Chi scrive ricorda ancora la prima volta che vide il film d'animazione Ghost in the Shell di Mamoru Oshii, tratto dall'omonima serie manga di Masamune Shirow (poi recuperata).
Non fu una visione fortuita, ma il frutto della voglia di scoprire quest'autore dopo la lettura di un'altra sua opera: Appleseed. Il primo Ghost in the Shell aveva moltissimi pregi, che non ci mettiamo a discutere nello specifico perché non stiamo facendo la critica al film. In generale Shirow e con lui Oshii, unico a essere riuscito a cogliere la forza espressiva del manga al cinema, hanno realizzato uno degli affreschi cyberpunk più riusciti della storia del disegno e dell'animazione giapponese, dimostrandosi capaci di affrontare temi profondi in modo sfaccettato, senza scendere a compromessi espressivi. Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online è uno sparatutto free to play ispirato all'omonima serie del 2002/2003, alternativa dell'opera originale di Shirow (figura comunque tra i co-sceneggiatori), in cui lo stesso cast di personaggi dell'originale vive storie differenti. Insomma, Motoko Kusanagi, Batou, Togusa e Aramaki, ossia i membri della Sezione 9, ci sono tutti, uguali a differenti rispetto a quelli che conoscevamo. Ma torniamo al gioco e cerchiamo di capire perché ha preso il nome di Ghost in the Shell. In effetti non c'è alcun motivo, se non quello di trovarsi uno scenario già bello e pronto da utilizzare per giustificare l'ennesima produzione uguale a mille altre.
Abbiamo provato Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online, scoprite com'è
Immersione
Di Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online abbiamo avuto modo di provare la versione Accesso Anticipato pubblicata da qualche settimana su Steam. Diciamo che il titolo finale sarà uno sparatutto free to play, quindi ad accesso libero con acquisti in-game, ma per iniziare a giocare alla versione attuale bisogna acquistare uno dei pacchetti d'ingresso presenti sullo store di Valve. Il Recruit Early Access Pack, il meno esoso, costa 4,99€, mentre l'Elite Early Access Pack, diciamo il pacchetto di lusso, costa 29,99€, nel mezzo ci sono altre offerte.
Tutto sommato si tratta di una spesa non eccessiva, quindi, che oltre alla beta del gioco frutta skin per armi e personaggi, qualche credito da spendere per migliorare l'equipaggiamento e benefit vari, diversi a seconda dell'alleggerimento della carta di credito. Avviato il gioco ci si trova a sceglier quale personaggio utilizzare in battaglia, ognuno con il suo potere speciale. Ad esempio Kusanagi dispone della mimetizzazione termo ottica, Batou può sparare dei missili dal braccio, mentre Saito ha un rilevatore di calore che mostra tutti i nemici sulla mappa. Delle abilità riparleremo più avanti, perché rappresentano uno degli elementi caratterizzanti del gameplay, nel bene e nel male. Ora continuiamo a descrivere l'entrata in partita. Selezionato il nostro personaggio possiamo iniziare a lavorare sul suo equipaggiamento. Se disponiamo di skin alternative, alcune portatrici di bonus come il raddoppio dei punti esperienza accumulati, possiamo cambiarne l'aspetto; se disponiamo di innesti cibernetici possiamo potenziarlo, ad esempio riducendo i danni da caduta o accelerando la velocità di ricarica delle armi; infine, possiamo scegliere quali strumenti di morte portare in battaglia e di quali modifiche dotarli.
Prezzi pazzi
Abbiamo la possibilità di creare tre build per le armi, liberamente scambiabili nei momenti morti di una partita (prima dell'inizio delle ostilità, durante il respawn e così via). L'arsenale a disposizione è molto variegato ma non si discosta da quello visto nella maggioranza degli sparatutto online pubblicati da Doom a oggi. Quindi abbiamo fucili d'assalto, mitragliatrici, fucili a pompa, pistole e così via.
C'è anche un'arma corpo a corpo che consente l'insta-kill se ci si avvicina abbastanza a un nemico e si preme il tasto per far partire la sequenza di uccisione. L'equipaggiamento ovviamente è il fulcro del sistema economico del gioco. Per ora i prezzi sono davvero elevati. Pensate che abbiamo consumato tutti i crediti di un Elite Pack per acquistare e migliorare una singola arma. Probabilmente i prezzi saranno aggiornati con il proseguo dello sviluppo ma per ora è difficile darsi alle spese pazze, anche perché è vero che la moneta da spendere in mirini, cavalletti, canne e ninnoli vari si ottiene giocando, ma è altrettanto vero che non se ne raccoglie mai moltissima, a parte quando si cresce di livello. Oltretutto è impossibile recedere dagli acquisti e se si spendono malamente i soldi non c'è modo di recuperarli. Certo, ogni arma è testabile ma per capire davvero se fa al caso nostro bisogna necessariamente utilizzarla in una partita contro altri giocatori umani. Speriamo che questa situazione cambi andando avanti nello sviluppo, ma, sapendo come vanno le cose nel mondo dei free-to-play, temiamo che non sarà così.
Solido... ma l'innovazione?
In termini di contenuti, Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online attualmente offre tre modalità di gioco per un totale di cinque mappe. La modalità Team Deathmatch non ha bisogno di presentazioni, visto che vede le solite due squadre di giocatori spararsi addosso con allegria. Vince chi arriva primo alla quota dei punti fissata prima della partita. La modalità Terminal Conquest vede invece i giocatori impegnati nella conquista e nel mantenimento di alcuni punti di controllo. Ogni volta che se ne prende uno viene liberato un tachikoma, un robot aracniforme particolarmente ostico da abbattere, che aiuta nella conquista del punto di controllo successivo. Vince la squadra che domina tutti i punti di controllo, o quella che arriva per prima a cinque catture complessive. Infine, la modalità Demolition mette una squadra nel ruolo di un gruppo di terroristi che deve piazzare una bomba in alcuni punti strategici (due fissi in ogni mappa), e l'altra nel ruolo dell'antiterrorismo che deve impedire l'innesco o, in caso le cose vadano storte, deve riuscire a disinnescare l'ordigno. Vince la prima squadra che accumula sei vittorie, a prescindere se esse siano state ottenute in attacco o in difesa.
Dovreste aver capito che Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online difetta parecchio in termini di originalità dei contenuti. Si spera che migliori con le future release, ma per ora si fa fatica a distinguerlo nel gameplay da altri titoli simili, da cui copia a piene mani. L'unico fattore diversificante è rappresentato dalle già citate abilità dei personaggi, che possono davvero cambiare le partite, nel bene e nel male. In effetti ce ne sono alcune che possono creare dei grossi squilibri, in virtù della loro "spalmabilità".
Cerchiamo di spiegare. Ogni abilità ha due livelli: il primo consente di utilizzarla individualmente, mentre il secondo, più impegnativo da raggiungere, permette di condividerla con i compagni di squadra. Alcune abilità sono molto più utili di altre e danno vantaggi evidenti durante la partita. Ad esempio il rilevatore di calore di Saito rende di fatto vano ogni tentativo di aggiramento, mentre la corazza di Borma può creare un esercito di tank indomabili. Non parliamo dello scatto di Paz, che rende difficilissimo colpire i bersagli in movimento ed espone agli attacchi in mischia (sono scriptati, quindi una volta attivati vanno sempre a segno). Di fatto la scelta di alcuni personaggi è sconsigliata: ad esempio la presenza in squadra di una Motoko Kusanagi non è ben vista, perché nonostante sia la protagonista della serie, la sua abilità non è tra le più utili (a meno che non decidano di trasformarla in un'invisibilità completa). Facile affermare che molte partite vengono vinte o perse a seconda della distribuzione delle abilità dei personaggi, e non dei giocatori, che è il paradosso di molti sparatutto moderni. In realtà da questo punto di vista Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online non è molto diverso dai suoi concorrenti. Le dimensioni delle mappe incluse, molto piccole, acuiscono gli effetti negativi dell'abuso delle abilità. Probabilmente certe facilitazioni vengono appositamente studiate per favorire i giocatori più scarsi, dandogli la possibilità di eseguire qualche uccisione facile, così da non farli scappare via. Call of Duty docet.
Aspettando evoluzioni
Dopo la prova abbiamo maturato un giudizio molto preciso sulla beta di Ghost in the Shell: Stand Alone Complex - First Assault Online: solido, stabile, curato nelle sue varie parti ma sostanzialmente superfluo, pur non essendo complessivamente disprezzabile. La nostra non è un'affermazione paradossale: semplicemente si tratta di uno sparatutto online free-to-play a squadre come tanti altri, dal ritmo di gioco lento ma pieno di suppellettili ludiche che imitano la profondità di titoli ben più articolati. Il fatto che si chiami Ghost in the Shell cambia poco, perché l'opera di Shirow viene utilizzata solo nei suoi aspetti più folcloristici, senza tentare un minimo approccio riflessivo al materiale narrativo a disposizione. A dire il vero non c'è nessun approccio. Insomma, è il solito vuoto che ci viene venduto in una confezione particolarmente affascinante, realizzata con professionalità e il giusto distacco. In fondo è quello che tanti ricercano e glorificano, e che, quindi, gli viene dato, fuori da ogni ipocrisia.
Conclusioni
PRO
- Stabile
- Varietà di classi e di equipaggiamento
- Fa bene il suo lavoro
CONTRO
- Poteva essere ispirato anche a Topo Gigio, e non sarebbe stato differente