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Ryzen versus Ryzen

Mettiamo a confronto l'offerta dei nuovi hardware AMD

SPECIALE di Mattia Armani   —   21/03/2017

Dopo aver parlato dell'architettura, dei prezzi concorrenziali e delle potenzialità professionali della serie Ryzen 7, confrontiamo i tre processori che la compongono con in mano i benchmark dell'ultimo chip provato, quel 1700X che rappresenta la via di mezzo dell'offerta AMD a otto core basata sulla nuova architettura Zen. Prima di partire, però, è bene ricordare che parliamo di CPU che hanno ancora qualche problema software e che necessitano di update anche per i singoli giochi che in alcuni casi non si capiscono con la nuova architettura, come evidenziato da benchmark spesso anomali. Per fortuna diversi sviluppatori si sono già messi all'opera e nel caso di Creative Assembly e Oxide hanno già annunciato patch che dovrebbero consentire ai processori della serie Ryzen 7 di esprimersi al meglio, riaprendo la battaglia con il 6900K anche nel caso del gaming. Ciò non toglie che si tratti di processori a otto core in un panorama, quello dell'intrattenimento, che predilige ancora i quad core, e questo rende le tre CPU AMD consigliate solo a chi ha anche esigenze professionali o comunque legate alla necessità di macinare dati. Ma anche togliendo i quad core e Intel dall'equazione, quale delle tre CPU scegliere?

Abbiamo messo a confronto i tre processori della serie Ryzen 7 per capire a quali esigenze si adattano

Una semplice questione di frequenze?

Tutti i processori della serie Ryzen 7 hanno i muscoli e sono in grado di competere con le controparti Intel, almeno sul piano della potenza bruta. Qualche applicazione fa ancora i capricci, ma il numero di istruzioni per clock è salito vertiginosamente rispetto alla generazione passata e i numeri parlano chiaro, premiando AMD sia dal punto di vista del prezzo che da quello della potenza computazionale. Il 1700, il più debole dei tre, ci ha messo di fronte a numeri decisamente interessanti mettendolo alla prova sia con le frequenze stock, sia confrontandolo a parità di frequenza con il 1800X, il capofamiglia che rappresenta l'inevitabile punto di riferimento in quanto a prestazioni.

Ryzen versus Ryzen
Ryzen versus Ryzen

Ovviamente abbiamo fatto lo stesso con il 1700X, sempre raffreddato da una Noctua NH-U12S e montato su motherboard ASUS X370 Crosshair VI Hero. A differenza del fratello minore, l'R7 1700X ha lo stesso TDP di 95W del 1800X, ma rispetto a quest'ultimo si accontenta di 200MHz in meno. Parliamo quindi di 3.4GHz di base e di 3.8GHz in boost, con la possibilità di toccare i 3.9GHz grazie all'XFR, che piazzano il processore non troppo lontano dai 3.75GHz del 1700, reso interessante anche dai 380 euro di prezzo contro i 460 necessari per portarsi a casa il modello di mezzo. Quest'ultimo, però, costa ben 115 euro in meno dell'R7 1800X che pur garantendo prestazioni migliori e margini di overclock superiori, potrebbe non valere la spesa nonostante il prezzo concorrenziale. D'altronde parliamo di tre processori tutti dotati di otto core, tutti dotati di tecnologie Sense MI e tutti overclockabili. Proprio per questo il 1700X, che non può vantare lo status di top di gamma a differenza del 1800X, rischia di essere eclissato dal fratello minore che pur partendo da 3.0GHz, e pur ritrovandosi con l'XFR dimezzato, può comunque contare su 16 thread, può arrivare in boost a 3.7GHz, vanta consumi inferiori, fronteggia comunque i corrispettivi Intel sul piano professionale e mantiene anche temperature decisamente basse. Con il 1700X, invece, ci siamo trovati di fronte a temperature più elevate, molto vicine a quelle del 1800X con cui condivide i 95W di TDP. Va però detto che probabilmente la rilevazione non è affidabile al cento per cento, a causa di un ecosistema software che deve ancora mettersi al passo con le nuove CPU, ed è bene mettere in chiaro da subito che non abbiamo riscontrato alcuna situazione critica spingendoci anche al di sopra dei 4.0Ghz. In ogni caso, come anticipato, ci siamo limitati a 3.925MHz di clock, con 1,375 volt di tensione, restando al di sotto del massimale del 1800X e poco al di sopra del 1700X. Ma in questo modo abbiamo potuto valutare con precisione il comportamento del 1700 raffreddato ad aria e le eventuali differenze tra i tre processori a parità di frequenza. Abbiamo inoltre provato a spingere la memoria a 2933MHz e abbiamo aggiunto ai benchmark un test handbrake effettuato sia in modalità overclock, sia lasciando la gestione delle frequenze in mano ai processori AMD.

Numeri e conclusioni

Partiamo dai 16756 punti ottenuti in CPU-Z con l'R7 1700 liscio che resta parecchio indietro rispetto ai 18302 punti del 1700X e agli oltre 20500 del 1800X. Da notare, però, che pareggiando le frequenze, puntando come anticipato ai 3.925MHz, la più economica delle tre CPU Ryzen 7 arriva a 20490 e nel caso di Cinebench supera addirittura i modelli superiori con 1723 punti, in multi-thread, contro i 1716 del 1700X e i 1702 del 1800X. Il tutto, tra l'altro, restando in zona 50 gradi, almeno secondo l'utility Ryzen Master, di fronte ai quasi 60 toccati dai due modelli superiori. La situazione non cambia con CPU Mark e Firestrike Custom, con la più modesta delle CPU Ryzen 7 che rende all'incirca il 10% in meno del 1800X e il 5% del 1700X per recuperare alla grande in overclock. In questo caso non riesce a superare gli altri due Ryzen 7, ma la differenza è minima con 15688 punti contro i 15749 del 1700X, che normalmente arriva a 14848, e i 15981 del 1800X, che lasciando le frequenze libere di autoregolarsi si ferma a 15400. E le differenze si riducono ulteriormente scendendo sul piano pratico con Handbrake. Senza overclock, l'R7 1700 ci mette quasi 56 secondi a macinare un video da 165MB, prendendole sonoramente sia dal 1700X che ci impiega 51,54 secondi sia dal 1800X ci mette circa 50 secondi.

Ryzen versus Ryzen
Ryzen versus Ryzen

Ma con l'overclock arriviamo a 47,55 secondi contro i 47,52 del 1700X e i 47,50 del 1800X. Un comportamento analogo lo ritroviamo nei giochi, sia nel caso dei titoli più problematici, sia con giochi come Mafia III che sfruttano a fondo le CPU a otto core e non hanno problemi con l'architettura Zen. Per il nostro confronto, limitato alla risoluzione 1080p che esalta il ruolo della CPU rispetto a quello della GPU, prendiamo ancora una volta in considerazione Grand Theft Auto V e Overwatch che soffrono di mancanza di ottimizzazione, ma sfruttano la CPU e mettono in evidenza eventuali disparità. Disparità che dipendono ovviamente dalle frequenze, vista la base identica per tutti i tre processori che, tra l'altro, lavorano meglio overclockando la memoria e disabilitando l'SMT. In questo modo abbiamo guadagnato fino al 5%, ma non è abbastanza per colmare i problemi di comprendonio tra le nuove CPU AMD e alcuni giochi. Perché questi si risolvano non possiamo far altro che aspettare, limitandoci a confrontare i tre processori tra loro, ovviamente con le impostazioni al massimo, i filtri più pesanti attivi e durante le fasi di gioco più concitate. Grand Theft Auto V ci da una buona misura della differenza tra le tre CPU con le frequenze stock. In mezzo al caos il 1700 scivola a 55 fps di media contro i 60 del 1800x e i 58 del 1700X, ma raggiunge quest'ultimo quando entra in campo l'overclock, avvicinandosi al top di gamma. E lo raggiunge addirittura con Overwatch, con gli stessi 165 fps di media per tutte le tre CPU tenute costantemente a 3,925MHz. Senza overclock i picchi negativi si fanno notare di più, e sono un po' più pesanti per 1700 e 1700X che perdono inevitabilmente qualche frame di media, ma ciò non toglie che a parità di frequenze il più debole dei tre processori, con un clock probabilmente sostenibile anche con dissipatori più economici del Noctua NH-U12S, ha una resa inferiore di meno di un punto percentuale rispetto ai due modelli più costosi. Possiamo quindi affermare che rappresenti l'opzione più adatta per chi vuole risparmiare e non ha paura di giocare con le frequenze, lasciando il 1800X a chi punta a clock estremi o vuole semplicemente il massimo e consegnando il 1700X nelle mani di chi vuole un clock base superiore ma non ha intenzione di spendere più di 500 euro. Ma quale che sia la scelta che più si adatta alle nostre esigente, parliamo comunque di tre macchine a tutto tondo, capaci di soddisfare parecchie necessità e probabilmente destinate a migliorare nettamente dal punto di vista del gaming. Mentre aspettiamo che questo accada, ci prepariamo ad accogliere i Ryzen 5 a quattro e sei core, più economici e senza dubbio più adatti alle necessità tipiche di un videogiocatore.