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Luis Lopez in da club

Esce finalmente allo scoperto il secondo DLC di GTA IV. L'abbiamo provato ed ecco quello che abbiamo visto.

PROVATO di La Redazione   —   16/09/2009

All'uscita di GTA IV, nella primavera del 2008, era intuibile ma non del tutto chiaro quanto bene Rockstar avesse lavorato per creare un mondo di gioco non solo vasto e ricco di contenuti, ma anche pronto ad ospitarne di nuovi, ad andare a fondo continuando a raccontare nuove storie che

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potessero avere lo stesso impatto emotivo, la stessa complessità, di quella di Niko Bellic. A chiarire quanto le intenzioni fossero serie ci ha pensato qualche mese fa The Lost and Damned, sicuramente uno tra i migliori contenuti aggiuntivi messi a disposizione su console da quando questo strumento di vendita ha preso piede, e ora sarà la volta di The Ballad of Gay Tony, seconda e ultima espansione annunciata in esclusiva per Xbox 360 e svolta ulteriore all'interno di quello che, dalla prima prova concessaci negli uffici italiani di Rockstar, è sembrato essere il solito splendido tassello di un progetto che nel suo genere non ha praticamente termini di paragone.

La volta di Luis Lopez

The Ballad of Gay Tony ci porterà nel mondo patinato della vita notturna di Liberty City, mettendo il giocatore nei panni di Luis Lopez, assistente personale, guardia del corpo e amico tuttofare di Tony Prince, aka Gay Tony, proprietario di due tra i più prestigiosi locali notturni in città, il Maisonette 9 e il gay club Hercules. Un uomo potente, mister Prince, con qualche problemino con i mafiosi locali a cui pare abbia venduto quote delle proprie attività a prezzi poco onesti, un paio di movimenti sbagliati che lo metteranno sulla lista dei debitori di alcuni tra gli uomini meno raccomandabili della città e che porteranno Luis a dover lavorare anche per loro. Luis Lopez sarà quindi l'ultimo di una serie di protagonisti. E' stato fatto notare in sede di presentazione che a partire dall'immigrato Niko Bellic con i suoi problemi legati alla stretta sopravvivenza e all'integrazione, passando con Johnny, al mondo delle bande, al concetto di fratellanza e alla voglia di imporsi

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all'interno di una realtà altra da quella della gente comune, si arriva a questo giovane di origine domenicana, alla sua vita a cavallo tra i lustrini della Liberty City "bene" e una realtà di strada da cui non vorrebbe separarsi. La storia di Luis sembra insomma, aspettando di giocarlo dall'inizio alla fine, rappresentare una variante scura del Mito dell'Eroe di Campbell, con i tre elementi canonizzati dallo psicologo statunitense - separazione, iniziazione e, si presume, ritorno - rivisti in chiave tutto fuorché virtuosa, per una trama che come sempre si prospetta in grado di essere gestita con una certa libertà, seppur passando da una serie di nodi predefiniti, ed epica al punto giusto. La linea temporale sarà invece sovrapponibile a quella di GTA IV e di The Lost and Damned - ci saranno dei punti di incontro, che non spoileriamo - mentre il fil rouge resterà ancora quello dei diamanti.

Il passato aggiornato al presente

Le circa quindici ore di storia principale prenderanno il via, anche per questa espansione, all'interno di una città completamente aperta e senza alcun tutorial, immergendo l'utente all'interno di un'esperienza picchettata agli elementi tipici della serie, il free roaming e la struttura emergente del gameplay su tutti, ma ora più improntata all'esagerazione, con missioni fuori di testa e improbabili, vicine a quanto visto in San Andreas a suo tempo, oltre che rigiocabili a piacimento, come in Chinatown Wars. In Dropping In, prima missione

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mostrata, Luis veniva incaricato dal boss russo Bulgarian di fare un blitz all'interno della sede dei Rampage, squadra di Hockey di Liberty City sulla quale aveva posto lo sguardo; l'occasione è stata buona per (re)introdurre il paracadute, utile tanto a entrare, arrivando dal cielo, quanto per andarsene, lanciandosi dall'altissimo grattacielo al cui interno si è svolta buona parte dell'azione, imbracciando il nuovo P90 e con l'ausilio delle sticky-bomb. Un maggior sviluppo in verticale e più edifici esplorabili come primi elementi di innovazione, senza comunque far scadere l'azione in un'orgia di nemici e concentrandosi sempre sulla - relativa - credibilità delle situazioni proposte. Allo stesso filone narrativo è legata anche Going Deep, durante la quale farsi accompagnare da Timur, braccio destro di Bulgarian, in un agguato all'FIB, scatenando una furiosa sparatoria all'interno di un posteggio sotterraneo e facendo per la prima volta conoscenza del mitragliatore M 249.

Fuori dagli schemi anche For the Man Who Has Everything, al soldo di Yusef Amir, una vecchia conoscenza, impegnati a saltare su un treno, raggiungere la motrice e quindi staccarla dal resto dei vagoni, così da permettere all'apposito elicottero di passare e rubarla; piuttosto lineare, la missione presenta però la necessità di avanzare fino alla testa del convoglio, abbattendo i mezzi della polizia grazie a una sorta di fucile a pompa lancia granate, altra novità, e passando attraverso un paio di punti scriptati di grande effetto. Infine Sext Time, con l'arrembaggio a uno yacht, il furto di un elicottero d'assalto e la solita enorme mole di sparatorie, barche in fiamme e milioni di dollari in fumo.

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Preso in mano il pad, giocati alcuni spezzoni delle suddette missioni e il minigioco dedicato al paracadutismo - il classico passaggio dentro una serie di punti disegnati in cielo - il feeling è ovviamente quello tradizionale, con le aggiunte sempre ben amalgamate e la nuova impostazione meno introspettiva, più caciarona, che probabilmente farà felice quella parte d'utenza rimasta orfana da un certo tipo d'esperienza della passata generazione. Annunciate ma non sperimentate in prima persona, le dinamiche di gestione dei locali di Tony Prince prevederanno una serie di minigiochi legati all'intrattenimento e al ballo, così da calare ancora meglio l'atmosfera dissoluta del prodotto, concludendo un quadro che per quanto visto non può davvero che lasciare più che positivamente impressionati.

Piccole migliorie tecniche, aspettando il multiplayer

Il motore Rage si presenta per questa nuova uscita con qualche piccolo miglioramento legato soprattutto all'orizzonte visivo e a una migliore fluidità: a prima vista le migliorie sono positive seppur non sconvolgenti, come prevedibile, e l'impatto generale di Liberty City e chi la abita è sempre di ammirevole realizzazione. L'interfaccia grafica resta

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praticamente immutata, virando però ora su un rosa shocking particolarmente trendy. Ci dovrebbero poi essere delle aggiunte sul fronte multiplayer ma, a oggi, nulla è stato possibile sapere in tal senso e non resta quindi che aspettare qualche altra occasione per fare luce sulla questione.
Il prossimo 29 ottobre The Ballad of Gay Tony raggiungerà Xbox Live rendendosi disponibile al download per 1600 Microsoft Points, come The Lost and Damned, arrivando inoltre unito a quest'ultimo, lo stesso giorno, nei negozi all'interno del pacchetto Episodes from Liberty City, a 39.90 euro. Quest'ultima sarà una vera e propria raccolta stand alone che permetterà di giocare ai due DLC anche a chi non possiede GTA IV. La prima prova è stata più che sufficiente a confermare l'eccellente strada intrapresa da Rockstar sul fronte dei contenuti scaricabili, ora non resta che contare i giorni all'uscita.

CERTEZZE

  • Premessa, storia e atmosfera sempre deliziose
  • Situazioni "over the top" per i nostalgici, giocabilità di GTA IV per tutti
  • Se verranno mantenute le promesse riguardo alle 15 ore di narrazione principale, 1600 Microsoft Points saranno anche pochi

DUBBI

  • Le aggiunte al multiplayer dovranno farlo decollare in mezzo a una concorrenza scomoda