A tre anni di distanza dal primo episodio, Real Boxing 2: CREED tenta di prendere i proverbiali due piccioni con una fava: da un lato rinnova la serie pugilistica di Vivid Games con un secondo capitolo più ricco e sfaccettato rispetto all'originale, nonché foriero di tante novità sotto il profilo del gameplay;
dall'altro utilizza la licenza cinematografica legata al film "CREED" per proporci non tanto una versione digitale della figura di Rocky (presente ma decisamente di contorno), quanto per accoppiare alla campagna in single player tradizionale un secondo story mode parallelo, in cui vestiamo appunto i panni di Adonis "Creed" Johnson, il figlio del leggendario Apollo Creed, che nella pellicola prodotta da Sylvester Stallone decide di rivolgersi al vecchio amico di suo padre per mettere a frutto le proprie capacità e affermarsi nel mondo della boxe. Porteremo avanti due carriere parallele, insomma, anche se quella con Adonis si rivelerà fin da subito meno profonda e divertente, essendo il personaggio vincolato nelle caratteristiche e non modificabile, laddove invece il nostro avatar (creato con un editor semplice ma non molto ricco) potrà migliorare fra un incontro e l'altro, potenziare le proprie abilità anche attraverso le sessioni di allenamento (presenti sotto forma di divertenti minigame) e utilizzare tutta una serie di oggetti in grado di donargli interessanti bonus. Le cinque "zone" che compongono la campagna in single player (Nord America, Europa, Asia, Australia e Sud America) si contrappongono dunque ad altrettanti scenari con il protagonista del film, nell'ottica di eventi che cercano più o meno di ripercorrere ciò che accade nel film, ma che si sbloccano solo se le due carriere procedono di pari passo.
Real Boxing 2: CREED è un ottimo gioco di boxe, indipendentemente dalla licenza legata al film
Boxing's Creed
La cosa interessante di Real Boxing 2: CREED è che non rivela tutte le sue carte fin da subito, anzi continua a proporre tutorial avanzati anche dopo aver completato la prima zona, mettendoci dunque a disposizione un repertorio completo di mosse solo dopo qualche ora. Il sistema di controllo fa uso dei tocchi e dei gesti per l'esecuzione di diretti, ganci e montanti, con due mosse speciali disponibili e la possibilità di sferrare devastanti colpi caricati.
Nella parte bassa dello schermo trovano inoltre posto i pulsanti per la parata e la schivata, mentre muovendo due dita contemporaneamente nelle varie direzioni potremo effettuare dei rapidi scarti laterali, indietreggiare o avanzare verso l'avversario, così da metterlo alle corde e bombardarlo di sganassoni. Il gameplay funziona molto bene, e riesce persino a rendere l'idea del pugile che stiamo costruendo: potente ma lento, oppure veloce ma inefficace? Come al solito non sarà semplice scegliere quali abilità potenziare e quali lasciare indietro, con il rischio di rimanere ancorati a un equilibrio che difficilmente ci porterà lontano. L'intelligenza artificiale degli altri pugili è discreta, ma stupisce in particolare la presenza di svariati pattern d'attacco e difesa, da studiare per individuare eventuali falle da sfruttare. C'è anche un multiplayer asincrono integrato nella campagna stessa, il che significa che in determinati casi affronteremo i personaggi creati da altri utenti, seppure controllati sempre dal computer. Gli eventi sono numerosi e la doppia campagna contribuisce a comporre il quadro di una struttura in grado di tenere occupati per un bel po' di ore, coadiuvata peraltro da un ottimo comparto tecnico, che riesce a rendere bene i modelli poligonali pur mancando di varietà, sia dal punto di vista estetico che delle animazioni di entrata. A tagliare le gambe all'esperienza, impedendole di decollare davvero, c'è un modello freemium abbastanza aggressivo, che sulle prime appare fin troppo limitante, salvo poi alleggerirsi con il passare del tempo. Il che per certi versi rappresenta un controsenso: durante la prima fase c'è un indicatore dell'energia di azione che fissa a tre il numero degli incontri che possiamo disputare di fila prima di attendere qualche minuto per la ricarica, ma accedendo alle zone successive l'indicatore aumenta le proprie unità, donandoci maggiore libertà. La presenza dei tradizionali filmati pubblicitari permette inoltre di ripristinare il "serbatoio" senza impiegare necessariamente la valuta pregiata, che pure viene elargita in determinati momenti dello story mode.
Conclusioni
Real Boxing 2: CREED è un ottimo gioco di boxe, indipendentemente dalla licenza legata al film con Sylvester Stallone e Michael B. Jordan. Il sistema di controllo touch garantisce una grande varietà di strategie e combinazioni, in particolare grazie alle manovre speciali e caricate (queste ultime rese molto bene negli impatti), mentre il comparto tecnico è ottimo, pur mostrando il fianco a un certo grado di ripetitività. L'idea delle due carriere parallele è interessante e arricchisce ulteriormente un'esperienza single player duratura e dal grado di sfida non banale, ma il modello freemium adottato per l'occasione risulta limitante, soprattutto all'inizio, quando bastano pochi minuti per terminare l'energia d'azione e bisogna attendere che si ricarichi per poter proseguire.
PRO
- Gameplay solido e divertente
- Doppia campagna, tanti incontri e minigame
- Tecnicamente molto ben realizzato
CONTRO
- Il modello freemium adottato è spesso limitante