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Festa distruttiva sul Wii

Ovvero, un puzzle game dedicato a tutti coloro che amano distruggere...

PROVATO di Fabio Palmisano   —   22/04/2009

Accompagnato dall'altisonante nome di Steven Spielberg, il primo Boom Blox si è rivelato un apprezzabile successo per Wii, forte soprattutto di una struttura ludica decisamente originale ed accessibile, pienamente in linea con gli ideali Nintendo. Inevitabile dunque un sequel, che nonostante l'inquietante appellativo "party" (spesso un triste indice di prodotti di bassa lega), sembra destinato tranquillamente a consolidare i meriti del precedente capitolo. Ecco le nostre impressioni dopo un lungo playtest con una preview copy del prodotto EA.

Blocca tu che blocco anch’io

Una breve introduzione per chi non avesse familiarità con Boom Blox: il titolo è un puzzle game che richiede all'utente di abbattere, spostare o modificare delle pile o serie di blocchi di varia forma, servendosi di strumenti variabili a seconda dello stage che si affronta. Il tutto viene gestito in maniera molto semplice utilizzando il solo Remote, grazie al quale si può puntare l'obiettivo desiderato su schermo per poi compiere un movimento secco col braccio e lanciare il proprio colpo. Rispetto al capitolo precedente, Bash Party vanta un'organizzazione dei contenuti decisamente migliore, a partire dal single player che conta su circa 400 livelli suddivisi per ambientazioni e categorie: ogni scenario sulla mappa apre una schermata nella quale è possibile affrontare diverse specialità, ognuna di queste composte da una manciata di stage.

Festa distruttiva sul Wii

Ci sono ad esempio le sezioni incentrate sui colori, dove è necessario lanciare delle palline all'indirizzo dei giusti blocchi allo scopo di modificarne la tinta ed allinearli ai loro simili per farli scomparire dallo schermo ed accumulare così punti; ancora, troviamo livelli basati sull'equilibrio (precario) di alcune costruzioni, da abbattere con il minor numero possibile di lanci, per non parlare di stage "esplosivi" nei quali tentare di far collidere blocchi speciali per causare spettacolari e distruttive deflagrazioni. Questi sono solo alcuni esempi di ciò che aspetta l'utente in Boom Blox Bash Party, che merita davvero un plauso per il costante tentativo di proporre qualcosa di nuovo in ogni livello: in tal senso vanno intese anche le caratteristiche di alcune ambientazioni, che possono influire sull'azione di gioco, come ad esempio la gravità zero degli stage a sfondo spaziale. Anche il range di strumenti messi a disposizione del giocatore è stato ampliato, con alcune nuove soluzioni (come ad esempio il devastante cannone) capaci di regalare davvero grosse soddisfazioni.
Come il titolo lascia supporre, Boom Blox Bash Party pone una grossa enfasi sulla componente multiplayer, che offre una serie di circa venti diverse prove grazie alle quali sfidare i propri amici in ambito locale: lasciamo alla futura recensione la descrizione nel dettaglio di tutte le sfaccettature di questa modalità, ma possiamo già affermare come funzioni davvero egregiamente, ovviamente per merito dell'estrema semplicità di assimilazione del gameplay.

Festa distruttiva sul Wii

Fa il suo gradito ritorno poi l'editor di livelli, anch'esso davvero facile da usare, per quanto sia necessario mettere in cantiere un po' di tempo se si vuole costruire stage di una certa complessità: a differenza del prequel, le proprie creazioni potranno essere condivise direttamente tramite i server EA, senza doversi più legare ai codici amico. Dal punto di vista tecnico, invece, Boom Blox Bash Party non si discosta dai canoni tracciati dal primo capitolo, offrendo scenari colorati popolati da buffi animaletti squadrati che corrono a destra e a manca e risultando estremamente gradevole. Boom Blox Bash Party sembra avere tutte le carte in regola per bissare il successo degli esordi, ponendosi decisamente al di sopra dell'attuale media qualitativa dei casual games per Wii.

CERTEZZE

  • Divertimento assicurato
  • Grande varietà

DUBBI

  • Arriverà il successo commerciale?
  • Rischia di essere troppo semplice