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Chi non salta pelleverde è!

Dal tavolo al computer, Games Workshop continua la sua operazione di adattamento dei suoi famosi giochi strategici nei mondi virtuali: il football non è mai stato così violento!

PROVATO di Volodia Pellegrini   —   11/06/2009

Prendete le razze fantasy canoniche, ovvero nani, elfi, umani ed orchi, ed immaginateveli impegnati in partite di football americano, con tanto di stadi e cheerleaders, ancora di più, aggiungete alle fazioni già dette alcune tipiche del gioco Warhammer, quali gli uomini lucertola e gli uomini ratto (skaven per gli amici) ed immergete il tutto nell'ambientazione del mondo creato d Games Workshop, già approdato diverse volte sui PC di tutto il mondo con titoli di successo quali Warhammer Online e Mark of Chaos: il risultato è Blood Bowl, il più violento, dissacrante ed ironico simulatore sportivo degli ultimi anni.

Campagna acquisti

Come anticipato nell'introduzione, Blood Bowl è appunto un curioso gioco sportivo che vedrà impegnate in stadi estremamente curiosi (si va dalle città umane ai villaggi degli orchi, le rovine nella giungla...) squadre ancora più curiose composte da elfi silvani, orchi, goblin, umani, uomini lucertola e skaven. Ogni razza presente ha diverse formazioni dotate di diverse pecularietà, che possono venire incontro tanto ai giocatori più portati all'attacco che alla difesa quanto equipaggiamenti migliori o addirittura capitani leggendari (il Totti degli orchi, per fare un esempio, si chiama Varag-Ghoul!!!) andando quindi ad influire sulla qualità generale della formazione in campo.

Chi non salta pelleverde è!

Equipaggiamenti e giocatori potranno essere acquistati e potenziati (o sostituiti in caso di decesso) investendo i soldi ottenuti nelle vittorie.
I giocatori di vecchia data ricorderanno un titolo simile, peraltro della stessa software house, chiamato Chaos League; Pur non avendo il beneplacito di Games Workshop, il concetto base ero lo stesso di Blood Bowl: formazioni fantasy impegnate in improbabili partite nelle quali più che la capacità di fregare le palle e calibrare i tiri, contavano la resistenza ai pugni o la velocità nell'infilare cazzotti (quando andava bene) al momento giusto. Le cose non cambiano nel prodotto ufficiale, anzi, semmai peggiorano: le risse sono la strategia più veloce di liberarsi degli avversari, ed infierire su un nemico a terra è l'unico modo per assicurarsi che non si rialzi troppo presto per placcare l'attaccante che intanto, in mezzo alla confusione, porta la palla dall'altra parte.

Multiplayer: tutti contro tutti nella grande rete

Blood Bowl promette interessanti spunti anche dal punto di vista multigiocatore. Oltre ad una modalità via lan o addirittura su singolo computer (per il gioco a turni), la cosa veramente interessante si rivela il previsto sistema di tornei e leghe via internet, nelle quali le squadre create pazientemente nella modalità single player si affronteranno in campionati gestiti dagli stessi utenti e che confluiranno in una classifica mondiale del Blood Bowl.

Arbitro venduto!

Nella versione che abbiamo avuto modo di provare erano presenti solo due razze (umani ed orchi) con una manciata di squadre, uno stadio e qualche piccola feature con cui gestire i giocatori in campo e pochi equipaggiamenti, materiale più che sufficente, comunque, per una prima analisi del titolo.

Chi non salta pelleverde è!

Blood Bowl si divide principalmente in due modalità di gioco: quella "classica" a turni, ispirata direttamente al gioco da tavolo e quella invece più adatta a chi non conosce la base originale e preferisce divertirsi in tempo reale. Indipendentemente dalla modalità scelta e dal tipo di campionato intrapreso Blood Bowl mantiene una struttura prevalentemente strategica: il campo da gioco viene visualizzato dall'alto (ovviamente la telecamera può ruotare e zoomare liberamente) e per controllare i giocatori si utilizza il mouse, cliccando prima sul personaggio, poi sull'obiettivo da impegnare, placcare, o direttamente sul punto del campo da raggiungere mentre gli altri giocatori se le danno di santa ragione. Nella modalità a turni si danno invece i vari ordini e poi, una volta cliccato il tasto di fine turno, si assiste all'azione, con tanto di commentatori di sottofondo.
A complicare le cose ci pensano alcuni eventi casuali (generati in realtà con l'ausilio di un dado virtuale visibile nella modalità a turni) come passaggi malriusciti, placcaggi falliti ed infine fattori esterni come lanci di oggetti dalle tribune (una bella ascia al posto di un pomodoro) o addirittura invasioni di campo da parte di ultrà avversari.

Sangue nell'erba!

L'aspetto grafico di Blood Bowl si dimostra perfettamente integrato nell'atmosfera comico-farsesca del gioco: i caratteri tipici delle varie razze sono esageratamente marcati, quasi caricaturali, i campi presentano alcune chicche come gli sponsor e le curve infuocate, l'arbitro è un ridicolo goblin con tanto di cappellino da baseball e le cheerleaders sgambettano come nel peggiore serial tv americano. I modelli tridimensionali si presentano generalmente soddisfaccenti, sebbene perdano un po' con gli zoom eccessivi e ogni tanto le animazioni siano un po' irrealistiche.
A settembre il fischio d'inizio.

CERTEZZE

  • E' un gioco diverso dagli altri
  • Il multiplayer si preannuncia interessante

DUBBI

  • Potrebbe non interessare ai più
  • Valore di rigiocabilità tutto da verificare