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La rivoluzione di Nacon

Siamo volati a Parigi per provare il Nacon Revolution, il primo (e più economico) dei due controller élite per Playstation 4

PROVATO di Aligi Comandini   —   13/12/2016
La rivoluzione di Nacon

Quello del controller è un dilemma con cui gli utenti PlayStation 4 devono vedersela da una vita. Molti sono perfettamente soddisfatti delle forme e degli equilibri del DualShock, per carità, ma una grossa fetta di videogiocatori invidia da sempre l'ergonomia del pad Xbox, che in particolare nelle ultime incarnazioni delle console di casa Microsoft viene visto come lo strumento perfetto per gli sparatutto competitivi. Il gap percepito si è fatto ancora più massiccio quando il colosso statunitense ha presentato la versione élite del suo controller: una mossa che poteva sembrare azzardata, e ha invece visto il supporto di gran parte del pubblico pagante, ben contento di poter mettere le mani su una versione perfezionata dello strumento originale. Per Sony c'è voluto più tempo - e la strada seguita si è rivelata diversa da quella del concorrente primario - ma ora finalmente anche gli utenti del monolito nero hanno a disposizione due "pad élite" affidati rispettivamente a Nacon e Razer. Noi abbiamo potuto testare con gioia il primo di questi due durante un simpatico evento in quel di Parigi, dove oltre al gigantesco testimonial del prodotto ("la montagna" Hapftor Jùliùs Bjornnson) erano presenti una manciata di giochi noti con cui valutarne le qualità. E non fatevi ingannare dalla forma fin troppo vicina a quella del pad Xbox, il Nacon Revolution dà l'impressione di essere un gingillo di notevole qualità.

Il Nacon Revolution sta arrivando: cambierà davvero l'esperienza di gioco?

L'importanza della piega

Composto all'apparenza da materiali forniti da Sony stessa, il Revolution è chiaramente costruito con un occhio di riguardo. Una texture zeppa dei simboli PlayStation copre il touch pad (anch'esso più sensibile della norma), l'intera superficie del pad è rivestita da una "pelle" gommosa per favorire il grip, mentre sia le due levette analogiche che la croce direzionale paiono ben più solidi degli equivalenti sul DualShock base.

La rivoluzione di Nacon

L'ergonomia è indubbiamente quella del pad Elite Xbox, ma per assicurare che il feeling sia il migliore possibile lo "scheletro" ha due compartimenti apribili dove si possono inserire pesetti variabili (17,14 e 10 grammi). La possibilità di variare il peso del pezzo è comunque la sua caratteristica più trascurabile, perché ad avere effetti sensibili sulle prestazioni di un giocatore ci pensano il cavo principale e la levetta analogica destra. Il primo, infatti, non è un cavo micro USB, bensì un cavo da 3 metri con connettore metallico che riduce la latenza al minimo. La levetta, dal canto suo, è più alta del normale e permette pieghe di 46° (quasi una decina di gradi in più del Dual Shock 4), garantendo una precisione sensibilmente maggiore della norma quando si mira. Considerate che persino i trigger dorsali hanno una risposta più secca e diretta ai tocchi del giocatore, e che sul retro del pad - a portata di dito - vi sono due piccoli grilletti aggiuntivi che offrono ben quattro pulsanti programmabili. Peraltro, proprio in questa possibilità di programmare il pad risiede forse la sua forza maggiore, perché il Nacon Revolution arriva munito di una app dedicata, in grado di personalizzare ancor di più la risposta dei comandi. Per attivare questi profili unici di giocatore in giocatore basta toccare una levetta posta poco sopra i trigger aggiuntivi sopracitati, che cambia immediatamente il colore dei led.

Preparazione al combattimento

La app dedicata al Nacon è ricca di opzioni ma abbastanza intuitiva, e al di là di fronzoli estetici come la colorazione dei led permette, appunto, di settare macro variabili per i tasti extra - assicurando di eseguire mosse complesse o serie di comandi con un tocco - di tarare i trigger dorsali e di regolare nel minimo dettaglio la risposta della levetta analogica destra. In entrambi gli ultimi casi è ad esempio possibile ridurre al minimo la "zona morta" di leva e grilletti, assicurando una risposta quasi immediata particolarmente utile negli shooter. Velocità e sensibilità sull'asse verticale e orizzontale della levetta, infine, possono venir ulteriormente regolate per facilitare la vita al giocatore quando copre certi ruoli (cecchino, ad esempio) o adattarsi maggiormente alle sue abitudini. Pare non ci siano peraltro incompatibilità di sorta con i giochi, dunque l'unica debolezza del software risiede nella necessità di possedere un computer per utilizzarlo.

La rivoluzione di Nacon

Al momento, dopotutto, non è presente una sua versione mobile: il pad deve interfacciarsi con un pc per venir personalizzato al meglio. Concluse le considerazioni sui singoli componenti, e osservati i vantaggi offerti dalla app dedicata, ci siamo quindi concentrati sui giochi presenti in loco, che ci hanno subito dato un'idea dei vantaggi offerti dal Nacon Revolution. Con Overwatch e Call of Duty, prevedibilmente, si sono visti i cambiamenti maggiori. I vantaggi dati dalla piega a 46° (con conseguente aumento di precisione), dalla sensibilità maggiore e dai trigger ultraveloci sono tutt'altro che trascurabili in titoli del genere ed evidenti da subito, oltre a poter essere ulteriormente limati dalle configurazioni uniche appena descritte. Meno bene invece Street Fighter V, se non altro perché la posizione invertita della croce direzionale rende leggermente meno precisa l'esperienza per chi è abituato al DualShock originale. Sia chiaro, non si parla di una croce direzionale atroce come quella dei primi pad Xbox 360, è di buon livello; tuttavia è abbastanza evidente come il Nacon sia stato costruito, prima di tutto, pensando agli shooter. Chiudiamo col prezzo, che attestandosi su circa 110 euro risulta più che onesto (il Razer Raiju sta attorno ai 170, l'Elite Controller Xbox si aggira sui 150), e con i legittimi dubbi che potrebbero pesare sulla periferica. Problematiche correlate alla resistenza sul lungo andare non erano infatti valutabili dal nostro evento, e la stessa cosa vale per la compatibilità effettiva con tutti i titoli di cui parlavano i creatori. Pare che però alcuni utenti al momento in possesso del pad (uno, ad esempio, è il buon Michele Poggi che era con noi alla presentazione) abbiano riscontrato qualche problema con titoli non spiccatamente pensati per il competitivo come Final Fantasy XV. La console ad esempio non sembra accendersi premendo il tasto PS sul Nacon, e i menu sono navigabili solo con la croce direzionale per qualche strano motivo, con in più qualche momento di "disconnessione del pad" di cui si parla anche nelle istruzioni del controller. Chiaramente nulla di irrisolvibile: sono fatti che vanno valutati con fasi di test più lunghe che potrebbero scomparire dopo una patch o qualche intervento diretto, tuttavia è sempre cosa buona e giusta farlo presente.