Tra i primi giochi Nintendo annunciati per 3DS, il ritorno di Kid Icarus sta ormai raggiungendo con discreta scioltezza la linea del traguardo per una uscita sul mercato prevista in autunno.
All'E3 2011 abbiamo avuto modo di mettere le mani sia su 3 livelli della modalità in single player, sia su un'arena del neo annunciato multiplayer 3 contro 3. Parliamo prima proprio di quest'ultimo elemento, che ha stuzzicato l'attenzione di molti; in estrema sintesi i giocatori vengono divisi in due squadre di soldati, il Dark Team e il Light Team, in una sorta di team deathmatch molto frenetico se non per certi versi caotico. La possibilità di scegliere, prima di scendere nell'arena, l'arma da utilizzare da un set di una decina consente di fornire un minimo di profondità e di varietà al gameplay. Magari si può optare per un'arma potente a corto raggio, piuttosto che una a lungo raggio ma capace di causare un danno minore. Lo scopo fondamentalmente è eliminare gli avversari un numero sufficiente di volte così da far trasformare uno di essi in Pit; quest'ultimo, più forte e rapido dei normali soldati, può quindi ribaltare le sorti dell'incontro avendo la meglio sui nemici o piuttosto, se ucciso, determinare la fine della partita. Il sistema di controllo è assolutamente identico rispetto a quello adottato dalla modalità principale nelle fasi a terra; ecco quindi che il circle pad viene utilizzato per muovere il personaggio, il grilletto sinistro per sparare sia a lunga che a breve distanza, e lo stilus in combinazione con il touch screen per ruotare la visuale.
Non proprio paradisiaco
Partiamo da un presupposto fondamentale: nella demo non esisteva alcuna possibilità di personalizzare i controlli, nè adottando lo schema per mancini (comunque previsto nella versione finale), nè eventualmente velocizzando la rapidità di reazione del suddetto controllo della telecamera con il pennino. Lo schema standard quindi molto semplicemente non ci è sembrato sufficiente per sostenere un ritmo di gioco rapido come quello che costituisce la modalità in questione; la velocità con cui si spostano i soldati, i repentini cambi di direzione e la generale confusione di una meccanica non particolarmente raffinata rendono le partite una sagra del button mashing con ben poca strategia.
Piuttosto intiepiditi da tale test siamo quindi passati al single player, ritrovando bene o male le stesse perplessità incontrate durante il primo incontro ad Amsterdam; Kid Icarus Uprising è un gioco molto bello da vedere, ma che funziona decisamente meglio come sparatutto nelle sezioni di volo che come action adventure in quelle a terra; il problema rimane focalizzato principalmente sul sistema di controllo, soprattutto sulla grande difficoltà nel riuscire a gestire in maniera soddisfacente una telecamera fin troppo pigra nelle regolazioni automatiche, e fin troppo lenta in quelle manuali. Ci si trova a spostare continuamente la visuale a proprio favore, cercando di stare dietro - spesso con poco successo - alla rapidità del ritmo di gioco. Una situazione evidentemente frustrante che rende poco godibile un gameplay che in ogni caso non sembra così raffinato ed elegante come solitamente garantito dal marchio Nintendo. Certamente una prova più approfondita, probabilmente in occasione della recensione, potrà fugare tutti i dubbi che abbiamo magari dando l'opportunità di agire in maniera profonda sulla personalizzazione dei controlli; per il momento comunque, non possiamo dire di avere Kid Icarus Uprising in cima alla lista dei desideri per i giochi in uscita su 3DS nei prossimi mesi. L'ottima grafica e il convincente uso del 3D non sono sufficienti, purtroppo, per renderci entusiasti del lungamente atteso ritorno di Pit.
CERTEZZE
- Una ottima dimostrazione della potenza grafica di 3DS
- Le sezioni in volo sembrano molto valide
DUBBI
- Il multiplayer ci ha convinto poco
- Telecamera e sistema di controllo non entusiasmanti
- Sezioni a terra meno valide di quelle in volo