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Inferno tropicale

Nuovi dettagli e un trailer in CG riportano Far Cry 3 sotto i riflettori

ANTEPRIMA di Mattia Armani   —   17/02/2012

Durante lo scorso E3 il trailer di Far Cry 3, condito da una lunga sessione di gameplay, ha colpito la platea sia per il comparto estetico di ottima qualità, sia per il pathos decisamente maggiore trasmesso dalle immagini se confrontate al secondo capitolo della serie. Innocenti massacrati, violenza psicologica e scene di intermezzo decisamente curate hanno scatenato le fantasie dei fan e acceso la speranza che Ubisoft Montreal si sia concentrata per colmarne tutte le lacune, come la natura dispersiva e poco coinvolgente. Oggi una nuova mandata di informazioni rivela nuove informazioni sull'atteso FPS open world che si mostra anche in qualche nuova immagine in una videopreview pubblicata da IGN.

Ritorno ai tropici

Isole splendide e un'intera regione africana in subbuglio costituiscono un ricco background per la serie, che si prepara a regalarci un terzo capitolo ancora più ambizioso del precedente. Far Cry 3 torna alle atmosfere tropicali degli inizi ma lo fa con un nuovo protagonista, un turista di nome Jason Brody, che si trova nel mezzo di una guerra tra fazioni criminali in un remoto arcipelago. Tra le peculiarità emerse dal primo trailer spiccano personaggi non giocanti più espressivi caratterizzati attraverso motion capture e sincronia delle animazioni labiali con il parlato. Fino ad oggi poco altro è stato rivelato, ma in alcune preview e nell'ultimo numero di EDGE sono comparse svariate informazioni che ci aiutano a definire meglio il titolo.

Inferno tropicale

Al di là del menù animato, la cui importanza è relativa, tra i dettagli spiccano i riferimenti al combattimento non lineare, ovvero caratterizzato da diverse possibilità d'approccio con prove di forza, fucili da cecchino, attacchi frontali o manovre alla Battlefield con una jeep carica di C4 da lanciare contro un posto di blocco o un accampamento nemico. Ogni scenario è ricco di coperture ma include anche approcci stealth e creativi. Un tester, a quanto pare, si è imbattuto anche in un aliante. Di natura aperta la struttura del mondo con la sensazione di libertà non più soffocata da location tutte uguali e sostenuta invece da elementi peculiari che sollecitano la curiosità dei giocatori.

Inferno tropicale

Per incrementare il realismo dell'esperienza il team ha deciso di lavorare anche sulla flora, fitta e misteriosa, e sulla fauna delle isole con selvaggina da cacciare, piccole lucertole, incontri pericolosi e persino squali che nuotano tra i cadaveri galleggianti, intravisti durante una missione che svolta su una nave. Un mondo vivo dunque, almeno secondo quanto traspare dal report, che potrebbe regalare tutto un altro spessore al concept della serie. Ma le missioni, hanno assicurato gli sviluppatori, non sono da meno e offrono una serie di situazioni peculiari con un contorno narrativo "emozionale" e "crudo".

Non solo FPS

Nella già menzionata sequenza della nave una trappola esplosiva da il via all'allagamento del vascello e Brody si trova costretto a fuggire in una sessione scriptata che si ispira a titoli come Call of Duty e deve anche qualcosa ad Uncharted 3. A questo, nell'ottica di un design a 360 gradi, si aggiungono poi passaggi più esplorativi conditi da sessioni platform. Per fare un esempio specifico, uno di essi prevede la ricerca di alcuni funghi in una caverna. Il gameplay, in questo caso, non prevede l'uso delle armi ma salti e pericoli tipici di una caverna con crolli ed eventi imprevedibili. In questo caso la sorpresa arriva probabilmente da una sostanza sparsa nell'aria che altera la percezione di Brody. La vista del protagonista si modifica e la percezione della prospettiva cambia rendendo ogni salto sempre più difficile. Brody osserva le proprie mani lasciare scie effimere nell'aria e l'intera struttura della caverna sembra sovvertirsi e mutare forma. L'allucinazione trasforma i muri in pavimenti e le piante spuntano all'improvviso dalla roccia. A questo punto la semplice ricerca di qualche fungo diventa un'impresa disperata e mette in risalto la condizione mentale del protagonista che sarà al centro dell'esperienza di Far Cry 3.

Inferno tropicale

Gli sviluppatori assicuramno comunque che il titolo non sarà un trip psichedelico ma cercherà di metterci nei panni di un turista improvvisamente catapultato in una situazione estrema e la cui ancora di salvezza è il Dr Earnhardt, un personaggio ancora più pazzo dei criminali che dominano l'arcipelago. Criminali il cui rappresentante a noi già familiare è Vaas, il carceriere con la capigliatura da mohicano che maltratta Brody nel primo trailer del titolo e che come abbiamo visto adora letteralmente la parola "insanità". Non a caso secondo il Producer di Far Cry 3, Vaas rende bene lo stato mentale che ha guidato il team nel tratteggiare le atmosfere del titolo. Enorme è l'importanza del lato emotivo in questo nuovo capitolo della serie, tanto da giustificare anche parecchio lavoro extra. In quest'ottica Michael Mando, voce e corpo dell'iconico criminale, è stato inizialmente rifiutato per il ruolo del cattivo di turno che avrebbe dovuto essere un gigante stoico e privo di emozioni. Tutto è cambiato quando, osservando l'audizione dell'attore, il team si è reso conto che la performance era più convincente del concept e ha modificato il tutto di conseguenza. Nella dimostrazione del gioco, che si collega al trailer d'annuncio e a quello in computer grafica che fa da introduzione al titolo, Vaas è un personaggio centrale e, dopo aver terrorizzato Brody, diventa il bersaglio di una missione. Il protagonista, nelle sue vesti di eroe d'azione improvvisato e diretto verso gli abissi della mente, deve manomettere il sistema di comunicazioni del criminale abbattendo la torre radio che spunta dal ponte di un cargo arenato. Si tratta di una classica sequenza da shooter con Brody che arriva dal mare alla spiaggia, sottrae un pugnale a una guardia e glie lo restituisce simpaticamente a partire dalla punta. Dopo aver scannato un secondo ignaro nemico l'eroico turista centra la zucca di un terzo con il summenzionato pugnale. A questo punto non resta che osservare la nave con un binocolo giusto per vedere i rinforzi che arrivano sulla spiaggia a bordo di un hovercraft.

In definitiva, mediando le nuove informazioni provenienti dalla rivista inglese, con Far Cry 3 ci troviamo di fronte alla volontà di mescolare struttura open world e sessioni scriptate per coinvolgere il giocatore senza rinunciare alla libertà che è il marchio di fabbrica della serie e uno degli elementi più in voga oggi nel mercato videoludico. Sulla carta il concept è molto simile a quello del nuovo Tomb Raider anche se in questo caso adattato al genere FPS. Resta da vedere l'effettiva varietà delle missioni e quanto gli elementi di contorno, come la caccia, siano rilevanti per l'esperienza di gioco. Ne sapremo certamente di più nei prossimi mesi.

CERTEZZE

  • Più coinvolgente e meno dispersivo
  • Gameplay più vario
  • Ambienti meno anonimi

DUBBI

  • Chissà come sarà l'intelligenza artificiale questa volta
  • Vale la regola di San Tommaso