Già in occasione della Gamescom di Colonia avevamo avuto l'opportunità di trovarci per qualche minuto davanti a Rise of the Tomb Raider in versione Xbox One X ma in quel contesto, a causa di un mix di urgenze e differenti priorità, non eravamo riusciti a offrire la dovuta attenzione all'ennesima versione potenziata delle nuove avventure di Lara Croft. Approfittando però di un recente evento organizzato da Microsoft per mostrare tutta la line-up prime e terze parti in uscita entro la fine di quest'anno, abbiamo pensato di sederci comodamente davanti alla postazione di gioco per approfondire gli elementi grafici e le impostazioni offerte ai futuri possessori della versione potenziata di Xbox One. Ricordiamo innanzitutto che non ci sarà una "nuova" versione confezionata o in digital del gioco, ma semplicemente tutti i possessori della normale copia di Rise of the Tomb Raider potranno scaricare gratuitamente la mega patch di aggiornamento a partire dal 7 novembre, data di arrivo nei negozi dell'edizione X della console.
Partiamo subito col dire che a livello contenutistico non dobbiamo aspettarci alcuna novità. Non trattandosi di una GotY o di chissà quale versione speciale, il gioco offrirà esattamente quello che ci siamo ritrovati su Xbox One, PC e PlayStation 4 liscia e Pro, DLC compresi. Le novità riguardano infatti una manciata di importanti upgrade grafici che Nixxes, lo sviluppatore che ha lavorato anche a tutte le conversioni precedenti, ha implementato in questo aggiornamento che, a quanto pare, arriverà solo ed esclusivamente su Xbox One X, anche se nutriamo diversi dubbi in proposito. Innanzitutto ci sarà il supporto completo all'HDR, feature che al momento è ancora assente, stranamente, sulle altre versioni. Tra l'altro, nonostante su PC questa feature sia già stata mostrata mesi fa in occasione di alcuni eventi NVIDIA riservati alla stampa. Sembra banale sottolinearlo ogni volta ma davvero con l'high dynamic range abilitato Rise of the Tomb Raider brilla di un'altra luce e soprattutto stupisce con i suoi incredibili neri che, specie all'interno delle tombe, contribuiscono a un senso di immersività incredibile. Dobbiamo allo stesso tempo segnalare che in un paio di frangenti, il contrasto tra fonti di luce molto forti, come fiaccole o piccole aperture nelle pareti rocciose, e l'oscurità dei cunicoli attraversati, tendevano a essere eccessivi con dei bianchi che quasi si "spalmavano" sul display. È però possibile che qualcosa non fosse stato configurato nel migliore dei modi sul TV utilizzato per la prova. Se non altro tra le opzioni di gioco era presente un settaggio per aumentare o diminuire a propria discrezione la "potenza" dell'HDR e questo dovrebbe limitare l'inconveniente.
Assolutamente nulla da dire invece sulle texture e più in generale sull'impatto grafico di questa versione. Pur non potendo fare un confronto diretto con la versione PC al massimo dei settaggi, ma ben consapevoli della nostra memoria, ci sentiamo di poter affermare che su Xbox One X sono inclusi gli asset al massimo della risoluzione presenti anche su computer ma non su PlayStation 4 Pro. Probabilmente un paio di modifiche ai filtri anti-aliasing fanno sì che a colpo d'occhio le texture ci siano apparse persino più dettagliate di quelle viste su PC ma ovviamente ci riserviamo il diritto di approfondire questo elemento con la versione finale tra le mani. Anche la gestione dei capelli sembra aver subito un piccolo balzo in avanti probabilmente grazie a una versione potenziata del PureHair che ora risulta molto più credibile in termini di fisica soprattutto durante i salti improvvisi o le arrampicate più frenetiche che ci sono sembrate afflitte da minori compenetrazioni.
Le opzioni grafiche
Esattamente come avveniva sulla versione PlayStation 4 Pro, anche Rise of the Tomb Raider su Xbox One X offrirà tre preset grafici che il giocatore potrà selezionare a proprio piacimento nel corso dell'avventura. Rispetto alla console Sony però, ci sono stati dei passi in avanti anche su questo fronte. Innanzitutto c'è l'impostazione della "forza bruta": il 4k nativo che spinge il titolo alla risoluzione di 3840x2160 senza alcun artificio grafico che sia un checkerboard rendering o un qualche upscaling hardware. È indubbio che questo sarà il settaggio più utilizzato da chi vuole sperimentare il massimo conteggio in termini di pixel e ha un televisore in grado di brillare sul fronte del rendering (e ovviamente è abbastanza vicino a esso per poter apprezzare il dettaglio aumentato). Dobbiamo però dire che durante la nostra prova di pochi minuti, ambientata interamente nel livello siriano, quello immediatamente dopo il lungo prologo, il frame rate non si presentava stabilissimo e in diversi frangenti crollava evidentemente sotto i 30 frame al secondo a discapito di una certa reattività dei comandi.
C'è poi l'impostazione che più abbiamo apprezzato e che a nostro parere rappresenta il compromesso ideale con cui speriamo di poter giocare a gran parte dei titoli aggiornati per Xbox One X: il 4k arricchito. In questo caso la risoluzione veniva sempre sparata a 2160p come nel settaggio precedente - a differenza di quanto avviene su PlayStation 4 Pro dove l'aumento di dettaglio grafico è affiancato ad una più modesta risoluzione di 1080p - ma probabilmente tramite un upscaling di qualche tipo così da sfruttare la potenza bruta della console non tanto per aumentare il numero di pixel renderizzati ma per applicare il massimo numero di filtri grafici possibili e al contempo garantendo una grande stabilità del frame rate. Persino l'HDR con questa impostazione sembrava più vistoso ma era l'accoppiata di una pulizia su schermo eccezionale con i 30 FPS assolutamente ancorati ad averci lasciato positivamente stupiti.
Infine troviamo la stessa identica opzione per avere il massimo numero di FPS già vista anche su PlayStation 4 Pro. In questo caso la risoluzione e la qualità grafica crollano a livello di Xbox One e PlayStation 4 lisce - e vi garantiamo che dopo aver visto i due precedenti settaggi in azione, la differenza si nota in modo molto vistoso - ma il frame rate è completamente spinto verso l'alto con un valore minimo che, a nostro parere, non scende mai al di sotto dei 60 FPS. A voler rischiare di essere smentiti, ci sentiamo di dire che probabilmente il frame rate è addirittura sbloccato verso l'alto, con solo il minimo garantito dei 60 fotogrammi al secondo ma aspettiamo di avere delle analisi più approfondite dopo l'uscita dell'aggiornamento.
Rise of the Tomb Raider su Xbox One X è senza ombra di dubbio la versione più piacevole da vedere tra tutte quelle arrivate sul mercato e il fatto che si tratti, esattamente come avvenuto su PlayStation 4 Pro, di un aggiornamento gratuito, non può che renderci particolarmente contenti. Aspettiamo ovviamente di poter effettuare delle analisi tecniche più approfondite ma se questo è il buongiorno del supporto delle terze parti alla nuova console Microsoft, allora si inizia veramente nel migliore dei modi.
CERTEZZE
- L'HDR è estremo e di grande impatto
- Sembrano esserci migliorie anche alle texture e alla gestione dei capelli di Lara
- Massima libertà per il giocatore nello scegliere il proprio settaggio grafico preferito
DUBBI
- A livello contenutistico non c'è alcuna novità
- Il frame rate nell'impostazione 4k nativo non è stabile