Una software house allo sbaraglio.
Interactive Brain in realtà aveva già sviluppato questo titolo per i cellulari di nuova generazione giapponesi, dotati di sofisticati processori e dalle grandi capacità computazionali, paragonabili per l'appunto alle nuove console portatili. Atlus ha destinato a questa piccola casa il compito di creare giochi per Nintendo DS, ed i primi ad arrivare sono proprio queste conversioni. Deep Labyrinth è un gioco di ruolo giapponese in prima persona, totalmente in 3D.
Deep Labyrinth è un gioco di ruolo giapponese in prima persona, totalmente in 3D
Una software house allo sbaraglio.
Bizzarro incrocio, che riporta alla mente bellissimi rpg di qualche anno fa come Shining the Holy Ark per Sega Saturn, anche se questi non era però "tridimensionalmente libero". Sono pochi, effettivamente, gli esperimenti di questo genere, ed il giocatore occidentale più smaliziato non potrà che non provare un pizzico di curiosità nel sapere di un gioco del genere. Il genere potrebbe essere forzatamente accostato a quello di Oblivion, anche se ambientazioni e personaggi risultano essere più vicini alla tradizione nipponica, comunque più colorati ed allegri di quelli che popolano il mondo di "Elder Scrolls".
Mai perdere il proprio cane!
L'incipit della storia è piuttosto comune. Shawn è il giovane protagonista che si trova in gita con in genitori quando all'improvviso, proprio davanti ad una misteriosa magione, un pneumatico dell'automobile va a terra. Il loro cane, Ace, corre dentro la casa seguito a ruota dal padre e la madre che cercano di recuperarlo prima che si perda. Shawn rimane ad aspettare un pò dentro la macchina, ma una volta trascorso del tempo, preoccupato, decide di uscire alla ricerca dei due. Entrato dentro si ritrova catapultato in una dimensione parallela, e da qui inizia poi il viaggio per ritrovare i propri parenti, accompagnato solamente dal suo ritrovato e fidato cagnolino Ace.
Il sistema di combattimento ricorda da vicino una versione semplificata di Oblivion
Mai perdere il proprio cane!
Una volta finita l'introduzione, ottimamente realizzata e visualizzata su entrambi gli schermi, il giocatore viene proiettato nell'avventura vera e propria. Inizialmente il nostro eroe sarà dotato, come da copione, di un'equipaggiamento leggero, qualche items basilare, una spada ed un piccolo scudo. Il sistema di combattimento ricorda da vicino una versione semplificata di Oblivion, con i dovuti rapporti ovviamente. La gestione del movimento è affidata alla croce direzionale ed ai quattro tasti, mentre a tutto il resto ci pensa il touch screen ed il pennino. Ad esempio gestire l'inventario, navigare tra i menù e fare selezioni, ma anche disegnare i colpi della spada direttamente sullo schermo.
Combattimenti ed esplorazione.
Il sistema di combattimento è in real time, ma tramite la scelta delle azioni da effettuare, da eseguire senza alcuna interruzione di finestre o menù. Un perfetto connubio tra uno stampo prettamente action ed uno da jrpg classico. Gli oggetti utilizzabili sono da scegliere tra quelli elencati nella sezione "tasca", quindi scegliere e raccogliere quelli giusti durante l'avventurà sarà strategicamente fondamentale, pena la possibilità di ritrovarsi sprovvisti di qualche oggetto o magia fondamentale per il successo nel combattimento che ci aspetta.
Il sistema di combattimento è in real time, ma tramite la scelta delle azioni da effettuare
Combattimenti ed esplorazione.
Oltre ai combattimenti, Deep Labyrinth è un gioco molto esplorativo. Nello schermo superiore trovano spazio ben due mappe. Una abbastanza larga che inquadra la zona dove ci troviamo o il dungeon, e l'altra più zoomata che lascia vedere nemici, items ed eventuali strade o stradine. Anche il microfono integrato sarà utilizzato, ad esempio per leggere alcune parole che dovranno sbloccare dei passaggi, e comunque il suo utilizzo sarà sempre legato alla risoluzione di enigmi.
Primo e secondo capitolo.
Andando ad analizzare la componente grafica di Deep Labyrinth, dobbiamo constatare che le origini da cellulare si fanno sentire abbastanza. La grafica 3D è abbastanza blanda e scarna, mai con moltissimi dettagli. Le texture sono sottotono rispetto ad altre produzioni viste in giro ed il feeling generale è che si tratti di un porting diretto senza ottimizzazione del codice per la più potente Nintendo DS. Originariamente era la tastiera del telefonino a gestire l'inventario e le magie, compito che è stato poi affidato allo schermo inferiore ed alla sua sensibilità al tocco. Nonostante queste modifiche, Deep Labyrinth rimane quindi pressochè invariato.
il feeling generale è che si tratti di un porting diretto senza ottimizzazione del codice
Primo e secondo capitolo.
Gli sviluppatori dimostrano comunque buona volontà inserendo nel gioco una sorta di modalità alternativa chiamata "Second Chapter: Wandering Soul", in pratica una versione remixata dello stesso contenuta nella stessa cartuccia. Il secondo capitolo si differenzia dal primo per molti aspetti. In primis dungeon, oggetti e nemici sono stati spostati e scambiati, la storia assume contorni più "dark" e adulti, così come la colonna sonora ed il feeling generale del gioco, adesso più maturo e cattivo. Anche la difficoltà è evidentemente aumentata. Per tutti i giocatori "neofiti" sarà invece consigliabile iniziare il gioco principale che è stato nominato "First Chapter: Shawn and Ace". Torneremo a parlare di questo interessantissimo titolo vicino alla data di rilascio, che per quanto riguarda il vecchio continente è fissata nell'ultimo trimestre di quest'anno.
Deep Labyrinth è un progetto tutto nipponico. Arriva da Atlus, la stessa software house di Shin Megami Tensei, Shining Soul, Princess Crown e numerosi sparatutto come DoDonPachi e Gunbird. Su Nintendo DS questa importante etichetta ha pubblicato anche Trauma Center, PuyoPop, Bomberman e numerosi altri titoli. Lo sviluppo vero e proprio di questo nuovo gioco di ruolo è stato invece affidato alle giovani mani di Interactive Brains, studio nato e creato appositamente per dare alla luce titoli originali sulla nuova console Nintendo. I primi frutti del loro lavoro non si sono fatti attendere, e dopo l'iniziale annuncio di Toy Heads, un picchiaduro, ecco il turno di un gioco più solido e profondo (come il titolo lascia ben sperare): iniziamo quindi a parlare di Deep Labyrinth.