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Guerre in stile anime

Il secondo episodio dello strategico di SEGA sbarca su PSP dopo la sua prima apparizione sull'ammiraglia PlayStation 3.

ANTEPRIMA di Massimo Reina   —   03/05/2010
Valkyria Chronicles II
Valkyria Chronicles II
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Dopo il non certo esaltante successo di Valkyria Chronicles su PlayStation 3, almeno in termini di vendite, situazione in parte peraltro risollevata dopo l'uscita dell'anime e dalla commercializzazione della versione budget, SEGA ci riprova questa volta su PlayStation Portable proponendo su questa piattaforma il sequel del suo insolito strategico-GDR.

Guerre in stile anime

Valkyria Chronicles 2 è ambientato due anni dopo gli eventi del primo capitolo, quando una terribile guerra civile si scatena in Gallia fra le forze della Gallian Revolutionary Army, un'armata ribelle formata in buona parte da aristocratici, e l'esercito regolare del Paese che però, ancora stremato dalle recenti battaglie contro l'Impero, "costringe" il governo ad affidarsi per la difesa del territorio ai giovani cadetti dell'Accademia Militare di Lanseal. Fra questi ragazzi spicca la figura di Avan Hardins, arruolatosi dopo la morte prematura di suo fratello Leon e che, insieme alla compagna di classe Cosette e a Zeri, suo rivale a scuola, è il protagonista principale dell'avventura. Per quanto riguarda il prodotto vero e proprio peculiarità del titolo, come il predecessore, oltre a una grafica particolare come avremo modo di vedere più avanti, è lo stile di gioco che lo distingue dagli altri del genere per un gameplay strategico si, ma con elementi action in cui la gestione delle truppe e del combattimento avvengono in tempo reale. Il battle system è incentrato infatti ancora una volta sul sistema denominato BliTZ anche se questi ha subito un paio di modifiche per essere adattato all'hardware meno performante della PlayStation Portable.

Battle System

Per tali ragioni per esempio il numero di truppe schierabili sul campo di battaglia è stato ridotto a sei mentre le mappe sono state suddivise in zone. Per spostarsi da un'area all'altra occorre conquistare i campi base locali del nemico, che da quel momento diventano punti di accesso alla zona successiva, base alleata e anche checkpoint. La struttura di gioco è concepita quindi, come si evince da quanto appena descritto, a missioni (nella versione finale ce ne saranno più di 200 per il gioco in singolo, e parecchie altre per quelle in cooperativa a quattro giocatori).

Guerre in stile anime

Tornando al discorso legato al BliTZ e alle sue meccaniche esso è sostanzialmente diviso in due fasi chiave: la prima è quella chiamata Command Mode che serve all'utente per dislocare le proprie truppe sulla mappa di gioco sfruttando i cosiddetti Command Points. La seconda invece è denominata Action Mode, che come suggerisce il termine fa si che dopo aver scelto unità e modalità di schieramento sulla mappa, sia il giocatore stesso a muoverle direttamente e farle combattere similmente a come avviene nei classici sparatutto in terza persona. Anche se in realtà ogni movimento è condizionato pure in questo caso dal numero di punti disponibili, stavolta azione (Action Points), e specifici di quell'unità, oltre che da un sistema a turni. Per quanto riguarda la gestione e caratterizzazione dei personaggi abbiamo cinque classi base provenienti direttamente dal primo episodio della serie più alcune altre extra inedite e diverse sotto classi organizzate con struttura ad albero alle quali si può accedere sviluppando il proprio personaggio, per una completa personalizzazione delle unità (anche per queste ce ne sono di nuove). Il che unito alla grande varietà e numero di missioni disponibili, come accennato all'inizio, conferisce al titolo SEGA una ottima longevità.

Pittura in movimento

Il gioco utilizza anche nella sua versione portatile il Canvas Engine, il motore grafico visto all'opera nel primo episodio su PlayStation 3, ovviamente rivedutto, corretto e riadattato al meno performante hardware del portatile Sony. Nonostante ciò esso conferisce al prodotto uno stile visivo unico, molto simile a un acquerello.

Guerre in stile anime

Gli ambienti, i veicoli, i personaggi (disegnati ottimamente da Raita Honjou -Ndr) appaiono tutto sommato ben definiti, caratterizzati da uno stile anime molto colorato e che facilmente rapisce visivamente chi lo osserva. Lo stesso discorso vale per le animazioni, fluide ed efficaci, e per il comparto audio. I campionamenti riguardanti le fasi di combattimento non sono il massimo, ma a primo acchitto sembrano svolgere bene il loro compito. Bella la colonna sonora curata da Hitoshi Sakimoto che sostiene di averci lavorato sopra per ben otto mesi. E a giudicare dai risultati sembrerebbe aver speso bene il suo tempo.
Insomma, nonostante tutto Valkyria Chronicles 2 sembrerebbe a prima vista un sequel di ottima fattura adattato per l'occasione in maniera ottimale su PSP. Ricco di contenuti, novità inerenti come detto in special modo missioni, classi e modalità multiplayer ad hoc, competitiva per due giocatori o cooperativa per quattro. Speriamo che l'analisi della versione definitiva del gioco possa in futuro confermare le positive impressioni fino a ora avute e che il grande pubblico si accorga di questo interessante prodotto più di quanto non abbia fatto col primo capitolo.

CERTEZZE

  • Trama coinvolgente
  • Caratterizzazione dei personaggi non superficiale
  • Gameplay profondo

DUBBI

  • Poco appeal sul grande pubblico
  • Lo stile ibrido potrebbe non piacere ai puristi