Difficile non voler bene a Suda 51. Al di là della simpatia del personaggio, l'affetto è motivato principalmente dal fatto che si tratta di una delle più brillanti menti del game design nipponico e mondiale, capace di tirare fuori dal cilindro progetti sempre sopra le righe. E questo Lollipop Chainsaw che abbiamo visto per la prima volta in game alla GamesCom di Colonia, ovviamente, non fa eccezione: anzi, sotto certi aspetti il titolo spinge l'esagerazione tipica delle idee di Suda 51 verso lidi finora inesplorati...
Sangue, stelline, interiora e arcobaleni
Già solo le premesse di Lollipop Chainsaw sono a dir poco pittoresche: il giocatore veste i panni della cheerleader Juliet Starling, costretta a rispolverare le tecniche di uccisione tramandatele dalla famiglia quando la sua scuola viene invasa da un'orda di zombie. Vedendo il gioco in movimento, però, le cose diventano ancora più fuori di testa: la nostra protagonista è una biondina mozzafiato che si porta dietro una gigantesca motosega (!) e la testa del proprio boyfriend (!!) che dialoga amabilmente con lei (!!!) mentre è impegnata a far fuori morti viventi in una spaventosa profusione di sangue ed effetti visivi glitter. La commistione di elementi apparentemente agli antipodi fra loro è gustosissima, con un HUD in stile pop art che inquadra sequenze action che giustappongono il gore più estremo con soluzioni estetiche che sembrano uscite da un gioco di Hello Kitty. Al di là di un desing tanto estremo, Lollipop Chainsaw dà sfoggio comunque di un comparto tecnico notevole: la demo che abbiamo visto girava ad un frame rate impeccabile nonostante la quantità di personaggi ed effetti su schermo, ed i modelli poligonali e le animazioni ci sono sembrati più che buoni. Parlando del gameplay, è evidente come il focus del titolo sia il combattimento puro: la presentazione si è protratta per una decina di minuti nei quali Juliet ha attraversato una serie di aule facendo a pezzi tutto ciò che camminava tramite un sistema di combattimento molto dinamico. La nostra eroina può usare delle combo di attacchi leggeri e forti, generando una serie di colpi che uniscono la brutalità del corpo a corpo con le mosse tipiche delle cheerleader, il tutto senza lesinare dei terrificanti colpi di grazia che imbrattavano letteralmente lo schermo di sangue e arti mozzati. In mezzo a questa carneficina, di tanto in tanto Juliet dovrà anche cercare di salvare i suoi compagni di scuola superstiti dagli attacchi dei nemici, altrimenti i malcapitati verranno trasformati in zombie più veloci e coriacei degli altri. La prima parte della demo si è conclusa con l'incontro con un mid-boss, un ex professore che Juliet ha liquidato in fretta servendosi dello Star Mode, attivabile previo riempimento di un apposito indicatore e che le consente di massimizzare la forza dei propri colpi. Il secondo spezzone di presentazione era tutto incentrato su uno dei marchi di fabbrica di Suda 51, ovvero i boss: in questo caso il protagonista era lo zombie-punkrocker Zed, estremamente veloce nei movimenti e parecchio incline ad apostrofare Juliet con epiteti non propriamente cavallereschi.
Lo scontro si è protratto in scioltezza per tre diversi step nei quali i pattern di attacco di Zed si modificavano sostanzialmente, ma ci è stato assicurato che nella versione finale del gioco il livello di difficoltà sarà molto più elevato di quanto visto in questa sede: alla fine, Juliet si è sbarazzata del nemico -con una serie di quick time events che ci hanno riportato alla mente l'ottimo MadWorld- segandolo in due con una violenza inaudita. Anche se c'è ancora molto da scoprire circa le sue caratteristiche ludiche, questo assaggio di Lollipop Chainsaw ci ha stuzzicato non poco: la presenza di Suda 51 è una garanzia, il supporto del leggendario Akira Yamaoka per quanto riguarda le musiche promette faville (quelle della demo non erano le sue, su cui sta ancora lavorando) e la mano dello sceneggiatore e regista James Gunn si vede nei dialoghi, sempre gustosamente sboccati, divertenti e ricchi di citazioni. Peccato solo che bisognerà attendere il 2012 inoltrato per poter mettere le mani su questo concentrato di follia.
CERTEZZE
- Design folle ed irresistibile
- Combattimenti frenetici e divertenti
- Dialoghi e storia molto stuzzicanti
DUBBI
- Sostanza ancora tutta da valutare
- Suda 51 si ama o si odia