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Trials of Mana, l'anteprima

Il desideratissimo Seiken Densetsu 3 arriva finalmente in Occidente... anche sotto forma di remake!

ANTEPRIMA di Christian Colli   —   12/06/2019

Per quelli come noi che hanno vissuto l'epoca d'oro di Squaresoft su Super Nintendo, l'E3 2019 è stato un piccolo trionfo personale. A distanza di vent'anni, dopo tante speranze infrante, non potevamo credere alle nostre orecchie quando è circolata la voce, negli ultimi giorni, che Square Enix aveva registrato negli Stati Uniti e in Europa il marchio Collection of Mana, un chiaro riferimento alla Seiken Densetsu Collection approdata su Switch circa un anno fa. La compilation riuniva la prima generazione di una serie meglio conosciuta come "Mana", e cioè i primi tre episodi usciti rispettivamente su Game Boy nel 1991, su SNES nel 1993 e poi ancora una volta su SNES nel 1995. Magari li avete giocati anche voi senza saperlo, visto che Square, nel corso degli anni, li ha riproposti in forme diverse e cambiando spesso titolo. Seiken Densetsu 3 però no: quello è rimasto confinato in Giappone per tutto questo tempo, nonostante fosse il migliore della serie e uno dei titoli più belli a essere usciti sulla 16-bit Nintendo.

Scoprire che la Collection of Mana è arrivata all'improvviso sull'eShop Nintendo, che neanche era finito il Direct, è stato bellissimo. Un po' meno apprendere il suo costo, ma di questo avremo modo di parlarne in sede di recensione tra qualche giorno. La vera sorpresa, tuttavia, è stato il trailer di Trials of Mana, il titolo occidentale ufficiale di Seiken Densetsu 3 che, non solo è compreso nella Collection of Mana con la tanto agognata localizzazione in lingua inglese, ma diventerà anche un gioco completamente nuovo che uscirà all'inizio del 2020: un vero e proprio remake che sembra essere stato curato molto di più dei precedenti tentativi di riportare la serie Mana sulla bocca di tutti, a cominciare dal recente Secret of Mana di cui trovate la recensione per PlayStation 4 proprio qui.

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Ma cos'è Seiken Densetsu 3?

Sebbene sia un sequel, anche Seiken Densetsu 3 è completamente slegato dai Mana che lo hanno preceduto e seguito: ogni gioco fa storia a sé, un po' come i Final Fantasy, e condivide con gli altri solo alcuni tratti caratteristici della storia o del setting come, ad esempio, l'Albero del Mana che compare in tutti. Nel mondo di Seiken Densetsu 3, la dea del Mana aveva creato il mondo dopo aver sconfitto otto demoni con una spada magica, la cosiddetta Spada del Mana: trasformatasi in albero per diffondere l'energia del Mana in tutto il mondo, la dea si è assopita e ora la potentissima spada sacra rischia di finire nelle mani delle forze del male. La trama di Seiken Densetsu 3 è divisa fondamentalmente in tre storyline parallele che convergono nello stesso finale e dipendono dai protagonisti che il giocatore avrà scelto all'inizio tra i sei proposti. Questi personaggi, infatti, sono coinvolti in tre storyline a coppie; le combinazioni sono tantissime ma alcune in particolare arricchiscono la trama di dialoghi e interazioni aggiuntive.

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I sei personaggi sono Duran, un guerriero ferito nell'orgoglio da uno spadaccino più abile di lui; Angela, una principessa che deve impedire la guerra che minaccia di distruggere il suo regno; Hawkeye, un ladro accusato ingiustamente di un omicidio; Lise, l'amazzone in cerca del fratello scomparso; Kevin, un feroce principe in esilio; e infine Charlotte, una piccola mezza elfa decisa a salvare il suo mentore. Le storie di questi personaggi si intrecciano a più riprese, ma il gioco segue solo quelle dei due protagonisti scelti inizialmente, relegando il terzo a un ruolo secondario, mentre gli altri tre diventano comprimari che incontreremo durante l'avventura ma che non si uniranno al gruppo. La dinamica dell'esplorazione ricorda, sotto certi aspetti, i The Legend of Zelda per SNES e, ovviamente, Secret of Mana, ma Seiken Densetsu 3 scavalca i generi per assumere contorni da JRPG più classico con tanto di punti da allocare ai level-up e classi diverse in cui evolvere i nostri eroi per sbloccare nuove abilità e attacchi speciali.

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Il Remake

Probabilmente avrete notato che finora abbiamo parlato di "Seiken Densetsu 3", ma lo abbiamo fatto per spiegarvi sommariamente com'era l'originale e darvi una vaga idea di quello che potremmo aspettarci dal remake l'anno prossimo. Il fatto è che non sappiamo quanto Square Enix abbia cambiato nel rifacimento del gioco: per esempio, non sappiamo se abbia mantenuto oppure no la scelta dei diversi personaggi di partenza o le storyline parallele che divergono e cambiano a seconda dei personaggi selezionati. Onestamente avrebbe ben poco senso privare Trials of Mana delle sue caratteristiche distintive, ma dobbiamo prendere in considerazione anche questa ipotesi, sebbene quanto visto nel trailer ci abbia lasciati particolarmente ottimisti circa la fedeltà di questo remake al software originale per SNES. Abbiamo riconosciuto subito alcune scene iconiche, seppur rappresentate molto più cinematograficamente grazie alle nuove cutscene in 3D, il che lascia ben sperare per quanto riguarda l'adattamento della sceneggiatura, impreziosita dal doppiaggio.

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Il sistema di combattimento ci sembra molto simile a quello del titolo originale, anche se la telecamera inquadra il personaggio controllato forse un po' troppo di spalle. Il resto sembra identico, nel senso che si continua a combattere in tre - sarà possibile giocare insieme a due amici come su SNES? - e che gli scontri sono basati principalmente sull'alternarsi di attacchi normali e speciali, che devono essere portati seguendo una sorta di ritmo: l'originale impediva il button mashing becero attraverso una specie di breve animazione di ricarica dopo una combo e ci chiediamo se Square Enix abbia preservato questa caratteristica anche nel nuovo sistema di combattimento. Le magie probabilmente si continueranno a scegliere tramite il caratteristico menù anulare, ma nel trailer abbiamo notato che l'interfaccia non indica da nessuna parte il giorno della settimana: questo dato era importante perché ogni giorno influenzava diversamente i poteri elementali, costringendo il giocatore a ragionare sulle magie da lanciare contro i nemici.

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Il trailer ci ha comunque mostrato un combattimento col granchione Fullmetal Hugger, un boss che sembra aver mantenuto tutti i suoi storici attacchi ad area che andranno schivati in tempo reale, puntando molto su una componente action che, in questo momento, sembra tuttavia soffrire una certa rigidità a livello di animazioni. Stiamo comunque parlando di un titolo ancora in divenire che uscirà tra più di sei mesi ma che, già ora, ci è sembrato tecnicamente molto più pulito e sofisticato dei remake low budget sviluppati con poca convinzione negli anni passati. Il motore poligonale - sembra proprio l'Unreal Engine 4 - rende particolarmente giustizia al character design morbido e delicato del mangaka Nobuteru Yuki (I cieli di Escaflowne) grazie anche ai colori pastello che alleggeriscono l'aspetto cartoonesco del gioco, facendolo somigliare alle illustrazioni di un libro di favole... che poi è esattamente il tipo di atmosfera che si respira nei Seiken Densetsu.

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Trials of Mana è stata una delle più belle sorprese dell'E3 2019, non solo perché ha riportato in scena una serie che amiamo molto e che sembrava perduta per sempre nel limbo della mediocrità, ma anche perché ha tutto l'aspetto di essere un prodotto di un certo spessore: ovviamente non c'è dietro il budget di Final Fantasy VII Remake, ma sembra proprio che Trials of Mana abbia tutte le carte in regola per essere un vero gioiellino.

CERTEZZE

  • È il remake di un titolo leggendario
  • Visivamente è molto più pulito e complesso rispetto ai precedenti remake della serie

DUBBI

  • Non sappiamo ancora quanto sarà fedele alla struttura dell'originale
  • Qualche problema di fluidità con le animazioni nei combattimenti