Il Coronavirus ci ha colto di sorpresa, con un tasso di contagio che combinato con la necessità di ventilatori polmonari ha già messo in crisi parte della sanità italiana. Ma potevamo intuire qualcosa dalla reazione delle big della tecnologia, spesso guidate da personaggi che pensano velocemente e che si sono sottratti a qualsivoglia rischio con tempi di reazione quasi immediati, quelli di chi guida un mercato che tra videogiochi, applicazioni, intelligenza artificiale, PC da gioco, console e smartphone è tra i più veloci di tutti.
Sia chiaro, la decisione di annullare il World Mobile Congress e il Taipei Game Show è dipesa anche dal diretto coinvolgimento di una Cina che è stata la prima a doversela vedere con il contagio, ma le politiche di sicurezza di Amazon, Blizzard, Epic, Facebook, Microsoft, Sony e di altri giganti del settore tecnologico hanno portato anche alla cancellazione di un gran numero di eventi in tutto il mondo, compreso l'E3 2020. Ma ci troviamo anche davanti a manifestazioni che si sono trasformate in eventi online come la GDC, progetti che continuano a crescere sfruttando il lavoro in remoto e presentazioni di prodotti delegate allo streaming.
Nel mentre le linee di produzione asiatiche stanno tornando a regime e non si parla ancora di rinvii per PS5, Xbox Series X, GeForce Ampere o Radeon Big Navi, il cui ritardo sarebbe disastroso per le casse di un sacco di compagnie, ma le norme per contenere il virus, in crescita in ogni paese, sono comunque destinate a creare problemi di vario genere. Basti pensare all'importanza delle fiere per gli sviluppatori indipendenti, alla distribuzione fisica che ha ancora un grosso peso e a tutti i soldi che sono già stati spesi per le campagne pubblicitarie.
Cancellazioni e trasformazioni digitali
I primi effetti diretti del Cononavirus sul mondo dei videogiochi li abbiamo visti con i visori Oculus Quest e Valve Index VR, con quest'ultimo che è diventato difficile da trovare proprio in un momento in cui può contare su un'elevatissima domanda legata all'imminente uscita di Half-Life: Alyx. Per fortuna in questi giorni è tornato disponibile, ma non escludiamo ulteriori problemi di approvvigionamento con l'avvicinarsi del 23 marzo, quando arriverà in campo il ritorno di un brand amato alla follia che riparte con un capitolo in realtà virtuale già investito del ruolo di killer app. Ma sono ancora più elevate le richieste per Ring Fit Adventure, introvabile in vari territori in seguito agli effetti diretti del Coronavirus sulla capacità di produzione cinese. E se la questione è in via di risoluzione in Cina, in occidente è ancora in divenire. Alcuni paesi sembrano sottovalutare la situazione e se questa dovesse farsi tragica è probabile che abbia effetti drastici sui trasporti, sulle finestre di lancio di svariati prodotti e su altri aspetti che al momento non sono ancora evidenti.
Nel caso specifico dei videogiochi, tra ampie possibilità di lavoro in remoto e distribuzione digitale, ci aspettiamo che buona parte delle uscite venga rispettata anche solo per sfruttare l'inevitabile impennata degli acquisti digitali di un'umanità costretta a starsene in casa, ma qualche ritardo sembra inevitabile di fronte a coprifuoco, quarantene, degenze e conseguenti contraccolpi già in atto per chi collabora con la Cina come Grinding Gear Games che ha parlato di possibili ritardi per la beta di Path of Exile 2 legati ai problemi incontrati dai team dislocati nella repubblica popolare. Il problema di Wuhan sembra essere ormai circoscritto, ma con l'ampliarsi dei casi e delle misure di contenimento in occidente ci sono già team occidentali che devono fare i conti con una situazione probabilmente destinata a peggiorare.
Questo senza calcolare gli effetti collaterali della cancellazione di svariate manifestazioni, eventi che raccolgono parecchie persone in uno spazio chiuso e sono vettori perfetti per un'epidemia. Ed eccoci quindi alla lunga lista delle soppressioni, degli slittamenti e della trasformazioni in eventi online di un calendario che era bello pieno. La prima vittima eccellente è stata la GTC di NVIDIA, attesa per la presentazione dell'architettura grafica Ampere e sempre ricca di spunti interessanti tra panel e approfondimenti. Nessun ritardo, però. Gli annunci pianificati saranno comunque pubblicati e non mancherà una chiamata diretta agli investitori, anche se l'annuncio iniziale di una trasformazione digitale dell'evento ci aveva intrigato non poco.
A diventare digitale è invece la GDC 2020, con la promessa di un rinvio e non di una cancellazione dell'evento vero e proprio. Nel frattempo dovremo accontentarci, tra il 16 e il 20 marzo, di streaming e annunci sparsi, con Microsoft che ha già annunciato una serie di interventi sul suo servizio Mixer preannunciando novità su Xbox Series, X, Project xCloud, ray tracing e via dicendo. Ma una strategia del genere non copre, inevitabilmente, le necessità di quegli sviluppatori che in un evento del genere possono incontrare publisher e professionisti del settore, mettendo a frutto il lavoro su cui magari hanno speso gran parte dei risparmi nei mesi precedenti. Non a caso il Pax East si è svolto comunque, facendo proprio leva sul gran numero di studi indipendenti americani, ma lo ha fatto tra defezioni e polemiche, a mo' di sigla iniziale di un periodo di clausura che ha coinvolto persino il Minecraft Festival, un evento pianificato per settembre e spostato addirittura al 2021, per il timore degli strascichi del Coronavirus. C'è infatti chi pensa che gli effetti collaterali dell'epidemia dureranno parecchio, considerando non solo il possibile affollamento di eventi che si rischia in autunno, un periodo in cui molte aziende vorranno tornare a farsi vedere in vista dei lanci e delle vendite del natale, ma anche la possibilità di una ricomparsa del virus con la fine del grande caldo.
La sopravvivenza degli eSport e l'importanza dell'E3
La lista delle cancellazioni include la TwitchCon di Amsterdam, la popolare Fanfest di EVE Online di Reykjavik, seguita da parecchi eventi della Overwatch League, prima in Cina e poi in Corea del Sud. Non ci sarà inoltre l'evento live dedicato alla nona stagione del campionato mondiale di Rocket League mentre verrà spostato da Budapest a Berlino l'evento LEC Spring Finals di League of Legend.
Si parla di sospensione, invece, per la Pro League cinese, ma in questo caso ci aspettiamo una ripresa dei match a breve. La crisi non ha inoltre fermato Minecraft Live, diverse competizioni online e qualche altro evento dedicato all'eSport come gli Hearthstone Masters, il Counter-Strike: Global Offensive Major, le regolari competizioni di Rocket League e il torneo IEM Katowice di Starcraft 2, privato solo del pubblico in sala. Ma si parla di un problema relativo, visto che il grosso del pubblico è a casa ed è probabile che questo faccia gioco a chi già si muove nell'ambito online.
Questo non è però possibile con un evento come il CES Asia, l'appuntamento principale dell'anno per chi mastica tecnologia il cui rinvio potrebbe scombinare i piani di buona parte delle compagnie tecnologiche del pianeta. D'altronde, come abbiamo già detto, la cancellazione di eventi e di accordi con i distributori sono importanti per gli affari e lo sono ancora di più nel mondo dei videogiochi, dove l'impossibilità di mostrare un gioco, magari sviluppato dando fondo alle risorse economiche proprio in funzione della partecipazione a una fiera, può creare grossi problemi alle decine di software house che arrivano al risultato trovando un publisher proprio in fiere come l'E3 2020, la cui cancellazione ufficiale è prevista in giornata.
Un E3 2020 telematico, ben strutturato, potrebbe comunque ripagare i sacrifici di tutti in visibilità, garantendo al contempo lo spazio alle grandi come Microsoft per mostrare al mondo Halo Infinite, ma come abbiamo già detto resta il problema degli incontri, delle strette di mano e degli affari, per uno show che negli ultimi anni ha già perso attori importanti, con l'eclatante abbandono di Geoff Keighley seguito a un enorme leak di dati personali, e che potrebbe subire un colpo fatale dall'emergenza Coronavirus. Potrebbe invece dare un'ulteriore spinta alla già rampante GamesCom 2020 che, piazzata a fine estate, è probabilmente al sicuro, sempre che l'Europa resista alle tendenze suicide che ne hanno caratterizzato le politiche degli ultimi anni.