Organizzare e gestire un regno richiede diverse competenze. All'inizio tutto sembra facile perché c'è l'eccitazione dettata dal successo, ma non ci vuole molto a capire che la vita del regnante non è tutta rose e fiori, soprattutto se il territorio è costantemente sotto l'attacco di draghi e altre bestioline simili che distruggono i campi e scoperchiano i tetti dei bordelli (non si fa, suvvia, che si rischia di trovarci dentro qualche ministro).
E poi c'è la popolazione che si lamenta in continuazione: e le tasse sul grano sono troppo alte, e l'unificazione della moneta con quella del regno vicino ha fatto raddoppiare il prezzo della birra, e le pozioni curative della nuova alchimista, raccomandata dal guaritore di corte, sono di qualità inferiore rispetto a quelle del vecchio e curano dieci punti vita in meno, e così via. Mettiamoci anche che un regnante che si rispetti è di fatto un egotico megalomane e che, dopo qualche mese di regno pacifico, gli venga naturale voler espandere i confini dei propri domini e il dado è tratto. Non rimane che iniziare una guerra (magari accampando come scusa la rinascita di un qualche signore oscuro, ovviamente compiacente e ben corrotto) e farci un videogioco.
A come atrocità...
Elemental War of Magic è uno strategico a turni dalle grosse ambizioni. Il primo compito del giocatore sarà quello di creare un regnante. Le scelte da compiere somigliano a quelle di un vero e proprio gioco di ruolo, genere a cui non mancheranno molti altri riferimenti. Decise le abilità, le debolezze, le specializzazioni e altre caratteristiche del sovrano, bisognerà equipaggiarlo a dovere con armi o incantesimi. Le scelte da compiere non saranno banali perché influenzeranno fortemente l'andamento del regno e le azioni da compiere per vincere; è ovvio che un sovrano più portato per la diplomazia favorirà le vie terze, rispetto a un guerriero puro che sceglierà più spesso quella della spada.
Altrettanto importante sarà scegliere l'allineamento con una delle dieci fazioni disponibili, oppure crearsene una propria. Le fazioni in lotta sono le più disparate e appartengono agli archetipi classici dei mondi fantasy: ci sono popoli aggressivi e spietati o altri più propensi alla benevolenza verso le popolazioni. L'idea di fondo che regola tutte le impostazioni è, in sostanza, quella di permettere al giocatore il massimo della personalizzazione possibile, con scelte che si riflettano sensibilmente sul gameplay. Tanta necessità di differenziare nasce dalla volontà di creare un'esperienza di gioco unica, soprattutto online dove si potranno affrontare fino a trentadue giocatori. In questo modo sarà difficile anticipare le mosse dell'avversario senza averlo studiato a fondo e senza aver capito lo stile del suo regno: si rischierà sempre qualche sorpresa sgradita o qualche ribaltone dovuto alla sottovalutazione di un aspetto di cui non si è tenuto il giusto conto.
Espansione o rigore?
Le considerazioni da compiere per regnare non si fermano comunque alla creazione del re, ma toccano tutti gli aspetti tipici di un gioco gestionale. Ovviamente sarà presente l'annosa necessità di accumulare risorse, in questo caso sotto forma di essenza vitale, ma sarà necessario anche capire come spenderle per non lasciare scoperti i fianchi ad attacchi indesiderati.
Ad esempio conquistare territori troppo velocemente espanderà sì il regno in men che non si dica, ma creerà molte zone deboli e passibili di ritorsioni immediate, incontenibili in caso di scarsità di truppe. Imparare a spendere con oculatezza le risorse sarà importantissimo, così come lo sarà imparare a gestire la microeconomia delle città.
La gestione delle aree urbane ricorda molto quella di altri titoli simili. Da bravi regnanti dovrete scegliere quali edifici costruire e quali aspetti privilegiare rispetto ad altri. Volete far crescere più velocemente la popolazione? Allora dovete costruire edifici che permettano di produrre cibo più velocemente. Volete avere subito gli edifici migliori? Allora dovete puntare sulle scoperte tecnologiche e così via. Non credo vi servano altri esempi per capire cosa vi aspetta da questo punto di vista, mentre la questione tecnologia va specificata meglio. A differenza di altri titoli, infatti, non potrete scegliere la tecnologia specifica da ricercare, ma solo dare indicazioni di massima che sbloccheranno diversi aspetti. In generale possiamo dire che sarà importante sapere dove si vuole arrivare e gli effetti dei diversi rami della ricerca.
Tutti gli approcci possibili
Ovviamente non mancheranno le battaglie. Prima di poter usare i poteri più interessanti bisognerà addestrare le truppe di base raccogliendo adesioni fra la popolazione e dotando i soldati novelli di equipaggiamento sempre migliore (armi, corazze, incantesimi, oggettistica varia e così via). Anche da questo punto di vista, Elemental War of Magic sembra puntare molto sulla personalizzazione, in modo da dare al giocatore tutta una serie di possibilità da risultare imprevedibile nelle sue mosse. Gli amanti della varietà non si preoccupino: si può vincere anche in altri modi. Ad esempio è possibile completare il gioco usando la diplomazia o risolvendo le diverse missioni affrontabili con l'eroe del regno. Queste ultime sono piuttosto classiche e riguarderanno tesori nascosti, mostri terribili e principesse rapite. Insomma, verrà rappresentato tutto il campionario tipico dei mondi fantasy, anche se a volte i risultati avranno conseguenze più importanti sullo svolgersi del gioco.
CERTEZZE
- Grande livello di personalizzazione
- Online potrebbe essere un capolavoro
- Molti approcci possibili
DUBBI
- Sarà accessibile a tutti?
- Tecnicamente migliorabile
- Le grandi ambizioni reggeranno alla prova dei fatti?