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I Titoli più Attesi del 2011 - MMO

I dodici mesi appena iniziati si prospettano molto caldi sul fronte dei giochi di ruolo online: vediamo di fare un po' di ordine...

SPECIALE di Alessio Palumbo   —   16/02/2011

Il mondo dei giochi di ruolo online, più comunemente classificati come MMORPG, non ha trascorso un 2010 da ricordare. Pochi nuovi titoli sono stati rilasciati e anche fra questi, praticamente nessuno era degno di nota: così, il gigante World of Warcraft è tornato ad ingrandirsi grazie all'espansione Cataclysm, ottima qualitativamente ma pur sempre ancorata ad uno stile di gioco che da più parti si ritiene obsoleto. Fortunatamente le prime avvisaglie dell'anno in corso sembrano infondere nuova speranza a quei giocatori in cerca di rinnovamento. La lineup di MMORPG attesi per il 2011 è notevole e, cosa ancora più importante, tutti o quasi si affidano in qualche modo e a vario titolo all'arma dell'innovazione. I giochi di cui parlare sarebbero tanti ma, date le recenti pubblicazioni tra cui citeremo soltanto DC Universe Online, vi rimandiamo ai relativi articoli. Invece, andremo a concentrarci in questa sede su cinque candidati in particolare, da analizzare uno alla volta: RIFT, Guild Wars 2, Star Wars: The Old Republic, TERA e The Secret World.

RIFT

Fra tutti, è il titolo più vicino alla release, fissata per il 4 marzo. In queste ultime settimane Trion si sta imbarcando in un notevole doppio lavoro: rifinire nel modo migliore possibile il gioco, con piccole aggiunte presentate ad ogni nuovo evento beta, e lanciare una campagna pubblicitaria importante per supportare il lancio.
Ragioni per cui può avere successo: Dopo svariate prove, possiamo dire con ragionevole certezza che Rift è un prodotto di buona qualità, tanto da essere probabilmente uno dei MMORPG confezionati con maggior cura ad uscire negli ultimi anni. La grafica è eccellente e l'ottimizzazione sta migliorando ad ogni evento.

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Le regioni finora mostrate sono varie e particolareggiate sia artisticamente che in quanto alle storie narrate attraverso le missioni. Inoltre, le due innovazioni principali di Rift (il sistema multiclasse ad archetipi e gli eventi dinamici con invasioni di mob) sono entrambi precursori di un nuovo trend nel genere e riescono a cambiare l'esperienza di gioco, altrimenti simile a World of Warcraft e ai suoi "cloni", in modo sensibile.
Ragioni per cui può fallire: Non è tutto oro ciò che luccica, regola che vale anche per Rift. Nella fattispecie, le animazioni dei personaggi non sono particolarmente fluide, in particolare per quanto concerne il combattimento ravvicinato; la resa degli scontri ne risente abbastanza, al punto che guardandoli sullo schermo potrebbero sembrare esteticamente blandi (anche se, va detto, gli effetti grafici degli incantesimi sono straordinari). Al di là di questo difetto minore, con il sistema dinamico di eventi ed invasioni molti si aspettavano uno sbocco naturale anche sul PvP openworld. Qualcosa sulla falsariga di Dark Age of Camelot, per intenderci, ma Trion ha scelto di non alienare l'utenza PvE (anche se nell'ultimo beta event è stata introdotta una meccanica vagamente basata su reliquie da conquistare, nelle zone contese). Molti accuseranno Rift di essere molto simile a WoW e in certi aspetti è una tesi condivisibile, ma questa potrebbe essere una caratteristica più che un difetto, nel merito di una valutazione oggettiva.

Guild Wars 2

Il seguito del celebratissimo GdR Online cooperativo di Arena Net, dopo anni di speculazioni, si è finalmente rivelato al mondo nel corso del 2010. Dopo alcune vibranti dichiarazioni degli sviluppatori sulle caratteristiche del gioco, stampa e pubblico hanno potuto verificare di persona la bontà del lavoro finora eseguito da Arena Net, in quel della Gamescom agostana. Di conseguenza, l'hype per Guild Wars 2 è salito alle stelle, oscurando con la sua luce accecante tutti gli altri MMORPG in arrivo, Star Wars: The Old Republic di Bioware compreso.
Ragioni per cui può avere successo: Si tratta di un franchise di successo, con un largo bacino d'utenza grazie ai 6.5 milioni di copie venduti col primo capitolo. Inoltre, l'assenza di abbonamento rende il titolo più attraente per qualunque giocatore, soprattutto ora che Guild Wars 2 implementa tutte le caratteristiche principali di un MMORPG, mondo persistente in testa (a differenza del predecessore).

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Grande importanza sarà riservata comunque, nei giudizi, al mantenimento delle grandiose promesse: Arena Net ci ha narrato di un mondo influenzato direttamente dai giocatori grazie agli eventi dinamici, dotato di un sistema di combattimento vagamente action e di una modalità massive PvP che prende ispirazione da Dark Age of Camelot stesso; simili anticipazioni hanno attirato l'interesse di masse di utenti che da tempo attendono questi elementi, e non esiterebbero a riversarsi sui server di gioco qualora Guild Wars 2 compisse davvero il "miracolo".
Ragioni per cui può fallire: Naturalmente, quella dell'hype è un'arma a doppio taglio in grado di ritorcersi contro chi la brandisce. Se la realtà dei fatti risulterà differente da quanto dichiarato con forza da Arena Net, l'immagine del gioco e, indirettamente, anche dalla casa di sviluppo statunitense ne uscirebbe ridimensionata. Fra i pericoli da scansare, comunque, non va dimenticato l'eccesso di fiducia che Arena Net rischia di aver immagazzinato dopo le fiere: i contenuti mostrati in quelle sedi erano estremamente rifiniti, tanto da far pensare più ad una fase beta avanzata che ad una prima dimostrazione pubblica. Tuttavia, il feedback che si può ottenere da una vera e propria fase beta è inestimabile, perché nonostante si possa ricorrere al testing interno, allargando la cerchia dei tester si trovano sempre nuovi bug o malfunzionamenti che possono rovinare l'esperienza del gioco durante il lancio, se non risolti in anticipo. Ciononostante, Arena Net non si è ancora espressa definitivamente sulla possibilità di una fase beta pubblica, lasciando aleggiare anche l'ipotesi che questa non si verifichi affatto.

Star Wars: The Old Republic

La semplice miscela del titolo e della casa sviluppatrice di questo MMORPG è paragonabile a dinamite pura di hype. Star Wars, forse la saga sci-fi più conosciuta e amata a livello globale, torna ad affacciarsi sui mondi virtuali dopo la sfortunata esperienza di Galaxies e lo fa per mezzo di Bioware, ovvero la softco in grado di realizzare gli RPG occidentali più importanti e acclamati.
Ragioni per cui può avere successo: Per le stesse ragioni appena elencate, SWTOR potrà godere di una sicura base di utenti, fra i numerosi appassionati di Star Wars e quelli affezionati al marchio Bioware. Inoltre, la storica software house sembra intenzionata a trasportare nel genere MMORPG alcuni elementi fondanti dei propri giochi di ruolo per giocatore singolo, a partire dai dialoghi a scelta multipla (interamente doppiati, anche se in lingua inglese) per continuare con un sistema di compagni gestito direttamente dall'intelligenza artificiale.

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Tutto ciò con l'obiettivo di migliorare sensibilmente la narrazione della storia stessa, qualcosa che in effetti viene sottovalutato in molti MMORPG e da sempre, invece, si trova al centro dei progetti Bioware.
Ragioni per cui può fallire: In parte, per Star Wars: The Old Republic si può ripetere il discorso già fatto per Guild Wars 2. Con un gioco di tale importanza e prodotto da sviluppatori così famosi, il rischio di deludere le enormi attese dei fan è dietro l'angolo. Più concretamente, tuttavia, dalle informazioni rilasciate (nonché dalle prove con mano di fiere ed eventi) sembra che al di là dell'enfasi narrativa, il titolo di Bioware rispetterà molti dei canoni stabiliti da World of Warcraft, inserendosi nel suo stesso filone; una scelta già rivelatasi fallimentare in molti altri casi, dando vita ai cosiddetti cloni del campione d'incassi di Blizzard. Il nome potrebbe non bastare, insomma, come dovrebbe aver già insegnato Warhammer Online.

TERA

Dopo aver doverosamente parlato dei pesi massimi, è arrivato il momento degli outsider. Iniziamo da TERA, primo MMORPG della software house coreana Bluehole Studio. Costituita da ex programmatori di Lineage 2 separatisi da NCSoft, Bluehole intende proporre con TERA un titolo in grado di attrarre l'utenza orientale così come quella occidentale, qualcosa in cui NCSoft ha fallito sia con i due capitoli di Lineage che con il recente Aion.
Ragioni per cui può avere successo: Abbiamo appena detto che il progetto di TERA punta in alto e per farlo, è stato costruito a partire da una base davvero solida: l'Unreal Engine 3. Le immagini e i video disponibili mostrano tutta la bellezza grafica consentita dal motore di Epic, che sempre più spesso viene utilizzato anche in questo genere. A meno di improbabili sorprese, TERA dovrebbe porsi sin dal lancio come metro di paragone fra gli MMORPG, nell'ambito grafico.

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Non è comunque con la sola estetica che i coreani intendono ammaliare i giocatori di tutto il mondo: il sistema di combattimento interamente "action" è infatti al centro della sponsorizzazione del gioco, così come l'esperienza di gioco che ne deriva, decisamente diversa da quella cui sono abituati i giocatori con i "punta e clicca" che dominano il mercato.
Ragioni per cui può fallire: Abbiamo accennato alle precedenti esperienze dei programmatori reclutati da Bluehole Studio, ma ad ogni modo TERA rappresenterà il primo prodotto del marchio coreano con tutti gli inevitabili fattori d'incertezza. Inoltre, al di là dell'impronta marcatamente dinamica dei combattimenti, non si ravvisano innovazioni degne di nota, almeno sulla carta. Sarà anche da valutare l'efficacia della conversione occidentale della storia, affidata specificatamente allo studio En Masse: spesso, questi titoli orientali sono pieni di luoghi comuni e miti quasi sconosciuti al pubblico euro-americano, col risultato di un'immersione nel mondo di gioco almeno parzialmente compromessa.

The Secret World

Dopo il disastroso periodo post lancio di Age of Conan e la lenta ripresa nei mesi successivi, Funcom tenta nuovamente la fortuna con un MMORPG annunciato originariamente nel 2007, ma svelato nei suoi dettagli solo poco più di un anno or sono. Sviluppato dal team già autore delle pluripremiate avventure Dreamfall e The Longest Journey, The Secret World verrà co-pubblicato da Electronic Arts, come annunciato nei primi giorni di Gennaio.
Ragioni per cui può avere successo: The Secret World intende distinguersi in modo netto dal resto del genere e comincia in quest'opera fin dall'ambientazione stessa. Il titolo allude infatti a un mondo segreto, modellato sulle leggende tipiche di Lovecraft e di World of Darkness, in cui esseri maligni come vampiri, demoni e non morti camminano indisturbati nell'oscurità delle metropoli come in quella dei villaggi di campagna; con questa premessa a livello di background, The Secret World si presenta come il primo MMORPG in grado di trasporre sul genere quelle storie di dark fantasy in ambientazione moderna che ormai spopolano sugli altri media, dai libri al cinema fino alle serie televisive.

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A condire tutto ciò ci sono anche delle prospettive ludiche interessanti, fra cui vale la pena citare l'assenza di classi o livelli, elementi così comuni e tuttavia abbandonati da Funcom in favore del più libero sistema basato sulla personalizzazione delle abilità.
Ragioni per cui può fallire: Anche se il team di sviluppo è in buona parte diverso da quello che ha confezionato Age of Conan, l'utenza (e anche parte della critica) non dimenticherà facilmente le delusioni patite con l'MMORPG dedicato alla saga di Howard. Funcom dovrà lavorare con attenzione doppia affinché le problematiche che avevano afflitto quel lancio non si ripresentino, altrimenti persino gli appassionati più indulgenti potrebbero voltarle le spalle e la reputazione della softco norvegese, già incrinata, potrebbe crollare del tutto. Desta qualche preoccupazione anche il mancato rilascio di nuove informazioni, che ormai dura da alcuni mesi, unito alla forma non proprio smagliante mostrata dal gioco nelle sue ultime apparizioni pubbliche, nelle fiere del 2010. The Secret World dovrà lottare contro una concorrenza agguerrita, oltre che con i mezzi fallimenti del suo parente stretto Age of Conan (di cui sfrutta il motore grafico, fra l'altro), e farà meglio ad armarsi bene prima di entrare nell'arena.

Free-to-play e Indie

La scena del genere MMORPG non si esaurisce, comunque, con i prodotti dei colossi più importanti dell'industria. Al contrario: sempre più titoli scelgono una strada alternativa, come scelta consapevole di evitare la competizione diretta con titoli dal budget incomparabilmente più elevato. Una decisione nobilitata dalla recente conversione di due pezzi grossi come Lord of the Rings Online ed Everquest 2 al modello free-to-play. Questa stessa strada verrà percorsa da All Points Bulletin, il celebre MMORPG inizialmente prodotto da Realtime Worlds e poi recuperato, dopo l'abbandono del progetto, da GamersFirst, che provvederà al suo rilancio in versione gratuita dopo alcune opportune modifiche. Visto da molti con interesse in quanto primo esperimento di un ipotetico GTA Online, All Points Bulletin potrà riscattarsi proprio grazie al modello F2P, che si coniuga in modo molto più appropriato allo stile di gioco delineato dalle sue stesse features; la fase closed beta arriverà nel mese di Febbraio, così i fortunati estratti avranno a breve un'opportunità di testare con mano le novità apportate da GamersFirst.

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Da pochi giorni, invece, è partita l'avventura di Earthrise. Titolo inequivocabilmente "indie", è stato sviluppato dalla casa bulgara indipendente Masthead Studios, attualmente al lavoro anche sul MMORPG di Fallout. Dall'annuncio (datato Gennaio 2008) ad oggi, Masthead non ha lasciato trapelare molte informazioni sul gioco in sé, tanto che alcuni si iniziavano a chiedere se il progetto non fosse in fase di cancellazione quando, inaspettatamente, è giunto il comunicato ufficiale che informava della release date imminente. Comunque, si tratta di un titolo dichiaratamente sandbox, progettato quindi perché le interazioni principali si svolgano fra giocatori invece di essere imposte dal gioco stesso. Fra le features più notevoli, ricordiamo un free-for-all PvP (ad eccezione di poche zone rese sicure dalle guardie) con annesso l'ambito premio di lootare i cadaveri dei nostri avversari, dopo la vittoria. Un sistema di progressione delle skill in parte legato alla presenza online e in parte continuativo e cioè offline (come accade in EVE Online e in altri sandbox). E infine un sistema di combattimento derivato dagli sparatutto in terza persona, che richiederà in certi momenti un preciso targeting dei nemici; un crafting pubblicizzato da Masthead per la sua complessità e le molteplici possibilità offerte agli amanti di quest'attività.

Espansioni

A farla da padrone nel 2010 ci ha pensato Cataclysm, come dicevamo nell'incipit di questo articolo, ma il 2011 non vedrà una nuova espansione di World of Warcraft. Questo lascia più spazio agli altri titoli, naturalmente, e il primo della lista non può che essere Lord of the Rings Online con Rise of Isengard, annunciata per il prossimo autunno.

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Fra le caratteristiche già note possiamo sottolineare il prosieguo della storia della Compagnia, come ci si poteva aspettare; l'innalzamento del level cap a 70 con relativi nuovi tratti, virtù, abilità e missioni; infine, a grande richiesta, un ampliamento del Monster Play in termini di nuove zone per gli scontri e, in futuro, sarà possibile anche per i giocatori free partecipare a questi contenuti. Al sicuro nella sua personalissima nicchia, EVE Online potrebbe finalmente veder implementata la mitica espansione Incarna, nel prossimo periodo estivo. Promessa e mostrata tramite alcune dimostrazioni fin dal 2009, quest'espansione dovrebbe aggiungere infine la possibilità di guidare gli avatar dei propri personaggi all'interno di confortevoli stazioni spaziali, una feature che negli altri MMORPG è praticamente basilare. Eppure, la sua assenza fino a questo punto non ha impedito il crescente successo del gioco, dal lancio (datato 2003) ad oggi. CCP, la software house islandese che ha realizzato e portato avanti il progetto di EVE, afferma che questo è solo l'inizio di una transizione che porterà il titolo dalla categoria di "gioco spaziale" a quella di "simulatore sci-fi definitivo": sembra proprio che facciano sul serio, considerato anche l'ambizioso progetto di collegare strettamente EVE Online allo sparatutto per console Dust 514, ancora privo di una data di rilascio.