Il nuovo capitolo di Tomb Raider si presenta alquanto sostanzioso, con una campagna principale piuttosto lunga e una buona quantità di obiettivi secondari, quest e soprattutto tombe da esplorare, ma questo non toglie che ci sia sempre voglia di qualcosa di nuovo. Forse ci saremmo potuti aspettare un'attesa un po' più lunga dal rilascio del gioco al lancio dei primi DLC, visto anche il periodo decisamente denso di uscite in cui Rise of the Tomb Raider ha fatto la sua comparsa sul mercato (come gli sviluppatori hanno anche scoperto a loro spese), ma a quanto pare Crystal Dynamics vuole battere il ferro finché è caldo e ha deciso di comprimere un po' i tempi e pubblicare già nei prossimi mesi le sue espansioni.
D'altra parte la qualità del gioco pone una notevole garanzia anche su questi DLC, che meritano dunque un certo interesse, in particolare per quanto riguarda la prima espansione single player annunciata in queste ore in occasione della serata dei Game Awards 2015. Il programma delle uscite comprese nel Season Pass parte già dalla fine di dicembre, con l'Endurance Mode in arrivo il 29 di questo mese che trasforma il gioco in un survival vero e proprio, modificandone diversi aspetti in modo da rendere la sopravvivenza stessa nell'ambiente naturale ostile una sfida impegnativa, con tanto di implementazioni multiplayer asincrone basate sulle classifiche. È a gennaio, invece, che la storia è destinata a espandersi con l'arrivo di Baba Yaga: The Temple of the Witch, espansione single player che si è mostrata per la prima volta nel trailer pubblicato ieri e visibile qua sotto. L'espansione aggiunge una nuova area esplorabile con tutti i vari contenuti annessi, ampliando il monte ore del gioco con un'altra sezione la cui lunghezza non è ancora chiara ma che sicuramente giungerà come ossigeno per coloro che hanno già spolpato i contenuti di base e hanno ancora voglia di Tomb Raider.
Lara Croft alle prese con un'antica e inquietante leggenda nel nuovo DLC di Rise of the Tomb Raider
Nell'antro della strega
Nei territori più selvaggi e inaccessibili della Siberia c'è una foresta proibita dove nessuno dovrebbe entrare. Tale zona della foresta, secondo antiche scritture, è infatti il luogo dove risiede la strega Baba Yaga, un'area ancestrale e dimenticata che racchiude i segreti di una vecchia leggenda, di cui col tempo sono sfumati i contorni fino a diventare una favola, una storia inquietante usata per spaventare i bambini e insegnare loro ad aver paura del bosco e a non allontanarsi da soli. Tuttavia, le leggende nascondono un fondo di verità, come Lara Croft avrà modo di scoprire nella nuova espansione di Rise of the Tomb Raider, Baba Yaga: The Temple of the Witch. Una spedizione sovietica è sparita senza lasciare traccia e Lara si ritrova sulle tracce di un uomo scomparso all'interno della valle maledetta, un compito che sembra inizialmente rientrare negli standard per un'avventuriera come lei ma che si rivela ben presto un'esperienza sconvolgente e decisamente diversa dalle sfide a cui è abituata. Ci sono delle oscure presenze in quel bosco che la fanno calare in un incubo a cui è difficile dare una spiegazione basandosi sulla scienza e sull'archeologia: dopo aver assistito ad una caratterizzazione sempre più realistica e concreta per Tomb Raider, specialmente dopo il reboot, l'irrompere dell'elemento irrazionale e metafisico risulta ancora più d'impatto. Si tratta in effetti di un ritorno agli elementi sovrannaturali, che d'altra parte hanno sempre caratterizzato la serie anche negli episodi classici e che accogliamo con grande piacere anche in virtù del contrasto che questi generano con le nuove atmosfere di Rise of the Tomb Raider. La scelta di un soggetto così inquietante, quasi horror, incuriosisce ancora di più ed è particolarmente interessante notare come gli sviluppatori abbiano ricostruito nel gioco gli elementi classici dell'iconografica delle leggende su Baba Yaga, come la strega che fluttua dentro al mortaio, armata di scopa di betulla e la sua strana casa dotata di zampe di gallina. Microsoft e Crystal Dynamics assicurano "ore di nuovo gameplay" per questa espansione, nuovi nemici, una nuova tomba ricca di puzzle e un vecchio mistero da risolvere, con l'avventura che culmina con il "confronto con un antico e mitologico male". Non resta dunque che aspettare gennaio per entrare nella foresta maledetta.
CERTEZZE
- Ispirato a una leggenda di grande fascino
- Interessante ritorno agli elementi sovrannaturali
- C'è sempre voglia di Tomb Raider
DUBBI
- Ancora sconosciuta l'effettiva lunghezza e quantità di contenuti
- Da valutare l'integrazione del DLC con ambientazione e storia di base