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Vagando tra le galassie

Finalmente anche su PlayStation 3 il primo episodio next-gen della saga di RPG targata tri-Ace.

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   21/01/2010

Star Ocean è una delle saghe di giochi più longeva del panorama videoludico mondiale. Il primo episodio di questo popolare franchise risale infatti al lontano 1996, anno in cui vide la luce sull'allora console ammiraglia della grande N, il Super Nintendo. Da allora i titoli legati a questa serie si sono moltiplicati di piattaforma in piattaforma fino ai giorni nostri, evolvendosi nella grafica e in qualche dettaglio tecnico, ma mantenendo quello stile di fondo nel gameplay e nelle ambientazioni che da sempre l'hanno caratterizzata dal resto della concorrenza.

Vagando tra le galassie

Sviluppata dallo storico team tri-Ace, la serie Star Ocean si è infatti sempre distinta da gran parte delle produzioni rivali (eccetto forse per alcuni aspetti Tales of Phantasia visto che due dei fondatori del gruppo, Yoshiharu Gotanda, attuale presidente di tri-Ace, e Masaki Norimoto, facevano parte di quel Wolfteam ideatore del primo capitolo della saga Telenet-Namco -Ndr) per le sue ambientazioni tipicamente sci-fi, per un battle-system più incentrato sull'azione che sui classici canoni a turni del genere e un sistema di sviluppo di skill solitamente piuttosto profondo.

L'ultima speranza

Dopo essere uscito lo scorso Giugno in Italia su Xbox 360, Star Ocean: The Last Hope col suffisso International arriva anche su Playstation 3 dove vanterà tra le altre cose alcuni elementi extra rispetto alla controparte per la console Microsoft atti probabilmente a ripagare gli utenti della console Sony della lunga attesa. Fra questi contenuti inediti spiccano in particolare la presenza di nuovi personaggi giocabili, del doppiaggio sia in inglese che giapponese, della possibilità di selezionare i menù in stile anime o meno e quella dei sottotitoli in varie lingue europee tra cui l'italiano (che comunque era già presente anche nella versione Xbox 360).

In un mondo tramutato in un deserto contaminato per colpa di una terribile guerra nucleare le nazioni si rendono finalmente conto che l'umanità è a rischio estinzione. Decidono pertanto di stipulare un trattato di pace che metta fine a ogni ostilità, la creazione delle Grandi Nazioni Unite e di seguito della USTA (Universal Science and Technologies Administration), organizzazione mondiale la cui missione sarebbe stata quella di trovare un modo per preservare la razza umana.
Questo team, a seguito di alcune verifiche effettuate sul pianeta, sviluppa un progetto di colonizzazione spaziale nella speranza di individuare un nuovo mondo su cui far stabilire gli uomini. Della spedizione, di cui viene insignita la SRF e la cui missione rappresenta l'ultima chance di sopravvivenza della razza umana, fanno parte anche il protagonista, Edge Maverick, e l'amica di infanzia Reimi.

Classico Star Ocean

Come anticipato nell'introduzione di questo articolo, Star Ocean: The Last Hope International mantiene la tradizione della serie legata a un sistema di gestione delle battaglie in real-time. In questo quarto capitolo della saga il battle-system appare infatti per alcuni aspetti una derivazione ed evoluzione di quello utilizzato in Star Ocean 3 e ruota attorno a quattro personaggi (protagonista compreso) che compongono poi il party (essi possono anche essere sostituiti con gli altri eroi di riserva). In esso si possono controllare tutti i membri ma solo uno alla volta, nel senso che è sufficiente premere un tasto per prendere il comando di uno dei compagni del protagonista mentre la CPU gestisce gli altri. In alternativa, altrimenti, è possibile mettere in "pausa" la battaglia accedendo al menu di selezione per cambiare la tattica dei personaggi non utilizzati direttamente dal giocatore. Di certo importanti sono i rispettivi stili di combattimento dei Pg e la loro combinazione, visto che far cooperare al meglio i vari membri del gruppo oltre a consentire all'utente di poter pianificare delle buone ed efficaci strategie contro i nemici più ostici permette anche lo sviluppo di combo e mosse devastanti.

Vagando tra le galassie

Nota finale per il sistema di creazione e costruzione degli oggetti, probabilmente uno degli elementi più interessanti e belli del gioco. I più importanti equipaggiamenti o item per i personaggi, così come da tradizione per questa serie, possono principalmente essere ottenuti solo mediante l'ideazione e lo sviluppo dei primi da parte degli ultimi citati. Ogni eroe ha una particolare abilità creativa che associata alle relative ricette dell'oggetto che si vuole originare recuperate attraverso quest o alla semplice esplorazione delle aree di gioco, e al livello del Pg stesso ne determinano la produzione o meno. Quanto realizzato può essere poi utilizzato per migliorare vari aspetti del party e dei suoi elementi oppure rivenduto per fare soldi. I libri possono per esempio essere utilizzati per trasferire skill e abilità mentre i cibi cucinati per eliminare determinate limitazioni come, tanto per dirna una, quella inerente la quantità di oggetti accumulabili nell'inventario, etc. In definitiva quindi, Star Ocean: The Last Hope International sembra si a prima vista un semplice porting a livello di gameplay ed estetico da Xbox 360 dell'omonimo gioco, il che non è un male anzi. Ma l'aggiunta dei nuovi menù, di qualche nuovo personaggio che si spera non sia una semplice operazione commerciale ma abbia a che fare con lo sviluppo della trama e la bontà del prodotto invitano, a oggi, a ben sperare di potersi gustare su Playstation 3 un bel Gioco di ruolo.

CERTEZZE

  • Libertà di esplorazione degli ambienti
  • Mantiene quasi inalterata la tradizione e il gameplay di Star Ocean
  • Audio originale giapponese e sottotitoli in italiano

DUBBI

  • Pochi cambiamenti effettivi rispetto alla controparte su Xbox 360
  • Character design non eccelso
  • La presenza di nuovi personaggi che non apportano migliorie nella trama