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I Fantastici 4: Gli inizi, la recensione del nuovo film Marvel Studios

La prima famiglia di supereroi Marvel diventa un film per la quinta volta: una ripartenza col botto come speravamo?

RECENSIONE di Christian Colli   —   24/07/2025
I Fantastici 4: Gli inizi, locandina

Sono anni che si parla di "superhero fatigue", cioè del fatto che il pubblico non ne può più di cinecomics, e poi ne escono due nello stesso mese. Il paradosso è che entrambi i film in questione segnano un punto di ripartenza per i rispettivi universi. Superman inaugura il nuovo corso di DC Comics sotto James Gunn, mentre I Fantastici 4: Gli inizi rilancia la Saga del Multiverso con la sua terza e ultima fase, avvicinandoci di un altro passo al fatidico reboot del Marvel Cinematic Universe.

Il nuovo film di Matt Shakman - celebre soprattutto per il suo ottimo WandaVision - non è solo un tassello cruciale nel mosaico narrativo sempre più confuso che è diventato il MCU: il regista statunitense porta sulle spalle il peso di dover rendere giustizia ai supereroi più importanti, ma cinematograficamente più bistrattati della Casa delle Idee. Creati da Stan Lee e Jack Kirby nel 1961, i Fantastici Quattro sono stati gli eroi che hanno inaugurato la Marvel Comics, ma fino a questo momento nessun film era riuscito a catturare lo spirito dei loro albi. I Fantastici 4: Gli inizi è un fumetto che prende vita sul grande schermo, un'ottima ripartenza e un film imperfetto, ma con un cuore grande come una casa.

La famiglia prima di tutto

Il sottotitolo originale First Steps, "primi passi", è stato tradotto Gli inizi in italiano e, pur perdendo la sua poetica ambiguità, ovvero un chiaro riferimento all'esplorazione spaziale, ma anche ai primi passi dei bambini, resta comunque azzeccato: I Fantastici 4 è un film che riparte da capo, che mette di lato comparse e interconnessioni per tornare all'alba del Marvel Cinematic Universe e alle storie autonome e circoscritte, pur imbastendo un inevitabile collegamento coi prossimi film in cantiere. E contemporaneamente, si riferisce all'esordio dei Fantastici Quattro nei fumetti, da lì l'ambientazione anni '60 retrofuturistica che si concretizza in una scelta di costumi, colori e scenografie semplicemente perfetta.

Siamo nella Terra-828 (un numero che ha un significato preciso e commovente, occhio ai titoli di coda!) e i Fantastici 4 sono in attività già da qualche anno: un talk show celebrativo riassume le loro gesta eroiche - inclusa la disfatta fuori scena del Fantasma Rosso che avrebbe dovuto interpretare John Malkovich, tagliato all'ultimo momento per questioni di tempo - e racconta sommariamente le loro origini, una scelta comprensibile visto che ormai siamo al quinto film sul Quartetto e tutti dovrebbero sapere che hanno ottenuto i poteri a causa di un'anomalia cosmica che ha investito il loro razzo spaziale. E se non lo sapevate, il film comunque ve lo spiega.

Ma Gli inizi trascura le loro grandi battaglie; a dirla tutta, è un cinecomic con pochissima azione e molte chiacchiere, eppure funziona alla grande. È una pellicola introspettiva e sentita che coglie l'essenza dei Fantastici Quattro per come li hanno immaginati Lee e Kirby: avventurieri prima che guerrieri, ma soprattutto una famiglia nel senso più intimo del termine. Un tema ricorrente nel corso delle due orette che dura il film, sorretto da un cast affiatatissimo e da una sceneggiatura (firmata principalmente da Eric Pearson e Josh Friedman) che capisce perfettamente questi personaggi.

I Fantastici Quattro in una scena del film
I Fantastici Quattro in una scena del film

Il Reed Richards dell'ormai onnipresente Pedro Pascal è il genio con la sensibilità di un cucchiaino da caffè che cerca di risolvere ogni problema e va in crisi se non riesce: ora è chiaro che il poliedrico attore cileno è stato scelto per la solennità che ha saputo conferire alle precedenti figure paterne che ha interpretato in The Last of Us e The Mandalorian, e infatti il suo Reed è più scienziato che eroe, com'è giusto che sia. Ebon Moss-Bachrach (il cugino Richie di The Bear) appare per pochissimi istanti con le sue fattezze reali, sostituito dal modello in computer grafica della Cosa, forse il personaggio più sacrificato del Quartetto: Ben è il cuore della famiglia - pur non essendo un consanguineo - e la spalla comica, ma il film di Shakman trascura i risvolti tragici della sua trasformazione che, del resto, sono stati già affrontati nei film precedenti. Gli assegna invece un'esile sottotrama sentimentale che sembra essere stata ridimensionata largamente rispetto alle intenzioni originali, forse l'unico aspetto davvero deludente del film.

I fratelli Storm sono invece la più grande sorpresa de I Fantastici 4: Gli inizi, soprattutto Johnny. Interpretato da Joseph Quinn, che è finito sotto i riflettori nel ruolo di Eddie in Stranger Things 4, la Torcia Umana è caratterizzato molto diversamente rispetto ai film precedenti, specialmente quando aveva l'aspetto di Chris Evans prima che diventasse Captain America. Questo Johnny Storm è sempre un donnaiolo e una testa calda, ma è anche uno scienziato e un eroe valoroso, al centro delle scene più spettacolari e movimentate del film grazie anche ai suoi poteri, che sono stati digitalizzati alla perfezione.

Vanessa Kirby è una straordinaria Donna Invisibile, vera leader dei FQ
Vanessa Kirby è una straordinaria Donna Invisibile, vera leader dei FQ

Vanessa Kirby, neanche a dirlo considerando il cognome, è la star assoluta del film. L'attrice britannica ha una presenza magnetica e il ruolo che le è stato cucito addosso non è troppo diverso da quello che ha nei fumetti: Susan è la leader de facto dei Fantastici Quattro, la loro rappresentante e PR, praticamente una madre surrogata per marito, fratello e migliore amico. Shakman insiste tantissimo su questo aspetto della Donna Invisibile, facendone un cardine narrativo di importanza fondamentale che riverbera prima in un monologo e poi nel climax del film, che inizia con un certo livello di spensieratezza e prende poi una deriva più drammatica del previsto. Kirby e Pascal hanno una chimica meravigliosa: non sono una coppia inutilmente smielata, né macchiette inverosimili. Il loro rapporto è credibile e maturo, una rarità nei cinecomic moderni.

Dritti al punto

I Fantastici 4: Gli inizi è un film tutto sommato lineare che non si perde in mille sottotrame o spreca tempo a caratterizzare i suoi antagonisti con retroscena che non servono a niente, come nel caso dell'Uomo Talpa interpretato da Paul Walter Hauser. La forza comunicativa è affidata tutta ai dialoghi e all'espressività degli attori, ma anche a un sottile gioco di rimandi che serve a decifrare la storia. Ecco che il cambiamento apportato al personaggio di Silver Surfer assume ora un senso perfettamente logico: lo storico nemico e poi alleato dei Fantastici Quattro, Norrin Radd all'anagrafe di Zenn-La, è stato sostituito dalla sua controparte femminile Shalla-Bal.

Shalla-Bal è la Silver Surfer di questa realtà per un motivo molto preciso
Shalla-Bal è la Silver Surfer di questa realtà per un motivo molto preciso

Una scelta che ha indispettito chi non sa che Shalla-Bal è diventata Silver Surfer al posto di Norrin nelle storie di Jim Krueger, ma che nel film Marvel Studios ha un duplice scopo: rimaneggia il ruolo iconico di Silver Surfer nei fumetti che hanno ispirato la pellicola e stabilisce un contrasto indiretto col personaggio di Susan. Julia Garner, sotto una pesante verniciatura cromata in computer grafica, conferisce alla surfista d'argento un'espressività che la caratterizza meglio di mille parole, ma ammettiamo che forse avremmo voluto vederla sullo schermo un po' di più.

Il film di Matt Shakman, infatti, curva pericolosamente verso la tragedia quando Silver Surfer giunge sulla Terra ad annunciare l'imminente arrivo di Galactus, il divoratore di mondi. E quando i Fantastici Quattro scoprono il prezzo da pagare per risparmiare il pianeta, la lotta si fa durissima e rischia di mandare in pezzi non solo la stima che il mondo nutre nei confronti dei suoi eroi, ma la super famiglia stessa. Complice la durata contenuta del film - non avremmo disdegnato una mezzoretta in più - alcuni passaggi potrebbero sembrare frettolosi o inverosimili, ma I Fantastici 4: Gli inizi si mantiene in equilibrio tra la leggerezza di un cinecomic estivo e la profondità di una storia sulla speranza, sul coraggio e sul valore dei legami famigliari.

L'adorabile robottino H.E.R.B.I.E. in una scena del film
L'adorabile robottino H.E.R.B.I.E. in una scena del film

Il Galactus interpretato da Ralph Ineson (il doppiatore in lingua inglese di Cid in Final Fantasy XVI, per intenderci) è terrificante. Shakman e i suoi artisti sono riusciti a rievocare l'estetica di Kirby e alcune tavole a fumetti iconiche, che sul grande schermo appaiono particolarmente convincenti. Non è la nuvola spaziale del dimenticabile I Fantastici Quattro e Silver Surfer del 2007, ma un gigante che indossa un elmo assurdo e che in qualche modo fa molta più paura mentre cammina tra i palazzi di New York, tirando giù tutto. Anche lui, come Silver Surfer, è un antagonista un po' trascurato, ma il suo look compensa la caratterizzazione monodimensionale da "cattivo perché sì". Il merito dobbiamo riconoscerlo anche alle musiche di Michael Giacchino, che firma una delle migliori colonne sonore della sua carriera: vi consigliamo di ascoltarla in un cinema col miglior impianto audio possibile perché è davvero straordinaria.

I Fantastici 4: Gli inizi è un film che fila come un treno e che diverte il giusto con le immancabili gag che non rubano la scena quasi mai, anche se qualcuna ci è sembrata un po' forzata e che sa stupire e commuovere soprattutto chi non conosce bene le storie a fumetti. È chiaro che gli sceneggiatori si sono ispirati agli albi più importanti, con un occhio di riguardo alle storie più recenti di Jonathan Hickman, l'autore che meglio ha delineato il ruolo praticamente messianico del piccolo Franklin e che sospettiamo sarà un pilastro fondamentale nel futuro del MCU, specialmente in Avengers: Secret Wars. Chi ha letto i Fantastici Quattro cartacei potrebbe uscire dalla sala meno sorpreso degli spettatori ignari, prevedendo i colpi di scena con una certa precisione.

I Fantastici Quattro incontrano Galactus in una delle scene più impressionanti del film
I Fantastici Quattro incontrano Galactus in una delle scene più impressionanti del film

Il fatto che I Fantastici 4: Gli inizi sia un film "blindato", in questo senso, non ci stupisce. Il grande boss Kevin Feige ha fatto battere un sentiero sicuro, determinato a non sbagliare un film così importante su più livelli: parliamo del ritorno del Quartetto al cinema dopo anni di mediocrità - non scomodiamo neppure il Fant4stic di Josh Trank, per carità - con un cast straordinariamente talentuoso, e del rilancio di un Marvel Cinematic Universe fortemente indebolito nonostante film solidi come Guardiani della Galassia Vol. 3 e Thunderbolts. Non si poteva sbagliare, non questa volta, e la scelta di un regista come Matt Shakman, che già aveva lavorato con le super famiglie nel suo ottimo WandaVision, non era automaticamente una garanzia.

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Eppure i Marvel Studios hanno portato a casa uno dei loro migliori cinecomic, un film che ha cuore e anima e che parla specialmente agli adulti e a chi vuole ancora stupirsi e sognare. Insieme al Superman di James Gunn ancora nelle sale, I Fantastici 4: Gli inizi prende la cosiddetta "superhero fatigue" di petto e dimostra che per convincere il pubblico, proprio oggi, proprio ora dopo tanti anni, potrebbe servire semplicemente tornare all'inizio, ai primi passi dei nostri eroi preferiti nell'immaginario che ha cambiato la cultura pop per sempre.

Conclusioni

Multiplayer.it

8.5

Con i nomi che c'erano dietro, dal visionario regista di WandaVision ad alcuni dei migliori attori di questa generazione, era difficile credere che i Marvel Studios sbagliassero il ritorno dei Fantastici Quattro al cinema. E infatti ci hanno stupito in positivo, con un cinecomic quasi unico nel suo genere, grazie a un'estetica ricercatissima e a una storia semplice ma sorprendentemente matura, che non cincischia e che si appoggia a un grandissimo cast, a una colonna sonora incredibile e a un equilibrio raro in questo genere di produzioni. Forse sarebbe servito qualche minuto in più per dare a tutti i personaggi lo spazio che meritavano, ma in un certo senso il punto debole de I Fantastici 4: Gli inizi è proprio questo, essere una storia piuttosto nota che i fan dei fumetti potrebbero trovare persino prevedibile, pur essendo meravigliosamente confezionata. Il nuovo corso del MCU sembrerebbe promettere scintille e la scena dopo i primi titoli di coda è un momento che attendevamo da anni.

PRO

  • L'estetica retrofuturistica è unica e brillante
  • Il cast praticamente perfetto
  • La colonna sonora di Michael Giacchino
  • Praticamente un fumetto di Stan Lee e Jack Kirby in carne e ossa

CONTRO

  • Qualche personaggio più trascurato di altri
  • I fan dei fumetti potrebbero trovare la storia piuttosto prevedibile
  • Avrebbe giovato di una mezzoretta in più