Alla fine è successo. Durante un meeting tra nazioni Putin ha fatto una battuta sulla pettinatura di Trump, Xi Jinping ha riso pur non avendola capita ed è scoppiata la guerra termonucleare globale che ha spazzato via l'intero genere umano. Tu, dolce lettore, ti sei rifugiato in un bunker antiatomico insieme ai tuoi amati videogiochi. I primi tempi non era male: c'era ancora internet e vedere degli streamer che si scioglievano in diretta su Twitch qualche risata te la strappava pure, poi purtroppo il web è saltato e avviando uno qualsiasi dei tuoi amati client hai scoperto che il tuo mondo è finito davvero. Anche alla TV non ci sono programmi ma solo interferenze video. Fortunatamente con te ci sono anni e anni di storia dei videogiochi. "Finalmente esaurirò il mio backlog", pensi. Decidi di iniziare dal passato remoto. Giochi un po' con un vecchio Odyssey, poi con un Vic-20, quindi con un C64, un NES, un PC Engine, un Amiga 500 e molte altre macchine storiche. Pur con un po' di ruggine, i giochi funzionano ancora bene, in particolare quelli su cartuccia. Piano piano ti avvicini al presente, quello congelato dalle bombe. Purtroppo scopri che le console con cui giocavi fino a pochi giorni prima sono rotte. Le avevi in casa al momento dello scoppio degli ordigni e devono aver subito gli effetti delle radiazioni. Niente di male, visto che nel bunker tenevi una PS4, un'Xbox One e una Nintendo Switch di riserva, ancora nelle loro scatole originali.
Online, quanto mi manchi!
Con una certa ingenuità il primo gioco che provi a far partire è Call of Duty: Black Ops 4 su PS4. Niente da fare, richiede una patch per essere avviato. Provarlo su Xbox One non ha senso, visto che i requisiti sono gli stessi. Ti rendi improvvisamente conto di aver perso tutti i giochi legati ai tuoi account PSN e Xbox Live e una lacrima ti scende sul volto. È questo il momento in cui ti accorgi anche di essere rimasto completamente solo. Da qualche parte nel mondo ci saranno sicuramente degli altri bunker, ma chissà se gli occupanti avranno salvato qualche console.
Insomma, niente Fortnite, niente PUBG, niente comunità online. Solo tu e dell'hardware non aggiornato. Scarti tutti i giochi che richiedono necessariamente di essere online per giocare, come i Destiny, Rainbow Six Siege, Overwatch e tanti altri. Sul disco ci sono, ma sai che non ci sono più. Non c'è modo di giocarci. Che farsene di tanti, inutili supporti fisici? Allo smaltimento spazzatura penserai in un secondo momento, ora decidi che vuoi giocare a God of War per PS4 per tirarti un po' su di morale. Bello, ma alcuni elementi li ricordavi diversi. All'inizio non focalizzi bene quali e purtroppo Google non c'è più per rispondere a tutte le domande che ti frullano per la testa. Poi, mangiato l'ennesimo piatto di cibo in scatola, capisci: fino a oggi tu non avevi mai giocato alla versione su disco di God of War, perché all'epoca del lancio, infilato il gioco nel lettore blu-ray di PS4, il sistema aveva scaricato automaticamente un primo aggiornamento, cui ne erano seguiti altri a stretto giro nei giorni seguenti. Per quanti altri giochi sarà così? Preso dall'angoscia apri la confezione di Cuphead per Xbox One, ma ci trovi solo un codice da riscattare online. Non sapendo che farci te lo tatui su di una chiappa e decidi di fare una partita a Forza Horizon 4. Anche qui manca la patch di lancio. Spider-Man idem. Assassin's Creed Origins e Odyssey non ne parliamo. Scorrendo velocemente la tua collezione di giochi vieni colto da un'epifania: quasi tutti quelli più recenti richiedevano il download di patch di lancio e si aggiornavano di continuo.
Ti rendi conto che aggiornare i giochi era diventato parte del videogiocare stesso e che spesso non facevi più nemmeno caso ai download, tanto erano frequenti. Le modalità single player potevano e possono ancora essere giocate offline, ma senza aggiornamenti sono spesso peggiori o, in casi estremi come Kingdom Come: Deliverance, sostanzialmente inutilizzabili per colpa dei bug e della minore fluidità. Insomma, tra prodotti ormai inutili e altri impossibili da aggiornare, hai preso coscienza che i videogiochi di ultima generazione giocabili con il solo supporto fisico sono spesso molto diversi dagli stessi fruiti con un collegamento a internet. Preso da una tristezza infinita decidi di accendere il tuo fiammante PC da gioco e avviare Steam. Hai più di mille titoli nel tuo account, ma ormai sono soltanto delle voci grigie capaci al massimo di evocare qualche bel ricordo di un passato in cui davi per scontata la fibra ottica. È in quel momento che decidi di aprire la porta del bunker per cercare la letale compagnia delle radiazioni.
Cosa resterà di questa generazione?
Radiazioni a parte, realizzare un elenco di tutti i giochi della generazione attuale che sarebbero giocabili senza una connessione a internet è un'impresa lunga, tediosa e molto dispendiosa. In linea di massima, se sulle confezioni è indicata la possibilità di giocare offline, allora non dovrebbero esserci problemi quantomeno a lanciare le modalità single player, sempre che il gioco non presupponga per funzionare una certa versione del firmware della console installato.
Insomma, è possibile giocare con PS4 e Xbox One rimanendo offline, ma farlo non è semplice come si vorrebbe e i due sistemi stessi, pur non obbligando a scaricare nulla, danno per scontato un certo livello di connettività per funzionare al 100%. Pensate a quanto sono cambiati i relativi software di sistema dal lancio fino a oggi. Lo stesso fanno molti giochi che non obbligano, ma comunque forzano a connettersi anche quando apparentemente non ce ne sarebbe bisogno per giocare. In linea di massima è giusto ritenere che con l'affermarsi del modello dei giochi come servizi collegarsi a internet è diventato praticamente obbligatorio, quando non per far funzionare i giochi, almeno per scaricare i contenuti post lancio dei quali si ha diritto e sistemare i molti bug rimasti nelle versioni gold (quelle che vanno in stampa). La situazione peggiora se si prendono in considerazione le console di metà generazione, ossia Xbox One X e PS4 Pro, che per essere sfruttate dai giochi più vecchi spesso richiedono il download di aggiornamenti dedicati. Francamente è difficile immaginare cosa potrebbe significare giocare sulle console di attuale generazione non collegandosi mai a internet. Sicuramente sarebbe un'esperienza peggiore di quella che viviamo giornalmente da connessi e il numero di giochi fruibili sarebbe enormemente ridotto (considerando anche quelli acquistabili solo in formato digitale).
Ovviamente sarebbero molti i titoli usciti in questi anni a funzionare, come ad esempio Tomb Raider, Rise of the Tomb Raider, gli Uncharted, i Wolfenstein, i Dead Rising, Persona 5, Doom, Ratchet and Clank, i Knack, NieR: Automata, God of War III, Shadow of the Colossus, The Last Guardian, gli Halo, Gears of War 4, Sunset Overdrive, Bloodborne, i Dark Souls, Quantum Break e molti altri, ma sarebbero in parte castrati. Altrettanti però non funzionerebbero e basta. Con Switch va un po' meglio, ma nemmeno troppo. Titoli come The Legend of Zelda: Breath of the Wild, Mario Kart 8 Deluxe e Super Mario Odyssey sono giocabili senza collegarsi alla rete, ma anche loro con il tempo sono stati aggiornati più volte e sono stati arricchiti di nuovi contenuti scaricabili. Pensate ad esempio alla ridotta fluidità della versione su cartuccia di The Legend of Zelda: Breath of the Wild per rendervi conto di quanto la possibilità di aggiornare i giochi post lancio sia importante anche per la console ibrida di Nintendo. Ovviamente andando completamente offline anche Switch finirebbe per perdere moltissimi titoli. In particolare tutti gli indie che affollano l'eShop e che rappresentano una parte importantissima dell'offerta ludica della console, diventerebbero inutilizzabili. Altri titoli, come Arms o Splatoon 2, giocati offline perderebbero molto del loro appeal.
Fortunatamente Nintendo è ancora attenta a permettere di giocare in multiplayer locale con una sola console, quindi in alcuni casi si potrebbe comunque continuare a sfruttare alcune funzioni multiplayer (vedere Mario Tennis Aces), a patto di avere qualcuno con cui giocare. Comunque sia, in proporzione, di questa generazione di console si conserverà molto meno di quanto è accaduto per le generazioni precedenti e, se non si troverà un modo per mantenere fruibili i contenuti scaricabili da internet, moltissimi giochi saranno letteralmente cancellati, con i supporti fisici che diventeranno delle tombe piene di codice morto. Speriamo che prima o poi si pensi a qualcosa per renderli meno volatili.