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Diario del Capitano

DIARIO di La Redazione   —   24/06/2003

Diario del Capitano

Da buon utente Apple, ogni tanto approfitto della quotidiana colonna del Diario per parlare un po' dei computer della Mela. Lo so siamo pochi, ma buoni, e sono sicuro che ci sarà qualche utente di Multiplayer.it amante di Apple. E se proprio non potete sopportare un Diario dedicato alla casa di Cupertino, beh, potete sempre smettere di leggere, non mi offendo di certo!
Ieri è stata una giornata sicuramente importante, quasi storica per Apple. Al keynote del WWDC un sempre in forma Steve Jobs ha presentato un mare di novità, tra cui spiccavano la nuova evoluzione del sistema operativo X, Panther, e la nuova gamma di computer ad alte prestazioni, i Power Mac G5. Basati sul processore IBM 970, i G5 sono i primi personal computer al mondo con processori a 64bit e con un OS, Panther appunto, che gira nativamente a 64bit. Un bel primato per Apple che torna finalmente, dopo essere rimasta indietro per qualche anno nella "guerra dei MHz" a causa dei problemi di Motorola, a proporre sul mercato un sistema che non ha rivali in quanto a velocità e prestazioni pure. Certo stiamo parlando di sistemi orientati esclusivamente ai power user con ampie disponibilità economiche e a un'utenza professional: se il modello entry level ha un price tag ancora accessibile il top di gamma a doppio processore sfonda il tetto dei 3000 Euro. Un prezzo competitivo per ciò che il sistema ha da offrire, ma in assoluto stratosferico. Dell'annuncio dei G5 in realtà si parla già da alcune settimane, e proprio a tal proposito ho avuto di recente una discussione decisamente interessante, avvenuta con appassionati utenti Pc, durante la quale mi è stata mossa un'obiezione "Il sistema è potente, ma a cosa ti serve? Non ci fai girare nulla, meglio comprare un sistema Windows". Un'osservazione di certo di rilievo, ma solo se partiamo dal presupposto che con il computer ci voglio anche (soprattutto?) giocare. Perchè con gli Apple si gioca poco, è innegabile. Certo conversioni di titoli di richiamo escono, ma tanto per fare due esempi UT2003 è uscito la settimana scorsa e Everquest (l'uno eh...) sarà finalmente disponibile solo tra un paio di giorni, Neverwinter Night tra qualche settimana. E stiamo parlando di titoli che su PC sono già vecchi, molto vecchi. Ma il punto è proprio questo, un Mac non si compra per giocare, ma per fare tutto il resto. Come sistema di lavoro e come digital hub non ha rivali, e difficilmente ne avrà a breve, e, per quanto con XP Microsoft si sia avvicinata molto alla filosofia e alla semplicità di utilizzo Apple, la distanza dei due sistemi in termini di interfaccia e stabilità del sistema operativo è ancora molta.
Il succo del discorso è tutto qui. I programmi, giochi a parte, davvero non mancano. Eppure, per quanto non usi il Mac per giocare, una maggior attenzione di Apple verso i videogiochi sarebbe gradita: sicuramente i videogames sarebbero un buon mezzo per avvicinare l'utenza home a Mac. Ma, come accennato alcuni mesi fa, Jobs non sembra intenzionato a tornare sui suoi passi e continua a considerare i videogames un aspetto secondario e trascurabile, dando la priorità ad altri elementi.
Forse brucia ancora l'esperienza Pippin...

Mauro Fanelli, responsabile editoriale area console.

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