Solar News
Per chi non sapesse come funziona esattamente Boktai, possiamo dire in modo piuttosto sbrigativo che una fotocellula disposta nella cartuccia assorbe fisicamente i raggi luminosi per convertirli in energia per la Gun Del Sol, l'arma del protagonista dell'avventura, l'Ammazzavampiri Django. In realtà, la luce solare non serve soltanto a questo in Boktai e, anzi, influenza in svariati modi l'esperienza videoludica: non solo un orologio interno coordinato con quello reale provvede a cambiare in modo del tutto naturale il tempo anche nel gioco, facendo scorrere le ore dall'alba al tramonto, con tutto quello che l'oscurità incombente comporta in un mondo come quello di Boktai (i vampiri e le creature più oscure si rafforzano, per esempio); ma lo stesso sensore capta addirittura l'intensità della luce solare, che in pratica influenza la potenza della Gun Del Sol, l'efficacia del contatto tra luce e nemici, perfino la velocità di assorbimento dell'energia solare nei momenti in cui la batteria andrà ricaricata attraverso la pressione dell'apposito tasto; allo stesso modo, nei molti dungeon che compongono il mondo di Boktai, una finestrella provvidenziale può condurre la luce del sole in una stanza quando è giorno e lasciarla completamente al buio la notte. In sostanza, Boktai è un gioco che di per sè, per la prima volta, costringe il giocatore ad adeguarsi alla vita reale, un elemento metavideoludico molto interessante che rischia ovviamente di trasformarsi nel punto più debole del franchise, se si considerano i casi in cui magari si vorrebbe giocare ma non si può perchè il cielo è coperto o si è costretti in treno o in un qualsiasi locale che impedisce alla luce di colpire direttamente il sensore. Pare che in qualche modo Konami provvederà ad apportare le migliorie del caso a questo stravagante sistema di gioco, ma una cosa è certa: non solo questo cambiamento caratterizzerà Boktai 2. Se il primo titolo si basava sull'esplorazione di soli dungeon, sulla risoluzione di puzzle e qualche mini-game, il tutto basato su una trama semplice e lineare, questo sequel invece promette un plot narrativo decisamente più complesso e una moltitudine di nuove attività che terranno impegnato a lungo il giocatore e il suo alter-ego Ammazzavampiri: l'inserimento di una città da esplorare e in cui fare spese è un elemento che già di per sè amplia tantissimo il concept di Boktai; inoltre, dalle vaghe informazioni trapelate, sarà inserito un mini-game che permetterà di modificare a piacimento la Gun Del Sol che, a sua volta, non costituirà più l'unico mezzo di difesa e di attacco per Django: entrano infatti in gioco armi di vario genere, tra le quali spiccano lance e martelli, che il Solar Boy potrà sfruttare per risolvere enigmi e liberarsi dei nemici più invadenti e meno vampireschi.
Speriamo non piova...
Dalle foto e dai filmati rilasciati da Konami, si nota chiaramente che il discreto comparto tecnico è rimasto pressocchè identico a quello già visto nel prequel: la grafica, ben realizzata ma non stupefacente, svolge ancora egregiamente il suo compito, grazie anche alla caratterizzazione estremamente nipponica di ambienti e personaggi, che stona volontariamente con le atmosfere cupe per generare un'ambientazione originale e intrigante. Anche il versante sonoro non dovrebbe deludere, regalandoci ancora una volta motivetti adeguati e sempre adatti alle situazioni di gioco. Nonostante il lancio giapponese avvenuto il 22 Luglio, l'uscita americana di Boktai 2: Solar Boy Django è prevista per Ottobre, invero una data autunnale un po' insolita per un gioco che si basa sull'assorbimento della luce solare. La versione europea si affaccerà sugli scaffale in primavera, invece: nel frattempo, con la stagione delle piogge in arrivo, non resta che attendere la nuova avventura di Django, sperando che sia più varia e meno "costrittiva" della precedente.
Konami è ormai un astro del mercato videoludico mondiale, un punto fisso per coloro che cercano la qualità nei videogames: da Metal Gear a Castlevania, da Silent Hill a Suikoden, per non parlare degli arcinoti Bemani musicali e della calcistica serie di Winning Eleven, non c'è genere in cui questa softco non si sia cimentata, perfezionandolo e arricchendolo a sua volta con trovate geniali che hanno scosso il modo di intendere i videogiochi. Silent Hill è più di un mero Resident Evil, Metal Gear non è solo un videogioco, Castlevania è più di un action-game e Suikoden ha insegnato davvero tanto agli sviluppatori di JRPG, giusto per soffermarci sui titoli appena citati, che sono ben pochi in confronto all'ampissima ludoteca targata K. E l'anno scorso Konami è stata ancora più folgorante, sfornando un'idea pazzesca che in un certo senso, nel suo piccolo, ha rivoluzionato il Game Boy Advance: Boktai, un adventure tutto sommato discreto come se ne sono visti tanti e, contemporaneamente, come non se ne sono mai visti. L'idea di un sensore solare inserito nella cartuccia che ricevesse i raggi luminosi della Stella per eccellenza per influenzare il gameplay non ha precedenti, e ha permesso alla softco di realizzare il prodotto più originale degli ultimi anni con poco sforzo, imbattendosi nei pro e nei contro che la meccanica suggerisce. E ora, eccoci a parlare di Boktai 2: ma basterà la luce del sole a rendere originale anche questo episodio?