Com'era prevedibile anche in questi ultimi due mesi le uscite della Virtual Console non hanno obbedito ad alcuna logica - o quasi. Tutti quanti ci aspettavamo che, dopo i tre giochi della puntata scorsa, venisse continuata l'operazione iniziata con TurboGrafx-16 - il materiale c'era e c'è, del resto - una piattaforma che è arrivata e scomparsa (o almeno così pare) nel giro di pochi giorni. L'unica costante di quest'ultimo periodo, poco sorprendentemente in seguito alla pubblicazione/esplosione di Pokémon GO, è la focalizzazione sui mostricciatoli. Personaggi che ad agosto (qui trattato insieme a settembre a causa delle scarse uscite) sono apparsi in ben due giochi, uno dei quali fa parte di una serie spin-off di cui abbiamo discusso qualche puntata fa, ovvero Pokémon Mystery Dungeon della Chunsoft, un successo commerciale segnato però dall'esasperante riciclo di contenuti. Ben più interessante invece, almeno dall'ottica archivistica tipica della Virtual Console, l'introduzione di Pokémon Snap, un gioco per Ninendo 64 di fine anni '90. Un titolo che, inaspettatamente, riuscì a vendere quasi quattro milioni di copie. Diciamo inaspettatamente perché si tratta di un'opera del tutto atipica, una specie di safari - su rotaia - ambientato nel mondo di Pokémon, in cui al posto di un fucile bisogna usare una macchina fotografica, nell'intento di immortalare il maggior numero possibile di bestiole. Buona lettura e appuntamento al prossimo mese, quando - forse - potremo darvi i primi dettagli sull'eventuale Virtual Console di Nintendo NX.
La recente resurrezione popolare di Pokémon continua a influenzare la Virtual Console
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 1999/2000
Sviluppato da HAL Lab/Pax Softnica pubblicato da Nintendo
Pokémon Snap (N64)
Avesse Wii U ottenuto maggior successo e fosse Pokémon GO uscito prima, oggi probabilmente avremmo un seguito di Pokémon Snap. Questo perché è una specie di Panorama View in forma ludica e ambientato nel mondo dei mostriciattoli, un concept pressoché perfetto per l'ultima home console Nintendo. Partiamo quindi dal principale lato negativo di questo titolo, almeno su Virtual Console: i controlli sono quelli originali, quindi niente possibilità di usare il GamePad - e i suoi sensori di movimento - come macchina fotografica.
Un vero peccato perché, ripetiamo, la piattaforma sarebbe stata perfetta per un gioco simile - non necessariamente inerente a Pokémon. A livello di level design l'opera Hal Lab è sostanzialmente uno "sparatutto su rotaia", solo che il protagonista, al posto che imbracciare un fucile, è armato di una macchina fotografica. Strumento col quale, attraverso sette ambientazioni, dovrà fotografare più pokémon possibile (in tutto sono 63). Alcuni ovviamente sono più difficili da trovare, altri meno, tutti quanti appaiono vitali e si muovono su schermo - niente sagome statiche, per intenderci. Il passaggio da uno stage all'altro non è automatico, ma bisogna raggiungere un determinato punteggio per sbloccare nuove aree; il fulcro dell'esperienza, alquanto flemmatica, è rivivere gli stessi percorsi per fotografare nuovi mostri, usufruendo dell'esperienza pregressa ma anche di oggetti/strumenti da sbloccare nel corso del gioco. La versione qui presente è quella PAL, a 50hz, che in questo particolare caso non risultano fastidiosi. Un gioco atipico, da tenere in considerazione anche dopo tanto tempo.
Voto: 7/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 2007/2008
Sviluppato da Chunsoft pubblicato da The Pokémon Company
Pokémon Mystery Dungeon: Esploratori del Cielo (NDS)
Abbiamo già trattato la serie spin-off di Mystery Dungeon su questa rubrica, in particolare gli episodi Squadra Rossa e Squadra Blu, uno per Game Boy Advance e l'altro per Nintendo DS. Come abbiamo sottolineato all'epoca, nonostante la saga sia stata poi portata su un sistema più potente, è evidente che sia nata e cresciuta sul tascabile del 2001: se questo poteva essere comprensibile ai tempi di Squadra Rossa/Blu, non è accettabile nel caso di Esploratori del Cielo, che rappresenta la versione deluxe dei due titoli paralleli (al solito) usciti in esclusiva per Nintendo DS, ovvero Esploratori del Tempo ed Esploratori dell'Oscurità.
Avere a disposizione una piattaforma più prestante - e con due schermi - poco ha giovato alla serie, e Chunsoft, escluse ovvie e prevedibili aggiunte contenutistiche, non ha apportato migliorie tecniche degne di nota. Un'operazione all'insegna del riciclo, che in ottica commerciale ha funzionato perfettamente: Esploratori del Cielo ha venduto circa un milione e mezzo di copie, che sommati ai cinque di Esploratori del Tempo/dell'Oscurità, portano la trilogia (di cloni) alla strabiliante - per un progetto low-cost - cifra di sei milioni e mezzo. Del resto la meccanica basilare del gioco funziona eccome, pur rimasta identica negli anni: il protagonista controlla un uomo divenuto pokémon, che può parlare - e reclutare - i suoi nuovi simili, per poi andare all'avventura con loro e risolvere problematiche di vario genere, tutte comunque inserite all'interno di un dungeon generato casualmente. Com'è tipico per questa tipologia di giochi, l'imprevedibilità strutturale spesso risulta svilita dal ripetersi di situazioni e/o contenuti, un contesto che però viene avvalorato dal discreto e peculiare sistema di combattimento, a metà tra quello di uno strategico a turni e quello di un RPG. Gli stessi movimenti dei personaggi sono regolati da una specie di scacchiera virtuale. Solo per i fan della serie.
Voto: 5,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 2009/2010
Sviluppato da HAL Lab pubblicato da Nintendo
Picross 3D (NDS)
Nintendo ha fornito delle versioni di Picross, molto spesso associandolo a Mario, fin dalla metà degli anni '90; come potrete intuire è un prodotto legato principalmente alla dimensione tascabile, e infatti questa edizione per Virtual Console è stata sviluppata - originariamente - per Nintendo DS. Le meccaniche di gioco sono piuttosto ostiche da comprendere, ancora più dure da spiegare, ma una volta assimilato il meccanismo - e il tutorial interno in questo è d'aiuto - regala molte soddisfazioni.
Sostanzialmente nella versione bidimensionale c'è un quadrante, in cui ogni colonna ed ogni riga è accompagnata da uno o più numeri che indicano le caselle da colorare (o lasciare bianche). Man mano che si procede le intersezioni diventano più complesse e complicate, e infatti il tempo a disposizione per completare i rompicapo è ampio. Abitualmente, una volta concluso un quadrante, dalle caselle annerite appare una figura di senso compiuto. Questa edizione segue lo stesso processo, ma lo fa sfruttando appieno le tre dimensioni, e invertendo parzialmente il concetto: al posto di annerire, qui è necessario abbattere dei cubi perché rimanga solamente la figura giusta. I blocchi si possono girare, i numeri appaiono su ogni lato: inutile negare che il tutto sia meno intuitivo che in due dimensioni, ma è anche più appagante. Gli stage sono tanti, più di trecento, ma purtroppo non tutti possono essere affrontati prima che ne se completino altri in precedenza. Anche in questa veste rimane comunque un buon puzzle game.
Voto: 6,5/10
Il gioco
Piattaforma: Nintendo Wii U
Costo: 9,99 Euro
Uscito nel 2006
Sviluppato da NST pubblicato da Nintendo
Metroid Prime: Hunters (NDS)
Questo, prima che iniziasse a dedicarsi esclusivamente a Mario & Donkey Kong, nonché all'elaborazione di alcune applicazioni per Nintendo 3DS e Wii U, è stato uno degli ultimi giochi tradizionali di NST, la divisione americana degli studi Nintendo. Metroid Prime Hunters è uscito nel periodo d'oro della serie, tra il secondo e il terzo capitolo, quando sembrava ormai destinata a divenire uno degli appuntamenti fissi Nintendo. Retro Studios era impegnata nella creazione del terzo episodio per Nintendo Wii, così l'edizione tascabile era stata affidata proprio a NST.
I controlli qui vengono gestiti a metà tra croce direzionale e touch screen e, sebbene il tutto inizialmente possa sembrare troppo complesso, costituisce un'impostazione interessante, simile all'accoppiata tastiere/mouse su PC (in maniera dimessa, naturalmente). Ciò che non ha permesso a questo gioco di essere affiancato ai più belli della serie è il level design: la labirintica maestosità di Metroid qui appare estremamente limitata, votata alla linearità e priva di quella stratificazione che l'ha resa celebre: in particolare manca quella relazione speciale tra power-up e apertura di nuove aree. In effetti il gioco, pur costituendo un'esperienza quasi tradizionale in single player, doveva essere altrettanto valido in multiplayer; elemento che qui poco ci interessa, visto che su Virtual Console la modalità è disponibile solo attraverso dei bot. Da recuperare solo se siete fan della saga.
Voto: 6,5/10