E' curioso l'effetto che il recente annuncio di Dragon Quest X: Wake of the Five Tribes ha avuto sulle quotazioni in borsa di Sony e Square Enix. Secondo il quotidiano giapponese Nikkei, il crollo è stato causato dalla perdita di fiducia nei confronti del marchio Sony, le cui console hanno ospitato per alcuni anni il franchise di Enix. Se la pubblicazione di Dragon Quest IX per Nintendo DS era stato un chiaro segnale di cambiamento, la conferma che Dragon Quest X sarà un'esclusiva Nintendo Wii e, ancora più importante, Wii U, deve aver seriamente sconvolto i nostri abitudinari amici dagli occhi a mandorla.
D'altra parte, le cose non si sono messe bene neanche per Square Enix, reduce già da una disastrosa performance finanziaria, appesantita dal catastrofico flop chiamato Final Fantasy XIV: aver trasformato anche l'intoccabile Dragon Quest in una sorta di MMORPG non è stata una mossa particolarmente saggia, che si è ripercossa immediatamente a livello economico con un netto calo del 11%. Viene da chiedersi se questo Dragon Quest X non sia anche l'ultimo capitolo della saga, di certo sarà quello più discusso...
Una nuova visione
A esser del tutto onesti, il fatto che Dragon Quest X si giochi online non dovrebbe sorprendere nessuno, visto che già Dragon Quest IX era stato un chiaro esperimento per lo sviluppo di una modalità multigiocatore integrabile nelle distanti meccaniche di un jRPG offline. Il risultato era stato discreto da un punto di vista tecnico, ma aveva garantito al non capitolo della saga un successo davvero eclatante, specialmente in Giappone dove incrociare qualcuno che giochi a Dragon Quest sulla metropolitana non è un evento tanto remoto quanto lo è in Italia. La differenza principale tra il nono è il decimo capitolo, però, è che ne Le Sentinelle del Cielo la componente multigiocatore era del tutto accessoria e opzionale e il gioco manteneva perfettamente intatta la sua struttura da jRPG tradizionale; in Dragon Quest X, invece, bisognerà necessariamente collegarsi a Internet per giocare. Nintendo sottolinea che le primissime ore di gioco saranno anche fruibili singolarmente e offline, ma a un certo punto bisognerà per forza connettersi alla grande rete per continuare a usufruire dei contenuti del gioco e, a quanto sembra, bisognerà pagare anche un canone.
Il nuovo approccio non è stato certo ben accolto dal pubblico e specialmente dai fan della saga, Nintendo dal canto suo non si è ancora espressa in modo preciso su questa quota mensile ma perfino Masahiro Sakurai, papà della serie di picchiaduro Smash Bros firmata Nintendo, ha spezzato una lancia a favore di questo cambio di rotta, invitando i giocatori a stare al passo coi tempi. Per quanto comprensibile, l'opinione dello stesso Sakurai sembra non tener conto del fatto che snaturare determinati brand storici potrebbe risultare controproducente, sopratutto quando sono popolari e venerati come Dragon Quest. A detta di Takehiko Hoashi, ex-collaboratore di Square Enix, Dragon Quest X sarebbe in sviluppo da ben sei anni, una lunga fase di gestazione durante la quale il progetto ha assunto svariate forme prima di assumere quella definitiva di un RPG multigiocatore. Benché Square Enix si sia ben guardata dal definirlo con la sigla MMORPG, Dragon Quest X: Wake of the Five Tribes sembra proprio rientrare in questa categoria che generalmente spacca in due l'utenza videoludica.
Cinque razze per me, posson bastare...
Anche questa volta potremo creare il nostro alter-ego un po' come in Dragon Quest IX, scegliendo una tra le varie razze disponibili: paradossalmente non è ancora confermata la razza umana come giocabile, di sicuro sarà possibile scegliere tra Elfi, Orchi, Nani, Pukuripo e Wedi; a ogni razza si collega una delle cinque regioni che compongono il mondo di Astoldia, circondando una misteriosa area centrale, presumibilmente appartenente agli umani, che sembra avere un ruolo fondamentale nella storia del gioco. Come da tradizione, il character design di razze, creature e mostri è stato affidato alla matita di Akira Toriyama, il famoso autore di Dragon Ball; il resto del gioco, invece, è sviluppato da un team interno a Square Enix, che comprende Yosuke Saito, già direttore di NIER, un chiacchierato titolo Square Enix divenuto recentemente di culto tra i fan del genere RPG. E' la prima volta che un Dragon Quest non viene affidato a uno sviluppatore esterno, come per esempio Level 5, che aveva curato l'eccellente realizzazione degli ultimi due capitoli. Il team comunque sta cercando di mantenere alcune delle caratteristiche dei precedenti episodi, per esempio lo stile grafico cartoonesco offerto dal cel-shading.
Dai pochi minuti di gameplay mostrato, Dragon Quest X appare coloratissimo e definito ed è già constatabile la consueta cura riservata alle animazioni di personaggi e mostri. A sorpresa, Yuji Horii ha chiarito che il gioco è in fase di sviluppo anche per Nintendo Wii U e, sebbene vedrà la luce più tardi rispetto alla versione Wii, presenterà comunque una serie di migliorie e accorgimenti grafici in accordo alla maggiore potenza della nuova console Nintendo. Secondo Horii, Dragon Quest X offrirà una trama epica e i giocatori potranno viverla in prima persona, magari accompagnati da comprimari dotati di intelligenza artificiale; in generale però i giocatori potranno comunicare tra loro e creare dei gruppi di massimo quattro persone per risolvere le quest offerte dal gioco e affrontare i mostri che popolano il mondo: questi saranno visibili sulla mappa e basterà toccarli per ingaggiare battaglia; dopo un breve caricamento ci troveremo di fronte a un mix tra real-time e turni: pare infatti che sarà possibile muoversi liberamente intorno alla creatura ma dovremo aspettare il nostro turno per scegliere un'abilità o una magia da un apposito menù a tendine. Bisogna ammettere che la struttura appare piuttosto fedele allo spirito di Dragon Quest ma è difficile dire quanto potrà essere efficace all'interno di questo nuovo contesto online; in effetti, Dragon Quest X ricorda in maniera impressionante il primo MMORPG di Square Enix, Final Fantasy XI. La nuova proposta esclusiva di Nintendo e Square Enix è un miscuglio curioso: non neghiamo la nostra perplessità, ma seguiremo comunque l'evolversi di una delle novità più scottanti del 2012.
CERTEZZE
- Gameplay e ambientazione curate in ogni dettaglio
- Infrastrutture, quote mensili e altri elementi da MMORPG gestiti con particolare attenzione
- Contenuti single-player di un certo spessore
DUBBI
- Il nuovo approccio potrebbe definitivamente snaturare una tradizione ventennale
- Il team sembra non avere le idee chiarissime sulla direzione del gioco
- Un milione di cloni di Goku e Vegeta che girano per la città... argh!