Lanciata sul NES nel lontano 1987, la saga di Mega Man è indubbiamente una delle più "corpose" e dal maggior successo nel nostro media, grazie alla cinquantina di iterazioni differenti piazzate in oltre 30 milioni di copie su svariate piattaforme. L'action platform targato Capcom è stato ed è tutt'ora uno dei pilastri del game design bidimensionale, e la sua ricetta vincente continua a ispirare soprattutto le moderne produzioni indipendenti, con un paio di titoli in arrivo quest'anno al limite del vero e proprio plagio. Da un lato c'è l'attesissimo Mighty No. 9, sviluppato da ex dipendenti Capcom capitanati nientemeno che dallo stesso Keiji Inafune, ovvero il co-creatore di Mega Man assieme ad Akita Kitamura, dall'altro l'oggetto della nostra analisi, quel 20XX conosciuto durante la campagna Kickstarter col nome di Echoes of Eridu. Sviluppato dalla software house indipendente americana Batterystaple Games, il gioco dopo aver raggiunto il target nella campagna di crowdfunding (appena ventimila dollari contro i quasi 4 milioni sfiorati da Mighty No. 9) ha superato lo scoglio di Steam Greenlight e si trova adesso nell'immancabile fase di Accesso Anticipato sulla piattaforma Valve, in attesa del lancio ufficiale che dovrebbe avvenire entro la fine dell'estate. Ecco cosa ne pensiamo.
Livelli procedurali e tantissime armi in 20XX, action-platform ispirato alla saga di Mega Man
Blu e rosso
Benché i riferimenti a Mega Man siano espliciti anche in seno alla campagna promozionale, così come nel secondo nome adottato da Batterystaple Games, 20XX non si limita a tradurre le qualità visive e concettuali della serie giapponese, ma introduce alcuni ingredienti moderni atti a esaltarne la personalità e l'originalità. L'elemento distintivo chiave risiede nell'aver fatto scivolare il tradizionale genere action-platform in alcune dinamiche da cosiddetto roguelike, con l'introduzione di livelli generati proceduralmente e della morte permanente, dettagli che analizzeremo a breve.
La storia di 20XX narra della classica insurrezione ad opera di intelligenze artificiali, determinate a sterminare l'umanità per potersi così evolvere definitivamente: spetta ai due eroi di turno, ovvero Nina il cyborg blu ed Ace il cyborg rosso, porre fine alle mire espansionistiche di robot, androidi e sonde impazzite, riportando la pace nell'universo. Tutto ha inizio nella nave madre chiamata Ark, una sorta di hub centrale ove è possibile accedere alle varie sezioni del gioco; al di là della scelta del personaggio e dell'avvio di una nuova partita in single player, è possibile lanciarsi nella cooperativa locale o via internet per due giocatori, passare per il negozio dove acquistare armi e potenziamenti (ve ne sono un centinaio in tutto) e analizzare la collezione di oggetti sbloccati. Nella Ark trovano posto anche un paio di terminali dedicati alle sfide giornaliere proposte dagli sviluppatori, in variante normale e hardcore, e un portale dove gestire i Teschi, che alla stregua di Halo influiscono sensibilmente sulla difficoltà della campagna. E' possibile ad esempio far generare livelli più estesi, eliminare il rilascio di oggetti curativi o "nut" (la valuta in-game) dai nemici sconfitti, aumentare la velocità di gioco, rendere i cattivi più numerosi e potenti e via discorrendo. I due personaggi selezionabili non differiscono solo per genere e colore, ma soprattutto per l'equipaggiamento di base, che cambia radicalmente l'approccio alla battaglia. Nina è infatti munita del classico cannone al plasma impiantato al posto del braccio, mentre Ace ha una sorta di potentissima spada-frusta laser dal raggio limitato che, contrariamente a quello che ci si aspetterebbe, rende al giocatore la vita decisamente più facile rispetto all'arma a distanza. Come specificato, i livelli sono generati proceduralmente da blocchi preimpostati dagli sviluppatori, e ciascuna ambientazione di quelle disponibili (sono una manciata) propone sfide e ostacoli specifici. Frostor, una sorta di enorme data center ghiacciato, è caratterizzato da spuntoni, piattaforme scivolose, teletrasporti e sezioni nelle quali è necessario proteggersi da colpi da cecchino nascondendosi dietro apposite barriere verdi; Vaculab, un laboratorio immerso in una foresta aliena, oltre a piante spinose e piattaforme che spariscono in sequenza è caratterizzato da alcuni passaggi da fare a testa in giù; Skytemple è una città volante con numerose sezioni verticali e piattaforme semoventi, mentre Agnisort è una centrale nel cuore di un vulcano con baratri pieni di lava e fiamme da evitare.
Al completamento di ciascun livello, che regala un bonus se superato entro il limite di tempo indicato, si affronta un boss più o meno potente, che una volta sconfitto apre l'accesso a un'area dove poter acquisire potenziamenti e selezionare lo stage successivo dalle tre varianti proposte, accompagnate dal suggerimento sul nuovo cattivone da battere. I livelli procedurali sono generalmente brevi ma comunque molto complessi, e già dal terzo risulta piuttosto difficile proseguire, soprattutto se si gioca da soli. Per quanto valida, è indubbio che l'impostazione procedurale non possa offrire la medesima cura certosina di un level design studiato a tavolino, inoltre essa talvolta si traduce in passaggi tremendamente frustranti e in alcuni bug che influenzano il comportamento dei nemici, ovviamente specifici per ciascuna ambientazione. Gli sviluppatori sono alacremente al lavoro per equilibrare e rettificare le sezioni problematiche, anche e soprattutto grazie ai feedback della community, che recentemente hanno portato a un sostanziale rinnovamento degli stage Skytemple.
Questione di feeling
Il gameplay dal punto di vista delle dinamiche è assimilabile a quello di Mega Man X, pur essendo presenti un numero decisamente maggiore di potenziamenti e armi speciali, da associare ai tasti Y, LB ed LR del joypad (al momento solo quello dell'Xbox 360 è pienamente compatibile) e legati al consumo di un'apposita barra di energia ricaricabile.
Non mancano oggetti che aumentano la velocità, permettono il doppio salto, incrementano salute ed energia e via discorrendo, tutti bonus che tuttavia si perdono al game over, dato che come specificato in 20XX c'è la morte permanente, e solo la valuta può essere mantenuta per comprare potenziamenti all'avvio di una nuova sessione di gioco. Sotto il profilo tecnico il titolo di Batterystaple Games non si presenta in pixel art, come inizialmente avevano immaginato gli sviluppatori, ma offre una grafica più moderna e definita simile a quella di molti giochi in flash, benché la palette cromatica con colori accesi e dal forte contrasto generi qualche perplessità negli appassionati. Le animazioni sono valide così come l'hitbox e gli effetti speciali, mentre particolarmente apprezzata è la colonna sonora "chiptune" che strizza l'occhiolino alle produzioni degli anni '80 e primi anni '90. Il gioco nel complesso funziona bene anche allo stato attuale dei lavori, tuttavia ci sono alcuni aspetti da rivedere nel netcode (comunque solido nella maggior parte dei casi) e soprattutto nel già citato level design procedurale, con bug da limare e sezioni da rendere più armoniche e gradevoli da giocare. Restiamo in attesa della versione definitiva del codice.
Conclusioni
PRO
- È Mega Man con dinamiche da roguelike
- Cooperativa ben implementata
- La colonna sonora chiptune
- Decisamente hardcore
CONTRO
- Level design procedurale da armonizzare
- Palette cromatica discutibile
- Alcuni bug da rettificare