L’evoluzione secondo Intrepid
B.C. è stato presentato fondamentalmente come una simulazione “di vita”, dunque le sezioni di caccia rappresentano solo uno degli aspetti di questa produzione.
I personaggi che controllate possono e devono interagire tra loro, scoprendo nuovi obiettivi da raggiungere a seconda del caso e degli oggetti coinvolti. In più, dovrete riuscire a creare un’intesa tra di loro: in mancanza di un linguaggio, agire in modo coordinato sarà una priorità assoluta. Come riuscirci? Be’, questo è ancora un mistero: la versione del gioco presentata all’E3 era ancora largamente incompleta e non giocabile, dunque è presto per dire se B.C. diventerà o meno un titolo di punta per Xbox.
Indubbiamente gli sviluppatori del gioco hanno grosse ambizioni, e a riprova di ciò hanno realizzato un motore grafico straordinario, che dovrebbe una volta per tutte dimostrare le capacità tecniche della console Microsoft.
Quando ho dato un’occhiata alle immagini disponibili in rete, pensavo che l’eccezionale livello di dettaglio dei personaggi e delle ambientazioni avrebbe pregiudicato la qualità delle animazioni e la gestione dei poligoni in generale. Niente di più sbagliato: i filmati diffusi da Intrepid mostrano un’ottima fluidità e nessuna incertezza nel movimento della telecamera virtuale. I pochi effetti di pop-up sono probabilmente destinati a scomparire nella versione definitiva del gioco, insieme a ogni possibile dubbio sulla potenza di Xbox.
L’organizzazione innanzitutto
I personaggi di B.C. si dedicano a mansioni diverse a seconda del caso. La costruzione di rudimentali edifici, armi ed oggetti viene effettuata, similmente a quando accade in titoli come WarCraft 3, facendo riferimento a una barra di progresso. È molto interessante notare che tra i compiti possibili c’è anche l’insegnamento ai più giovani, deputato agli anziani della tribù.
L’intelligenza artificiale degli uomini primitivi, per assurdo, è davvero alta. Riescono a imparare cose nuove dopo averle osservate, dunque vi basterà mostrare a qualcuno una battuta di caccia per fargliene apprendere le basi. Il discorso, naturalmente, è ampliabile a qualsiasi aspetto della vita primitiva.
Con queste premesse, B.C. porta sulle spalle delle aspettative imponenti. Trovare delle soluzioni adeguate per tutti gli aspetti del gioco, rendendolo davvero divertente e coinvolgente, potrebbe anche non essere alla portata degli sviluppatori: preparatevi a questa eventualità.
Fatto sta che, allo stadio attuale, non si è mai visto qualcosa di simile su Xbox, soprattutto sotto l’aspetto puramente tecnico: personaggi che si muovono in modo realistico pur essendo strapieni di dettagli, ambientazioni enormi, dinosauri convincenti e persino l’erba che si muove con il vento, realizzata anch’essa con i poligoni. B.C. potrebbe davvero rappresentare un’evoluzione per l’attuale modo di pensare i videogame…
La catena alimentare
Ambientato in un non specificato periodo preistorico, B.C. propone ai giocatori un interessante ibrido tra uno strategico in tempo reale ed un action-adventure.
Nel gioco potremo controllare i vari membri di una tribù, alternandoli a piacimento, ma non avremo un obiettivo preciso: dovremo semplicemente far vivere il più a lungo possibile i nostri primitivi “assistiti”, in un mondo pieno di terribili insidie.
Il problema principale della tribù è naturalmente quello di trovare del cibo, e a questo proposito dovrete organizzare delle battute di caccia. Meglio concentrarsi su obiettivi alla vostra portata, però, perché attaccare un’orda di Velociraptor potrebbe non rivelarsi un’idea geniale.
Sarà fondamentale anche controllare i dintorni, perché può sempre succedere che un T-Rex affamato vi colga alla sprovvista… e, in quel momento, avrete ben poche possibilità di cavarvela.
I pericoli sono ovunque, e le pianure vi esporranno anche all’attacco di Pterodattili. Bisognerà pianificare una strategia precisa, altrimenti da cacciatori diventerete prede…