Non tutte le cose migliorano invecchiando. Specialmente nel mondo dei videogiochi.
Nel caso della serie Tomb Raider, nonostante la più che discreta qualità degli ultimi episodi targati Crystal Dynamics, era oramai piuttosto evidente che le meccaniche fossero legate a un'epoca ludica ormai ampiamente sorpassata. Il pregio della software house americana è stato quello di prenderne coscienza, e avere così il coraggio di ripartire da zero con un progetto totalmente rinnovato. Tomb Raider è questo, e non è un caso che non ci siano numeri nè sottotitoli di sostegno; perchè qua si ricomincia dalla prima casella, senza legami col passato. L'episodio in questione è anche un prequel, che va a porsi quindi precedentemente a livello temporale rispetto al periodo della vita di Lara che abbiamo conosciuto fino ad oggi; in questo caso infatti la affascinante Croft non è ancora una tombarola affermata, ma piuttosto una ventunenne con molta curiosità e ben poca esperienza. In seguito al drammatico naufragio della nave in cui stava viaggiando, la protagonista si ritrova quindi sperduta in un'isola della costa nipponica popolata da nativi tutt'altro che di buone intenzioni.
Tombaroli si diventa
La demo a cui abbiamo assistito, purtroppo non potendo giocare in prima persona, ci ha presentato due livelli diversi entrambi perfettamente capaci di chiarire gli elementi fondamentali destinati a sostenere il progetto. Senza dubbio il lavoro maggiore è stato fatto sulla stessa protagonista, modificando in maniera marcata e sostanziale i tratti del carattere e più in generale l'attitudine e l'atteggiamento nei confronti delle situazioni che deve affrontare. Se infatti fino a questo momento Lara è sempre stata disegnata come una donna glaciale, imperturbabile e piuttosto piatta a livello di personalità, al contrario in questo caso ci troviamo di fronte finalmente ad una persona reale, credibile, con paure, emozioni e sofferenze. Soprattutto sofferenze, perchè l'ostilità delle ambientazioni dell'isola sono tante e le ferite non sono più qualcosa di astratto; per esempio un paletto conficcato nell'addome fa male davvero, e la povera Lara dopo essere riuscita a strapparselo di dosso non può fare altro che camminare a stento, dolorante e zoppicante. Magari proprio in una situazione così credibile e ben ricreata faticano un po' a collocarsi le abilità funamboliche della protagonista, perchè vederla muoversi con difficoltà salvo poi arrampicarsi e saltare da una parte all'altra della stanza non è molto coerente, però diciamo che fa parte del gioco e si può chiudere un occhio. La prima parte della demo era praticamente la stessa presentata alla conferenza Microsoft, con Lara in fuga da una caverna non molto rassicurante e inseguita dal "padrone di casa"; una situazione angosciante, in cui la facevano da padrone puzzle ambientali legati specialmente all'uso del fuoco.
La seconda parte invece aveva luogo all'interno di un villaggio, in piena notte e con una pioggia scrosciante; l'obiettivo stavolta ruotava attorno alla necessità di recuperare all'interno della tana di un branco di famelici lupi un kit di pronto soccorso, grazie al quale curare un compagno di avventura gravemente ferito. In questa occasione il gameplay ha mostrato una maggiore predilezione per salti, arrampicate e quel genere di pane quotidiano della "vecchia" Lara, pur con una libertà di movimento e una cura delle animazioni drasticamente superiore. Interessante la presenza di campi base che fungono sia da punto di raccordo per viaggiare da una location all'altra, sia da luogo in cui poter potenziare oggetti e addirittura sbloccare nuove abilità utili per tornare ad esplorare zone precedentemente visitate. Da segnalare anche la "survival vision", abilità che ricorda molto qualcosa di simile già visto in Assassin's Creed e grazie alla quale Lara può vedere evidenziati gli elementi contestuali importanti presenti nelle ambientazioni. Malgrado manchi oltre un anno alla uscita nei negozi, Tomb Raider appare già come un gioco ad un buono stadio di sviluppo tanto dal punto di vista delle meccaniche che per l'aspetto tecnico; il motore grafico è veramente notevole, con texture di ottima qualità, eccellente livello di dettaglio e notevolissimi effetti di luce. Particolare plauso meritano i modelli poligonali, specialmente quello della protagonista davvero splendido sotto ogni punto di vista. Pur perdendo un po' di personalità e avvicinandosi decisamente a titoli di successo come Uncharted e Assassin's Creed, Tomb Raider sembra aver preso la strada giusta per una rinascita destinata perlomeno a bissare il successo che la serie è sempre stata in grado di raccogliere.
CERTEZZE
- La nuova Lara ci piace, e tanto
- Meccaniche di gioco non originalissime ma promettenti
- Eccellente motore grafico
DUBBI
- L'open world come funzionerà?
- Tanta carne al fuoco, ma dovrà andare tutto al posto giusto