Ci piace sempre andare alla scoperta di nuove proprietà intellettuali, il più delle volte foriere di idee innovative e spunti interessanti. Focus Home Interactive negli ultimi anni ha prodotto un grandissimo quantitativo di titoli completamente originali, facendo ruotare tutta la struttura ludico narrativa attorno alle scelte del giocatore, plasmando storie particolarmente coinvolgenti ed emozionanti. Quando, solo qualche settimana fa, è stato annunciato il ritorno di Call of Cthulhu, gli ingranaggi della nostra mente hanno iniziato a girare vorticosamente, facendoci immaginare una trasposizione ancora più oscura e realistica dell'universo ideato dal maestro H.P. Lovecraft. Da giocatori di ruolo quali siamo il mondo di Call of Cthulhu ha sempre avuto una forte presa, soprattutto grazie alle storie ivi raccontate che avevano come protagonisti personaggi qualsiasi, che si trovavano ad avere a che fare con un mondo sovrannaturale pronto a squarciare la realtà in qualsiasi istante. Di storie, anche grazie ai giochi di ruolo cartacei degli anni '80 e alle decine di libri pubblicati, se ne sono viste a dozzine ma ancora nessuno aveva tentato la trasposizione nel mercato videoludico più moderno, una scelta matura vista l'esplosione dei giochi a tema horror/investigativo. A Parigi abbiamo avuto modo di assistere alla prima presentazione del gioco in modo da farci una vaga idea su quello che ci aspetterà quanto il titolo targato Cyanide arriverà poi sugli scaffali dei negozi a fine anno.
Alla grande atmosfera di Call of Cthulhu si uniscono meccaniche da survival horror molto promettenti
L’oscurità avanza
Call of Cthulhu ci permetterà di vestire i panni dell'investigatore privato Edward Pierce, invitato a scoprire i misteri che si celano dietro il misterioso maniero Hawkins, luogo di inspiegate sparizioni sito sull'isola di Darkwater. La famiglia proprietaria è stata ritrovata senza vita ma a questo infausto evento nessuno è ancora riuscito a dare una risposta, così come nessuno ha più avuto il coraggio di varcare le soglie della residenza per cercarne una spiegazione. Il primo impatto che abbiamo avuto con il gioco ci ha lasciato piacevolmente sorpresi. La prima persona rende l'ambientazione cupa e oppressiva dell'isola ancora più terrificante e l'ambiente a noi circostante dà subito l'idea di essere ostile in ogni suo piccolo particolare.
Sebbene non ci siano minacce tangibili durante i primi passi mossi attorno al perimetro del Maniero la tensione è sempre alta e l'orecchio resta teso verso qualsiasi rumore improvviso. I rami degli alberi mossi dal vento sbattono furiosamente contro il colonnato di pietra, distogliendo il nostro sguardo dalla strada e facendo crescere ansia e tensione. Cyanide sembra insomma aver già fatto centro e la resa grafica, con colori molto tenui, quasi fossero strappati da un acquerello e gettati sullo schermo, ci hanno colpito in maniera decisa. Il primo impatto insomma è convincente, di quelli che fanno ben sperare per la produzione, ma pure le meccaniche di gioco potrebbero rivelarsi ben strutturate. Non c'è nulla di particolarmente originale in questo senso tanto che il buon Edward dovrà cercare indizi in giro per le varie location e scoprire più dettagli possibili su quanto accaduto. Più nozioni riuscirà ad assimilare più saranno le opzioni di dialogo disponibili durante i dialoghi, che pure svolgono un ruolo fondamentale nella narrazione. Trovata la porta secondaria per accedere al maniero, Silas Winchester, il custode della proprietà, spunta dal nulla puntandoci un'ascia alla gola in maniera aggressiva. Lo calmiamo con le parole, sfruttando una delle molteplici scelte a nostra disposizione e chiediamo maggiori lumi su quanto sta accadendo, proprio grazie ad una serie di indizi raccolti poco prima. Il custode si scioglie inizia ad aprirsi ma prima di farci accedere alla casa insiste per sapere la ragione della nostra visita. A quel punto potrete provare a intimidirlo, a mentirgli spudoratamente oppure mostrare un oggetto e farvi dare così di sua iniziativa le chiavi per aprire il lucchetto della porta. Fate attenzione però a come tratterete ogni singolo personaggio di Call of Cthulu perché il gioco ha una memoria ben precisa e alcuni personaggi non giocanti potrebbero rivelarsi prodigiosi alleati nelle fasi avanzate e comportarvi in maniera scorte potrebbe voler dire doversi guardare le spalle da un nemico in più. Le percentuali di successo per ogni iniziativa sono tutte racchiuse in una intuitiva schermata del personaggio che, in questo stato di alfa, segnava come limite assoluto il 75% di possibilità di riuscita. Abbiamo approfondito questo elemento poi parlando con gli sviluppatori, che ci hanno rivelato la volontà ben precisa di lasciare sempre una piccola probabilità di fallire, un po' per evitare che la storia diventi prevedibile e scontata ma anche per costringere chi gioca a spremere le meningi per trovare strade secondarie o passaggi segreti così da aggirare problemi che sembrano inizialmente insormontabili.
Benvenuti nel maniero Winchester
Se l'esterno ha saputo colpirci, gli interni del maniero non sono stati da meno. La cura nel dettaglio è eccellente e anche l'illuminazione, grazie a un prodigioso Unreal Engine 4, riesce a fare la sua sporca figura, mettendo in risalto ombre che barcollano e si spostano con ogni nostro movimento. L'esplorazione, ancora una volta, rappresenta una parte importantissima del gioco ma è in questo momento che Call of Chtulhu ha dimostrato di essere qualcosa in più di una semplice avventura grafica, strappandosi la maschera e mostrando meccaniche da survival estremamente pronunciate. Mentre ci avvicinavamo a un dipinto un Dimensional Shambler ha squarciato la nostra dimensione e ha iniziato a darci la caccia. Nel caso non foste amanti di Call of Cthulhu sappiate che queste misteriose creature sono un miscuglio tra un cane e una scimmia, con movenze ferine e una pelle grigia cadaverica. Immateriali e invulnerabili non possono essere feriti normalmente e solo l'astuzia può essere utilizzata per tentare la fuga o sopravvivere. Il videogame di Cyanide riesce a riproporre perfettamente questa sensazione, mutuando forse anche un po' troppo marcatamente, le meccaniche survival viste in Alien Isolation. Sarà quindi possibile accucciarsi dietro i tavoli ma anche nascondersi dentro gli armadietti per far passare il mostro e avere via libera o usare armi da fuoco per brevi istanti per spaventare i demoni e guadagnare secondi preziosi. A complicare le cose ci si mette ovviamente l'Insanity, una meccanica particolare, fedele a quella vista nel GDR cartaceo di Cthulhu, che farà impazzire Pierce mano a mano che osserverà lo Shambler, obbligandovi ad agire velocemente senza pensarci troppo. La dimostrazione si è chiusa con Edward che, liberatosi dalla presa della creatura, è riuscito a scappare verso un espositore di reliquie, prendere un pugnale lì riposto e dirigersi verso il quadro da cui era uscita la creatura deciso a porre fine a questa invasione, lasciandoci però con una schermata nera proprio sul più bello. Il primo impatto con Call of Cthulhu ci ha quindi ampiamente soddisfatto e non vediamo davvero l'ora di metterci le mani sopra per scoprire cosa Cyanide ha in serbo per noi. Al momento l'unica cosa certa è che il titolo non supporterà in alcun modo la VR (anche se sembra pensato proprio per avere un visore in testa) così come non sono ancora state confermate migliorie o alcun supporto specifico a PlayStation 4 Pro. Attendiamo con ansia il ritorno del vecchio dio antico, previsto al momento per la fine del 2017.
CERTEZZE
- Atmosfera eccellente
- Meccaniche survival ben fatte
- Il marchio Cthulhu è degno di interesse
DUBBI
- Da verificare quanto le nostre scelte influiranno sulla storia
- Manca completamente il supporto alla VR