresentati dai wormhole, l'impero che controlla i pianeti, eventuali navi stellari orbitanti e così via. È la visuale essenziale per poter gestire il movimento delle proprie truppe e pianificare eventuali attacchi o, al contrario, impostare le proprie difese come ad esempio le basi spaziali essenziali per "controllare" i wormhole ed impedire che le navi avversarie possano percorrerli senza il nostro consenso. L'altra componente gestionale riguarda invece la visione planetaria, essenziale per poter gestire i pianeti controllati assegnando le strutture da edificare (ce ne saranno più di una ventina), eventuali navi stellari da costruire e ovviamente gestendo la popolazione in modo tale da distribuirla tra i tre valori influenzabili dalla forza lavoro: ricerca, produzione di cibo e costruzione. È sempre possibile lasciare che sia l'intelligenza artificiale a controllare questa micro-gestione ma è indubbio che ai livelli di difficoltà più elevati, questa componente sarà essenziale per sfruttare al massimo ogni pianeta controllato. Proprio la ricerca rappresenta, come da tradizione del genere, un elemento cruciale per determinare l'evoluzione della nostra razza e, sul lungo periodo, le possibilità di dominare la galassia grazie alla nostra supremazia in campo militare o scientifico. Ci saranno 100 diverse tecnologie ricercabili, ognuna con le sue ripercussioni su strutture, navi e società.

Durante l'esplorazione spaziale sarà anche possibile imbattersi in delle anomalie: degli eventi dinamici che il giocatore potrà analizzare per trovare eventuali tesori, buchi neri che consentono di spostarsi tra sistemi solari molto lontani, navi abbandonate, testi per completare immediatamente delle ricerche, ma anche pirati spaziali e alieni particolarmente combattivi.

Il maestro del passato
Il maestro del passato

Proprio su quest'ultimo fronte è essenziale segnalare che Master of Orion offrirà una diplomazia molto profonda e tipica per ogni esponente del genere, necessaria per dialogare con le altre razze incontrate, stipulare accordi di pace, scambiarsi tecnologie o carte stellari e anche garantirsi il passaggio indisturbati nei sistemi controllati dagli avversari. Naturalmente la possibilità di tradire un alleato, o essere traditi a nostra volta, è sempre dietro l'angolo e alla fin fine qualche battaglia toccherà affrontarla anche volendo essere i più pacifici dell'universo. In questo caso sarà possibile sia lasciare gestire tutto al computer, oppure gestire in modo tattico i vari turni di attacco e difesa, scegliendo con quali unità colpire le difese avversarie o le loro navi. Inoltre quando si vorrà prendere il controllo di un pianeta già abitato da altre razze, ci verrà offerta la possibilità di invaderlo con le nostre forze per tentare di preservare tutte le strutture costruite, oppure di procedere con bombardamenti orbitali di varia entità così da non lasciare intatta alcuna resistenza. Nel botta e risposta finale con lo sviluppatore abbiamo scoperto che una partita durerà in media tra le sei e le otto ore e siamo riusciti anche a farci confermare che non mancheranno alcune piccole chicche dedicate ai fan della serie, come il ritorno del Galactic News Network che periodicamente ci darà le notizie e gli ultimi aggiornamenti sullo stato della galassia o la presenza di una componente multiplayer a lungo richiesta dai giocatori. Inoltre Master of Orion sarà il primo gioco di Wargaming.net a pagamento e sarà rilasciato in digitale, probabilmente a prezzo pieno, su Steam e sugli altri sistemi di distribuzione online. Non è ancora ben chiaro se ci saranno eventuali promozioni per i giocatori dei vari World of che hanno reso famosa questa software house ma l'obiettivo è di tenere ben separati i due mercati per evitare di creare aspettative che potrebbero essere poi disattese. Un discorso similare vale anche per i DLC e il supporto alle mod: lo sviluppatore è intenzionato ad offrire entrambi ma al momento non è in grado di rilasciare informazioni in proposito essendo completamente focalizzato sulle ultime fasi dello sviluppo. Il gioco è attualmente in pre-alpha e l'obiettivo di Wargaming.net è di rilasciarlo entro la fine di quest'anno su PC. Vedremo se sarà in grado di rispettare questa tabella di marcia.

CERTEZZE

  • Piccoli ma consistenti ritocchi al gameplay per rendere più fresca e immediata l'esperienza di gioco
  • Come tutti gli appartenenti al genere, potrebbe offrire centinaia di ore di gioco sempre diverse
  • Graficamente è stato sensibilmente migliorato senza snaturare l'eredità storica

DUBBI

  • Difficilmente riuscirà a farsi apprezzare dal pubblico più giovane
  • Un gioco non gratis di Wargaming.net?